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Autore: IlariaJH    01/11/2012    6 recensioni
Appena tirata su, la colazione perde tutta la sua importanza. Non sento più l’odore di brioches e caffè. Non presto nemmeno attenzione al mio stomaco che continua a brontolare dalla fame. Sono seduta davanti all’attore per cui ho una cotta da quando avevo sedici anni. Sono seduta davanti a Josh Hutcherson.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: PWP
Capitoli:
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Don’t panic.

All that I know
There’s nothing here to run from
‘Cause everybody here’s got somebody to lean on.
Coldplay – Don’t panic.

 
 
 

Spengo il phon, prendo un elastico e mi lego i capelli. Ora che sono asciutta posso ragionare un po’ meglio, anche se non riesco a pensare ad altro che non sia la faccia seria della madre di Josh. Sento i brividi.
Josh entra in bagno come una furia. Non l’ho mai visto arrabbiato, ho solo sentito la sua voce. Sembra che da un momento all’altro dal suo naso inizierà ad uscire fumo e dalla bocca fuoco. Prende un asciugamano e inizia ad asciugarsi i capelli con violenza.
«Josh…» cerco di dire, ma il suo sguardo mi blocca.
Credo non voglia essere disturbato mentre la sua mente si invade di rabbia. Io, in quei casi, preferisco mettermi ad urlare contro qualunque cosa nel mio raggio d’azione, ma è questione di carattere. Da quando Connor ha aperto il portone di casa, Josh non fa altro che fulminare con lo sguardo qualunque cosa nel suo campo visivo. Me compresa. Per di più non vuole farmi capire per quale motivo è così arrabbiato col mondo intero, anche se credo di poterlo intuire.
Io, a differenza sua, sto tremando di paura. Non voglio immaginare il momento in cui mi presenterà ai suoi genitori. Mi torna in mente la reazione che aveva avuto Josh quando, la sera in cui mi aveva presentata al fratello, Connor gli aveva detto di aver sentito la madre per telefono. Josh era diventato una statua e aveva chiesto, con un misto di preoccupazione e rabbia assieme, a Connor se le avesse parlato di me. Nella mia testa si affollano troppi pensieri, e in questo momento non ho bisogno di domande, ma di risposte. Apro la bocca per parlare con Josh, ma la porta della camera da letto si apre. Fortunatamente sono vestita. Vedo Connor che ci raggiunge in bagno. Ha dipinta sul volto la maschera della preoccupazione. Guarda Josh e prende fiato per parlare. Cerco di avvertirlo con lo sguardo, ma lui non mi considera. Immagino che sappia come gestire la rabbia del fratello. Ma forse mi sbaglio.
«Josh, io…» inizia a dire, ma lui non lo lascia finire.
Vedo che lo fulmina con lo sguardo, come se volesse veramente ucciderlo. Inizia quasi a farmi paura. Fortunatamente, smette di asciugarsi i capelli con violenza. Per un attimo avevo temuto che gli sarebbero caduti tutti. Non riesco a immaginare Josh senza capelli.
«L’hai chiamata tu!» urla contro a Connor, e si riferisce alla madre. È fuori di se.
«No che non l’ho chiamata io! Ma esiste Internet, sai?»
Sembra che questo lo calmi un po’. Se non altro smette di fulminare tutto e tutti con lo sguardo. Di sicuro, la madre è arrivata nel momento sbagliato. Con tutte le cose che dovrà fare Josh in questi giorni per la promozione del film, non credo che avrà anche il tempo di occuparsi della madre. Forse è per questo che è così furioso.
«Magari le piacerà…» butta lì Connor lanciandomi un’occhiata.
«Non le piacerà.» dice Josh gelido. «A lei non piace nessuna.»
Guardo prima uno e poi l'altro fratello, incuriosita da questo scambio di battute, ma tutti e due sembrano preoccupati da qualcos’altro.
