Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: april88    30/10/2012    0 recensioni
La guerra di Marine Ford si è conclusa. Tutti sono tornati alle proprie case... per riabbracciare i propri cari.
Le ciurme di pirati, hanno ripreso il loro viaggio... tranne una.
Rufy e i suoi compagni, dovranno aspettare prima di potersi riabbracciare.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mugiwara's thoughts
BROOK

Essere scambiato per Satana, c’è qualcosa di peggio? Io credo di no.
Certo questa gente, accontenta tutte le mie assurde richieste, ma lo fanno solo perché credono di essere puniti se non lo fanno. Questo mi deprime, detesto l’essere scambiato per un demonio con quest’aspetto, non sono stato io a scegliere di tornare nel mio corpo quando ormai tutto quello che ne era rimasto era uno scheletro. Avevo deciso comunque di aiutare questa gente con la loro guerra con una tribù che chiamavano ‘I braccia Lunghe’ i quali spesso depredavano il villaggio delle scorte alimentari di questa povera gente.

Mi misi subito all’opera in modo da finire in tempo quello che avevo in mente: una canzone. Già, cos’altro ci si può aspettare da un musicista? Le note scorrevano svelte lungo lo spartito, come se fosse già tutto stampato nella mia testa… ma anche i musicisti hanno un blocco prima o poi, mi fermo appena a metà, intorno a me mucchi di spartiti sparsi per la stanza. Mi accingo a raccoglierli quando un foglio diverso, o meglio una figura, attira la mia attenzione.
Sposto leggermente i fogli sopra per capire meglio: si tratta di un foglio di giornale probabilmente dimenticato da qualcuno dell’isola.
“Santo cielo, povero capitano!” quello che lessi, mi fece capire che dovevo sbrigarmi a finire la mia musica.
Mai mi sarei immaginato che prima di morire, Roger avesse voluto lasciare al mondo qualcosa di se come un figlio, e che questi fosse cresciuto insieme al mio capitano. Credo che Rufy, fosse molto legato a suo fratello se ha avuto l’ardire di intrufolarsi nella prigione più sorvegliata al mondo… da solo e senza di noi. Per quel che riguarda me, io non sarei comunque potuto arrivare in tempo per aiutarlo durante la battaglia, ma devo tornare da lui per essergli vicino ora che ne ha bisogno.
Mi domando se Rufy è rimasto lo stesso di sempre nonostante quello che ha passato.
Ripresi a scrivere velocemente il testo e uscii dalla casetta con il mio prezioso spartito tra le mani.
Sfortuna lo scambiano per una specie di talismano… possibile che questa gente non conosca gli spartiti musicali? Con tutto il tempo che ci avevo messo per prepararlo questa gente che fa? Attacca ogni foglio in un albero diverso, incasinando l’ordine. Ci provo a spiegarne l’utilizzo, ma nessuno mi sta sentendo perché il loro capo mi parla sopra; mi tocca aspettare che finisca il suo discorso e appena parlo, tutti si siedono a terra depressi.
Anche senza lo spartito davanti, ricordo benissimo ogni singola nota e comincio a suonarle col mio violino; dopo poche note, queste persone cominciano a sentirne l’effetto e si armano di forconi e qualunque cosa che trovano.
Tre persone di questa tribù nemica, si presentano poco dopo e capisco perché hanno proprio quel nome: sulle braccia hanno due articolazioni invece di una. Io sono dietro di loro fermo, la mia parte l’ho fatta e ora tocca a loro, infondo non è certo la mia battaglia, questa.
I braccia lunghe vengono sconfitti in pochi minuti legati e rinchiusi in una gabbia.
Ripagato il debito che ho con questa gente, sono pronto a partire per tornare dal mio capitano… capisco bene come si possa sentire in questo momento, forse quando ci rivedremo, non sarà dell’umore adatto per cantare una canzone, ma sicuramente ascolterà le mie melodie e magari chissà riusciranno a guarire la sua anima sofferente.

Prima, però, volli accertarmi che le cose si fossero sistemate tra queste due tribù. Questo perché, ascoltando i discorsi degli uni e degli altri, a quanto pare, entrambi trovano strana la controparte con una e due articolazioni per braccio, e quando sento che entrambi, avrebbero voluto catturare qualche abitante della controparte per mostrarle come fenomeno da baraccone e guadagnare denaro, cerco subito di convincere i miei amici con un articolazione a liberarli e lasciar perdere la loro idea. Se avessero fatto così, non sarebbero stati migliori di loro, grazie anche al mio aspetto, convinco i prigionieri a comportarsi meglio con questa tribù. Pensavo che questo li salvaguardasse in futuro, ma questo non ha salvaguardato me. Nonostante le mie belle parole, questi tre mi legano come un salame e mi portano via.

