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Autore: Hermione92    14/05/2007    11 recensioni
E' una shot senza pretesa ambientata alla fine del sesto libro. Draco vuole scappare e tentera' di lasciare il castello senza essere scoperto, ma Hermione gli sbarrera' la strada. Spero vi piaccia e vogliate lasciarmi un commento. Buona lettura a tutti, baci, Hermione92.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA COSA GIUSTA


Draco correva, come non aveva mai corso prima. Il cuore gli martellava nel petto, per la paura. Non aveva ucciso Silente, non ci era riuscito. Aveva preparato quel momento da tanto tempo, seppur sperando di non dover mai ricorrere ad un' Avada.. Aveva persino tentato di ucciderlo con altri metodi, qualunque cosa che non lo macchiasse. Quando si era trovato di fronte a lui gli era mancata la forza di colpirlo. Ora correva, con la supplica del preside che gli risuonava ancora nella mente, con il fascio di luce verde che per un attimo lo aveva accecato. Correva per allontanarsi da quella torre, dal padrino, che aveva finito cio' che lui non era stato in grado di completare. Aveva scavalcato corpi stesi a terra, cercando di passare inosservato, per andarsene via senza essere visto, per scappare, arrivando fino ai limiti del mondo, per poter vivere libero e senza costrizioni. Sentiva solo il battito accelerato del suo cuore, mentre attraversava corridoi deserti, fermamente convinto di essere solo e di aver quasi raggiunto il suo scopo: uscire dal castello illeso.

Poi dei passi, che si sovrapponevano ai suoi. Passi veloci, quasi come i suoi, ma molto pił' leggeri. Il ragazzo si fermo' di scatto, per ascoltare meglio quel rumore distinto, aldilą' dei battiti del suo cuore. Trattenne il respiro, irregolare fino a pochi secondi prima. I passi non cessarono, ma si fecero sempre piu' vicini. Il ragazzo rimase immobile, con la schiena appoggiata al muro, con la paura che lo assaliva maggiormente.

-Expelliarmus!- grido' una voce femminile, voce che lui conosceva bene. L'incantesimo lo scaravento' contro il muro, mentre la bacchetta gli volava via dalla mano, atterrando delicatamente nella mano della ragazza. -Non scapperai tanto facilmente!- gli sibilo', avvicinandosi. -Hai fatto venire i Mangiamorte qui ad Hogwarts, gli hai offerto tanti poveri innocenti su un piatto d'argento. Per colpa tua Silente e' morto!- urlo', puntandogli la bacchetta al collo -Non credere che ti lascero' andare cosi'! Non senza averti fatto pagare il tuo errore!-.

-Credi che non sappia quello che ho fatto?- le chiese, in un sussurro. -Credi questo, Granger?- la sua voce fredda e distaccata fece tremare la ragazza. -Be'... ti sbagli!- sibilo', freddo.

-Mi sbaglio? Allora dimmi perche' l'hai fatto, se sapevi che sarebbe finita cosi'!- disse, con la voce piu' acuta del solito, le guance arrossate per la rabbia, i riccioli ribelli completamente spettinati, piu' del solito e gli occhi fiammeggianti -Perche'?- chiese, nuovamente.

-Perche' credevo fosse la cosa giusta!- urlo' lui, di rimando. Aveva il respiro pesante, era stanco e spossato, i capelli erano appiccicati al capo ed al viso, tanto erano sudati, ma i suoi occhi ardevano di passione, di vitalita', di forza.

-Come puoi pensare che la cosa giusta sia far uccidere degli innocenti?- domando', ancora piu' arrabbiata -Come puoi farlo??-.

-Mi hanno marchiato contro la mia volonta' e costretto a svolgere compiti piu' grandi di me... avrebbero ucciso la mia famiglia se non l'avessi fatto! Mi avrebbero ucciso!- grido', con tutto il fiato che aveva in corpo.

-Perche' pensi cosi' egoisticamente? Come puoi farlo? Tre vite per decine e decine!- sbotto', avvicinandosi sempre di piu' al ragazzo, ancora steso per terra.

-Vorrei vedere te nei miei panni! Faresti le stesse cose! Non si e' in grado di pensare razionalmente sotto minaccia di morte! Apri gli occhi, Granger! La vita non e' fatta solo di cose belle e di eroi! E non e' detto che tutte le scelte siano giuste. Possono essere sbagliatissime, ma al momento in cui le facciamo noi crediamo siano giuste!- spego', con rabbia e rassegnazione.

