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Autore: TheGhostOfYou    31/10/2012    2 recensioni
Sola, e con il cuore a pezzi, strappato a morsi da un serpente e riempito del suo veleno più potente.
Urlò, Bellatrix, come mai in vita sua; scivolò per terra, sulla moquette scura della stanza, e si mise una mano sul cuore, quel cuore che non esisteva che per lui, il suo Signore Oscuro.
Aveva lacerato la sua anima, fatto a pezzi tutto ciò che era la sua vita precedente per lui. Ma non era bastato.
E tutto ciò che aveva avuto da lui era un Marchio ed un bacio freddo, falso, ma che per un momento l’aveva fatta sperare che anche lui l’amasse.
Bellatrix non avrebbe mai saputo che quello non era vero amore, non avrebbe mai amato davvero. La sua sarebbe stata un’illusione, un amore malato e meschino, che le aveva strappato via tutto.
E fu così, che Bellatrix Black impazzì.
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Strappami il cuore

 

Some days I feel like I'm wrong when I am right. 
Your mind is playing tricks on you my dear. 

Of Monsters And Men - Little Talks


 
Halloween era sempre stata la festa preferita di Bellatrix Black, fin da quando era una bambina.
Nel mondo Magico, al contrario di quello Babbano, non ci si travestiva da streghe, fantasmi e vampiri, perché tutte quelle creature erano reali; Halloween era un modo per stare insieme e festeggiare, unire la famiglia e mangiare più dolci del solito. Anche ad Hogwarts, Bellatrix attendeva con ansia la notte delle streghe, preparandosi accuratamente e divertendosi lanciando maledizioni ai Grifondoro ed in particolare ai Nati Babbani.
Durante il suo settimo anno, la ragazza aveva sentito dire che il Signore Oscuro – il grande mago che veniva nominato con rispetto e paura nei sotterranei di Serpeverde – avrebbe fatto visita ad Hogwarts per reclutare seguaci; Bellatrix non credeva per niente a questa storia, perché da quello che aveva letto e sentito sul suo conto, il suo potere era troppo grande per lasciare che qualche ragazzino potesse minacciare con la sua stupidità il perfetto piano di ripulire il mondo magico dal sangue Babbano, che aveva sporcato i Purosangue infettandoli come veleno.
Era quindi sicura che quella serata sarebbe stata una come tante altre, un modo per esercitarsi sui Nati Babbani e divertirsi con i suoi compagni di Casa; non considerava nessuno amico, perché non credeva nei sentimenti come amicizia ed amore, troppo stupidi e sciocchi per poter formare una persona.
Bellatrix credeva in molte cose: credeva nella supremazia del sangue, nella razza Purosangue, credeva nel potere della Magia Oscura e credeva nell’odio, potente, immenso e devastante, che piano piano cresceva dentro di lei.
Aveva già deciso la sua strada, la vedeva ogni giorno dritta davanti a lei e sognava un giorno di poter diventare una grande Mangiamorte; a casa sua, i suoi genitori non si sbilanciavano, ma sapeva benissimo che sua madre non approvava, al contrario di suo padre, che la guardava con orgoglio ogni volta che nominava il Signore Oscuro.
La ragazza si guardò per un’ultima volta allo specchio, prima di raggiungere gli altri alla festa; i suoi lunghi ricci neri le ricadevano ordinatamente sulle spalle e i suoi grandi occhi neri, dalle palpebre pesanti, erano tesi. Magari, si disse, quella sera avrebbe potuto provare quella Maledizione Senza Perdono che molti Serpeverde padroneggiavano bene, e che lei aveva imparato da Lucius Malfoy l’anno precedente. Sapeva benissimo quale effetto poteva sortire, e non vedeva l’ora di sentire le urla di dolore di uno di quegli squallidi Babbani. Sorrise allo specchio ed uscì dalla camera, pronta a festeggiare.
 
La notte di Halloween si prospettava più interessante del solito.
 
