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Autore: Road_sama    01/11/2012    2 recensioni
“Tu…” sollevò la katana e la puntò verso Allen che si irrigidì all’istante. Vi fu qualche istante di silenzio tombale. “Tsk, tu sei troppo mammoletta per fare un tiro del genere.” disse voltandosi a fissare uno ad uno nella stanza.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con uno degli ultimi capitoli…(purtroppo!! T_T) quindi godeteveli! :) Scusate se lo pubblico solo adesso ma ho avuto problemi con il computer xS (ho scritto il capitolo, poi non lo trovavo più e ho messo sottosopra il computer per una settimana. Ho cominciato a riscriverlo e poi mi sono ricordata di averlo salvato con un altro nome e…puff ecco il capitolo xD)
Questo capitolo è abbastanza ricco di riflessioni e non ci sarà Kanda (anche perché Allen e Kanda in questo momento non si possono vedere…
*Allen: Anche in occasioni normali non riusciamo a sopportarci! Kanda: Già…)
Dunque…spero vi piaccia…Enjoy :D

 
                                           

                                                    E’ un addio?

 


Allen arrivò in camera tardissimo ed io ero troppo agitata per dormire. Così, non appena fece il suo ingresso in camera accesi la luce e quello che vidi mi lasciò a dir poco sconcertata. Gli occhi rossi di pianto, gonfi, il vestito ridotto quasi a stracci ma, quello che mi colpì furono i suoi occhi. Non avevano più quella sgargiante nota di blu, erano semplicemente…di un grigio opaco. Sembravano coperti da un velo, come se lui fosse solo spettatore di quello che gli capitava sotto gli occhi. sul volto un’espressione indifferente.
“Allen…com’è andata?” sapevo già la risposta ma volevo comunque accertarmene. Lui stette per lunghi secondi in silenzio, sembrava quasi cercasse di schiarirsi la voce per non farla uscire tremante.
“Non…” disse solo questo con voce incredibilmente roca. Gli occhi che gli si velavano d nuovo di pianto. Lo fissai dispiaciuta e lo invitai a sedersi vicino a me. Lo abbracciai, lui appoggiò la testa sulla mia spalla e gli accarezzai i capelli bianchi. Quante volte l’avevo fatto quel gesto quando eravamo piccoli? Eravamo cresciuti insieme e seppure Bookman sembrasse un vecchio insensibile era stato proprio lui a prenderci in albergo. Ero arrivata prima io, i miei genitori erano morti in un incidente d’auto quando io ero molto piccola e il vecchio panda aveva assistito alla scena. In quel momento aveva deciso di farmi diventare sua figliastra. Ora che ci penso, forse, quel gesto era anche causato dall’aver abbandonato Lavi all’Accademia. Dopo qualche settimana Bookman era arrivato con un ragazzino da una cicatrice rosa che gli sfregiava il volto e dei capelli incredibilmente bianchi. Per i primi tempi lui era stato chiuso in camera. Solo dopo mi raccontò il perché ed io ebbi il coraggio di consolarlo anche se appena conosciuto. Era da quel momento che cominciammo ad essere amici.
Ora vederlo così per colpa di quell’idiota mi mandava in bestia! Avevo notato anche io che ultimamente tra quei due era cambiato qualcosa, anche solo il fatto che Kanda avesse accettato di andare al cinema con Allen era abbastanza sospetto.
Lasciai che il ragazzo si sfogasse poi, non appena lui si riprese un po’ riuscì a raccontarmi quello che era successo.
“L’ho baciato e lui ne lo ha lasciato fare! E’ stato dopo che mi ha guardato disgustato…ma, non capisco, pensavo lo volesse anche lui!” piantò lo sguardo sul pavimento. Io mi posai le dita sul mento pensierosa. Anche io pensavo che fosse reciproco…e poi quella reazione…
“Ora riposati, domani dobbiamo preparare la festa di fine estate e non penso che Bookman permetta distrazioni.” Lui non si mosse. Gli posai un mano su una spalla.
“Fregatene di quell’idiota! Non sa quello che si perde per le sue stupide pippe mentali.” Lui si girò verso di me e mi rivolse un sorriso stano ma sincero. Sapevo che non era facile per lui lasciare stare tutto quello. In fin dei conti l’amore è una lama a doppio taglio.
 
Non appena sentii la sveglia suonare, mi svegliai dal caldo tempore del sonno. Aprii gli occhi lentamente e mi sembrarono incredibilmente pesanti. Sarei rimasto volentieri sotto le coperte al caldo, anche perché fuori ancora pioveva e la temperatura si era abbassata notevolmente.
Kitty sbadigliò poi, con passo incerto si diresse verso il bagno. Mi misi a sedere sul letto e la testa mi girò violentemente. Tutto il mio corpo era pesantissimo. Mi sentivo pesante fisicamente ma, incredibilmente leggero al livello del petto. I ricordi della sera prima mi sfrecciarono davanti con un violenza che mi scosse nel profondo. Sarei stato di nuovo capace di vivere senza la presenza di Kanda? Domani mattina se ne sarebbe andato e molto probabilmente non l’avrei più rivisto. Quel pensiero mi provocò una fitta al cuore. Perché venire respinti faceva così male?! Mi passai una mano tra i capelli bianchi e sospirai. Come avrei fatto a guardare ancora in faccia Kanda? Scacciai quel pensiero scuotendo la testa. Non dovevo soffrire così per quell’idiota!
Bakanda…!
 