«Di sicuro non deve sapere dello stato in cui era quando l’hai portata qui.» dice Connor con fare pratico.
«E non deve sapere che vive qui.» dice Josh nello stesso tono.
«Come hai intenzione di nasconderglielo? Tutta la sua roba è qui.»
«Le possiamo dire che è qua solo per qualche giorno. E che poi tornerà al Collegge.»
Nessuno dei due si è ancora ricordato che esisto anche io e che non sto capendo nulla di quello che stanno dicendo. E non per il fatto che parlano velocemente. E’ che proprio non capisco a chi si riferiscano. Solo l’ultima frase sono sicura fosse riferita a me.
«Non ci crederà. Sappiamo tutti  benissimo quanto puoi essere frettoloso.»
«Allora proponi qualcosa tu!» sbotta Josh iniziando a mettere in ordine la stanza.
«Ehi, è il tuo pasticcio questo!»
«E non hai intenzione di aiutarmi?!» Josh si ferma di colpo con un mio reggiseno  a mezz’aria. Sto per dirgli di metterlo giù, ma lui se ne accorge e lo lascia cadere a terra.
«Certo che ti aiuterò. Ma non puoi darmi la colpa se non ho idee.»
«Beh, sei tu quello geniale. Fatti venire in mente qualcosa!»
Connor si mette a misurare a falcate la stanza, e Josh continua a piegare i vestiti riponendoli con cura nei vari cassetti. Nessuno dei due si è ancora ricordato che in quella stanza ci sono anche io, che potrei non aver capito nulla di quello che si sono appena detti e che magari potrei dare una mano. Quando sono sicura che abbiano smesso di parlare, prendo aria.
«Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa succede?»
Non l’avessi mai detto.
Josh smette di piegare vestiti e mettere in ordine cose che sono già al loro posto. Mi guarda come se non mi vedesse veramente. Il suo sguardo è appannato, e sono sicura che la sua mente è altrove. Così altrove da non trovare le parole per rispondere alla mia semplice domanda. Decido di lasciarlo nel suo mondo di preoccupazioni e rabbia. Guardo Connor, che nel frattempo ha smesso di camminare avanti e indietro per la stanza. Vedo che mi guarda, perciò alzo un sopracciglio interrogativa, sperando che almeno lui mi possa rispondere.
«E’ la donna migliore che esista al mondo.» dice, misurando con cura le parole. «Ed è una mamma fantastica, ma…»
Non finisce la frase. Immagino speri che Josh la finisca al posto suo. In fondo ci spero anche io. Ma in questo momento il mio ragazzo non mi aiuta per niente. È ancora lì, che mi fissa senza vedermi veramente.
«Ma..?»
«Ma… Non approva facilmente le nostre relazioni con le ragazze che le presentiamo. E… beh, di solito, le relazioni che non approva…»
Mi sta dando il nervoso. Continua a non finire le frasi.
«Connor, hai intenzione di dirmi tutto si o no?!»
«Le relazioni che non approva non vanno a finire bene.»
Guardo Josh, ma è ancora in trans. Fantastico. Ora, al problema che io non sono mai piaciuta a nessun genitore dei miei ex, dovrò aggiungere il fatto che la madre del mio ragazzo mi odia a priori. Cosa avevo detto di questa giornata? Ah sì, che non era quella giusta. Per di più, Josh continua a restare in questo stato di trans che mi infastidisce più di Connor che non finisce le frasi! Sento le mani che iniziano a tremare. Mi tremano sempre, quando sono in ansia.
«Però guarda il lato positivo.» dice Connor cercando di non mandarmi del tutto nel panico. «Alcune relazioni le ha approvate!»
