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Autore: Codex    31/10/2012    5 recensioni
L'amore arriva quando meno te lo aspetti, anche quando la tua vita sembra procedere per il meglio, quando ti senti la persona più felice del mondo.
E quando ti prende, l'amore non ti lascia più: Albus Potter lo sa bene.
|| Beh, è la mia prima ff, quindi... Non so, siate clementi. (?)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rumore.
 

Attorno a te c'è solo rumore, quello tipico della Sala Grande. Le tue iridi verdi si guardano attorno, stanche ed assonnate, mentre la ragazza che siede accanto a te continua a parlare, senza fermarsi, come una di quelle radioline babbane che ripara nonno Arthur.
E' bella, vero? Merlino, se lo è; quei capelli biondi che le scendono morbidi sulle spalle la fanno assomigliare ad una dea, un essere divino. E quegli occhi, diamine, i suoi occhi!
Hai sempre amato l'azzurro-ghiaccio, devi ammetterlo.
Ti giri a guardarla, ignorando le sue parole e passandole una mano sul viso, con un sorriso divertito.
"Sei davvero dolce quando straparli, Isabel. Te l'ha mai detto nessuno?"
Da quant'è che state insieme, due anni? Non riesci a negarlo: tu ci tieni, a quella biondina. Negli ultimi tempi, però, le cose vanno male, dato che è diventato un continuo tira-e-molla; avete dovuto sopportare troppe sofferenze, la bionda troppe lacrime e la tua faccia troppi schiaffi... Ma, nonosante tutto, sei sempre tornato da lei.
 

Perché è questo che vuoi... O forse no, Albus?
 
Armonia.
 

Il Parco di Hogwarts è sempre stato il tuo posto preferito, dopo il Lago Nero; lei è seduta sulle tue gambe, intenta a risucchiarti ogni angolo del volto, sussurrandoti parole dolci, alternate a risate cristalline. Non è... Assillante, Albus? Decisamente, ma ti diverte, ti diverte eccome!
La senti, poi, mentre si allontana, e i vostri occhi si incontrano: non è uno di quegli sguardi romantici che ti lancia ogni tanto, ma uno d'avviso, quasi.
"Guarda che gli faccio pagare il biglietto, se non la smette."
L'acido sussurro arriva alle tue orecchie, mentre volgi lo sguardo verso il punto da lei indicato: perché Lorcan Scamander vi sta fissando, quasi come se fosse infastidito?
Incontri gli occhi di quel bizzarro ragazzo, impallidendo, ed un piccolo sorriso si fa spazio sul tuo viso. Avevi sempre classificato quel ragazzo come "schizzato", sia lui che suo fratello, ma quando lo guardi sorridere, beh... Tutti i tuoi pregiudizi corrono via. Vorresti tanto scusarti con lui per quel commento sarcastico, ma non puoi, dato che la tua ragazza non ti lascia il tempo di aprire bocca, trascinandoti via, con una fretta incredibile.
 

Non avevi mai fatto caso a quanto azzurri fossero i suoi occhi.
 
Silenzio.

Hai sempre odiato il silenzio della Biblioteca. James è lì, accanto a te, con un libro di Trasfigurazione tra le mani; hai sempre amato tuo fratello, è sempre stato una specie di modello da seguire, per te, ha sempre saputto TUTTO... Allora perché non riesci a dirgli cosa ti prende?
Con Isabel le cose non vanno bene, e tu non sembri più lo stesso: sei spento, sempre mogio... Diverso. E tu sai bene quand'è iniziata questa cosa, Albus. Sai bene che, da quando hai incontrato lo sguardo color-cielo di Scamander, non puoi fare altro che pensare a lui.
"Si può sapere cos'hai, Al?"
Anche tuo fratello ti vede turbato, in qualche modo. Vorresti tanto sfogarti con lui, raccontargli tutto, ma qualche strano motivo ti impone di tacere. Ti limiti a sorridere -il sorriso più falso del mondo-, scuotendo il capo.
 

                                   Sei un bugiardo, Albus Potter.
 
Incubi.
 

