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Autore: Mirai    16/05/2007    10 recensioni
E' il 10 Ottobre, il tredicesimo compleanno di Naruto è arrivato.
Dovrà passarlo ancora da solo, o quest'anno qualcuno farà risplendere il sorriso sul suo viso?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BLOSSOM

 

 

BLOSSOM

 

 

-Oh!-

 

Un petalo, entrato dalla finestra lasciata aperta la sera prima, si posò leggero sulla guancia di Naruto.

 

-E’ arrivato. Anche quest’anno è arrivato.-

 

Sorrise con falsa allegria.

 

Guardò la sveglia: le 7.30. Dannazione… era troppo presto per fare tutto, ma decise comunque di alzarsi.

 

-Uno, due, tre-

 

Cominciò piano piano a contare, sussurrando i numeri, come quando era piccolo.

 

-quattro, cinque-

 

Ancora un po’ e sarebbe arrivato a quello desiderato. Si incamminò verso il bagno.

 

-sei, sette, otto-

 

Come ogni anno si guardava allo specchio, notando i più o meno lievi cambiamenti del viso.

 

-nove, dieci-

 

Appoggiò le mani sul lavandino, pensando che ora come ora non stava poi così male con se stesso.

 

-undici, dodici-

 

Aprì la doccia, facendo scorrere l’acqua, che scivolava silenziosamente sulle fredde mattonelle.

 

-…tredici.-

 

Tornò a guardarsi allo specchio, ravvivandosi i capelli con una mano.

 

-Auguri Naruto.-

 

 

>>><<< 

 

 

Un doccia e una colazione veloce, come tutte le mattine. Corse giù per le scale del suo palazzo e arrivò al luogo di incontro prefissato dal maestro Kakashi in un batter d’occhio.

 

Sakura e Sasuke erano già li. Il maestro come al solito in ritardo.

 

-Buongiorno Sakura-chan, buongiorno Sasuke!-

-‘Giorno Naruto.- rispose la ragazza scocciata.

-Buongiorno dobe. Come mai oggi saluti anche me?-

-Niente… così, tanto per provare che effetto faceva.-

-Mpf… dobe.-

 

Sakura guardò afflitta il suo compagno di squadra. Ora sicuramente avrebbe risposto alla provocazione urlando e sbraitando.

 

e questo che doveva significare?

 

Naruto non solo non aveva aperto bocca ma sorrideva pure! Forse… forse non si sentiva bene o semplicemente non sentiva bene. Spezzò la strana atmosfera l’arrivo di Kakashi, accompagnato da una nuvoletta di fumo.

 

-Salve ragazzi, la solita folla di gente mattutina mi ha fatto arrivare in ritar-

-Si si maestro lo sappiamo.- tagliò corto Naruto.

 

Gli altri si girarono a fissarlo, mentre finiva di parlare quasi scocciato.

 

-Allora che missione abbiamo da portare a termine oggi?-

-Bhe…- Kakashi aggrottò le sopracciglia –veramente vi volevo comunicare che non ci sono missioni per il momento.-

 

A Naruto gli si illuminarono gli occhi, mentre Sakura esultava scioccamente e Sasuke guardava di sott’occhi il biondino.

 

-Bene, benissimo! Quindi possiamo tornare a casa vero?-

-Veramente… io avevo previsto un emozionante allenamento per oggi!- si lamentò Kakashi.

-Fuori dal villaggio spero…- sussurrò Naruto, con lo sguardo fisso per terra, la su a gioia svanita in un attimo.

-Ovvio, ovvio. Vuoi allenarti davanti al ristorante di ramen?-

-Neanche per sogno. Andiamo, forza.-

 

Il biondo prese la rincorsa e con un rapido scatto passò da un tetto all’altro per arrivare alle grandi porte di Konoha. Gli altri lo seguirono in fretta e furia, non riuscendo a capire il perché del suo strano comportamento.

 

“Il giorno è ancora lungo” si disse Sasuke “ne ho di tempo per scoprire cos’ha quel dobe!”