Cerco di trarne incoraggiamento, ma non sento proprio niente. Sembra che la consapevolezza di essere una frana in questo tipo di cose sia più pesante di qualunque altra cosa. Sento il bisogno di mettermi in un angolino e iniziare a guardare catatonica il pavimento, sperando che le cose si sistemino per conto loro. Ma non posso. Sento anche  un altro bisogno invadermi. Il bisogno di abbracciare Josh. Il bisogno di sentire quelle braccia muscolose stringersi attorno a me e cullarmi dolcemente. Lo raggiungo.
«Josh…» gli dico, mettendogli una mano sulla spalla.
Sembra riprendersi immediatamente. Mi abbraccia forte. Nascondo la testa nell’incavo della sua spalla. Sento passi attraversare la stanza e poi una porta aprirsi e richiudersi, e so che Connor è uscito dalla stanza lasciandoci da soli. Chiudo gli occhi e lascio che mi culli finché ne ha voglia. E in quel momento so, anche se non credo di poterlo ancora ammettere, che il mio mondo ha iniziato a ruotare attorno a lui.
 
«Mamma, papà…» dice Josh un po’ teso, anche se non credo che il suo livello di tensione sia alto quanto il mio. «Lei è Ilaria.»
Mi immobilizzo come una statua, aspettando di vedere la classica faccia diffidente che compare su tutti i volti dei genitori a cui vengo presentata. Mi sento il cuore martellare nel petto. Non so perché questa volta sento la necessità di piacergli. Non mi è mai importato molto di piacere ai genitori. Non era con loro che dovevo vivere e passare il mio tempo. Ma questa volta mi sembra un dovere. Come se dal fatto di piacere a loro dipendesse la mia vita futura. Sento i brividi.
Sul volto del padre si dipinge un sorriso a trentadue denti. Sembra felice come un bambino il giorno di Natale. Ha lo stesso sorriso di Josh. Quel meraviglioso sorriso che mette in evidenza la mascella, e che hanno ereditato entrambi i figli, anche se a Connor si vede di meno. Si avvicina e mi porge la mano.
«Molto piacere! Io sono Chris. Dammi pure del tu.»
Mi viene da sorridere, mentre quella stretta di mano forte mi infonde sicurezza. Il suo sorriso raggiante sembra illuminare la stanza. Nessuno mi aveva mai tratta così prima d’ora. Sento il livello di tensione abbassarsi di un po’. Penserei che se anche la madre fosse così sarei a cavallo, ma le parole di Connor mi rimbombano ancora nella testa, rialzando il mio livello di tensione.
Chris mi lascia la mano, ancora tutto contento. Lancio un’occhiata veloce a Josh, per vedere se sorride anche lui, ma è una statua. Guardo la madre sperando di vederla sorridere, ma lei mi tende una mano squadrandomi dalla testa ai piedi.
«Io sono Michelle.» dice freddamente. «Puoi darmi del “lei”»
La sua stretta di mano è più fredda della sua voce. Distaccata. Piena di antipatia ancora prima di conoscermi. Sento il sangue gelarsi nelle vene. Ho come l’impressione che, per tutto il tempo che passeranno qui i genitori di Josh, lei mi farà passare le pene dell’inferno. Sento la mano di Josh posarsi sulla mia schiena, e mi aggrappo a quel tocco con tutta me stessa. Come se, in quel momento, quel tocco fosse la mia unica salvezza.
«Molto piacere.» dice cercando di sorridere amichevolmente, anche se è difficile con tutto il gelo che sento dentro. Vedo Chris sorridere ancora raggiante e decido che farò affidamento su quel sorriso quando la moglie mi manderà nel panico.
Connor ci chiama dalla cucina e ci andiamo a sedere a tavola. Josh mi fa sedere tra lui e il padre, e mi sento un po’ incoraggiata. Ma in quel momento la madre si siede esattamente di fronte a me, azzerando ancora una volta la mia sicurezza. Vorrei sprofondare nella sedia. O magari correre via a perdifiato per mettere più distanza possibile tra me e quello sguardo di ghiaccio. Anche se credo che sarei lo stesso perseguitata da quei due occhi grigio-azzurro e dalla loro freddezza. Ma l’unica cosa che faccio è stringere la mano di Josh sotto il tavolo. Mi da sicurezza. Tengo lo sguardo fisso sul piatto vuoto e spero che Connor si sbrighi a mettere le pietanze nei piatti, così da potermi tenere impegnata.
