The Five 

 

Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche 

quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che 

pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti 

e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.

 

oramai tutto intorno a me aveva perso valore, era come se non  vivessi piu' ma che mi limitassi a sopravvivere,per charlie.

ero seduta difronte alla finestra, oramai le mie giornate continuavano in maniera omogenea.

A scuola era sempre stata impeccabile, la media dei voti era sempre la stessa, oramai lo studio occupava quelle rare ore 

che trascorreva fuori casa.

Ma i pomeriggi erano la parte piu' difficile, restava ore cosi' immobile a fissare al di fuori dalla finestra senza 

realmente osservare.

davanti a quella finesta,che ogni notte Lui superava per arrivare a lei e finalmente potevano stare soli, 

quella stessa finestra costituiva per lei l'unico ricordo di Edward, perchč da quando se n'era andato aveva portato con se

tutto, anche la stessa Bella.

Sara' come se non fossi mai esistito.

Mai fosti piu' sincero come in quel momento ma allo stesso tempo cosi' bugiardo.

il Tempo cambiava,la pioggia spazzava via la neve e poi la nebbia infestava il tutto.

Ma Bella rimaneva la stessa.

 

La porta si apri' cigolando lenta, come se aprirla costasse un immenso sforzo e il viso di charlie fece capolino nella mia 

stanza, non lo vedevo ma percepivo i suoi occhi ormai stanchi e rassegnati sulle mie spalle.

" Bella, vado a pesca con Harry " sussurro' charlie, percepivo nella sua voce una nota di amarezza, quasi di pieta'.

Io non la volevo, non volevo la pieta' di nessuno .

"ok papa', sta' attento"  la mia voce usci' come un gracchiare di un corvo, facendomi schiarire rumorosamente la voce in 

seguito.

di solito mi limitavo a rispondere a monosillabi, la mia voce la utilizzavo molto meno di prima.

"vuoi che rimanga a casa con te?"  pieta', la pieta' risuonava nella sua voce.

"No, papa' tranquillo" mormorai tenendo lo sguardo fisso sulle assi di legno del pavimento.

" non mi hai dato molti motivi per stare tranquillo ultimamente"  la sua voce riulto' piu' dolorosa di una frustata per me.

Annuii e tornai nel mio silenzio, ogni parola che tentavo di far uscire non rispondeva ai miei comandi creandomi un nodo in 

gola e facendo riempire i miei occhi di lacrime, che silenziose come la neve scorrevano sulle mie guance pallide.

Non mi ero accorta neanche di trattenere un respiro prima che uno sbuffare mi riportasse alla realta'.

la porta si chiuse e sperai che se ne fosse andato per abbandonarmi a quel pianto che sicuramente non sarebbe stato 

liberatorio.

ma cosi' non fu.

La grigia camicia di mio padre si sovrappose alla finestra facendomi chinare il volto.

si sedette sulla sedia difronte alla mia e sospiro', sentii le sue dita sfiorarmi i capelli con gentilezza, 

sfiorare la guancia ed arrivare al mento che con una gentile pressione alzo' e porto i suoi occhi castani nei miei.

era troppo tempo che non ci guardavamo in faccia.

i suoi capelli si erano leggermente ingrigiti e qualche ruga di preoccupazione invadeva la fronte spiegazzata a causa delle

sopracciglia corrugate.

 "  bella, quando tua madre se ne ando' io passai cio' che tu stai passando adesso, mi ero chiuso in me stesso, non volevo 

parlare con nessuno, ne' tanto meno uscire"  chiuse gli occhi per un attimo, dove voleva andare a parare? 

" ma grazie al tempo, mi sono reso conto di non dover stare piu' cosi' male, sei arrivata tu, ed ogni insicurezza, 

ogni tristezza, e ogni rancore sono spariti, grazie a te e grazie al tempo.

spero, anzi so' che tu troverai il tuo tempo e la persona che portera' via il dolore"  la sua voce preoccupata e piena di 

dolcezza mi arrivo' alle orecchie facendomi chiudere gli occhi.

"Papa'.." dissi sussurrando " quella persona.. che era in grado di farlo se n'č andata.. e il tempo non lo riportera'

da me." mormorai lanciando altre lacrime invadessero il mio viso.

"guardami Bella"  la sua voce aveva un che di supplichevole, aprii gli ochhi e lo fissai

"magari non era la persona piu' adatta a te, dovresti.. guardarti intorno conoscere gente nuova"

 una coltellata sarebbe stata piu' gentile di quelle parole

"č inutile stare qui a piangerti addosso, perchč ogni lacrima non lo riportera' in dietro, ti fara' sentire sbagliata,

come se fossi tu la persona sbagliata, ma in realta' č Lui quello sbagliato per te, tesoro.

So' quanto fa male sentirlo dire, ma parlo per esperienza quando ti dico che tutte le lacrime versate, tutti questi mesi

passati ad aggrapparti ad un ricordo ti hanno fatto solo sentire piu' male, ti hanno fatto solo sprofondare ancora di piu' 

nell' abisso. Devi farti forza ed alzarti da questa sedia, farti una doccia e prepararti ad essere una nuova Bella, perche'

č quello di cui hai bisogno." mi sorrise gentile, e per la prima volta dopo tanto tempo ricambiai con un sorriso, 

un vero sorriso.

" grazie," sorrisi ancora tra le lacrime che prontamente asciutagai con il dorso della mano coperto dalla felpa

"adesso' va , o il tuo caro amico se ne andra' senza di te".

se ne andra' senza di te.. se l'avrei detta prima, questa frase non avrebbe fatto altro che ferirmi ma non adesso non alla

nuova bella.

perchč stava per nascere e di certo io non glielo avrei MAI impedito.

Adesso non piu'.

 

 

 

 

 

 

ok.. ho sfornato questa nuova storia per due semplici motivi.

1-odio la bella depressa, e piu' genericalmente ODIO le persone depresse.

2-oggi avevo ispirazione, il che mi capita di rado che voglio postare dopo tante peripezie questo primo capitolo..

 e vi prego recensite, altrimenti non so' se continuare. per favore.

ve lo chiedo in ginocchio (?)