Ancora brutti sogni, piccolo Al? Ti svegli nel cuore della notte, sudato, in lacrime. E' una sensazione bruttissima, quella degli occhi in fiamme, quelle iridi smeraldine piene di lacrime, rosse nei contorni... Tristi. Non sei mai stato così debile, così triste, così confuso; sembri un agnellino spaventato, fai quasi pena, Albus.
Anche Isabel ti chiede come stai, si preoccupa per te, e tu la eviti.
Devi ammetterlo, Potter: vuoi bene a quella ragazza, ma non più come prima. Lei sta lentamente uscendo dalla tua mente, dalla tua vita... E Lorcan ci sta entrando.
L'osservi, l'osservi in ogni momento della giornata; in Sala Grande, ad Astronomia, sul campo di Quidditch... Negli spogliatoi, soprattutto negli spogliatoi.
Ormai non ci parli più con Lorcan, perché anche una sola parola , con lui, può portarti ad arrossire come un emerito idiota.
Cosa devi fare? Sei spezzato, diviso in due, e non sai scegliere.
Una al sole, l'altro di notte - nei sogni; una è amore, l'altro è confusione; una è testa, l'altro è cuore.
Una ragazza, un ragazzo.
Ti stringi nelle coperte, mentre calde lacrime rotolano lungo le tue guance color-porpora, cullandoti in un triste sonno.
 

  Fai la tua scelta, ragazzino.
Rose.

In un angolo dimenticato del Parco di Hogwarts, tu osservi delle splendide rose bianche che crescono, con un certo interesse. Hai sempre amato le rose bianche; simbolo di purezza d'animo e di innocenza, tua madre sostiene che quel fiore sia adatto alla tua personalità.
Ne accarezzi una con il dorso della mano, mentre il tuo viso riacquista lentamente il sorriso di sempre, abbellito da due fossette ridenti: non è bello sorridere, Albus? Assolutamente, soprattutto se quello che sorride sei tu. Ti pieghi sulle ginocchia, avvicinando il naso lentigginoso alla rosa in questione, lasciando che il delicato profumo penetri nelle tue narici, con delicatezza.
"Non sapevo avessi una passione per i fiori." Quel mormorio ti provoca un aumento del ritmo cardiaco, mentre gli occhi si spalancano e tu ti giri, guardando il tuo interlocutore: Merlino, perché doveva sempre apparire nei momenti meno opportuni? Ha appena terminato un allenamento di Quidditch, lo si vede dalla sua divisa sporca e dai suoi capelli in disordine... Ma è bellissimo, anche in quella situazione.
"I-io n-non-... S-sì, insomma, d-diciamo di sì." Balbetti così velocemente che nemmeno Lorcan riesce seguirti; ma, nonostante le tue parole impacciate, lui ride, e in quel momento qualcosa inizia a fare a pugni con le pareti del tuo stomaco, con violenza: il suo sorriso è dolcissimo, Albus, non puoi negarlo.
"Credo che le rose bianche siano bellissime. E tu, Al?" La voce del ragazzo è abbastanza bassa, quasi come se stesse scherzando; si piega sulle ginocchia, afferrando una rosa -stando attento alle spine-, e te la porge, con fare teatrale. "Non credi siano fantastiche?"
E' proprio un cavaliere, Lorcan, e forse anche un po' spaccone... E a te piacciono le persone così, vero? Resti a guardare la rosa, posata delicatamente tra le tue dita, accarezzandola con un sorriso: ma cosa stai facendo? Terra chiama Potter, terra chiama Potter! Mayday, mayday!
Perso.
"L-le rose? Oh, b-beh, credo... S-scusami, Lorcan. D-devo-... Andare via." Scuoti la testa ed accenni un sorriso, riporgendogli la piccola rosa, correndo via. Hai sprecato un'occasione, Albus, tutto per la tua stupida paura di parlare con lui, di guardarlo negli occhi.
Ti giri un'ultma volta, notando che il ragazzo sta calpestando la rosa, la vostra rosa. Ed è tutta colpa tua.
In certi momenti sei così stupido, lo sai? Passato il Parco e tornato al Castello, ti lasci cadere contro una parete, mentre le tue mani vanno a coprire il viso, nascondendo un'espressione a metà tra il frustrato e lo stupito: Lorcan si era dimostrato... Interessato, o faceva parte di un qualche scherzo? Non pensarci, Albus; piuttosto, dovresti pensare alla tua ragazza che ti sta aspettando in Sala Comune.
Sì, Al, perché Isabel esiste ancora.

