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Autore: HeyFox    31/10/2012    2 recensioni
- Perche' lo stai facendo, lentiggini?- Chiese un'altra volta, sussurrando.
Gli diedi una leggera spinta - Se mi chiami un'altra volta "lentiggini" giuro che sarai morto.- Dissi con finta aria minacciosa e un dito puntato contro il suo petto.
Non mi ero nemmeno accorta che la sua tenuta da football fosse scomparsa e che in quel momento indossava soltanto una di quelle camicie che dava l'ospedale.
Lui arrossi' leggermente, poi punto' anche lui un dito contro di me - E tu non hai ancora risposto alla mia domanda, lentiggini.- Disse divertito abbassando il viso per nascondere il rossore.
Scoppiai a ridere a quella scena - Non ti ho mai visto arrossire!- Esclamai ammiccando con lo sguardo.
Lui alzo' un sopracciglio - Mi stai per caso prendendo in giro?- Chiese divertito.
Io feci una faccia che doveva sembrare indignata - Ma chi, io? Lo avrei fatto due mesi fa, ma adesso non mi permetterei mai.- Dissi con voce seria, anche se mi veniva da ridere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mess'
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-Papa', siamo a casa!- gridai, facendo entrare per prima James, mentre aspettavo all'entrata Carlos che stava chiudendo la macchina, per poi correre velocemente sotto la pioggia, al rifugio del tetto della veranda.
Entrammo anche noi in casa, proprio quando papa' si affacciava dalla cucina con  un punto interrogativo dipinto in faccia, un buffo cappello da cuoco e un grembiule legato in vita e sul collo.
-Oh, salve ragazzi- disse appena realizzo' del perche' avevo usato il plurale.
Sorrisi, trattenendomi dal scoppiare a ridere davanti a quella visione di mio padre e dei ragazzi che si passavano la mano sul collo, imbarazzati.
-Papa', questi sono Carlos e James.- dissi sorridendo.
Si strinsero la mano, mio padre visibilmente felice di conoscerli.
-Felice di conoscervi, ragazzi. Jennifer parla molto spesso di voi.- esclamo' felice, mentre li invitava ad entrare nel salotto.
I due si sedettero rigidi sul divano, mentre io restavo in piedi.
Poi mi accorsi che avevano ancora gli zaini e i giubbotti addosso.
-Datemi i giubbotti e gli zaini che li porto in camera mia.- mi avvicinai a loro prima che mio padre dicesse qualcosa d'altro.
Si tolsero, impacciati nei movimenti, i giubbotti e gli zaini, consegnandoli a me.
-Torno subito. Intanto accendete quello che volete, andate dove volete e fate quello che volete.- dissi con ormai un piede sulle scale.
Entrai in camera e tolsi anche il mio giubbotto, sistemai tutto su una poltrona e alla fine sistemai alla meno peggio il letto.
Scesi velocemente le scale, arrivando al salone in tempo record.
Mi fermai di colpo, scoppiando a ridere, mentre il mio sopracciglio sinistro si alzava quasi in modo automatico, in una posa divertita.
James era disteso a terra, con sopra di se' Sonic che scodinzolava con la lingua di fuori, felice di aver trovato un nuovo amico.
E beh, non c'e' nulla di strano, direte voi, e avete ragione.
La cosa strana era la voce che stava usando James per parlare col mio cagnolone. Sembrava che avesse aspirato dell'elio: parlava come Alvin, lo scogliattolino canterino.
Anche Carlos si dimenava sul divano, ridendo come un pazzo, quasi senza riprendere fiato. E sentivo anche la risata di mio padre arrivare dalla cucina.
Dopo un po' James smise di grattare Sonic dietro le orecchie e di parlare come un chipmunk. Alzo' lo sguardo su di noi, spaesato.
-Che c'e'?- chiese dando un'altra carezza fra le orecchie di Sonic.
Io cercai di trattenermi, avvicinandomi a passo lento verso la poltrona, visto che il divano era occupato da Carlos che cercava di calmarsi, senza troppi risultati, dato che di tanto in tanto scoppiava in un acuto attacco di risa, facendo sobbalzare velocemente la pancia e contagiando mio padre, che stava armeggiando con i piatti, sicuramente intento a preparare la tavola.