«Josh ci ha detto che sei italiana.» dice il padre calorosamente. «E’ fantastico! Io adoro l’Italia e gli italiani. Siete così accoglienti e simpatici!»
Alzo la testa dal piatto e non posso far altro che sorridere di rimando a quel fantastico sorriso così incoraggiante. Mi piace il fatto che stia tentando di fare conversazione, non credo che avrei resistito un altro secondo guardando il piatto in silenzio.
«Eravate in Italia, no?» dico, cercando di fare del mio meglio «Cosa avete visto?»
Chris apre la bocca per parlare, la Michelle lo anticipa.
«Solo un albergo ad Aosta.» dice freddamente. «Perché poi siamo dovuti tornare in America per conoscere “la nuova fiamma di Josh”.»
Sento ancora una volta il sangue gelarsi nelle vene. Non so perché, ma ho la sensazione che qualunque cosa dirò, mi si rivolterà contro.  Mi sento come in quei film polizieschi. “Qualunque cosa dirai potrà essere usata contro di te.” Però loro avevano diritto ad un avvocato!
«Oh, tranquilla.» dice Chris lanciando un’occhiata penetrante alla moglie. «Non ci dispiace esserci presi una pausa dal nostro viaggio!»
Gli sorrido cercando di non guardare nella direzione di Michelle. Mi vengono i brividi solo al pensiero dei suoi occhi.
«Cosa avevate intenzione di visitare?»
«Pensavamo ad Aosta. Poi volevamo andare a Milano, Venezia, Firenze, Pisa, Ferrara, Roma, Napoli…»
E mentre lui parla, mi chiedo come un uomo così solare possa stare con una donna tanto fredda e indifferente alle sue idee, ma forse non dovrei giudicare la madre di Josh solo per come si comporta con me. In quel momento arriva Connor con il  primo. Cominciamo tutti a mangiare e per un attimo cade il silenzio. Solo per un attimo.
«Come mai sei qui in America?» mi chiede con fredda cortesia Michelle.
Quando parla lei sembra che la stanza diventi fredda e lugubre. Come se stessimo vivendo un film horror. Cerco di non far vedere la tensione che mi provoca il solo rivolgerle la parola.
«Studio medicina. Ho fatto un anno in Italia e poi ho vinto una borsa di studio, perciò ho deciso di partire.»
«Ci sono un sacco di college migliori rispetto a questo a Los Angeles.» dice guardando Josh come se volesse avvisarlo con gli occhi. «Gli stranieri puntano al meglio. Perché proprio qui?»
Ho capito dove vuole andare a parare. Vuole insinuare che sto con Josh solo per i soldi e la popolarità. Astuta, ma non ho intenzione di mentirle.
«I miei genitori non potevano permettersi le rette degli altri college. La borsa di studio copre un certo periodo, ma poi avrebbero dovuto pagarmelo loro. Quindi ho deciso che questo andava più che bene.»
Ovviamente, come prima, tutto quello che dico si ritorce contro di me. Michelle guarda Josh con decisione, e poi parla scandendo tutte le parole con cura.
«Non potevi permetterti il meglio, quindi…» dice freddamente, ma con decisione.
Sento la rabbia fare la sua prima comparsa. Come si permette? Ci credo che i figli non vogliono presentarle le loro ragazze. Scappano. Il mio corpo deve essersi irrigidito vistosamente perché Josh mi da un calcio sotto il tavolo. Scrollo le spalle, facendo finta di avere un brivido di freddo, e poi riprendo a mangiare. Vedo con la coda dell’occhio Chris che la guarda intensamente, ma non dice nulla.