             Quel Corvoscemo ti sta facendo diventare pazzo.

Primavera.

La primavera è, probabilmente, la stagione più bella di tutte: sole, cielo splendente, pace e serenità nell'aria. Rosie è stesa accanto a te, intenta ad accarezzare Baffo che cerca di correre verso l'albero più alto. Rose, Rosie, come faresti senza tua cugina? Come James, lei è l'unica persona che ha sempre creduto in te, con la quale hai più confidenza... Una sorella - insomma.
Le racconti di tutto, da cosa mangi a colazione a cosa indosserai il giorno dopo. Le hai parlato anche di Lorcan -o meglio, lei ti ha comprato con un dolcetto affinché tu le dicessi tutta la verità-, scatenando un uragano. Rosie è così: forse leggermente impicciona, ma lo fa per il tuo bene.
"Non c'è alcun dubbio, Albie: la realtà è una, sei tu che non vuoi vederla!" Afferma, con il suo solito tono di voce divertito, guardandoti sorridente e comprensiva. 
"La realtà, Rosie? Salazar, se continuo di questo passo... Beh, sarò costretto a sposare Baffo."
Il tuo commento sarcastico suscita un'espressione strana, sul volto di tua cugina, che culmina in una risata scettica."
"Hai detto... Che con Isa va tutto male, no?"
"Esattamente."
"E che... pensi sempre a lui, giusto?"
"Continuamente."
"Ventiquattr'ore su ventiquattro?"
"Sempre, Rosie."
"Anche... sotto la doccia?"
Stai per rispondere, ma l'imbarazzo prende il sopravvento su di te, e nel frattempo le tue guance si colorano di un rosso acceso; Rose scoppia a ridere, mentre Baffo si sistema meglio sull'erba, cadendo in uno dei suoi -soliti- sonni profondi.
"Cosa c'è di male, Al? E' un bel ragazzo, è una cosa compensibile." La nonchalance di tua cugina ti porta ad inarcare un sopracciglio, mentre alzi il busto, mettendoti sedere correttamente: è semplice, Al, sei tu che complichi le cose.
"Il fatto è che - oh, non lo so... B-beh, io non sono - sì, insomma..."
"... Gay, Al?" 
Gay. Quella parola ti rimbomba pesantemente nelle orecchie, costringendoti a voltare lo sguardo verso Rose, che ti sorride sincera; non fai in tempo a parlare che subito la riccia ti abbraccia, ridacchiando allegra.
"Io... Forse sì, Rose. M-ma vedi, è complicato."
"L'amore non è mai complicato. Godric... E' amore! Il complicato, qui, sei tu", scioglie l'abbraccio, strizzandoti amorevolmente una guancia. "Dovresti parlargli, Albie. Coraggio, va' da lui, merita di sapere la verità, e tu di essere felice!"
Hai capito, Albus? Felice. Con lui, sì, con lui potresti essere davvero la persona più felice del mondo: ti serve quel briciolo di coraggio che hai ereditato dai tuoi parenti.
"Sai che ti dico, Rose? Hai proprio ragione. St-stasera andrò da lui. Gli dirò che mi piac- NO, che lo amo. No-no, anzi, c-che..."
"OH- ALBIE! Vacci piano!"
Volge lo sguardo al cielo, mentre tu scoppi in una grossa-grassa risata.
 

 Meriti la felicità, Albus. Ti meriti Lorcan.

Caldo.

