Il colonnello stava comodamente seduto sulla sua poltrona. I suoi occhi scuri scrutarono il ragazzo e un ghigno gli si dipinse sul volto. In quell’istante delle catene comparvero dal nulla imprigionando l’homuncolus. Envy  cercò di cambiare forma ma le catene erano state create con l’alchimia e bloccavano i suoi poteri  e lo indebolivano notevolmente. In quel momento il ragazzo dagli occhi d’ametista non era altro che una marionetta nelle mani di Mustang ,una marionetta che gli avrebbe permesso ti ottenere quello che da tempo bramava…

“Non te l’aspettavi ,vero homuncolus?” Iniziò in tono di scherno il colonnello. “Era talmente ovvio Edward sarebbe venuto da te ,che mi sono preparato a dovere “.Roy continuò in tono più duro e maligno.” Non è buffo: tu che volevi salvarlo sarai la chiave che mi permetterà di averlo. Con te come prigioniero il povero ed non potrà fare altro che ubbidirmi”

“Maledetto!”

Envy non si era mai sentito più frustato. Non solo non era riuscito a proteggere la persona che per lui contava di più,ma sarebbe stata colpa sua. Non riusciva mai a combinare niente di buono…

ci aveva messo del tempo prima di capire cosa lo legava a quel ragazzo dai lunghi capelli dorati. C’erano voluti mesi prima che lo accettasse…prima che capisse che non gli bastava più combattere contro di lui per poter toccare la sua pelle…che capisse che era stanco di sentire la sua voce che lo insultava…così stanco che durante un loro combattimento lo aveva zittito nell’unico modo che in quel momento gli passò per la testa,lo zittì semplicemente con un bacio. Un semplice sfiorarsi di labbra, tanto semplice da mandare in black out  la mente di Envy. Ed Edward aveva risposto,si era lasciato prendere su un freddo selciato,incurante della pioggia. Incurante del fatto che il loro amplesso era fato di violenza,ma al biondino andava bene così…infondo era l’unico modo per poter amare quel homuncolus impossibile.

Edward era preoccupato ,ormai era sera ed Envy non era ancora tornato. Senza pensarci corse immediatamente all’accampamento. Aveva un bruttissimo presentimento.

La base era completamente vuota,nessuna luce era accesa e il silenzio serpeggiava in quel luogo dall’aspetto minaccioso. Ok se prima ed aveva un brutto presentimento ora si era trasformata in certezza.

“Bentornato Edward”

/Appunto!/

Roy emerse dall’oscurità della stanza.

“Ce ne hai messo di tempo, l’homuncolus è stato più veloce.”

“Dov’è Envy”chiese il biondo con voce tremante,la situazione gli piaceva sempre meno.

“Oh non ti scaldare ,intanto lui è qui”

Con un ghigno il colonnello si fece da parte, mostrando il corpo  ferito e privo di coscienza di Envy,incatenato al muro.

/No…Envy/

“Envy” la voce gli uscì a fatica dalla gola arida. Si avvicinò all’homuncolus. Envy era conciato molto male,aveva vari tagli su tutto il corpo e degli ematoma sul viso. Edward allungò la mano sino a sfiorare il profilo della guancia del prigioniero. A quel contattò Envy aprì di scatto gli occhi.

“Mh …scappa Acciaio, vattene via” Il tono della voce voleva essere duro ma dalla bocca dell’homuncolus uscì solo un mugolio strozzato.

Era troppo, Edward si scagliò contro Roy che lo schivò con facilità.

“E’ tutto inutile fullmetal! Fermati se non vuoi che il tuo Envy soffra ancora”

Ed tentennò,cosa diamine voleva dire?

“Queste catene sono collegate a un piccolo telecomando che,schiacciando questo bottone invia una scarica di energia “

Come per dare più peso alle sue parole schiacciò il pulsante. Il corpo di Envy fu attraversato da un ondata d’energia.

“Fermati, smettila lascialo in pace! È me che vuoi o sbaglio?”
”Vedo che inizi a capire… bene. Se fai quello che vorrò non gli torcerò neanche un capello”

“O-okey” La voce gli uscì più tremante del dovuto. Sapeva bene cosa desiderava il colonnello. Non aveva paure del dolore…con Envy s’era abituato. Era abituato ad essere preso con la forza,senza quel calore,quel sentimento che divide il sesso dall’amore…però lui lo amava e per questo non poteva sopportare che qualcuno,all’infuori dell’homuncolus, lo toccasse. Ma la cosa peggiore è che Envy era li…li avrebbe guardati,sentiti…

ma doveva far quello che Roy gli diceva…doveva farlo…doveva…

Munstag si avvicinò con un ghigno sulle labbra sottili al biondino.

“Ora fai il bravo…”

Ed venne spinto contro il muro schiacciato tra il muro e il corpo del moro. Una mano incominciò a slacciare i pantaloni neri del fullmetal mentre la sua gemella percorreva il torace del ragazzo. Roy lo girò di scatto contro il muro tenendogli legate le mani dietro la schiena.

“Ti amo Envy” sussurrò il ragazzo dagli occhi color dell’oro distogliendo lo sguardo dal viso dell’homuncolus. Chiuse gli occhi e si preparò al dolore.