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Autore: franceskik    31/10/2012    1 recensioni
"Perchè ti stai rovinando per qualcuno che ti ha fatto del male, perhè ti stai rovinando, Harry?"
"Non mi sto rovinando, Zayn." E la mia voce trema, trema di bugie consapevoli.
"Piangi ogni dannata sera, per poi addormentarti sfinito sulla federa del cuscino, bagnata. Non mangi, non tocchi cibo, Harry. Non sorridi da un anno, non sorridi di quel sorriso, che conoscevamo solo noi, da troppo. Ti rinchiudi in casa, ti lasci cadere.. " Zayn mi guarda negli occhi, e riconosco il suo sguardo.
Il suo sguardo mi sta chiedendo pietà.
Mi sta rimproverando e abbracciando, contemporaneamente.
Mi sta compiacendo ed odiando.
Il suo sguardo mi è vicino, eppure mi sento solo, ancora.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai, ricordo ancora quel pomeriggio. Pioveva, pioveva così tanto che l'aria sapeva di umido, di bagnato, d'inverno inoltrato.
Le gocce scendevano libere e veloci sul vetro delle finestre di casa, della nostra casa... era caldo all'interno, un caldo che apparteneva solo al nostro amore.
Ricordo quel pomeriggio. Le valigie vicino alla porta, il tuo profumo nella stanza e qualche scatolone vicino al divano.
"Cosa stai facendo?" Ti domandai rientrando dopo esser stato in palestra, con le guancie bagnate: un po' dalla pioggia, un po' dal sudore, un po' dalle lacrime.
"Me ne vado. Non posso, non posso continuare. Sarà meglio per me, per te.. me ne vado."
Eri indaffarato a riposare i vestiti nelle borse, a  sistemare le ultime cose, non mi guardavi, non mi ascoltavi, sfuggivi ai discorsi.
Ricordo quel pomeriggio.
Pioveva, l'aria era gelida, perforava le ossa e arrivava al cuore.
Ricordo il profumo d'asfalto bagnato, ricordo il rumore dei tuoi passi sul parquet della casa, ricordo le rotelle delle valigie spostarsi ed avvicinarsi sempre più alla porta.
"Non guardarmi così. Sto sbagliando, lo so. Ma lasciami sbagliare, ok?"
Eri freddo, distaccato, tremavi di paura e di dolore, di fragilità e di incertezze.
Ricordo quel pomeriggio, ero immobile, fermo, in piedi accanto alla porta.
Mi sentivo impotente, mi sentivo solo, quasi incompreso.
Ricordo quel pomeriggio. Era Novembre, te ne andasti, senza troppe giustificazioni, troppe scuse.
"Mi mancherai." Sussurrasti con lo sguardo basso.
Ricordo quel pomeriggio. Era un pomeriggio silenzioso e il rumore della porta che sbatteva risuonò tra le mura.

Ti avrei promesso una vita insieme, ti avrei fatto capire che niente e nessuno avrebbero vinto su di noi.
Potevamo esser forti, potevamo farcela. Perchè diavolo hai lasciato che tutto svanisse così?
Non saresti stato solo, lo sai.
E' passato un anno e mi manchi.
Conto i secondi che mi separano da te, i kilometri che rendano la mia vita vuota.
E' tutto incolore senza l'azzurro dei tuoi occhi.
E' tutto insapore senza il retrogusto dei tuoi baci.
E' tutto inodore senza il profumo sul tuo collo, di cui mi drogavo anche solo affondando il volto sul tuo petto, per abbracciarti.
E' tutto così dannatamente insensato senza di te.
Ho solo bisogno di un tuo abbraccio, so che non potremmo tornare insieme, ciò che eravamo, ciò che sognavo.
So che tra noi le cose rimarrano incomprese, piene di "se" e di "ma", ma ti prego, avvicinati e abbracciami.
Abbracciami forte da farmi mancare il respiro, abbracciami e sussurrami che per te, anche per una frazione di secondo, sono stato importante. Ti prego, ti prego.
Mi hai reso debole, mi hai buttato al suolo, ti prego torna.

Sai, i ragazzi mi stanno molto vicini. Sono dei buoni amici, sono perfetti.
La scorsa settimana non stavo bene, Niall è venuto da me, mi ha abbracciato e mi ha sussurrato "Ti voglio bene, coglione!".
Ma tu non capisci il senso di queste piccolezze, tu non ti rendi conto di quanto a volte, un sorriso, fatto nel modo giusto, dalla persona giusta, possa migliorare la giornata.
Zayn è quello che più mi è stato accanto in questa avventura, se così un anno di pianti e rimpianti, può esser definito.
Continua a ripetermi che non sono solo, che c'è lui con me, che posso farcela.
E' vero.
Lui è qua, vicino a me, pronto a tendermi la mano qualora cadessi, pronto a spingermi, qualora non volessi volare.
Ma è qua per pena, per paura che possa crollare, è qua perchè deve.
Sai, sapevo che tu eri una di quelle persone che sanno ciò che fanno, di quelle persone aperte... sapevo, che quei pochi sorrisi che mi rivolgevi, erano pieni di verità.
Zayn mi sorridere così tante volte, mi sta così tanto affianco, che ho paura che ormai sia diventata solo la sua routine.
Ho paura che questa, sia solo una grande commedia per star dietro alle lacrime di un ragazzo innamorato, che ha bisogno di qualcuno.
Sai Louis, ho solo bisogno di un sorriso vero, un tuo sorriso.
Ho solo bisogno che tu mi guardi con gli stessi occhi di un anno fa, dedicandomi una canzone, sussurrandomi che ero bellissimo, solo per te, così perfetto.
Torna, Louis. Ti prego, fallo.
Ti prometto che vinceremo, ti prego.
Sono pronto a farti giocare con i miei ricci.
Accetterò che tu mangi sopra le coperte, che tu faccia di me il tuo sex toy.
Ti prego torna, ti farò indossare le mie magliette che amavi tanto, cospargerò il tuo corpo solo dei miei baci.