Bookman sembrava incredibilmente nervoso.
“Quanto ci avete messo?! Io prima o poi vi licenzio!” esclamò irritato il boss.
“Siamo arrivati questo è l’importante.” Tagliò corto Kitty. Bookman sospirò rumorosamente.
“Vi siete dimenticati che dobbiamo preparare la sala da pranzo per la festa?!” Sembrava che i suoi capelli cominciassero a tintinnare per il nervoso. Io e Kitty ci fissammo per vedere se entrami avevamo notato quello strano fenomeno. Bookman ci fissò storto.
“Beh? Che fate ancora qua? Muoversi!!” ci prese per il colletto della divisa e ci trascinò fino alla sala da pranzo. Erano passati anni da quando c’eravamo conosciuti eppure si ripetevano sempre le stesse cose di allora. Cominciavano a mancarmi i vecchi tempi… da bambino non sarei stato così male per uno come bakanda, ci avrei litigato e girato al largo!
Dopo qualche minuto arrivammo in sala da pranzo dove, tutto lo staff dell’albergo era riunito. Mi domandai come potevano starci tutte quelle persone dentro quella stanzetta. (Ascoltate “Love the way you lie” Rihanna feat Eminem)
“Bene, Innanzitutto, Buon Giorno a tutti. È la prima volta che facciamo una Festa di Fine Estate quindi deve essere intrigante e potete anche aprire la festa alla gente all’esterno dell’albergo.” La voce di Bookman si sentì imponente attraverso il microfono.
“Detto questo io farei una cosa molto leggera, musica classica e…”  dalla stanza si levò un grande “ Oh!”
Con un gesto secco Kitty prese in mano il microfono, dopo aver fulminato con lo sguardo il Boss.
“Dunque, dato che è la prima propongo di fare a modo nostro, cioè musica e alcolici!” la ragazza alzò in alto il braccio come se stesse guidando un esercito alla battaglia.
“Chi è favore per una festa da sballo?!” Tutti alzarono le braccia al cielo ed urlarono un “Noi!”
“E chi parteciperà alla festa dopo aver preparato tutto?” Kitty sembrava assatanata e quasi mi spaventai.
“Noi!” urlò l’enorme massa di persone.
“E allora che aspettiamo? Al lavoro!”
“Si!!!” si levò dalla sala da pranzo come se fossimo ad un concerto, poi tutti si dissolsero nelle cucine o al mercato per preparare la festa. Kitty tirò un sospiro poi, si girò e si ritrovò un Bookman infuriato a bloccarle il passaggio. Fece una smorfia e mi fissò preoccupata. Io feci spallucce prima che il silenzio che si era creato così all’improvviso fosse interrotto dal capo.
“Chi ti ha dato il permesso di prendere la parola, incitare quei quattro idioti a preparare una festa con alcolici e di parteciparci anche?!” la ragazza fece una faccia innocente.
“Ma suvvia Boss, se lo meritano…è tutto l’anno che lavoriamo come dei matti e una volta che facciamo a modo nostro non sarà la fine del mondo!” Bookman ci riflette un po’.
“Mmm…va bene…vi lascerò fare ma, se non avrà successo non pensiate di passarla liscia!” si diresse verso l’uscita.
“E non chiamarmi Boss!” si girò fulminandoci con uno sguardo inquietante. Kitty tirò un sospiro di sollievo, si girò verso di me con la faccia di chi è al settimo cielo.
“Ah…quasi dimenticavo…” Bookman era sulla soglia, ancora girato per andarsene.
“Voi due lavorerete durante la festa e farete gli intrattenitori del pubblico…ciò significa: cantare, fare qualche stupidata, i comici, eccetera.” Ci salutò con un gesto secco.
“Buon lavoro!”
Sapevo che sarebbe andata a finire così. Kitty per poco non si metteva a piangere.
“Crudeleeeee!!” urlò dietro a Bookman.
“Scusa Allen se ti ho cacciato in questo pasticcio…” mi fissò triste.
“Non importa...avrei comunque lavorato in qualche modo…” gli sorrisi e lei mi abbracciò amichevolmente.
“Grazie di sopportarmi Allen”
Sarei stato meglio sul palco a fare buffonate che rischiare di trovare Kanda e di vedere nei suoi occhi ancora quell’espressione schifata. Tanto domani mattina se ne sarebbe tornato a quell’Accademia e io non l’avrei più visto.
Più veloce sarebbe stato quell’addio, meno dolore avrei provato. Anche se sapevo che quell’addio non l’avrei maisuperato… Si pensa di avere poco tempo per vivere, tutto sembra passare davanti agli occhi con una velocità smisurata. Sembra quasi che il tempo non si possa nemmeno fermare. Non si calcola, però, che anche in un secondo possono cambiare tutte le certezze che hai avuto fino a quel momento…


 
 
To Be Continued…
Che succederà nell’ultimo capitolo?? Kanda e Allen si riconcilieranno o si lasceranno alle spalle questa “brutta esperienza”? Oppure la loro separazione sarà inevitabile?Tutto questo e altro nel prossimo capitolo :)
  
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