Le mani calde della biondina scorrono velocemente lungo il tuo petto, mentre le sue carnose labbra scendono sul tuo collo, fino ad arrivare alla basa, mordicchiandola.
Hai sempre odiato il Dormitorio Femminile dei Sotterranei: troppo... Buio, sì.
Come al solito, Albus, non hai mantenuto la tua promessa. Isabel si è appropriata della tua serata, trascinandoti in camera sua, gettandoti sul letto. I suoi baci sembrano veleno, sulla tua pelle; bruciano, in qualche modo, e tutti i morsi che ti ha lasciato sul collo sembrano lividi minuscoli.
Dovresti fermarla, non ti pare? E' stesa su di te, la gonna alzata di qualche centimetro e le mani che vagano ovunque, sul tuo corpo, alternando baci violenti a dolci parole - sussurrate sottovoce. La cosa sta andando troppo avanti, Al; ora la ragazza ti sbottona la camicia, ed una mano scende giù, sempre più giù, arrivando al cavallo dei tuoi pantaloni: bionda impetuosa, non c'è che dire.
"Isa... Ti prego, no." La tua mano scatta in direzione della sua, fermando ogni suo movimento. Non la guardi, eppure senti i suoi occhi di ghiaccio farsi strada sul tuo viso, scrutandolo, aggrottando le sopracciglia. Decide di rialzarsi, poi, sistemandosi la gonna spiegazzata -fin troppo- e riallacciando i bottoni della camicia.
"Dì un po', Albs: che hai? Perché mi respingi?"
Tu, dal canto tuo, non sai come risponderle; non vorresti provocarle alcuna sofferenza, con la verità... Ma neanche illuderla con qualche bugia. Ti limiti a sospirare, alzando le spalle. Sii coraggioso, per una volta nella tua vita, ed affrontala.
"Devo parlarti." Ti alzi in piedi, posizionandoti davanti a lei, mentre un tuo dito va a posarsi sulle sue labbra, intimandole di tacere. "Questa volta sei tu che non devi interrompermi. 
Vedi, ultimamente mi è capitata una cosa... Una cosa che mi ha turbato per un po'. Sì, insomma, sono stato male, ma finalmente adesso ho fatto chiarezza."
Prendi fiato, Albus, la biondina è arrossita.
"Tu sei una bravissima ragazza, non fraintendere. Ti voglio bene, lo sai, ma-..." Troppo tardi. Non fai in tempo a finire la frase, che cinque dita ti colorano il viso, ed un dolore lancinante si impossessa della tua guancia. Ti tocchi il punto dolorante, mentre volgi lo sguardo alla ragazza; gli occhi ghiacciati hanno perso la loro vivacità, trasformandosi in uno sguardo pieno di rabbia.
"Vattene. ADESSO." Ti indica l'uscita con un unico movimento del braccio, guardandoti truce: l'esuberante dea di qualche giorno fa si è trasformata in un vero e proprio iceberg.
Senza fartelo ripetere, esci da lì, lanciandole un'ultima occhiata -dispiaciuta-, per poi correre alla volta dell'uscita dei Sotterranei, con un sorriso che va da una guancia all'altra.

Devi trovarlo. Trovalo, prendilo, amalo.

La notte.


