La metà
«Zayn!»
Quello annuisce impercettibilmente col capo, evita un Niall
che gli è corso davanti per marcarlo, e riceve il pallone da Louis fermandolo
col piede destro e facendoselo rotolare intorno per confondere Horan, che già sente girare la testa e si chiede chi è e
dove si trova. Allora Zayn si avvicina col pallone
attaccato ai piedi alla porta delimitata alla bell’e meglio dalle scarpe di
Harry, che a quanto pare ha preferito giocare scalzo. La luce del lampione è
fioca e illumina appena la figura di Liam appostato
sulla porta, piegato e con le mani sulle cosce, mentre si confonde coi cespugli
dietro di lui a causa della maglietta verde bottiglia che indossa. Ma tutti lo
vedono bene quando si tuffa e para miracolosamente la cannonata di Zayn, che urla un’imprecazione seguita da “Voglio una
sigaretta!” e poi si morde il pugno chiuso. Liam ci
mette un po’ a rialzarsi ed Harry, approfittando del momento, si asciuga il
sudore dalla fronte e si sfila la felpa grigia rimanendo in canottiera bianca.
«Non avrai freddo, Hazza?» chiede Louis con tanto di
pacca sul sedere che non fa mai male.
«Sta’ zitto, Lou, ché adesso te lo metto dentro,»
dice quello appoggiandosi alle ginocchia, e Louis lo guarda stranito e
divertito allo stesso tempo. Harry intercetta il suo sguardo e lo trattiene per
un po’, fa il suo sorriso eloquente e si lecca il labbro superiore, poi sposta
gli occhi su Liam, che è finalmente pronto a
rimettere la palla in campo. Della serie che Zayn
avrebbe potuto tranquillamente fumarsi la sua sigaretta nel frattempo. «Parlo
del pallone. Adesso ti metto il pallone in rete,» si spiega Harry continuando a
sorridere e a puntare con lo sguardo la palla che Liam
lancia nella sua direzione.
«Harry!» urla Niall, ma l’altro ha già fatto il suo
salto e ha preso la palla di petto, poi si è difeso da Louis che si è buttato
su di lui per scartarlo e ha cercato con la coda dell’occhio il compagno
biondo.
«Niall!» lo chiama, e con un colpo di tallone gli
passa la palla mentre gli dà le spalle. Ma Zayn
intercetta i movimenti dell’irlandese, allunga la gamba e spinge la palla
lontano pur di non lasciarla prendere a Niall, che
per questa sera è il suo avversario.
«Louis!» urla, nella speranza che quello si dia una mossa e vada a recuperare
la palla, che sembra essere sparita in un mucchio di cespugli. Harry trova lo
sguardo di Louis e la sua espressione di sfida, poi scatta in avanti nella
direzione in cui Zayn ha spedito la palla. E subito è
affiancato da Louis, che tenta di correre più veloce di lui, e lo spinge di
lato con una spallata. Ma l’altro sembra essere comunque più veloce, ed è il
primo a gettarsi a peso morto nel cespuglio buio, con Louis al seguito, che
ride e ripete “Bastardo” rotolando su se stesso.
«Dov’è il pallone?» chiede poi, nella sua risata contagiosa e sincera. Ma Harry
sembra preoccuparsi di tutto a parte il pallone quando fa aderire le braccia di
Louis all’erba tenendolo saldamente dai polsi e negandogli così quel panorama che sono le stelle.
«Vuoi che lo tiri fuori?» domanda Styles divertito,
per poi scendere automaticamente a lasciare piccoli baci lungo la linea del
collo di Louis.
«E me lo metti dentro?» domanda quello, ancora affetto dall’attacco di
ridarella.
«Penis jokes!» esclama Styles, e si piega nuovamente saggiando con le labbra la
mandibola in movimento di Louis. «Potresti smetterla di ridere? Starei cercando
di baciarti,» si lamenta Harry quando va per far aderire le sue labbra a quelle
di Louis e trova i suoi denti troppo bianchi e scivolosi.
