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Autore: ammhazzathazza    01/11/2012    1 recensioni
A Martina. Grazie per quello che abbiamo fatto e che faremo insieme.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-A Martina, lei, la mia socia, amica, compagna di avventure e di film.
Marti, questa era la Surprise, speravo venisse meglio, ma è il pensiero che conta.
Ps. Spero che non ti offendi se sono stata drammatica, di nuovo, ma tranquilla, tutto questo non succederà nella realtà. <3
      -Sbitorzolina ( ho usato solo per te Tahoma. )
 

 
Lei è vita.
Lei è italiana.
Lei sorride.
Lei è perfetta.
Lei è tutto ciò di cui ho bisogno.
Lei è Giorgia.

 
Perché te ne sei andata via così?
Scomparsa, dal mondo, dalla mia città, da tutta la mia vita.
Sto davvero male, non lo hai ancora capito?
 
Una mattina, camminavo con la mia mamma e la maestra nei pressi dell’asilo.
Stretti forte la mano di mamma, avevo paura che mi lasciasse da sola.
La maestra mi fece sedere accanto ad un gruppo di bambini, probabilmente tutti della mia stessa età.
Mamma si allontanò, mi mandò un bacio e si unì agli altri genitori, promettendomi che sarebbe tornata.
La maestra dai capelli corti e rossi cominciò a parlare cercando di fare inutili battute per farci ridere, ero una bambina, non capivo niente.
Mi voltai verso destra, e mi accorsi che di fianco a me c’era seduta una bambina, a gambe incrociate proprio come me, fissava il vuoto del pavimento come se fosse un luogo nel quale puoi sempre rifugiarti.
Aveva i capelli color biondo scuro, con una frangetta storta e disordinata che mostrava simpatia.
Indossava gli occhiali e sembrava non dimostrare interesse verso la maestra che ci stava dando il benvenuto.
“Come ti chiami?” Chiesi facendo sussultare la bambina, volevo attaccare parola, anche se di solito sono io quella timida. Perché faccio sempre spaventare tutti?
“Giorgia, e tu?” Rispose con un filo di voce.
“Emma, tu starai qui nei prossimi anni insieme a me?” Chiesi nuovamente stringendomi la coda di cavallo che mia mamma mi aveva fatto accuratamente qualche minuto prima di venire in questo posto.
“Penso di sì.” Mi resi conto che quella bambina era ancora più silenziosa di me, o almeno quella era la mia impressione.
“Ehi, ti va di essere la mia migliore amica?” Mormorò dopo qualche secondo di silenzio.
Quelle parole illuminarono il mio pallido viso.
“Sì, sì che lo voglio!” Urlai come se quelle parole fossero la mia promessa più sincera.
 
Tutto cominciò così, con una semplice domanda con la quale molte ragazze si legano per il resto della vita o di meno.
Dopo un corso di anni arrivò quel terribile periodo, LE ELEMENTARI.
Dove sei costretta a cambiare tutto, ti viene paura di incontrare brutta gente e di dimenticarti di persone importanti, a me è successo.
Ripeto, ero solo una bambina, ma le ELEMENTARI MI HANNO DISTRUTTO LA VITA.
Almeno per un periodo di tempo.
Io e Giorgia. Emma e Giorgia. Separate, due ragazze, due classi.
E purtroppo questo non ci ha aiutate a legare.
 
Più tardi arrivò quello ‘splendido’ periodo.
LE MEDIE.
Dove finalmente si cresce, in mezzo a un branco di pecore, ma si cresce.
Nemmeno lì abbiamo avuto la possibilità di rimanere nella stessa classe, ma questo non ci ha divise.
No.
Anzi, scrivere è stata una delle cose che ci ha legate.
Ma è questo è un argomento di cui non tratterò.
 
Ci siamo rifatte alle superiori, eh sì, ci siamo davvero rifatte.
Abbiamo fatto di tutto, tante proteste ma alla fine sono riuscita ad ottenere la mia migliore amica in classe, e questo è uno dei più bei regali che mi abbiano fatto.
Non vedevamo l’ora che la nostra adolescenza muovesse il culo.
Anche noi volevamo sbagliare, innamorarci, sbagliare, andare in giro, sbagliare, divertirci insieme, sbagliare, fare tutto insieme.
Ci siamo riuscite.
Ma purtroppo, questo paradiso è durato poco.
Perché qualcuno ti ha portata via.
Una sera, (sottolineo che avevamo appena 18 anni) sei venuta a dormire da me, abbiamo passato il tempo con uno dei nostri soliti hobby, ovvero guardare film, era il minimo che potessi fare dopo quello che stavi passando.
 