-No,niente, e' solo che non e' da tutti i giorni trovarsi un chipmunk davanti.- dissi ridendo mentre passavo una mano sul morbido pelo del cagnolone che aveva appoggiato  il muso sulle mie gambe per farsi accarezzare.
-E' il mio tono di voce di quando parlo con un cane.- preciso', sedendosi in modo piu' comodo sull'altra poltrona.
Risi di nuovo e aprii la bocca per parlare, ma m'interruppi appena sentii la voce di mio padre chiamarci per il pranzo.
Andammo a lavarci le mani e poi ritornammo da papa' che stava portando l'insalata in tavola, togliendosi infine il grembiule e il cappello da cuoco, invitandoci a sedere, per poi farlo anche lui.
Il pranzo fu davvero uno spasso. Papa' continuava a raccontare battute su battute, alternandosi con i ragazzi, quindi ridemmo allo sfinimento.
Mio padre li cominciava, quasi quasi, a trattare come figli, ed era solo la prima volta che li vedeva. Non osavo immaginare cosa avrebbe fatto se sarebbero venuti ogni giorno!
Quando finimmo di mangiare mandai i ragazzi in salotto, dicendo loro di accendersi qualche gioco e loro accettarono, andando quasi saltellando dopo aver saputo che avessi l'ultimo "Assassin's".
Scossi la testa divertita, mentre notavo papa' seguirli con lo sguardo e un sorriso divertito sulle labbra.
-Forti i tuoi amici.- esclamo' mentre si metteva davanti al lavandino per lavare i piatti.
Mi misi alla sua destra con uno straccio fra le mani, mentre una risata mi scappava dalle labbra -Da quando usi la parola "forti" in contesti del genere?- presi un piatto e cominciai ad asciugarlo -E comunque,si, lo sono.-.
Lo intravidi sorridere -Mi fa piacere che tu abbia trovato degli amici cosi'.- si fermo' un attimo -Ma non erano tre? C'era pure..Come si chiamava..Kendall?- chiese a se stesso, pensieroso.
Sospirai -Si, c'era pure lui, ma ecco...abbiamo, come dire, litigato.- Conclusi mentre asciugavo un bicchiere.
Si giro' verso di me, curioso -E come mai? Non eravate buoni amici?-.
Annuii -Si, ma da un mese ha cominciato a prendere un po' in giro...E, beh, che dire, sai che detesto questi comportamenti, no?-.
-Si, lo so bene..Mi dispiace.-
disse mentre passava la spugna sull'ultima posata, per poi asciugarla.
-Scusa papa', devo andare dai ragazzi, provare a staccarli da Assassin's Revolution e portarli di sopra per fare i compiti per lunedi', cosi' saremo liberi nel finesettimana... E dopo dobbiamo andare in ospedale per parlare con Logan e per portargli i compiti- lo informai mentre mi asciugavo le mani.
-Va bene. Vi devo accompagnare?- chiese mentre riponeva un piatto sullo scaffale.
Scossi la testa -Non ti preoccupare papa', Carlos ha la macchina.- gli schioccai un bacio sulla guancia e andai dai ragazzi che stavano giocando e parlando animamente.
Ci vollero parecchi minuti per staccarli da quel controller che serviva per controllare Ezio, ma alla fine ci riuscii.
Salimmo al piano di sopra, in camera mia.
-Tuo padre  e' uno spasso, possiamo fare scambio?- chiese James con un sorriso sulle labbra, mentre prendeva il suo zaino.
Sorrisi anch'io mentre facevo loro segno di sedersi dove volevano -Mi dispiace, ma non cambierei papa' per nulla al mondo.-.
Carlos sorrise nella mia direzione -Farei lo stesso se avessi un padre come il tuo.-.
Lo guardai interrogativa -Scusami l'indiscrezione, ma perche' dici cosi'? Voglio dire, ogni padre e' fantastico a modo proprio, no?- vidi James abbassare la testa e giocare con la matita che aveva in mano, ma non ci feci caso e passai di nuovo lo sguardo su Carlos che aveva sospirato e adesso guardava la finestra alla mia sinistra.
