La mappa per Atlantica
Capitolo IV


“Ahah!” esclamò allora Lettie. Prese con energia il braccio della sorella: “Vieni Sophie, andiamocene. La mappa è perfino più al sicuro nello stomaco di quel pennuto, piuttosto che in mano nostra. Possiamo tornare a casa.”
“No!” gridò Howl, e prese l’altra mano di Sophie. “Non potete lasciarmi qui! Voglio venire con voi.”
“Cosa sta succedendo nella mia nave?” urlò Suliman, alquanto stizzita. “Marinai, attaccate la Piratessa! Sconfiggiamola!”
Al suo incitamento, i biondini si gettarono con rinnovato ardore sui pirati, e la battaglia riprese ad infuriare. Markl si lasciò scivolare in terra e si aggrappò ad una gamba dello straniero: “Avevate detto che potevo venir via con voi. Non voglio restare qui, ora.”
“Non possiamo portare anche lui!” disse allora Lettie, esasperata. Ma Sophie aveva disegnato in volto un sorriso particolare, e non distoglieva lo sguardo da quello di Howl.
“Non possiamo lasciarli, sorellina” disse quasi sussurrando. “Guarda dove siamo: qui fra poco sarà tutto distrutto.”
Il pappagallo allora volò sulla spalla di Howl, si guardò intorno e disse: “Non sarà un problema vivere sott’acqua.”
Fissò le due fanciulle, Howl e Markl negli occhi, uno per volta, e loro non saprebbero dire come, ma sentirono che aveva ragione.
Mentre attorno a loro la battaglia infuriava, pirati armati fino ai denti e scintillanti marinai dalla bianca uniforme se le davano di santa ragione, Suliman e la Piratessa si accapigliavano come due ragazze poco educate, si presero per mano e saltarono in acqua. Le onde si aprirono davanti a loro e li accolsero, e poco dopo cinque code di pesce scintillanti, di dimensioni e colori diversi, solcavano le acque di fronte al regno di Ingary.

“E questa è la fine della storia” disse Sophie, e congiunse le mani fra loro, soddisfatta.
Il silenzio che seguì le sue parole la fece dubitare.
“Non vi è piaciuta?” mormorò sgomenta.
I tre si guardarono in tralice.
“Ma perché la Piratessa non può andare con loro?” pigolò allora la nonnina.
“C’è troppo amore, altro che avventura!” disse Markl, incrociando le braccia.
“Non ci piace fare il pappagallo!” protestò Calcifer.
“Ma quante storie!” Incrociò le braccia e sbuffò: “Invece secondo me è una bella storia: l’avventura c’è stata, il bambino era furbo come avevi richiesto tu! Il pappagallo è un bellissimo animale, ed in ogni storia c’è amore, e poi ce ne ho messo davvero poco: non c’è neanche un bacio!”
Allora Markl scoppiò a ridere: “Ma dai, Sophie, scherzavo!” Le si avvicinò e la abbracciò: “La tua storia mi è piaciuta molto. Tuo padre raccontava di te e Lettie come due sirene?”
La fanciulla annuì. “Avevamo così tante avventure nel mare!”
“Un giorno mi racconterai anche quelle?”
“Sicuro.”
“Ma la Piratessa andrà via con loro?” mugugnò ancora la vecchia. I due si voltarono a guardarla, ancora abbracciati: “Ma certo. Nella prossima puntata: Il viaggio della Piratessa verso Atlantica. Va bene?”
“E poi come fa un pappagallo ad avere anche una coda di pesce?” replicò ancora il demone. “Come può avere sia le ali che la coda?”
“Ma dai, Calcifer, è una storia!” rise ancora la fanciulla. “Ed ora, a letto! Si è fatto tardissimo.”
Si alzò in piedi e diede un bacio sulla fronte alla nonnina, mentre il demone del fuoco si appiattiva tra le braci, quasi scomparendo. “Su, andiamo.”
“Pirati, all’arrembaggio!” urlò Markl salendo le scale, seguito a rotta di collo da un abbaiate Heen.



***
Fine di un breve esperimento. Non avevo mai scritto una AU prima d'ora, ma è stato molto divertente, anche se per ora credo che non lo farò ancora, o almeno non in un futuro prossimo. Questa fic è stata scritta con il prompt "Pirati" per la mia tabellina su 10disneyfic. Piaciuta?