Mentre camminava accanto a sua sorella Narcissa lungo i corridoi affollati, Bellatrix vide con la coda dell’occhio Rose Bayne, insopportabile Mezzosangue del settimo anno, prefetto di Tassorosso, sgattaiolare via dal folto gruppo di suoi compagni ed andare verso il Portone d’Ingresso; la ragazza si fermò, aspettando che tutti  i suoi compagni fossero entrati in Sala Grande, poi sgattaiolò via, seguendo furtivamente la Tassorosso.
Erano anni che sognava il momento di potersi vendicare di tutto ciò che le aveva fatto in passato: punti tirati via alla sua Casa, capelli bruciati, risatine alle sue spalle, quella canzoncina che le risuonava nella testa di continuo.
 
“Black la depressa, tagliati le vene
senza di te non staremo che bene”

 
La Bayne era l’esempio lampante di Mezzosangue che credono di essere migliori di tutto, era uno dei motivi per cui Bellatrix voleva unirsi al Signore Oscuro al più presto.
La raggiunse con qualche passo; la ragazza era seduta su una panchina, intenta ad osservare la luna. Bellatrix si spostò di lato e comparve da dietro ad un cespuglio, sghignazzando.
- Sei così patetica che ti tocca guardare la luna da sola –
La ragazza si mosse appena, passando lo sguardo dalla luna a lei e sorridendole a sua volta.
- Almeno io non sono un mostro depresso, e non rischio di rimanere da sol…-
- Crucio! –
L’effetto della Maledizione fu immediato; Rose cadde dalla panchina, cominciando a contorcersi dal dolore e ad urlare. Bellatrix la guardò impazzire, urlare e chiedere aiuto, ed inspiegabilmente si sentiva bene, appagata e potente. Smise solo quando la vide rotolare per terra, svenuta, anche se avrebbe potuto continuare in eterno.
- Erano anni che non percepivo un tale potere –
La bacchetta le sfuggì di mano; credeva di essere da sola, ma quando si voltò capì di non essere nei guai.
Un uomo giovane camminava verso di lei; la prima cosa che Bellatrix pensò fu che fosse davvero bellissimo, e continuò a guardarlo rapita, senza pensare di poter fare la figura della stupida.
- Come ti chiami, ragazza? –
Aveva un’aria autorevole e Bellatrix percepiva un’enorme potenza in lui, qualcosa che la lasciava senza fiato e che le impediva di parlare.
- Be- Bellatrix Black, signore – rispose infine, cercando di recuperare un minimo di decenza.
- Black eh? Ho sentito parlare della tua famiglia, numerosa e particolare – l’uomo si avvicinò a lei, e le tese una mano per presentarsi – Io sono Lord Voldemort –
Bellatrix sgranò gli occhi, incredula di trovarsi proprio di fronte al Signore Oscuro; cercò di ricomporsi e di non sembrare una stupida, poi fece un profondo inchino, prostrandosi al suo cospetto.
- Mio Signore, non l’avevo riconosciuta –
L’uomo si avvicinò ancora di più e le fece cenno di guardarlo negli occhi; in quel preciso istante, Bellatrix sentì i brividi percorrerle la schiena, come se una scarica elettrica l’avesse colpita in pieno. Indugiò a lungo, soffermandosi sugli occhi scuri dai riflessi rossastri di Lord Voldemort, e sentì il desiderio di non abbandonarlo più.
 
Strappami il cuore, fallo tuo.
 
- Sei una ragazza interessante, Bellatrix Black. Sarei onorato se in un futuro ti unissi a me e ai miei Mangiamorte –
La ragazza sorrise, ed annuì con la testa: non c’era altro che desiderasse di più di quello, non c’era nulla che volesse di più di servire il suo padrone.
Anche Lord Voldemort le sorrise, poi si voltò e se ne andò, lasciandola da sola.
 