-No, non tutti i padri sono fantastici, nemmeno a modo loro.- abbasso' lo sguardo sulle sue mani e ricomincio' a parlare -Mio padre e' poco presente, alcolizzato e disoccupato. Se non e' a fingere di cercare lavoro e' sul divano, addormentato con un bottiglia di wisky in mano.- alzo' lo sguardo su di me -Quindi no, non tutti i padri sono fantastici.-.
Mi sentii sprofondare, mentre la gola si faceva secca.
-Mi..mi dispiace Carlos, non volevo...Ecco,io- incominciai, ingarbugliandomi nelle mie stesse parole, venendo interrotta da un suo sorriso un po' forzato.
-Non ti devi scusare, non lo sapevi e io ormai l'ho accettato.- degluti' e continuo' -Allora, cosa abbiamo per lunedi' oltre alla verifica teorica di ginnastica?-.
Controllai sul diario, felice che fosse stato lui ad uscire da quella situazione imbarazzante, visto che io ero una frana nel farlo -Esercizi di matematica,chimica e di letteratura.- dissi sospirando alla fine. Adesso i professori si stavano accanendo su di noi con i compiti, con la scusa del "Quest'anno avete gli esami. Quello che farete quest'anno, segnera' la vostra futura carriera scolastica.".
James sbuffo' facendosi sprofondare nel morbido schienale -Se non ci sbrighiamo, col baffo che andremo all'ospedale.-.
Risi -Dai, mettiamoci al lavoro che voglio entrare in ferie con un bel voto sul tema.-.

Finimmo dopo due ore e mezza... Anche se la nostra calligrafia lasciava a desiderare, visto che eravamo di fretta.
-Uh, finalmente, ho il cervello che manda fumo.- borbotto' Carlos mentre rimetteva il suo borsellino viola scuro nello zaino.
Ridemmo sia io che James -Si, si e' folgorato!- esclamo' ridendo.
Mettemmo tutto apposto e ci mettemmo le nostre giacche, per poi scendere al piano di sotto.
Mi affacciai nel salotto dove trovai papa' intento a guardare il notiziario.
-Papa', noi andiamo all'ospedale.- lo informai con un sorriso e con lo zaino in spalla.
Si giro' e sorrise -Va bene, non tornate tardi.-
Annuii e mi girai verso i ragazzi -Andiamo raga'?- chiesi ridendo.
Anche loro risero -Certo, andiamo. Buon pomeriggio signor Brown.- alzo' la voce Carlos, dicendo l'ultima frase.
-Anche a voi ragazzi!- sentimmo papa', quando ormai eravamo sulla porta di casa.
Carlos mi sorrise, mettendomi un braccio sulle spalle. Girai lo sgurado verso di lui e sorrisi di rimando, mettendogli un braccio attorno alla vita.
-Allora, cosa avete intenzione di dire a quel povero ragazzo di nome Logan?- chiesi mentre vedevo con la coda dell'occhio James guardarci e sorridere, allegro. Chissa' cosa gli stava passando per quella testolina capelluta.
Grazie al cielo la pioggia si era calmata in quelle tre ore, fino a piovvigginare leggermente, permettendoci di camminare con calma fino alla macchina.
James si diresse verso il posto dietro al guidatore, mentre Carlos prima mi apri' la portiera e poi si sedette al suo posto.
-Ma quanta galanteria oggi. Non pensavo ne fossi capace.- lo presi affettuosamente in giro, mentre James scoppiava a ridere, sporgendosi dai sedili posteriori, dando un leggero pugno sulla spalla di Carlos.
-Colpo basso amico, colpo basso.- disse scoppiando nuovamente a ridere.
Il diretto interessato fece una risatina sarcastica -Si, molto divertente. Voi due mi sottovalutate!- esclamo' con faccia imbronciata.
Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia mentre continuava a guidare.
Le sue labbra si distesero in un sorriso, facendo che James scoppiasse a ridere per l'ennesima volta. Se avesse continuato cosi' non sarebbe arrivato a domani!