«Joshua, come vi siete conosciuti?» sta volta, nel suo tono di voce, c’è un amore che non riesco a collegare a lei. Pronuncia il nome del figlio con talmente tanto amore che quasi mi spavento per quell’improvviso cambiamento.
Sono sicura che dentro Josh stia andando nel panico come quando eravamo nella sua stanza. Che andrebbe in uno stato di trance, cominciando a mettere in ordine tutto quello che c’è nella stanza. Vedo che Connor lo guarda preoccupato. Era uno di quei punti su cui avevano deciso di mentirle. Ma Josh è un attore. Non si fa di certo prendere dall’ansia.
«Ci siamo incontrati ad una festa.» Sorride come se i ricordo gli procurasse gioia. Mente talmente bene che, se non fosse che ricordo come se fosse ieri il momento in cui me lo ero trovato davanti sorridente, crederei anche io che fosse vero. «Abbiamo iniziato a parlare e poi abbiamo deciso di uscire.»
Sorrido, cercando di tenergli il gioco. Forse non sarò brava come lui a mentire, ma ho studiato da attrice e qualcosa so ancora fare. La madre ci guarda con sospetto.
«E che tipo di festa era?»
«Non ricordo… Niente di importante, comunque.»
«Quindi non ti ricordi a che festa l’hai conosciuta?» fa finta di essere sorpresa. Sono convinta che abbia il sospetto che le stiamo mentendo.
«Sono stato a talmente tante feste ultimamente…» dice Josh sbrigativo.
«Allora credo che Ilaria si ricordi il vostro primo incontro…» .
Cerco di mantenere la calma, ma è difficile. In qualunque altro momento, se avessi dovuto mentire, mi sarebbero venute in mente miliardi di idee, ma sta volta sono bloccata. So che sono tutti qui che aspettano di sentire una bella storia uscire dalle mie labbra, ma non mi viene in mente nulla. Sono nel panico più totale. Poi, però, mi si accende una lampadina. Jimmy.
«Era una festa che aveva dato Jimmy…»
«Ah, giusto!» dice Josh tenendomi il gioco. «Ora ricordo!»
«E tu come mai eri lì?» mi chiede Michelle, ancora sospettosa.
«Una mia amica al college conosceva un tipo alla festa. E mi ha invitata.»
«Un gran bel colpo di fortuna, quindi…»
Vorrei sottrarmi a quello sguardo di ghiaccio, ma farlo manderebbe all’aria tutto il castello di bugie che abbiamo costruito io e Josh. Non posso neanche guardarla con sfida, perché anche questo sarebbe sospetto. Perciò decido di guardarla con umiltà, sperando che i miei occhi non tradiscano la mia espressione.   
Finiamo di cenare, e poi rimaniamo lì a chiacchierare e a rispondere agli interrogatori della madre di Josh. Arrivo al punto che la mia mente non è più in grado di pensare a nulla. Josh vede che inizio ad essere in crisi, così, senza destare sospetti alla madre, mi chiede con gentilezza se sono stanca. Salutiamo tutti e stiamo per uscire dal salotto, ma la madre ci ferma.
«E’ stato un piacere conoscerti, Ilaria.» dice glaciale. «Spero che domani sera cenerai ancora con noi.»
La sua voce trasuda talmente tanto odio nei miei confronti, che non posso trattenermi dal risponderle prima che lo faccia Josh.
«In realtà…» dico cercando di essere gentile. «Io rimango qui per qualche giorno, perciò ci vedremo già domani a colazione.»
Sento il corpo di Josh irrigidirsi affianco a me. Mi stringe la mano, ma io non faccio niente. Connor mi guarda con gli occhi spalancati come avvertendomi di non dire altro. Chris sorride felice, dicendo che è veramente contento che passeremo un po’ di tempo tutti assieme. Michelle, invece, rimane interdetta per un attimo, ma si riprende subito e mi sorride facendomi rabbrividire.