«Okay, okay,» acconsente quello tentando di tornare serio, ma quando Harry posa
le labbra sulle sue che si sforzano di rimanere chiuse, gli scoppia a ridere in
bocca per poi godersi la sua espressione di disappunto. «Baciami stupido,» dice
quindi, e intanto apre le gambe e accoglie meglio Harry, che si sistema facendo
aderire il suo stomaco a quello di Louis. Quest’ultimo in pochi secondi è già
stufo di rimanere con le braccia ancorate al terreno, e allora divincola le
mani e morde con forza il labbro inferiore di Harry, che emette un mugolìo e gli lascia andare i polsi. Louis fa un verso di
liberazione, e subito insinua le dita ghiacciate sotto la canottiera di Harry,
scaldandosi all’istante e facendo sussultare il compagno per la differenza di
temperatura.
«Prenderò freddo…» mormora Harry una volta che Louis
gli ha abbassato leggermente anche i pantaloni della tuta per poter mettere una
mano sotto la stoffa.
«Allora fatti più vicino, ché ti scaldo io,» sussurra Louis, e intreccia
ulteriormente le gambe con quelle del ragazzo, che fa cozzare più volte il
bacino contro quello del più grande.
«Sai cosa dovremmo fare?» chiede Harry in un soffio che lascia i brividi.
«…Sesso tra i cespugli?»
«Coming out. Adoro fare le cose sporche all’aperto. E
magari in pubblico».
Louis sorride leggermente malinconico e gli passa la mano libera nei capelli
ricci e sudati.
«Narcisista. Quello che vuoi è farti fotografare nudo,» dice sghignazzando.
«Quello che voglio è far sapere alla gente quanto può contorcersi di piacere
Louis Tomlinson sotto di me».
«E quanto a Harry Styles piaccia prenderlo in bocca».
«E quanto a Louis Tomlinson piaccia che lo chiami Boobear mentre scopiamo».
«E quanto a Zayn Malik piaccia
tirare un calcio nei coglioni a entrambi».
A quella voce nuova ma familiare, i due ragazzi si fermano naso contro naso,
senza essere in grado di stare seri, i denti che quasi cozzano. Zayn è in piedi accanto a loro e sembra avere qualcosa in
mano, oltre che un diavolo per capello. «Il pallone è qui, e noi vorremmo
giocare,» dice con fare che vuole sembrare minaccioso.
«…E prenditelo,» ribatte Harry senza fare neanche lo
sforzo di voltarsi.
«Posso prenderlo anch’io?»
«Mi stuzzichi, Lou».
Risate infantili, solletico, altre risate infantili, schiocchi di baci rubati, Zayn che alza gli occhi al cielo.
«…Io vado a fumare. E Liam
e Niall, che si fottano,» dice quindi mollando il
pallone lì dov’era e andandosene sospirando. Quando torna sul campetto di
calcio improvvisato, trova Liam al telefono con la
mamma e Niall accovacciato per terra a contare i fili
d’erba.
«Quanto ti amo?» chiede intanto Louis ancora immerso nei cespugli e sovrastato
da Harry.
«Spero almeno la metà di quanto ti
amo io».
Louis sorride e lo abbraccia forte fino a farlo smettere di respirare.
Gli passa tutto davanti agli occhi veloce come un flash quando s’avvicina a
Louis dopo la partita con il Doncaster e si butta ad
abbracciarlo. Il tocco del più grande è però accennato, quasi inesistente, e i
suoi occhi non sono fissi in quelli di Harry, e non ha nessuna intenzione di
dirgli che lo ama. Guarda altrove, guarda la gente, guarda il mondo, quando
tante volte ha sostenuto che fosse Harry il suo mondo.
Harry tenta di nascondere l’amaro che avverte sulla lingua, e la voglia di
baciarlo in questo istante, quando sa bene che Louis non ce l’ha, la voglia. Si
scosta di lato quando il più grande si allunga per lasciarsi abbracciare da Niall e qualcosa si spezza all’altezza del petto quando s’accorge
che la stretta attorno alle spalle di Niall è forte e
decisa, che il sorriso è largo e genuino, che gli occhi si chiudono felici.
«Nemmeno la metà di quanto ti amo io»,
si dice Harry tra sé prima di allontanarsi a testa bassa, le mani affondate
nelle tasche della giacca.
Well, I guess that we are not best friends anymore.
Well, I guess I’m not the same guy anymore.
§
Per me rimane una fluff-erotica
(esiste?!). Vi bacio tutti!!!
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Thank you for your support! (Ringraziamento alla One Direction)
Mirokia