Esiste sorte peggiore di morire? Ora so che la risposta è sì.
Ed è essere rinchiusi in gabbia e osservato da una folla di persone come un fenomeno da baraccone e quel che è peggio, tutto questo per denaro. Tutto perché sono uno scheletro… se solo avessi avuto ancora il mio corpo intatto, tutto questo non mi sarebbe mai capitato. Almeno mi danno da mangiare e accontentano la mia richiesta di poter avere giornali da leggere. Speravo, infatti, di trovarvi altre notizie sue e magari degli altri.

Li conoscevo da poco, è vero, ma mi ero subito affezionato a questi ragazzini e non avrei mai pensato di separarmene così presto, prima ancora di dimostrare di essere un degno compagno.
Dimostrare a me stesso d'essere degno dei pirati di questa nuova generazione.
Degno di tornare a far parte di un mondo da cui sono stato lontano per cinquant’anni. Navigando in quel mare oscuro, avevo perso i contatti col mondo esterno e non sapevo niente dei pirati che una volta conoscevo: Edward Newgate, Shiki o Gold Roger che allora era un ragazzino circa dell’età di Rufy: un moccioso pieno di grinta, coraggio e sempre pronto ad aiutare gli altri… questo diceva chi l’aveva conosciuto; io non ho mai avuto il piacere di incontrarlo, ma da com’era descritto, non posso fare a meno di pensare alla somiglianza tra lui e Rufy.
Mi aveva aiutato a recuperare la mia ombra, poi, mi ha voluto a tutti i costi nella sua ciurma, promettendomi che mi avrebbe aiutato ad avverare il mio sogno: rivedere Lovoon, l’ultimo compagno ancora in vita della mia vecchia ciurma.
Non puoi immaginare quanto tutto questo mi ha reso felice… ho aspettato per cinquant’anni in attesa di un miracolo e tu, sei apparso come un raggio di luce splendente. Amici, siamo stati poco tempo insieme eppure mi avete circondato con la vostra allegria e mai prima d’ora, mi ero sentito così vivo…. anche se la mia, non si può certo chiamare vita: non ho pelle né organi interni, del me stesso di una volta, sono rimasti solo lo scheletro e i miei capelli. In cuor mio, speravo di non dover mai più provare la solitudine, ma il destino aveva agito per mano di uno della Flotta dei Sette, separandomi da voi. E sono largamente passati i tre giorni... mi vergogno sapendo che ho mancato all’appuntamento. L’ultimo arrivato della ciurma, infatti, non dovrebbe mai fare aspettare gli altri, al contrario, deve essere il primo ad arrivare.

Se prima era buio a causa delle tende chiuse e non riuscivo a leggere bene, ora che sono aperte, riesco benissimo a vedere cosa c’è scritto. Se avessi ancora gli occhi, sicuramente mi sarebbero usciti dalle orbite. Non mi aspettavo che Rufy prendesse una simile decisione.
Dalle sue numerose bende sul suo corpo, ho potuto intuire che sia stata una difficile battaglia.
Il suo volto era triste, non solo per i caduti della guerra: era triste perché ci chiedeva un piccolo sacrificio, un sacrificio lungo due anni. Un tempo lunghissimo, durante il quale, dovrò dimostrare di essere d’aiuto al mio capitano.

I tre disturbano i miei pensieri… è terribile cosa mi tocca sopportare; mi devo muovere o gli spettatori avrebbero pensato a una montatura; un falso io? Io che ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha donato una seconda vita?
La prima volta che Rufy mi vide muovere e parlare, non ebbe la benché minima paura; questa gente, invece, mi fissa spaventata, quasi terrorizzata non appena inizio a muovermi e a parlare.
Prendo una decisione… questa gente vuole uno spettacolo? E sia, ma lo farò a modo mio! Se devo far guadagnare denaro ai miei rapitori, voglio che sia per qualcosa che è nel mio stile.
Sono un musicista e sfrutterò questa mia abilità.

“Rufy… nei momenti di dolore, l’unico rimedio è cantare! Ecco perché sono diventato un musicista.
Io ci sarò presto! Qualunque cosa accada con le mie canzoni, saprò sempre darti il buon umore”.




Finalmente sono riuscita a scrivere anche questo capitolo.
Mi raccomando commentate numerosi!!!
Grazie a tutti coloro che mi seguono e che recensiscono.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: april88