 

 

>>><<< 

 

 

-Lanciare… gli shuriken… contro… un tronco? E’ questo l’allenamento speciale?- disse Naruto, tra un tiro e l’altro.

-Ma il bello deve ancora venire ragazzi! Pazientate! Ora guardate qui…-

 

Il maestro Kakashi continuava a parlare. Agitava le mani, indicando vari lunghi nei quali forse dovevano dirigersi.

Ma ormai Naruto non seguiva più. Vedeva la sua maschera muoversi ma non sentiva più le sue parole.

Ragionava… ragionava e ragionava. C’era qualcosa che doveva ricordare a che ogni volta gli sfuggiva.

 

“Oggi, solo per oggi, fai il bravo ragazzo e rimani a casa.

 

Cosa stava facendo? Lui non sarebbe dovuto uscire!

Gli era stato detto molti anni fa, per il suo bene, dal 3° hogake. Lui non poteva andare in giro tranquillamente quel giorno… perché… perché è

 

-Meinichi.- sussurrò.

-Cosa hai detto Naruto?- la voce di Kakashi giunse nuovamente al ragazzo.

-Oggi… maestro oggi è il meinichi! Io… io non dovrei essere qui!-

-Ma cosa stai dicendo?- disse Sakura, guardandolo quasi con disprezzo –Sei impazzito?-

 

Sasuke gelò la ragazza, squadrandola e si avvicinò a Naruto.

 

-Chi è morto Naruto?-

 

Kakashi sospirò. Aveva fatto finita di non sapere niente ma d’altronde come ignorare il problema? Si avvicinò a Naruto, facendosi fare largo da Sasuke. Lo prese per le spalle, guardando gli occhi ora spenti e terrorizzati.

 

-Naruto… Naruto! Ora non sei più un bambino. Puoi uscire anche in questo giorno.-

-No, no, no maestro lei non capisce! Oggi è il meinichi!-

 

Vecchi ricordi che affioravano alla sua mente.

Per lui era sempre stato noioso… il tanjo-bi… com’era stato infantile! Ma del resto ora non era cresciuto molto.

 

-Si lo è ma non per te!- gli scosse le spalle.

-No…- si portò le mani sul viso –non è colpa mia… ma… allora perché?-

 

Si staccò da Kakashi, guardando spaesato prima Sakura e poi Sasuke.

 

-Perché quegli sguardi? Perché tornando al villaggio tutti mi grideranno contro, accusandomi di aver ucciso i loro figli, fratelli, genitori? Perché?! Eppure… eppure l’ha detto anche lei maestro… non sono stato io!-

-Naruto…-

-La cosa peggiore è sentirsi soli pur avendo un sacco di persone attorno… lo sa maestro?-

 

Il cuore di Kakashi si riempì di tristezza, stringendo le spalle di un Naruto confuso e spaventato.

 

-Anche voi un giorno mi guarderete così vero?-

 

Si allontanò, facendo qualche passo indietro, fissò Sasuke e poi spostò il suo sguardo su Sakura.

 

Nessuna risposta. Questo lo fece infuriare.

 

-ANCHE VOI UN GIORNO MI GUARDERETE COSI’ VERO?!!- gridò a squarciagola.

-No, Naruto…-

 

-Narutooo!- qualcuno lo chiamava da lontano.

 

Chi?

 

-Maestro Iruka! Cosa ci fa lei qui?- disse Sasuke, sorpreso.

-Sono qui- disse con il fiatone –per Naruto. Forse è meglio che-

-Cosa? Cosa sarebbe meglio? Tutti sapete cosa è meglio per me!- urlò il biondo, fissandolo con arroganza.

-Ma… Naruto!- tentò di replicare Iruka.

 

Naruto indietreggiò, spingendosi ai margini del bosco alle sue spalle.

 

-Forse è davvero meglio che per oggi… io non mi faccia vedere in giro.- sussurrò, mentre entrava nella boscaglia.

-Usura… tonkachi!- sibilò Sasuke.

-E adesso cosa facciamo?- disse Iruka, rivolgendosi a Kakashi.