Mi manchi piccolo, conto i raggi di sole che mi separano dalla luce dei tuoi occhi. Sono troppi, sai?

***
"Perchè stai facendo questo a te stesso, Harry?" La voce di Zayn è ferma, e mi sta rimproverando e odio quando lo fa. Mi lascia debole, spoglio, immerso dei miei errori.
"Questo cosa, Zay?"
"Perchè ti stai rovinando per qualcuno che ti ha fatto del male, perhè ti stai rovinando, Harry?"
"Non mi sto rovinando, Zayn." E la mia voce trema, trema di bugie consapevoli.
"Piangi ogni dannata sera, per poi addormentarti sfinito sulla federa del cuscino, bagnata. Non mangi, non tocchi cibo, Harry. Non sorridi da un anno, non sorridi di quel sorriso, che conoscevamo solo noi, da troppo. Ti rinchiudi in casa, ti lasci cadere.. " Zayn mi guarda negli occhi, e riconosco il suo sguardo.
Il suo sguardo mi sta chiedendo pietà.
Mi sta rimproverando e abbracciando, contemporaneamente.
Mi sta compiacendo ed odiando.
Il suo sguardo mi è vicino, eppure mi sento solo, ancora.
"Mi manca." Ammetto, con la voce debole, gli occhi puntati al pavimento, le mani unite, fredde, che si cercano nel tentativo di scaldarsi.
"Distruggerti di dolore non serve a molto."
"Io sto bene." Lo contraddico, forzando un sorriso, vedo i suoi occhi lanciarmi uno sguardo che appare pauroso e troppo maturo.
"Tu non stai be.."
E scoppio, scoppio di rabbia, di dolore, mentre le lacrime mi inondano gli occhi e i brividi percorrano la schiena.
"Io sto bene, Zayn. Io. Sto. Bene." Lo guardo attentamente, lo fisso nelle pupille e gli chiedo perdono. "Sto bene Zayn, devo stare bene per mia madre e per Gemma, per voi. Sto bene, devo stare bene per me, devo autoconvincermi che una persona non possa rovinarmi così, devo permettere alla distanza di placare il mio dolore. Lui non tornerà. Dio, lui non tornerà, lui non tornerà.." Sento le braccia muscolose del moro avvolgermi, mi tiene stretto a sè, mentre la mia voce continua a ripetere le stesse tre parole, come in una cantilena, mentre le lacrime bagnano la sua maglietta e il respiro si fa affannato.
"Lui non tornerà, lui non tornerà.."
"Lo so, Harry. Ci sono qua io, sta tranquillo.." Mi accarezza i capelli, mentre mi invinta a calmarmi, i suoi movimenti sono pacati e mi rilassano, molto probabilmente la psicologa gli ha suggerito le mosse da adottare in questi casi.
Sai Louis, continuo a contare i minuti che mi separano dal tuo bacio.
Sei lontano, troppo lontano.
"Lui non tornerà, lui se n'è andato, Zayn..." Mi stringe, forte, potente, protettivo. "Lui è morto, Zayn."
"Ci sono qua io, Harry.." Continua a ripetermi, con la voce che sa di dolore, trattiene le lacrime e mi stringe a sè e mi lascio andare al suo abbraccio.

Sai Louis, io pretendo di tornare ad essere incantato dalla luce azzurra dei tuoi occhi.
Se questo significa doverti raggiunge, saluterò i miei amici e partirò cercando il tuo sguardo in mezzo alla luce più abbagliante.

"Promettimi che non crollerai, Harry." Mi sussurra all'orecchio il mio migliore amico.
Lo stringo a me. "Te lo prometto." Affondo la testa nel'incavatura del suo collo e respiro, consapevole che quel sorriso mi mancherà da morire.



E' un'accozzaglia, so che non spiega molto.
Ma dovevo scriverla, ok?
Non so cosa ne sia venuto fuori, ma beh, va bene così. E' semplicemente uno sfogo.
Adesso, vado.
Grazie d'aver letto, se volete, ditemi cosa ne pensate.
Pace, amore, baci e arcobaleni (?)
Fra.

  
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