-Cosa?- domando', totalmente spiazzata dalle sue parole.

-Fa la cosa giusta, Granger. Non dico di valutare i pro e i contro di ogni scelta, ma fai quello che vuoi, quello che credi giusto. Ok, a sbagliare potrai pentirti, ma avresti seguito il tuo cuore, il tuo istinto, e non il cervello.- disse, con calma disarmante.

-Ma chi mi dice che tu non voglia fregarmi? Chi?- chiese, con disperazione.

-Nessuno. E' questo il bello... non puoi sapere cosa ti riserva il futuro, ma non devi porti limiti...- mormoro', quasi dicendolo piu' a se stesso.

-Se con questa scelta condannasi molti innocenti?- chiese, ancora piu' disperata, con le lacrime che premevano per uscire.

-Non lo so, Granger. Vuoi capire che non ne ho idea?- esclamo', con rabbia -Non posso conoscere il futuro, ne' evitare che accadano scempi ed omicidi. Io posso solo vivere la mia vita! Nient'altro. Lasciami andare, Granger. Permettimi di fuggire.- la supplico', quasi. Nei suoi occhi si poteva leggere dello sconforto.

-Non... non posso...- sussurro' -Hai fatto uccidere Silente... sei un Mangiamorte... io...- si fermo', con un groppo in gola.

-Non volevo...- sussurro', con voce roca -Ti giuro che non volevo...- si rabbuio' visibilmente.

-Allora non dovevi farlo. Ora e' troppo tardi. Hai commesso un errore.- disse, facendo ancora un passo verso di lui, fino ad essere a pochi centimetri dal suo corpo, ancora steso per terra.

-Un errore e' un errore solo quando puoi porvi rimedio...- disse, con voce piatta.

-Come vorresti rimediare?- gli chiese, guardandolo con curiosita', colpita dalle sue parole.

-Non lo so... in qualsiasi modo. Primo tra tutti sparire e non creare piu' danni all'umanita'. Perche' e' questo che vuoi vero?- domando', brusco.

-Confesso che non so piu' quello che voglio... ormai non so piu' quello che faccio... ne' quello che voglio fare.- confesso', guardandolo negli occhi.

-Fa la cosa giusta. La cosa che senti piu' adatta alla situazione... segui i tuoi sentimenti e quello che provi veramente.- le disse, quasi ordinandolo, ma con voce estremamente dolce e calda.

-Non so quale sia.- rimase a fissarlo negli occhi.

Oro e argento si fusero insieme. I loro cuori cominciarono a battere all'unisono, mentre i respiri si facevano sempre piu' irregolari. Draco le affero' un polso, con delicatezza, tirandosela addosso. Hermione gli cadde in braccio, senza smettere di fissare i suoi occhi glaciali, nei quali finalmente riusciva a leggere i suoi sentimenti e le sue sensazioni. Il ragazzo le cinse i fianchi, perdendosi nel mare degli occhi cioccolato della ragazza.

-Come ho gia' detto prima... nessuno puo' saperlo.- bisbiglio', con la voce roca.

-Allora cosa devo fare?- chiese, ingenuamente, la voce appena impercettibile, mentre il suo stomaco faceva le capriole.

-Quello che ti dice il cuore... lascia stare il cervello e la razionalita'...-.

-Devo confessare che quelli li ho gia' persi da tempo...-.

-Si'?- chiese lui, in un sussurro -Anche il mio autocontrollo sta andando a puttane... ti avviso che potrei fare cose di cui poi potrei pentirmi... non rispondo delle mie azioni...- le si avvicino', accarezzandole una guancia.

-Pentirti, Malfoy?- sospiro', sentendo il cuore accelerare.

-Si'...- avvicino' le labbra a quelle della ragazza, fino a sfiorarle leggermente -Forse...- sussurro', prima di baciarla con passione. -Forse no...- la bacio' nuovamente.