-Vado io.-

-Sasuke che…?- disse Sakura, che fino a quel momento non aveva aperto bocca –Non è meglio lasciarlo da solo?-

 

Il moro le rivolse un’occhiata indifferente e glaciale. Di certo non volevo stare a sentire i suoi inutili consigli.

 

-Vado io.-

 

Naruto.

 

Ora, come sempre, era lui la cosa più importante.

 

 

>>><<< 

 

 

Il biondo correva a perdifiato, non curante dei rami che gli strappavano i vestiti o gli graffiavano il volto.

 

“Di certo nessuno mi verrà a cercare, qui… qui potrò stare al sicuro per tutta la giornata.

 

Sorrise, appoggiandosi ad un albero. Respirava a fatica, aveva corso troppo. Si lasciò cadere lungo il tronco, sentendo l’erba morbida sotto di se.

 

-Che scenata che hai fatto di fronte a gli altri…-

-Ah!- gli scappò un grido e si tirò su di scatto.

-Ne… usuratonkachi?-

 

Spalancò gli occhi, fissando il giovane Uchiha. Gli era corso dietro!

 

-Ma… ma che ci fai qui?-

-Davvero hai intenzione di passare il giorno del tuo compleanno da solo?-

 

Naruto tremò, indietreggiando mentre Sasuke si avvicinava a lui.

 

-Che ne dici invece di passarlo… con me?- sussurrò, portandosi una mano sul petto.

-Ma Sasuke…-

-A me… non interessa cosa c’è qui.-

 

Gli sfiorò la pancia, stringendo la tuta.

 

-Io continuerò sempre a guardarti… sempre.-

-Ma Sasuke… oggi è-

-Non mi interessa cos’è o cosa non è oggi!- urlò, stringendogli le spalle.

 

Naruto sussultò, confuso.

Perché Sasuke non lo respingeva come facevano tutti gli altri? Girò la testa da un lato, con l’espressione di un bambino piccolo.

 

-Perché?- sussurrò, accarezzandogli il viso –Perché? Perché vuoi passare il tanjo-bi con me? Nh?-

 

Si avvicinò, facendo aderire le sue gambe a quelle di Sasuke.

 

-Naruto… usura… tonkachi!- scandì lentamente, incorniciando il suo viso.

 

Fronte contro fronte. Niente da fare. Nessuno poteva spezzare il loro legame.

 

Nessuno ci sarebbe riuscito, neanche in futuro!

 

-Baka…- sussurrò Naruto prima di assecondare i suoi movimenti.

 

Un bacio.

Il loro primo bacio. Tenero e dolce.

Labbra che si sfioravano, morbide.

 

Naruto arrossì terribilmente, stringendosi a Sasuke.

 

-E’… è strano…-

-Cosa?- chiese il moro, soffiando sul suo naso.

-No…- sorrise –niente, niente. Piuttosto… prendo questo come regalo di compleanno.-

-Ma io pensavo a qualcosa… di più… grande!-

-Per me questo è già tantissimo… fin ora io ho sempre-

-Shhh basta non pensare più al passato.- gli pose gentilmente due dita sulla bocca –Vieni… andiamo da me.-

 

 

>>><<< 

 

 

Sasuke richiuse gentilmente alle sue spalle la porta della grande tenuta Uchiha. Naruto mosse qualche passo all’interno, titubante, aspettando che il moro lo raggiungesse.

 

-Sasuke ma sei sicuro?-

-Di cosa dobe?-

-Smettila di chiamarmi dobe!- si imbronciò –Sicuro che io… che tu voglia stare con me tutto il giorno.-

-Ti fai troppo problemi tu…-

 

Lo prese per mano, conducendolo lungo l’interminabile corridoio esterno.

 

-Possiamo anche rimanere qui in giardino… l’aria è ancora calda, nonostante sia ottobre.-

-Mh…- mugugnò Naruto sedendosi sul tatami di legno.

