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Autore: iwashere    29/10/2012    5 recensioni
Basata sugli spoiler usciti sulla 4x06 e sulla mia mente malata che mi fa sognare i Klaine anche la notte.
Hope you enjoy it! :3
Dal primo capitolo: E quando Blaine si siede allo sgabello, l’unica cosa che vorrebbe è che tutti quei ricordi non lo investissero come un uragano o una calamità simile.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Kurt/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sospiri.



Blaine muove le dita sui tasti del piano come se fosse l’unica cosa che è capace di fare. E per un sacco di tempo l’ha pensato davvero, che suonare sia il suo unico talento. Perché Blaine si sente completo quando suona, si sente al posto giusto al momento giusto. E quando sente che la canzone che aveva intenzione di suonare la conosce anche Rachel, che sta aspettando solo che lui si senta di nuovo in confidenza con lo strumento per cominciare a cantare, Blaine si sente di nuovo giusto.

 

Ascoltate, ne vale la pena.

 
 
Allora sorride un po’ e comincia a cantare per primo, mettendoci di nuovo l’anima, come è tanto tempo che non fa. Quando la voce di Rachel comincia ad accompagnarlo sente che si sta creando di nuovo quella strana atmosfera che c’è sempre tra di loro, quando duettano. E’ come se lei potesse leggerli dentro, e dopo tanti mesi non ne ha paura. Forse perché si sente stanco, perché ha bisogno di qualcuno che capisca, di qualcuno che lo aiuti. E quando quel pensiero gli si forma in testa, Blaine sa per certo che fidarsi di Rachel sia tutto ciò che può fare. Però poi sente che anche lui deve fare qualcosa, perché è da quando l’ha vista che sa che qualcosa non va. Allora alza lo sguardo verso di lei, per poter leggerci qualcosa anche lui nei suoi occhi, e quando la vede che sta piangendo silenziosamente per non rovinare la canzone, conoscendo bene il modo in cui si lascia trasportare, non si preoccupa, anzi si sente immediatamente compreso. Perché quella canzone, da quando l’ha sentita la prima volta alla radio, quando era stato costretto ad accostare e a scendere dall’auto per prendere una boccata d’aria, è stata subito sua. Perché solo lui sa quante volte, in quelle settimane, ma forse anche prima, si era ritrovato a casa di Kurt a guardare la sua finestra e a pensare che forse entrare e parlare con Burt non sarebbe stata una brutta idea. Un giorno ci aveva anche provato, però appena sceso dalla macchina si era sentito così spaesato, che correre indietro gli era sembrata la scelta migliore. C’era stato un solo problema, quella volta: il fatto che a casa sua, con i suoi genitori, si sentiva quasi più fuori posto che nel vialetto degli Hummel-Hudson. E allora, quel pomeriggio, Blaine, per la prima volta dopo settimane, aveva pianto. Aveva pianto con la testa sotto il cuscino e con tutta la coperta aggrovigliata addosso, come se in quel modo potesse proteggersi, potesse fingere che fuori da quel letto non fosse mai successo nulla.
Ed è quasi pronto a scommettere che quella canzone l’ha sentita anche Rachel, magari in un altro pomeriggio, in un’altra occasione, ma è più che convinto che anche lei se ne sia sentita parte. Perché sa quanto sia stata male per Finn, e quanto debba sentirsi distrutta, ora che è stata lei a proclamare indipendenza. Perché stavolta la decisione di Rachel è stata pensata e ripensata migliaia di volte, e in ogni caso non è nemmeno sicura che sia la scelta migliore. Perché lei non si sente libera così, si sente di nuovo intrappolata, come ad inizio ann,o quando aveva una compagna di stanza che non aveva mai visto e quando la July la aveva presa di mira dalla prima lezione.
Quando Blaine comincia ad suonare sempre più piano, sfiorandoli soltanto, i rettangoli bianchi e neri del piano, sa che ora dovranno parlare, perché la tensione, come l’ha sentita lui, l’ha sentita anche Rachel.
“Allora, è stato… strano, uhm?” dice Rachel dopo essersi schiarita la voce, facendo correre i suoi occhi a cercare quelli di Blaine. Sa che lui capirà alla perfezione cosa intende con strano, perché loro sono sempre stati legati, in qualche modo. Non può dire che sia il suo migliore amico, quel posto è di Kurt e di Kurt solo, ma si sente stranamente protettiva con lui. E si mette quasi a ridere a pensarlo, perché lei si sente ancora quella sempre fuori posto, quella poco popolare che nessuno nota. Eppure, quando vede le mani di Blaine che tremano giusto un po’, correre a stringerle gli sembra un’ottima idea.
“Ehi, ehi, va tutto bene! Lo so che è dura Blaine, lo so. Però sono tornata per questo, perché te la meriti un’altra possibilità. Tutti la meritano.” E Rachel è davvero convinta quando lo dice, però non si sente pienamente soddisfatta perché le mani di Blaine non smettono di tremare.
“Ti va di raccontarmi bene cos’è successo? Cioè, so che hai tradito Kurt con qualcuno che non è Sebastian – ci ha tenuto a specificarlo ci credi? Però vorrei capire cosa ti ha portato a farlo, perché sicuramente non l’hai fatto tanto per passare un po’ di tempo.”
Blaine sospira, e stavolta sa per certo che è a causa della fitta al cuore che ha provato, e decide che a questo punto, tirarsi indietro è troppo rischioso e stupido. E poi sentire il calore di Rachel è rassicurante, lo fa sentire un po’ più protetto. Così sputa fuori tutto, tutto in una volta perché sa che se si fermerà poi non riuscirà più ad andare avanti.
“Sai che potrei dirti che non lo so, Rach? Mi sento così stupido. Mi sono abbandonato a me stesso, alla solitudine, alla sensazione che Kurt non fosse più mio. E oggi, con il senno di poi, so che avevo torto perché lui faceva di tutto per cercare di stare con me. E io invece cosa ho fatto? Ho lasciato che uno sconosciuto si insinuasse tra i miei pensieri. E sai cos’è peggio, Rachel? Che non mi sono sentito meglio. Cioè forse un po’ sì, perché quando avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse quando Kurt non poteva farlo, Eli era sempre lì, però dopo un po’ finiva. La sensazione di valere qualcosa andava via, veloce com’era arrivata. E dopo è stato tutto uno schifo.” Blaine sospira di nuovo, e trattiene le lacrime tirando su con il naso, poi continua a parlare anche se sa di essere al limite. “Dopo essere stato con lui, non riuscivo a guardarmi allo specchio. E’ stato orribile. Io sono stato orribile, soprattutto perché ho pensato che avrei potuto nasconderlo e continuare così. E quindi con quel poco di onore che mi rimaneva sono venuto a New York a rovinare la cosa migliore che avessi mai avuto.”
E a questo punto, sotto lo sguardo attento e silenzioso di Rachel, Blaine era caduto di nuovo. Ma stavolta qualcuno di amico, di fidato, l’avrebbe aiutato, stavolta per davvero.


* - * - * 

Ehm, ehm.
Salve, io e i miei aggiornamenti notturni siamo tornati.
Vorrei ringraziare di cuore LFS e gledis per aver recensito il primo capitolo, siete magnifiche, e spero di sentirvi ancora per quest’altro atto! (:
E grazie anche a chi legge soltanto, siete la mia forza.
   
 
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