 
«E’ stato terribile!» dico infilandomi sotto le coperte del letto di Josh.
Mi sorprende che non mi abbia ancora detto niente riguardo al mio comportamento prima di salire in camera. Sembra impegnato a cercare qualcosa. Così impegnato che non dice niente, continuando a cercare in tutta la stanza.
«Che stai cercando?»
«Il mio telefono. Devo avvertire Jimmy della versione dei fatti.»
Già, la bugia che mi sono inventata. Josh mi aveva detto che, qualunque cosa ci saremmo inventati, lei avrebbe cercato di scoprire se era vero. Data la mia versione dei fatti, Michelle chiamerà subito Jimmy per capire se è vero o no. Vedo il suo telefono sul comodino, lo prendo e glielo lancio. Compone il numero di Jimmy e gli racconta tutto quello che siamo riusciti ad inventarci, in modo che la madre non scopra la verità. Quando chiude la chiamata si infila nel letto e chiude gli occhi. Lascia il telefono al fondo del letto, così lo prendo per appoggiarglielo sul comodino. Rimango per un attimo sorpresa. Sullo sfondo vedo la mia immagine sorridente. Riconosco la foto. E’ quella che mi aveva fatto con Emma Stone, ma ha tagliato l’attrice dalla foto in modo da avere solo la mia immagine. Ha messo la mia foto come sfondo! Sento il cuore sciogliersi di felicità. Mi volto verso di lui sorridendo. Quando capisce il motivo di tanta felicità mi posa un leggero bacio sulla guancia.
«Non sei arrabbiato per come le ho risposto, vero?» gli dico seria.
Mi guarda serio per un attimo, poi sorride. Nonostante tutto, credo di non essermi ancora abituata ai suoi sorrisi. Rimango lì a fissarlo senza riuscire a pensare ad altro. Potrei vivere solo dei suoi sorrisi. Non mi servirebbe altro.
«No…» dice appoggiando la testa sulle mie gambe. «Però non pensavo avresti resistito così tanto.»
Prendo ad accarezzargli i capelli. «Perché non hai fiducia in me.» dico ridendo.
«Sì, invece. E tanta. Ma è difficile tenere testa a mia madre.»
«Io sono un osso duro!»
«Me ne sono accorto…»
Rimaniamo un po’ in silenzio. Io continuo ad accarezzargli i capelli fissando i suoi occhi, mentre lui fissa il muro pensieroso. È incredibile come solo la sua presenza riesca a calmarmi. È come una medicina. La mia cura personale. Sento le farfalle nello stomaco. Rivedo l’espressione di Connor, dopo che avevo chiuso la chiamata coi miei genitori. Lui ci aveva visto lungo. Ormai sono al punto di non ritorno. Quel punto in cui la cotta diventa quella cosa terrificante che tutti chiamano amore. La voce di Josh mi richiama alla realtà come una dolce melodia.
«Magari sta volta è diverso…» dice rivolto più a se stesso che a me. «Magari tu le piacerai…»
Non capisco a cosa si riferisca, e sto per chiedergli spiegazioni, ma mi accorgo che ha chiuso gli occhi. Sento il suo respiro rallentare. Si è addormentato. Continuo ad accarezzargli i capelli finché non mi addormento anche io.
 
 «Adesso basta!» grido alzandomi da tavola all’improvviso.