La notte è sempre stata un'acerrima nemica, per te: di notte piangi, pensi, il sonno tarda ad arrivare... Ma adesso non accadrà più, no. Adesso, forse, sognerai soltanto cose meravigliose, perché il tempo delle insicurezze e degli incubi è terminato, ed ha lasciato il posto alla voglia di essere felici, di sentirsi un tutt'uno con qualcuno.
Corri come un matto da circa quindici minuti, verso la Torre di Corvonero; gli occhi verdi sono leggermente lucidi, a causa dell'aria che tira lassù, i capelli arruffati -come sempre, del resto- e sul viso hai quel sorriso ebete di qualche minuto fa. Arrivato all'entrata di questa, inizi a guardarti attorno, nell'attesa di vedere il tuo "principe azzurro" che esce trionfante da lì dentro; dopo qualche minuto perso ad aspettare, inizi a tamburellare con il piede sul pavimento, impaziente, ma nulla.  Oh, Albus, sei un illuso: davvero pensavi di trovarlo all'entrata della Torre, a braccia spalancate? Accidenti a te ed alle tue fantasie! Forse faresti meglio a tornare nei Sotterranei, a tornare da Isa, scusandoti con lei... O forse no?
"... Cosa ci fai, qui?" Parlando del lupo, spunta lo zampino. Ti volti, nascondendo un mega-sorriso alla Albus Potter, restando immobile a guardarlo: sembra appena uscito dalla Biblioteca. Ehi, un momento... Lorcan "Nargillo" Scamander che studia? La cosa è strana.
E' imbronciato, forse ancora per la questione della rosa, ma lui non è il tipo che se la prende per certe cose. O meglio, non lo sembra.
Ti avvicini a lui, mantenedo -o cercando di mantenere?- un'espressione piuttosto dignitosa, mentre ti lasci coinvolgere dall'azzurro di quei laghetti che il biondo ha al posto degli occhi, tornando in te qualche minuto dopo.
"Cercavo te, Lorcan." Il tuo naso si arriccia, lasciando che sul viso si venga a formare una smorfia allegra. A quelle parole, poi, vedi un sorriso affiorare sul volto del ragazzo, che inizia a scrutarti lentamente: attento, Al, se ne sta accorgendo.
"Me? Oh, e come mai?" 
"Diciamo che... Sì, h-ho pensato ad alcune cose in cose, in questo periodo. E-"
"...Cose che ti evitano di rivolgere la parola ad un biondo-sexy come me?"
Arrossisci letteralmente, alle parole del ragazzo, facendo un passo indietro, lasciando che il tuo sguardo cada sul pavimento, imbarazzato.
"N-no, ma cosa d-..." E' la seconda volta che ti interrompe, ma questa volta ti lascia senza fiato: prende il tuo mento, come se fosse il manico di qualche giocattolo, costringendoti a guardarlo negli occhi.
"Albus, si può sapere che ti succede?"
E' il momento della verità, piccolo Potter, non puoi più tirarti indietro. Ti liberi dalla presa della sua mano, assumendo l'espressione più seria che tu abbia mai messo su.
"Bene. Vedi, sono venuto qui per dirti che ho fatto chiarezza, riguardo ai miei sentimenti, e...", ti mordi il labbro inferiore, incatenando lo sguardo con il suo. "...Tu mi piaci, Lorcan Scamander. C'è- c'è qualcosa di diverso, in te, che ti rende speciale - unico.Hai quel qualcosa in più che mi affascina, e-... E non riesco a non pensare a te.
Q-quindi, insomma, s-se per te non è lo stesso... Sì, p-possiamo sempre restare amici."
Dopo di queste parole, buio totale. La paura di un rifiuto ha preso possesso della tua mente, ormai, ed il cuore continua a battere veloce - troppo veloce. Il ragazzo balbetta qualcosa di incomprensibile, qualcosa che non riesci ad afferrare al volo. Ma una cosa l'hai capita, Albus, quell'unica piccola frase, che basta per farti crollare. 
"Sta' zitto e baciami, Potter."
Ed a quel punto, qualcosa dentro di te -come una... molla, sì!- ti porta ad allacciare le braccia al collo del più alto, alzandoti sulle punte; i vostri nasi si sfiorano tra di loro, lo sguardo dell'uno perso in quello dell'altro, il respiro che si regolarizza... Le vostre labbra che si incontrano per la prima volta.
Sono diverse, da tutte le altre labbra che hai baciato: morbide, dolci, al gusto di cioccolato. Lorcan passa velocemente una mano sul tuo viso, poi nei tuoi capelli, stringendo alcune ciocche,  mentre le vostre lingue iniziano ad intrecciarsi, a rilasciarsi, continuando questo gioco per qualche minuto.
Ti senti diverso, con lui, vero? Sei a tuo agio, rilassato... Innamorato. E così, questo è l'amore? Sì, Albus, e tu l'hai scoperto solo adesso, con Lorcan: piccoletto, meglio tardi che mai.
Le labbra del ragazzo scendono sul tuo collo, baciando piccoli lembi di pelle, riappropriandosi, successivamente, delle tue labbra. Ti stacchi da lui, guardandolo negli occhi, sorridendo come un bambino, mentre le fossette marcano i contorni del tuo sorriso.
"Sai... Potresti anche lasciarmi, no?" Gli sussurri ad un orecchio, ridacchiando; in effetti, gli sei praticamente saltato addosso, e lui ti tiene sollevato da terra per la vita.
"Scordatelo. Adesso che ti ho trovato, Al, non ti lascio più." E, detto questo, ti avvolge in un caldo, rassicurante abbraccio. Le tue guance si colorano di porpora, mentre il tuo cervello va letteralmente in tilt - in sintonia con il tuo cuore.
Lui l'ha detto, l'ha detto davvero. Sembrava un sogno, un meraviglioso sogno, divenuto realtà. L'amore ha colpito anche te, Al, ti ha preso in pieno petto, e non hai più speranze di riuscire a scappare
Ve ne state così: immobili, abbracciati, felici, noncuranti del resto del mondo.
In questo momento, esistete soltanto voi due, con il vostro amore... E' questo che conta.
Finalmente, Albus, potrai essere davvero felice.
 

Finalmente, Albus, hai trovato l'amore.
 
  
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