Little things.

You’ll never love yourself half as much as I love you’ll never treat yourself right darlin’
But I want you to
If I let you know i’m here for you
Maybe you’ll love yourself like I love you,

I’ve just let these little things out of my mouth.

Louis era appena arrivato a Doncaster e la prima cosa che fece fu andare a casa di Elena.
Le mancava in una maniera assurda, e finalmente arrivato infilò la chiave, datagli da Elena stessa, nella toppa e così entrò lentamente senza far rumore, per non svegliarla.
Erano circa le cinque del mattino e Louis osservava Elena dormire, lo rilassava.
Non sapeva cosa dirle, perché fosse venuto fino a Doncaster senza preavviso, ma aveva bisogno di lei, e bisogno è dir poco.
Aveva bisogno di stringerla a sé, sapere che lei ci sarebbe sempre stata.
Il ragazzo iniziò ad accarezzarle i capelli lentamente, quasi a fare un gioco, creandole mille boccoli.
Elena si stropicciò gli occhi, non volendosi alzare. Erano le sette e mezza, sentì un profumo di caffè dalla cucina, così si alzò e velocemente raggiunse la cucina. La sua tazza, quella decorata con Lou tempo fa, era lì sul tavolo e si vedevano tutte quelle simpatiche nuvolette di vapore che si venivano a creare.
‘Buongiorno El.’ Disse una voce molto familiare a Elena.
Appena individuato il ragazzo, che si nascondeva dietro il piano cottura, corse verso di lui e gli saltò letteralmente addosso. Si ritrovarono a terra, sul pavimento freddo, a ridere perché si facevano il solletico a vicenda.
‘Mi sei mancato Lou.’ Disse sinceramente la ragazza, erano circa otto se non nove mesi che i due si sentivano raramente solo tramite Skype.
Si alzarono finalmente da terra, e qui Louis si fece serio.
Adesso vi starete chiedendo se Louis e El erano migliori amici o fidanzati: bhé semplicemente erano entrambe le cose. La loro relazione non era seria, cioè l’uno ci sarebbe sempre stato per l’altro.
L’uno conosceva pregi e difetti dell’altro, sapeva quali argomenti non affrontare e in quale momento, conosceva le passioni e i segreti.
‘Sono stanco, sono stato tutta la notte qui, a fissarti mentre dormivi.’ Disse il ragazzo.
‘Fissarmi?Ah, giusto tu sei strano forte.’
 ‘Lo sapevi già,no?’ disse il castano avvicinandosi ad El.
‘C’è qualcosa che non va Lou? Ti vedo strano.’
Il ragazzo abbassò lo sguardo imbarazzato e annuì, poi pian piano si avvicinò a lei e la tenne stretta con un abbraccio poi la baciò inaspettatamente.
‘Ehi, che c’è?’ disse El, non completamente sconvolta dall’accaduto: prese un’altra tazza di caffè aspettando una risposta.
‘Harry.’
Cosa c’entrava adesso pensò El.
‘Avevamo fatto una scommessa, e se io avessi perso sarei dovuto venir fin qui a baciarti.’ Sussurrò.
‘E sei venuto fin qui per una misera scommessa?’ la ragazza iniziò a sorridere poi a ridere come una pazza, ma il ragazzo restava impassibile di fronte alla scena di El.
‘Eddai, ridi un po’ che non ti fa mica male! O il successo ti ha dato alla testa?’ disse scherzosamente El.
‘No, l’amore mi ha sconvolto.’
‘Certo che sei proprio pazzo, Lou. Cosa ti sei bevuto? Hai conosciuto qualche ragazza?’
Lou prese a fissarla intensamente, con quegli occhi così profondi e lei capì che c’era qualcosa che non andava e vedendo che l’amico non le rispondeva si fece seria.
‘Su, mica mordo?’
A quel punto lui scoppiò a ridere.
‘Finalmente ti ritorna il sorriso!’ esclamò El.
‘Come ho fatto a non capirlo prima?’
‘Cosa??’ chiese incuriosita El.
‘Che mi piaci.’ Disse lui a bassa voce.
El appena sentì quelle parole scoppiò di nuovo a ridere, era così assurda come cosa.
‘Perché credi che sia strano? Non è possibile?’
‘Aspetta stavi parlando seriamente? Lou, io sono la ragazza di Matt, ricordi? Il tuo migliore amico.’
‘E’ che lui parla sempre di te, che alla fine mi sono innamorato io e non lui, lui l’altra sera è stato con Mery,sai?’
Quella notizia distrusse la ragazza che iniziò a respirare affannosamente e a dare di matto.
Lei aveva sempre amato Matt che dopo un po’ di tempo le chiese di mettersi insieme, era ormai un anno.
‘Non è vero, te lo sei inventato,idiota.’ E con questo aprì la porta dell’ingresso, spinse fuori Louis e gridò ‘ Rovini sempre tutto.’ Con tutto intendeva la loro amicizia che era entrata in crisi quando lui andò via senza dirle nulla.
‘Ma è la verità, giuro.’  Disse Louis, sperando che la ragazza gli credesse.
El sapeva che era la verità, ma non voleva proprio accettarla.
Aprì timidamente la porta e abbracciò forte Lou, poi lo baciò teneramente dicendo:
‘Grazie di avermelo detto.’
‘Grazie per avermi concesso questo bacio, El. Ci sarà speranza per noi?’
‘ C’è sempre speranza Lou, sempre.’ Disse dolcemente sorridendo debolmente.
Poi si avviarono mano nella mano verso la cucina.
‘cosa ti va per pranzo?’
‘ITAAAAAAAAAAALIANO.’ Rispose il ragazzo.