-Che c’è ancora non sei convinto?-

-Ma no è che… mai nessuno… aveva… no niente.-

-Aveva? Dai continua, odio quando si inizia un discorso e non lo si finisce.-

-No… lascia stare.- si girò, arrossendo.

 

Sasuke lo prese per le spalle, facendo cadere schiena a terra e mettendosi sopra di lui.

 

-Dimmelo.- disse, autoritario.

-Lo vuoi sapere davvero… Sasuke Uchiha?- lo guardò negli occhi, fisso e determinato –Vuoi davvero saperlo?-

-Ma che… ?-

 

Naruto ribaltò le posizioni, finendo su Sasuke.

 

-Vuoi sapere come mi sento alzandomi ogni mattina e sapendo che nessuno mi rivolgerà parola se non forzatamente? Vuoi sapere come si è sentito per anni un bambino al quale non era permesso uscire il giorno del suo compleanno? Vuoi sapere…- arrossì maggiormente –come mi sento quando la persona che amo è l’unica ad essere gentile con me?-

 

Lo guardò fugacemente, poi si alzò e scappò via. Sasuke ebbe una frazione di secondo per realizzare quello che stava succedendo, scattò in piedi e lo rincorse.

 

-Naruto! Dove vai?-

 

Fece appena in tempo ad abbracciarlo da dietro, prima che raggiungesse la porta di ingresso. Caddero entrambi per terra, ansimanti per la corsa.

 

-Usuratonkachi! Dove credevi di andare?-

-Via!- urlò, dimenandosi e scuotendo la testa –Se non l’hai capito mi sono appena dichiarato.-

-Allora… faccio proprio bene a chiamarti dobe!-

 

Sasuke lo girò, stringendolo tra le sue braccia, mozzandogli il respiro mentre il suo viso affondava nel petto giovane ma forte e sicuro.

 

-Dobe, dobe, dobe, dobe e ancora mille volte dobe.-

-Bastaaa…- si lamentò in sussurrò, cominciando a versare lacrime di rabbia e vergogna.

-Rimani… con me… anche stanotte?- azzardò Sasuke, abbassando lo sguardo verso il basso.

 

Silenzio. Nessuna risposta.

Naruto avrebbe voluto urlare a squarcia gola “si certo rimango!” ma l’orgoglio e la vergogna glielo impedivano.

 

-Naruto guardami…-

 

Sasuke gli alzò il mento.

 

-Vuoi-

-Si! Certo che voglio… dobe.-

-Ehi…- sorrise –non mi rubare le battute.-

-Si, si… ho capito.-

 

Lo baciò a fior di labbra, accarezzandogli i morbidi capelli scuri.

 

-Grazie…- sussurrò, carpendo ancora l’attenzione del moro –grazie… questo è il miglior giorno della mia vita. Il miglior compleanno della mia vita…-

-Ah già ancora non te l’ho detto… auguri Naruto.-

 

Sempre. Così… insieme.

 

Nessuno poteva spezzare il loro legame. Nessuno ci sarebbe riuscito, neanche in futuro!

 

Sasuke strizzò gli occhi, il segno maledetto di Orochimaru aveva ricominciato a dolergli. Ma non se ne curò, dedicando tutta la sua attenzione alle effusioni che gli stava dedicando il piccolo kistune.

 

 

Nessuno poteva spezzare il loro legame…

 

Nessun ci sarebbe riuscito… neanche in futuro!

 

Nessuno…

 

 

 

 

 

Eccomi qua ^^ prima Eika l’aveva eliminata per il contenuto troppo forte ora l’ho sistemata, spero vi piaccia ^^ chiunque voglia leggere la seconda parte tagliata mi può contattare sulla mia e-mail sere.rondinotto@tiscali.it ^^ commentini mi raccomando >_< grazie anche solo per averla letta! Baci, Mirai!

 

Piccolo edit! Avevo dimenticato di mettere alcune “traduzioni” XD Meinichi: anniversario di morte, Tanjo-bi: compleanno e per chi non lo sapesse Usuratonkachi è il nomignolo scelto da Sasuke per Naruto significa scemo o scemotto XD

 

   
 
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