Entrambi erano in balia delle sensazioni e dei sentimenti. Entrambi stavano facendo la cosa che ritenevano giusta, senza badare alle conseguenze. Le loro labbra unite combaciavano completamente, come se fossero state create apposta per stare unite. I loro respiri si mescolavano, unendosi l'uno con l'altro. I battiti dei loro cuori gli rimbombavano nelle orecchie. Era la cosa giusta? Chi puo' dirlo. Fatto sta che era la cosa che volevano veramente in quel momento. Quella cosa che erano arrivati a desiderare, a bramare con tutti se stessi. E le differenze avevano pian piano perso importanza, sostituite dalla vetta, dal raggiungimento di quel traguardo prefissato, di quella cosa voluta. In quel viaggio improvviso che li aveva portati dove non avrebbero mai immaginato. E quella poteva essere solo una sosta.

-Hermione! Dove sei?- la voce di Harry Potter li fece sobbalzare. La ragazza scatto' in piedi, affannata. Draco la guardava negli occhi, in attesa che parlasse. -Hermione!- chiamo' nuovamente il Bambino Sopravvissuto.

-Qual'e' la cosa giusta, Granger?- le chiese, a bassa voce.

-Non posso sapere qual'e'... alzati, Malfoy.- gli ordino', ma lui non accenno' a muoversi -Alzati.- ripete'. -Su... non ti fidi di me?- gli chiese. Draco si alzo', velocemente. Hermione gli sorrise, scrutandolo, per imprimere nella mente ogni particolare del suo aspetto, poi si giro'.

-Granger, ma cosa...?- comincio' il biondo.

-Malfoy, tra un po' mi giro.- disse, con la voce fievole, per non fargli sentire che era sul procinto di piangere -Fa la cosa giusta...- sussurro', mentre una lacrima solitaria le solcava una guancia. Senti' dei passi che si allontanavano, e il suo cuore comincio' a svuotarsi.

-Hermione!- Harry l'aveva raggiunta -Tutto bene? Per un attimo ho temuto il peggio.- le confesso'.

-Sto bene, non ti preoccupare...- mormoro', poco convincente.

-Perche' hai due bacchette?- gli chiese il moro.

Hermione abbasso' lo sguardo, notando la bacchetta di Draco nella sua mano, insieme alla sua. Gli ritorno' in mente il viso del ragazzo, e sorrise.

“Fa la cosa giusta.”

Nella sua testa risuonarono le parole del ragazzo. Lei si giro' e comincio' a camminare. -Addio, Harry.- gli sussurro' -Non so se ci rivedremo... salutami tutti...-.

-Dove vai?- le chiese, curioso.

-Be'...- si giro' verso di lui -A fare la cosa giusta... spero...-.

-Abbi cura di te Hermy...- la saluto'.

-Non chiamarmi cosi', Harry. Sai bene che lo odio. Grazie, amico. Uccidi quel bastardo! Non doveva permettersi di uccidere Silente!-.

-Contaci.- le promise.

Hermione comincio' a correre, per raggiungere Draco. Non sapeva a cosa stava andando incontro, sapeva solo che voleva farlo.

-Fermati!- gli urlo', quando lo raggiunse.

-Che ci fai qua?- le chiese, stupito. prendendo la sua bacchetta che lei gli porgeva.

-Non sei contento di vedermi?- domando', fingendosi offesa.

-Sai che non intendevo questo.- disse.

-Si', si'... ti credo.- gli sorrise.

-Allora... cosa fai qua?- domando' ancora.

-Faccio la cosa giusta.- rispose, semplicemente, prendendolo per mano.

-E il futuro? Cosa ne sara' di noi?- domando'.

-Malfoy, il futuro e' futuro. Nessuno lo puo' prevedere con esattezza. Viviamo il presente e prendiamo le conseguenze come capitano. Non c'e' nessun motivo di preoccuparsi.- rispose, allargando il sorriso. -Certo non faremo sempre la cosa giusta, ma possiamo provarci...-.

-Si', facciamo la cosa giusta-.

Draco le strinse la mano, facendo intrecciare le dita con le proprie. Sarebbero scappati. Dove andavano? Non ne avevano idea. Cos'avrebbero fatto? Non lo sapevano.

Facevano solo quella che ritenevano la cosa giusta.





Note dell'autrice: ho scritto questa shot senza pretese. Spero vivamente che vi piaccia e che vogliate lasciarmi un commentino. La fine e' volutamente aperta, credo che dia una nota piu' misteriosa alla storia e, non so, io la preferisco cosi'. Spero vogliate lasciarmi il vostro parere, i vostri consigli e anche le critiche, purche' costruttive. Grazie comunque.

Baci, Hermione92.

  
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