E fu così che Bellatrix si innamorò per la prima volta in vita sua.
 
*
 
Aveva amato tutti gli Halloween che erano seguiti; ogni anno, fino al compimento dei suoi ventidue anni, aveva torturato un Babbano fino a farlo impazzire, ed ogni volta aveva visto apparire il suo Signore, aspettando con ansia che gli chiedesse di marchiarsi per lui.
E finalmente, l’attesa era finita.
Quella notte, quel 31 Ottobre, finalmente anche Bellatrix sarebbe entrata a far parte della cerchia più ristretta del Signore Oscuro, finalmente sarebbe stata marchiata e la sua vita sarebbe migliorata.
Era da un anno esatto che non lo vedeva, eppure il suo amore e la sua adorazione per lui non erano scemati, anzi si erano amplificati, mantenendo costante quel brivido di eccitazione ogni volta che lei pensava al suo Signore.
Lo vide avvicinarsi a lei, il viso segnato dal tempo e dagli assassini che aveva commesso, ma pur sempre bellissimo per lei.
Bella fece un profondo inchino, ma lui le prese il mento con la mano alzandolo e lasciando che i loro sguardi si incontrassero, poi la strinse contro un muro: non ebbe paura, perché quello era il primo vero contatto tra di loro dopo tanti anni.
Il bacio che ne seguì non fu come se l’era aspettato, ma molto più freddo ed inquietante: si sentì quasi male, ma continuò ad aggrapparsi a lui con la speranza che ci fosse un briciolo di sentimento dietro quel gesto. I brividi non volevano abbandonarla, e si sentì invadere da un piacere sconosciuto, tuttavia troppo  breve.
Una volta staccatosi, Lord Voldemort alzò la manica del vestito nero di Bellatrix, e con la bacchetta vi impresse il Marchio Nero. Lei non si lamentò del dolore, continuando a sentire dentro di se qualcosa di strano, qualcosa di sbagliato nel bacio che si erano scambiati.
 
Strappami il cuore, mio Signore.
 
- Ora, Bellatrix, sei mia. In tutti i sensi – l’uomo scoppiò a ridere, poi si voltò ed indicò la porta della stanza, senza mai guardarla. – Ora che sei una mia Mangiamorte, posso presentarti il tuo futuro marito. Rodolphus Lestrange ti sposerà in primavera –
La giovane donna sbattè le palpebre, senza essere sicura di avere esattamente capito che cosa lui le avesse detto.
- Temo di non capire. Voi mi avete baciata! –
Lord Voldemort scoppiò a ridere, poi si girò e scosse la testa.
- Quello, mia cara, era per assicurarmi che la tua anima fosse pronta ad essere lacerata – camminava avanti ed indietro, sempre senza guardarla – La tua anima mi appartiene, ma il tuo corpo sarà di Rodolphus –
Senza aggiungere nulla, uscì dalla stanza in cui era, lasciandola da sola.
 
Sola, e con il cuore a pezzi, strappato a morsi da un serpente e riempito del suo veleno più potente.
Urlò, Bellatrix, come mai in vita sua; scivolò per terra, sulla moquette scura della stanza, e si mise una mano sul cuore, quel cuore che non esisteva che per lui, il suo Signore Oscuro.
Aveva lacerato la sua anima, fatto a pezzi tutto ciò che era la sua vita precedente per lui. Ma non era bastato.
E tutto ciò che aveva avuto da lui era un Marchio ed un bacio freddo, falso, ma che per un momento l’aveva fatta sperare che anche lui l’amasse.
 
Bellatrix non avrebbe mai saputo che quello non era vero amore, non avrebbe mai amato davvero. La sua sarebbe stata un’illusione, un amore malato e meschino, che le aveva strappato via tutto.
 
E fu così, che Bellatrix Black impazzì.
 
*
Buon Halloween a tutti (: Quest'anno ho scritto di getto questa piccola shot su Bellatrix, spero vi piaccia.
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