-Un bacio della nostra Jenny ti fa passare ogni broncio, eh?- chiese con voce...svadente?
Lo guardai confusa, mentre Carlos alzava un sopracciglio -Magari io ti lascio qui a piedi, eh?- chiese sarcastico, facendomi ridere di nuovo.
-No no, mi sto zitto.- parlo' velocemente l'altro.
Carlos annui' soddisfatto e dopo un po' gli si ridipinse un gran bel sorriso.
Lo guardai curiosa per un po', poi scossi la testa e presi il cellulare, andando su Twitter, visto che non lo controllavo da molto.
Dopo un po' scoppiai a ridere come una scema.
- I ragazzi carini della nostra scuola postano foto sexy sui loro profili di Twitter. Le foto piu' sexy che posti tu, James, sono quelle di Fox.- conclusi ridendo ancora di piu'.
Anche Carlos scoppio' a ridere come non lo avevo mai visto fare.
-Bella questa Jenny!- esclamo' scambiando un cinque con me senza staccare gli occhi dalla strada.
- Ha-ha-ha, molto divertenti. Da oggi comincero' a farmi foto sexy in pose sexy che faranno sbavare ragazze sexy.- disse James appoggiato allo schienale con le braccia incrociate al petto.
Io e Carlos alzammo un sopracciglio in contemporanea.
-Te ne rendi conto che hai ripetuto "sexy" per tre volte in una sola frase?- chiesi sconvolta.
-E allora?- domando' con un sorriso divertito.
Scossi la testa, proprio mentre Carlos parcheggiava.
-Lasciamo perdere che e' meglio e andiamo che sono gia' le cinque e dieci.- borbotto' spegnendo la macchina e scendendo, con noi due al seguito.
Ci avviammo con calma verso l'entrata dell'ospedale e, entrati nella hall, ci avvicinammo alla stessa infermiera dietro al bancone che c'era pure il giorno prima.
-Mi scusi, Logan Henderson e' nella stessa camera dell'altro giorno?- domandai all'infermiera che aveva sempre un sorriso cordiale sulle labbra.
-Controllo subito.- disse picchiettando le dita sui tasti della tastiera di un computer di ultima generazione. -Logan Henderson. Il ragazzo che e' stato portato ieri pomeriggio per un caso di ipoglicemia?- annuii -Si, e' sempre nella camera 14d, quarto piano.-.
La ringraziammo avviandoci in seguito verso l'ascensore.
-Allora Logan soffre di ipoglicemia?- mormoro' James.
Annuii -Si, da un anno ormai.-
Il viaggetto in ascensore fu silenzioso come non mai.
Nessuno fiatava, si sentiva soltanto il rumore dell'ascensore che saliva, acompagnato dai nostri respiri regolari.
Sentimmo il suono che indicava l'arrivo al piano da noi indicato.
Quando le porte si aprirono, uscimmo fuori dall'ascensore in silenzio.
Mi avviai con sicurezza verso l'ultima coppia di porte del piano, girandomi poi a sinistra, guardando dalla vetrata da cui si poteva vedere la stanza.
Un dottore era in piedi accanto al letto di Logan, con gli occhi puntati su alcuni fogli che teneva in mano, mantre chiedeva al ragazzo qualcosa che io non capivo, annotando le risposte.
-Aspettate ragazzi, il dottore sta facendo dei controlli- mormorai sedendomi su una sedia.
Loro annuirono e si sedettero davanti a me.
Pur avendo la testa abbassata sulle mie mani e la mente persa in vari pensieri, sentivo che qualcuno mi stava fissando tanto intensamente da mettermi in soggezione. E io odio essere messa in soggezione.
Alzai lo sguardo per trovare la persona che non smetteva di fissarmi in modo cosi... intenso, ecco.
E non mi ci volle molto, perche', appena alzai lo sguardo, trovai quello penetrante di Carlos, che, inoltre, aveva un lieve sorriso sulle labbra.
-Perche' mi stai.. guardando cosi' intensamente?- che poi, guardare era l'espressione giusta?