Sì, quello stronzo la faceva soffrire, e l’unica cosa che mi rendeva felice era il fatto di poter farla sorridere ogni tanto.
Quel bastardo dai capelli a onda castani e gli occhi azzurri le stava frantumando il cuore in mille pezzi.
“Louis è uno stronzo.” Era la frase che ormai ero abituata a sentire durante gli sfoghi di Giorgia.
Cazzo, sei appena maggiorenne, non puoi già soffrire così!
Giorgia stava male, quella sera specialmente, quando suonò il campanello di casa mia.
Mi alzai dal divano lasciandola da sola in stanza dirigendomi verso la porta, mi chiesi chi poteva essere venuto alle 21.04 e guardai dall’occhiolino chi c’era fuori.
Vidi l’immagine di Louis, con gli occhi gonfi, impaziente aspettava che gli aprissi.
“Che cosa vuoi?” Gli urlai senza aprire.
“Fammi entrare.” Diede una spinta non troppo forte alla porta.
“Louis, vattene.” Lo respisi.
Sentii un lungo sospiro, credevo significasse che si era arreso ma bastò nemmeno un secondo a farmi cambiare idea.
“Louis, ti ho detto di andartene prima che si accorga che sei qui!” Sperai con tutta l’anima che Giorgia non mi sentisse.
“Devo parlare con Giorgia!” Fece un urlo ancora più forte alzando il tono sempre di più.
“Lo vuoi capire che la fai solo soffrire porca troia?!” Il tempo di finire la frase che mi ritrovai davanti lei, con un concio malconcio in testa, si sistemò gli occhiali, fece un sorriso forzato per poi scoppiare in un mare di lacrime e buttarsi a terra davanti a me.
“Giorgia, lascialo perdere, smettila di stare male, lo hai detto tu che non se lo merita.” Cercai di rassicurarla.
Prima di rialzarsi in piedi, si asciugò le lacrime con le dita della sua morbida mano, per poi abbracciarmi.
“Ti ringrazio, ma questo è un mio problema, purtroppo è toccato a me, non devi aiutarmi.” Disse molto saggiamente con la voce strozzata dal pianto.
Perché non posso essere così perfettamente coraggiosa quanto lei? La ammiro, è meravigliosa anche quando sta male.
“Vuoi che gli apra?” Chiesi sperando con tutta me stessa che mi rispondesse di no, odio vederla così.
Ma rispose molto semplicemente annuendo, avevo paura che quello stronzo ubriacone dicesse delle cazzate dopo che avrei aperto la porta.
La aprii finalmente.
Quel ragazzo dagli occhi azzurri e le occhiaie visibili fece un passo smonco come per entrare.
La sua mano destra lo teneva appoggiato al muro, faticava a stare in piedi, era sicuramente l’effetto della bottiglia di alcool che stringeva con poca forza con la mano sinistra.
Giuro che fra pochi secondi l’avrei spinto fuori a calci nel cazzo.
“Giorgia, mi dispiace. Sono una merda.” NOOOOOO ma va? Non ce ne eravamo accorte.
“Che cosa vuoi?” Rispose Giorgia asciugandosi le lacrime.
“Riprenderti, spero potrai accettarmi così schifoso come sono.” Si avvicinò a lei ma si fermò dopo aver capito che lo stavo fulminando.
Guai se si avvicina a lei.
“Vieni con me stasera? Devo parlarti.” Sii come no. Vuoi SOLO parlare.
“Col cazzo, via da casa mia, non ti azzardare a farle ancora del male.” Risposi freddamente sapendo che Giorgia non era d’accordo con me.
“Em, va tutto bene, lasciami andare.” Em, così mi chiamava lei, lei che mi ero stufata di vedere così triste.
Quando stava con lui, ogni settimana la vedevo con nuovi lividi, lei amava Louis, ma questo amore non le faceva capire che lui la stava uccidendo in tutti i sensi.
“Stai scherzando spero? Giò, quello finirà per mandarti all’ospedale, ti sei forse dimenticata di quello che hai passato per colpa di ‘sto coglione?” Alzai il tono della voce.
Avanzò verso di me e mi abbracciò, ho sempre amato il profumo dei suoi capelli, il profumo di lei, della mia migliore amica.
“Ci sei sempre stata per me, ora però devi lasciarmi andare, so quello che faccio.” Si allontanò con Louis che la seguiva, e uscirono fuori da casa mia.
Fu lì che la mia preoccupazione andò alle stelle.
Li seguii con lo sguardo dalla finestra, ma presto si confusero tra il buio della notte.
 
