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Autore: iacomary97    29/10/2012    3 recensioni
Questa è una raccolta di One shots, le storie varieranno dal verde al giallo. All'inizio comunque scriverò una breve descrizione di cosa tratterà la One Shot.
---Terzo Capitolo ONLINE - Dreaming ---
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Halloween Day

Rating: Gialla

Metodo: 3 Persona

Pairing: Shules
Situazione: Futuro (circa 9 anni dopo)

 

 

Era una normale giornata in casa Spencer, con la sola differenza che tutta la casa era stata decorata a festa. Gli Spencer adoravano tantissimo questa festa e erano conosciuti in tutto il quartiere per questo: le decorazioni erano sempre le più impeccabili e anche i costumi erano sempre incredibili.

 

Mancava un solo giorno alla tanto attesa festa e le uniche cose che mancavano da fare erano la prova costume, finire le decorazioni esterne e il loro più grande “rito”: l’intaglio delle zucche.

James e la piccola Margie* aspettavano questo momento da tutto l’anno. Di solito era sempre il padre che lo faceva al posto loro (per paura che si facessero male) ma l’anno scorso con il suo aiuto, aveva lasciato far intagliare a James la sua propria zucca. Quest’anno cercò anche Margie di convincere i suoi genitori che era grande, ma trovò solo no come risposta.

-Hai solo 5 anni! Non ti farò intagliare la zucca!-

-Ma mami!-

-Niente mami! Non se ne parla.-
La piccola incrociò le braccia e si fece abbracciare dal padre, che la sollevò da terra per tenerla in braccio.

-Shawn, stai attento a questi due mentre sono via. Devo ritirare il mio costume e fare altre commissioni. Tu finisci tutto con il loro aiuto.-

Dalle scale scese James, vestito con la sua solita maglia a righe. Gliel’aveva portata il nonno Frank da una vacanza in Giamaica e la metteva quasi sempre. La riteneva il suo portafortuna.

-Hey ma! Vengo con te?-

-No, stai con papà, dovete finire le zucche.-

-Fantastico!!- Corse in cucina. –Dove sono? Dove sono?- Saltellava da una parte all’altra.
-Nel giardino sul retro,- fece scendere Margie- portala con te e iniziate a portare le zucche leggere in cucina. Io saluto mamma e arrivo.-

-Ricevuto capo!- Il piccolo fece il saluto da marinaretto, prese la mano della sorella, e insieme andarono in giardino.

 

I due genitori li guardarono uscire mano della mano incantati.

Poi Juliet ruppe il ghiaccio.

Avvolse le sue braccia al collo e lo avvicino a se.

-Anche se è “diventato grande” stai attento ai coltelli. Ha solo sette anni.-

Shawn sorrise. -Vorrai dire 8 anni meno un quarto?-

A questo si misero a ridere entrambi. Era una cosa che James diceva molto spesso, e guai a dire il contario.

-Ci vediamo dopo allora.-

Si baciarono.

 

Prese la giacca e la borsa e uscì dalla porta. Dalla cucina sentì i due bambini dirle ciao.

 

 

PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH

 

 

Juliet finalmente parcheggiò la macchina. Scese fuori. Erano ancora le 17 ma faceva già buio. Con l’arrivo dell’autunno le giornate si erano parecchio accorciate.

Il vialetto di casa era già stato decorato. Due piccole zucche-lanterne che giacevano vicino ad uno steccato di apocalisse zombie illuminavano la via. Lo steccato era stato decorato con muffa finta e ragnatele.

Anche l’entrata in casa fu difficile per colpa di queste ragnatele che ostruivano il passaggio. Per fortuna era autunno ed aveva iniziato a portare i pantaloni.

Aprì la porta che era stranamente socchiusa ed a gattoni entrò dentro.

 

Tutto era molto spettrale. Non c’era nessuna luce accesa. Si alzò da terra e chiuse la porta. Si tolse la giacca e la borsa e li posizionò in un angolo.

-Shawn?-

Si girò verso l’interruttore della luce e provò ad accendere la lampadina del corridoio, ma questo la face esplodere. Si coprì il viso dalle scintille.

-Che diavolo…-

Le uniche luci erano candele o zucche illuminate sparse qua e la.

-Margaret? James? Dove siete?-

 

Stava iniziando a preoccuparsi. Cosa diavolo stava succedendo?

Ricordò che avrebbero dovuto tagliare le zucche e instintivamente andò in cucina.

Mentre camminava sentì i rumori dei suoi passi farsi più rumorosi, come se camminasse su una pozza. Era troppo buio per capire cosa fosse ma sembrava rossa…

 

…rossa…

 

Girò l’angolo e trovò la fonte di questa pozza… di sangue. Per terra disteso vide il corpicino di James. Aveva un coltello conficcato in una gamba e sul collo… c’era un morso da cui usciva tutto il sangue.

 

Iniziò a tremare e indietreggiò.

-Ja…mes…-

Si abbassò e allungò lentamente il braccio verso di lui…

 

Era completamente freddo

 

Si rialzò…

 

-Shawn!!! Shawn!!! Dove sei?-

Iniziava a sentire freddo anche lei… o forse era la paura?

-Shawn??-

 

Sentì due mani sui suoi fianchi, che la tirarono indietro per morderla sul collo.
-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!-

 

Con un attacco fulmineo Juliet prese le mani del suo aggressore e lo allontanò. Gli diede una gomitata sul viso e riprendendo le mani e facendo leva sulla sua stessa schiena lo scaraventò per terra con un grande frastuono.

La “cosa” a terra si ripiegò su se stessa dal dolore. – Gahhhshesaaaahhh…-

 

Tremante e stanca cadde sulle ginocchia nel liquido rosso a terra. Affianco a lei sentì del rumore e girandosi vide in figlio rotolarsi dal ridere. Era diventato tutto e completamente rosso.

-James?-

-Dovevi vedere la tua faccia!! Ahahahahah!!!-

 

Poi si ricordò del tipo…

 

-… … Shawn?-

-Ughh…-

 

 

PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH-PSYCH

 

 

Erano le 8 di sera e la festa iniziò. I bambini stavano giocando sul giardino di casa, James era vestito da zombie e la piccola Margaret era vestita da fantasmino. Insieme a loro due c’era anche il figlio unico di Gus, Tommy Guster. Vicino al tavolo barbeque c’erano la chief Vick con la figlia 15enne e il marito, Buzz, e al barbecue immancabilmente il nonno Henry.

Juliet e la moglie di Gus, stavano parlando sedute nel portico.

-E quindi ti hai spaventato e tu l’hai attaccato per difesa?-

-Esattamente… Non gli volevo fare del male.-

Lo guardarono girare con una stampella nel prato. Nonostante la caviglia e lo stomaco dolorante continuava comunque a giocare con i bambini e con Gus.

-Ha 45 anni adesso e si comporta ancora da bambino… credo che non crescerà mai.-

-Per me è lo stesso con Gus… forse un po’ di meno ma… è per questo che li amiamo no?-

Juliet continuò a fissarlo. Aveva preso la bambina e la stava abbracciando. Lui lo notò e le tirò un sorriso, poi continuò nei suoi giochi.

-Si. Hai proprio ragione.-

 

 

 

 

*Margie (Pronuncia: Marghi) Diminutivo di Margaret, Sinonimo di Maggie.  :D

   
 
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