Gli occhi di tutti si puntano su di me. Riesco quasi ad intuire quello che la mia reazione improvvisa ha provocato ad ognuno di loro. Josh scuote la testa esasperato. Anche lui, come me, non ce la fa più. Credo che se in questo momento la madre commentasse si metterebbe ad urlare anche lui. Guarda la madre deciso, come a sfidarla a dire qualcos’ altro. Connor mi guarda con un sorriso malizioso sulla faccia che mi fa infuriare ancora di più. Immagino non fosse mai riuscito a pensare a una versione di me che grida di smetterla alla madre del ragazzo che le incute terrore. Il suo sguardo passa veloce dal viso della madre al mio, come se non aspettasse altro che vedere mentre ci urliamo contro e magari iniziamo una bella rissa. Chris, invece, mi guarda con sincera sorpresa. E’ sorpreso dal fatto che fino ad un secondo prima ero calma e tranquilla e un secondo dopo mi metto a urlare come una pazza sclerata contro la moglie. Il problema è che sono una pazza sclerata in questo momento. Sopporto questa situazione da due giorni ininterrotti. Da quando i genitori di Josh sono arrivati, non faccio altro che sopportare le frecciatine glaciali della madre, i suoi occhi di ghiaccio che mi guardano con odio e i suoi commenti su quanto io sono sbagliata per suo figlio. Ho cercato di essere gentile e carina con lei, come lo sono stata con Chris, ma dopo un po’ non si può più resistere. Ogni commento contro di me accendeva un po’ di rabbia che si andava a sommare a quella dei commenti precedenti. Ogni sguardo glaciale mi faceva sentire sempre più a disagio, come se tutto quello che facevo fosse sbagliato. Ogni parola fintamente sussurrata all’orecchio di un Chris che la stava a sentire solo per farla smettere, mi faceva sentire sempre meno sicura di quello che volevo davvero. A niente erano servite le parole di incoraggiamento della popolazione maschile della casa, che tifava palesemente per me. I suoi occhi di ghiaccio spazzavano via qualsiasi sentimento positivo, lasciandomi vagare nel terrore di sbagliare e nell’indecisione più totale. Avevo perfino finito il mio repertorio di bugie. Qualunque cosa dicevamo io e Josh era sempre seguita da mille perché e mille per come. Ma il commento che mi aveva fatto scoppiare era stato:«Non riesco a capire come ti possa piacere una ragazza del genere, Joshua.»
Ero scoppiata e, adesso, non sarei più riuscita a fermarmi.
«Vuole sapere una cosa?» dico con la rabbia che invade ogni parte del mio corpo. «Lei è perfida. È arrivata già qui con l’idea che non le sarei piaciuta. Con l’idea che non avrebbe mai approvato, chiunque fosse stata la ragazza che Josh le avrebbe presentato. Non so quale sia il suo problema nei miei confronti. Non credo di aver sbagliato niente. Avrei potuto capire se, dopo avermi conosciuta, non le fossi piaciuta. Ma non riesco a capire che cosa io abbia fatto per meritarmi tutto questo. Lei incute terrore. Ho passato due giorni in ansia sapendo perfettamente che, qualunque cosa avessi detto, lei avrebbe trovato qualcosa che non andava. È stato orribile.»
Riprendo fiato, ma non mi curo di guardare l’espressione di Josh. Ora è il momento in cui la mia rabbia trova finalmente il suo sfogo.
