L'ultima notte sulla Terra.

«Questa è probabilmente la nostra ultima notte sulla Terra», Sam attirò l’attenzione di Dean. «Con chi la vorresti passare?»
Dean si passò una mano sul viso. «Sembrerei una femminuccia se te lo dicessi», rise.
«Non ti prenderò in giro, prometto!»
Dopo un attimo di esitazione cedette. «Con Jo», ammise.
Sam spalancò gli occhi. «Allora vai da lei, imbecille».
«E cosa dovrei dirle? Che mi piace da morire? E’ fuori discussione!», esclamò alzandosi e prendendo una birra per poi berne un sorso.
«No, è fuori discussione che tu resti qui invece di raggiungerla», Sam gli lanciò la giacca di pelle facendogli cenno di indossarla.
Dean sbuffò, ma fece come gli aveva ordinato il fratello.
«Ora prendi le chiavi della macchina, ci sali sopra e la raggiungi, hai capito?»
«Ho capito, ho capito!», alzò la mano in segno di resa. «Tu cosa farai?»
Sam si grattò la nuca. «Resterò qui a guardare la televisione, non ho nessuno da cui andare».
Dean ci pensò su. «Non puoi di certo passarla così. Perché non vieni con me alla Roadhouse?»
«Sicuro?»
«Muoviti, idiota!»

Dopo un viaggio di due ore arrivarono alla Roadhouse.
«Precisamente cosa hai intenzione di dire a Jo?», Sam era curioso.
Dean scosse la testa. «Non ne ho idea», rise.
Si diressero verso il bancone dove c’erano Ellen e Jo a bere una birra. Non appena li videro due sorrisi comparvero sui loro volti. Le loro visite ormai erano così rare che quando le andavano a trovare era una gioia. Avevano instaurato un buon rapporto e nessuno voleva rovinarlo.
«Finalmente vi siete decisi a venire», fece notare Ellen abbracciandoli.
Dean finse un colpo di tosse, imbarazzato. «Già, Jo puoi venire un attimo fuori?»
Jo sembrò sorpresa,ma annuì distrattamente seguendolo fuori dal locale. Ellen, nel frattempo veniva aggiornata su cosa stava succedendo.
«E’ successo qualcosa?»,  chiese sedendosi su un gradino.
Dean la copiò. «Non sono bravo con le parole, ma devo provarci», le prese le mani e puntò il proprio sguardo in quello di Jo.
Si perse un istante un attimo in quegli occhi color nocciola, ma ricordò cosa doveva fare e si concentrò. «Jo, tu mi piaci e non volevo morire prima di avertelo detto».
Jo spalancò gli occhi e, senza pensarci due volte, gli stampò un bacio sulle labbra. «Anche tu mi piaci», ammise sorridendo.
«Meno male», Dean le prese il viso fra le mani e riposò le labbra sulle sue.
Jo le schiuse lievemente e diede accesso alla lingua di Dean. Le farfalle nello stomaco ormai erano fuori controllo. «Ci hai messo tanto, però».
Sorrise. «Mi scusi signorina, posso fare qualcosa per farmi perdonare?»
Portò l’indice sul proprio mento e finse di pensarci su. «Baciami», disse semplicemente.
Dean lo fece senza farselo ripete due volte e di nuovo una sensazione indescrivibile travolse entrambi. «Dovremmo entrare, sai?», le fece notare.
«Ok», sussurrò alzandosi. «Ti raggiungo fra un attimo».
«C’è qualcosa che non va?», Dean la conosceva abbastanza da capire che qualcosa non andava bene.
«Ho paura», ammise.
Jo era sempre stata coraggiosa, ma in quel momento aveva paura. Paura che Dean si dimenticasse di lei non appena se ne fosse andato.
«Non appena te ne andrai ti dimenticherai di ciò che è successo», una lacrima le attraversò la guancia.
Dean scosse la testa. «Ti prometto che non succederà. Mi sono confessato ed è una cosa che non ho mai fatto in vita mia, ciò significato che tu conti molto per me. Credimi, mia dolce Jo». Le baciò la fronte e la abbracciò.
Sorrise. «Grazie Dean.»
«Sarai sempre la mia dolce Jo, te lo giuro».