Così loro tornarono insieme, lei stava bene, lui sembrava avesse capito che doveva rispettarla, e dato che non credo che Giorgia sia stupida scommetto che Louis si è fatto perdonare, ma adesso?
Come faccio? Quel cazzone mi ha portato via la mia migliore amica.
 
Sì, me l’ha portata via.
Ammettiamolo, io e Louis non siamo mai stati amici, anzi, io lo ho sempre odiato.
Cazzo, ha rovinato l’adolescenza di Giorgia! Lui la faceva soffrire, ma lei lo ama, ovvio, non poteva lasciarlo, ogni settimana lei mi raccontava nuove notizie su di lui, un giorno la tradisce, quello dopo si rimettono, poi la loro storia si allunga e lui prende confidenza così comincia a menarla.
Sarà una cosa normale?!
Niall, amico di Louis e il mio noto ragazzo, ha sempre cercato di farlo riflettere su quanto fosse stronzo ma niente, tutto era impossibile, andrà a finire tutto male, me lo sento.
Ma ora è tutto diverso.
Io ho ventisette anni, sono appena sposata con Niall, e da quella notte non ho più rivisto da vicino gli occhi azzurri della mia migliore amica.
Poche volte mi chiamava, io le chiedevo perché era sparita e lei trovava sempre una scusa, (sono in viaggio, sono malata, mi si era staccato il telefono..) e poi bam. Riattacca di nuovo. Scompare.
Non trovo il numero.
Non trovo l’indirizzo.
Giorgia è come se non fosse mai esistita.
 
Solo pochi giorni fa Niall ha scoperto che sei fuggita, con Louis, in Puglia da qualche parte.
Davvero, te ne sei andata così? Senza motivazioni? Per un ragazzo?
Sì, perché lui ti faceva del male, Louis mi odiava, ha sempre avuto paura che io volessi allontanarvi solo perché non volevo vederti soffrire.
Ho una colpa per questo? Dimmelo Giorgia, perché io non lo so.
Tu che stai leggendo, perdonami se ti ho fatto qualcosa, ti prego, torna con me, portami la pizza e il gelato, voglio tornare sul divano davanti alla tv, con te, Giorgia.
 

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Sorpresa per Marti!
Ovviamente tu non mi abbandonerai mai, tutto questo è solo stato per ringraziarti.
Ti ringrazio in anticipo, per tutte le cose belle che faremo insieme.
Realizzeremo i nostri sogni insieme.
Comunque, tornando al capitolo,
Ti è piaciuto? Lo so è una merda, soprattutto parla della nostra amicizia che finisce male quindi è abbastanza triste, ma la parte dell’asilo la ricordo come se fosse ieri, sì, Marti, volevo solo farti tornare a mente quanto ti ho voluto bene.
Nella parte delle superiori? Sì, ci rifaremo sul serio, ma se un ragazzo ti tratta davvero così gli do tante di quelle bastonate che solo Kevin il piccione lo sa! (Povero Kevin)
Ti voglio bene Marti.
-Emily

 
PER VOI CHE AVETE LETTO, SO CHE NON E’ BELLISSIMA COME OS, ERA SOLO UNA COSA CHE HO FATTO PER UNA MIA AMICA, VOLEVO FARLE UNA SORPRESA MA DATO CHE NON HO FANTASIA HO UTILIZZATO QUESTO SITO PER FARLE LEGGERE TUTTO LOL
Spero vi sia piaciuto comunque :’) 

  
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