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Autore: WolfZoe    28/10/2012    0 recensioni
Questa è la prima storia che scrivo, parla del mio primo giorno di Liceo, non è totalmente inventata, ma ha un basamento di verità, di fatti alcuni particolari sono realmente accaduti il mio primo giorno di Liceo.
Buona lettura!
Zoe~
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il primo giorno di scuola, di preciso era il mattino del primo giorno di scuola, uno dei momenti più traumatici della vita di un adolescente.
 
Una ragazza, in una città sperduta nel nulla, si stava preparando. Si chiamava Zoe Wolf.
Si era appena svegliata, con i suoi capelli quasi neri, leggermente ondulati che le ricadevano sulle spalle, o meglio sulla grande felpa che tutte le mattine si infilava appena scesa dal letto per proteggere la sua pelle bianco latte dal freddo della sua camera priva di riscaldamento, si era diretta a fare colazione. Ancora mezza intontita si incamminò, dopo aver mangiato una fetta di pane e nutella, verso il bagno.
Si infilò una maxi t-shirt bianca con una croce blu e un paio di leggings neri.
- Così almeno sono comoda. Mmh Ok, ora cominciamo con il trucco, vediamo di renderci umane per il primo giorno di scuola. Fondotinta, matita, mascara e un po' di ombretto color oro. Perfetto c'è tutto.
Appena finito di truccarsi sua mamma cominciò a urlarle addosso.
- Cavolo Zoe è tardi! Lo sai che devi svegliarti prima dato che ci metti mezz'ora per truccarti!
Allora Zoe si diresse velocemente verso la camera per scegliere gli ultimi accessori, si infilò le sue adorate Converse al volo e prese una felpa qualsiasi. Corse a prendere lo zaino e il telefono nel salotto, si precipitò giù per le scale e salì più in fretta che poteva sulla macchina di sua madre.
Durante il breve viaggio da casa sua a scuola cominciò a masticare freneticamente la cicca che aveva appena messo in bocca, perché quel giorno, non era un primo giorno di scuola qualsiasi, era il primo giorno del suo primo anno di Liceo.

Nel frattempo in un'altra casa, un'altra ragazza, di nome Charlotte, capelli castani fino alle spalle con riflessi rossi, pelle altrettanto chiara e due occhi azzurri, a quell'ora del mattino, tutt'altro che svegli, era nella stessa situazione, dopo un risveglio traumatico e la frenesia del prepararsi era ora in macchina con sua mamma pronta per il primo giorno di scuola.
Avevano entrambe scelto il Liceo Artistico, niente latino, greco, tedesco, diritto e tutte quelle materie una più incomprensibile dell'altra, sembrava una scelta intelligente, ma era pur sempre un Liceo e le materie di indirizzo come discipline pittoriche, discipline plastiche e laboratorio artistico lo trasformavano in una delle scuole con più ore la settimana. Ciò significava andare dal lunedì al sabato e avere due rientri, praticamente 38 ore, un suicidio.

Zoe, una volta arrivata di fronte alla nuova scuola, si ritrovò un po' sperduta in un viale alberato in mezzo a centinaia di ragazzi che non aveva mai visto, anzi di cui aveva solo l'amicizia su Facebook.
Alla fine sgranando gli occhi a destra e a sinistra (perché purtroppo era miope e non aveva dietro gli occhiali) e rendendosi abbastanza ridicola davanti a quelli che la guardavano, vide un volto noto, era Allison, più alta di Zoe, capelli biondi ondulati e due grandi occhi di un verde non molto definito, quasi tendente al grigio, una ragazza con cui non aveva mai parlato molto, ma almeno la conosceva e questo era un passo avanti. Zoe si avvicinò e dopo averla saluta cominciarono a parlare.
- Io sono agitatissima. - fece Zoe tanto per iniziare un discorso.
- A chi lo dici.
Dopo qualche minuto la conversazione si sciolse un po'.
- Ma tu in che classe sei? - chiese Zoe.
- 1^A e tu?
- Pure io, grazie al cielo, ero terrorizzata dal fatto di non conoscere nessuno, mi ero fatta tantissime domande, tipo "vicino a chi mi sarei seduta?" e "come glielo avrei chiesto?" Ero nel panico!
A breve dalla fine della conversazione, Allison le presentò Lauren, sua cugina, anche lei più alta di Zoe, ma più bassa di Allison, capelli corti scalati, occhi castani truccati di verde, per farli risaltare e un paio di occhiali neri.
Era passato qualche secondo dalla presentazione di Lauren a Zoe, quando la preside del Liceo uscì dal portone principale seguita da una telecamera della TV locale.
Tutti si avvicinarono all'entrata aspettando che la preside cominciasse a parlare. Spiegò le regole della scuola, tutte le modalità per giustificare le assenze e tutte quelle cose che uno studente deve fare. Poi cominciò l'appello.
- Mmh cominciamo con la 1^A...
Zoe Wolf?
La ragazza, essendo la prima, era un po' in dubbio su quello che doveva fare, alla fine si decise, si fece avanti e si mise accanto alla dirigente.
Su Zoe erano puntati lo sguardo della telecamera e quello di tutti gli altri studenti. Sperò che quel momento passasse il più velocemente possibile, ma non passò.
Il caso volle che i due ragazzi dopo di lei mancassero all'appello, quei minuti di suspense le sembrarono interminabili.
Finalmente, però, scorrendo i nomi del registro qualcuno si fece avanti, era Brittany Johns, ragazza abbastanza bassa, capelli molto lunghi biondo cenere e sguardo un po' assonnato, come prima impressione non sembrava molto simpatica.
In seguito dal portone d'ingresso le due videro un uomo alto, con una lunga barba grigia che faceva loro segno di entrare.
Una volta raggruppati tutti i membri della futura classe di Zoe, l'uomo, che si scoprì più tardi essere un loro professore, fece fare loro un giro della sede.
Dopo aver mostrato loro i vari laboratori si diressero in succursale, luogo dove avrebbero passato tutto l'anno.
Durante il tragitto, Zoe cominciò a fare amicizia con Lauren e Allison, convinta che si sarebbe seduta vicino ad una di loro.
Ma, arrivati in quella stanza spoglia e priva di vita, tutti cominciarono a sistemarsi e Lauren e Allison si sedettero vicine.
Zoe quando le vide sbiancò, si giro su se stessa e vide che tutti erano già seduti con i loro rispettivi compagni di banco, tutti tranne una ragazza.
Zoe si fece coraggio e si avvicinò a quell'unica figura solitaria.
- Hey, posso sedermi qui? - Chiese Zoe con un'espressione implorante.
- Certo. - Rispose l'altra.
Fu uno dei momenti più imbarazzanti della vita delle due ragazze, ma fu grazie a quella stupida domanda, che sembrava quasi preparata da mesi, sotto copione come in un film, che Zoe Wolf conobbe Charlotte Peaky e che Charlotte Peaky conobbe Zoe Wolf.
Da buone vicine di banco, dopo pochi giorni si scambiarono i numeri di telefono e un pomeriggio Charlie chiamò Zoe per chiederle aiuto con dei compiti: FU L'INIZIO DI TUTTO.
  
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