Lui arrossi' di botto, passandosi nervosamente la mano destra sull'avambraccio sinistro -Chi,io? Ma che cosa dici..io stavo solo..solo...- comincio' a balbettare, cercando qualcosa di cui io ero ignara.
James, che fino a quel momento era rimasto in silenzio a seguire divertito quella scenetta, decise di entrare in azione con uno sbuffo,  che aveva, anche quello, in se un non so che di divertito.
- Si era semplicemente imbambolato a fissare un punto, mentre la sua mente vagava con chissa' quale ragazza, in chissa' quale posto, poi non e' colpa sua se di mezzo ci sei finita te, giusto Carlitos?- chiese appoggiando un braccio sulle spalle del suo migliore amico, mentre quest'ultimo annuiva vigorosamente, facendo seguire il gesto con un innumerevole serie di "si si si",  a volre di sottolimeare quello che aveva detto James.
Annuii lentamente, non del tutto sicura. C'era qualcosa che quei due mi nascondevano e sentivo che non me l'avrebbero detto tanto volentieri. Quella faccenda mi puzzava di bruciato.
Ma anche se avessi voluto approfondire quel discorso, non l'avrei potuto fare, perche' proprio in quel momento la porta della stanza di Logan si apri', mostrando il dottor Houston, se non vado errata, che usciva dopo il controllo dello stato di Logan.
Ci sorrise -Salve ragazzi. Fate visita al vostro amico?- chiese sempre col sorriso sulle labbra.
Io e i ragazzi ci scambiammo un'occhiata veloce, poi ricambiai il sorriso del dottre.
-Ehm, si, gli devo portare i compiti. Sa, quest'anno facciamo l'ultimo anno di liceo, non possiamo permetterci di non passare gli esami finali, giusto?- spiegai.
Io dottore annui' -Giustissimo. Gentile da parte vostra preoccuparvi per il vostro compagno e portargli i comp..- s'interruppe sentendo un forte e frenetico "bip" proveniente da suo cercapersone. Lo prese e impreco' sottovoce -Scusate ragazzi, caso urgente. Vi auguro buon pomeriggio.- detto questo, si allontano' a passo veloce verso l'ascensore, dentro il qule scomparve.
Mi girai a guardare i ragazzi con un'espressione che non ammetteva repliche.
-Noi tre dobbiamo parlare di quella strana situazione che s'era creata prima che venisse il dottore, dopo.- puntai un dito al petto di Carlos -E adesso aspettate qui finche' non vi dico di entrare.-.
Presi la tracolla con dentro i compiti che dovevo portare a Logan e mi alzai dalla sedia.
Sospirai e bussai alla porta. Appena sentii un "avanti" scocciato dall'altra parte della porta, la aprii leggermente.
-Ciao, disturbo?- Chiesi con un leggero sorriso.
Appena mi vide sorrise e scosse la testa -No, figurati, e' solo che oggi i dottori mi hanno controllato dieci volte. Prego, accomodati.-.
Sorrisi ed entrai rimanendo, pero', accanto alla porta.
-Sai, non me lo aspettavo che saresti venuta.- disse con un leggero sorriso.
Lo osservai meglio, almeno per un attimo.
Gli aghi attaccati alla sua pelle erano aumentati, cosi' come un liquido in una flebo...E il suo viso era piu' pallido del solito.
Scossi la testa, riprendendomi -Non sono l'unica ad essere venuta oggi; ci sono altre due persone che sono venute per farti visita.- mormorai.
-Ti prego, dimmi che non sono Goyle e Taylor.- borbotto'.
Scossi la testa in segno di negazione e lui sorrise.
-Allora possono entrare.-.
Aprii di nuovo la porta, affacciandomi -Ragazzi, potete entrare.- dissi sorridendo ai due che confabulavano animamente.





Happy Halloween everyone!
Hahaha, ok, smetto di fare la deficiente.
Ecco, sono leggermente di fretta, quindi, passo al punto.
Mi dispiace per il capitolo poco interessante, ma sarebbe un capitolo di passaggio.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, un gran abbraccio a tutti quanti.
Live, love, laugh, Wiky.
   
 
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