«Io… Sa cosa? L’abbiamo imbottita di cavolate per due giorni interi. Io sono convinta che lei l’abbia capito immediatamente, ma adesso deve sapere la verità. Vuole sapere come ci siamo conosciuti io e Josh? Ero ubriaca. Non mi ricordo nemmeno che diavolo ho combinato quella sera, talmente ero ubriaca. Sono andata a chiedergli un autografo barcollando. Sognavo un momento del genere da quando avevo sedici anni, e l’unica cosa che sono riuscita a dirgli è stata “Tu non sei Josh Hutcherson. Io sono ubriaca! Quindi tu puoi essere Josh Hutcherson almeno quanto io sono sobria!”. L’incontro che sogni da una vita, che programmi da una vita, si riduce alla tua più grande figura di merda! I primi giorni che sono stata qui mi riempivo le braccia di pizzicotti per capire se quello che stavo vivendo era un sogno o era la realtà. Dopo il nostro primo appuntamento sono tornata al college per riuscire a capire che diavolo di piega avesse preso la mia vita. Poi Josh se ne salta fuori con una premiere. Vuole che io lo accompagni. Ha la minima idea di come mi potessi sentire? Io, arrivata dal nulla, mi ritrovo a stare con la super star che ho sempre amato che per di più mi vuole portare alla premiere con lui! Scombussolata è un eufemismo. Poi fa la sua comparsa come il principe azzurro della fiabe, solo che lui era alla guida di un fuoristrada. Mi porta da Jimmy e mi mostra il mio perfetto abito per la premiere. Come Cenerentola. Il giorno prima sono una semplice ragazza che studia e vive al college, il giorno dopo mi ritrovo a stare con Josh Hutcherson e a pizzicarmi il braccio per capire se sogno o sono davvero desta! Ho accettato. Ora vivo qui. E se a lei non sta bene, okay. Me ne posso andare e tornare al college. Ma niente, niente di tutto quello che lei insinua mi farà rompere con Josh. Perché…»     
Sento un peso enorme allo stomaco. Un peso che schiaccia tutte le farfalline che hanno iniziato a viverci dentro. Non so se sono pronta a dire le cose che ho in testa, ma se non lo faccio adesso, quando lo farò?
«Ogni volta che sono con lui mi sento bene.» dico guardando Josh negli occhi. «Mi sento completa. Sento che qualunque cosa può andare bene, che non c’è nulla da temere. È riuscito a convincermi a fare passi che non avrei mai fatto. A superare ostacoli che non avrei mai superato. Qualunque cosa io provi per lui, ogni giorno cresce, cresce, e cresce ancora. Ho avuto tanti problemi nella mia vita. Ho un carattere di merda e lui è la persona migliore che io abbia mai conosciuto. E ancora non capisco come possa stare con me. Ma a lui sta bene. Io sono felice. Lui è felice. Perfino Connor è felice per noi!» Vedo Connor farmi la linguaccia. Sorrido. «Non mi importa se lei approverà o no. Non mi importa se lei mi odia o no. Non mi importa se continuerà a bisbigliare cose contro di me all’orecchio di Chris. Non mi importa se per l’opinione pubblica sono solo una troia. Qualunque cosa succederà, qualunque cosa pensi o dica la gente di me, ora ho la mia felicità, e nessuno me la porterà via.»
Forse dovrei soltanto sedermi e finire di mangiare, ma sento un groppo in gola, così corro via senza riuscire ad impedirmelo. Sento un sedia muoversi dietro di me, e sono sicura che Josh si è alzato per seguirmi. Apro la porta della sua camera e mi lancio sul letto, cercando di dare un senso a tutti i sentimenti che si ingarbugliano in me. Josh entra e si siede accanto a me, cominciando ad accarezzarmi i capelli. Prende aria per dirmi qualcosa, ma la porta della camera si apre di nuovo. Immagino sia Connor, ma la mano di Josh smette di accarezzarmi i capelli. Ho un brutto presentimento.
«Joshua, puoi uscire un attimo?» sento la voce priva di gelo della madre. È incredibile quanto i suoi sbalzi di voce mi scombussolino. «Voglio parlare con lei.»
Mi drizzo a sedere, mentre guardo Josh uscire dalla camera. Michelle rimane in piedi accanto alla porta. La guardo seria, mentre aspetto che parli. Io non ho più niente da dirle. Per sta sera, mi sono sfogata abbastanza.
«Io non sono una perfida donna.» dice guardandomi negli occhi. «E non sono nemmeno una perfida madre. Ho fatto tutto ciò che una brava madre dovrebbe fare, e ho cresciuto due figli meravigliosi. La mia famiglia è fantastica, sono sposata da trent’anni e amo ancora mio marito come quando ci siamo sposati. E non ti odio. Non odio nessuna delle ragazze che mi presentano i miei figli. Ma devo farlo. Devo proteggerli. Josh è una star a livello mondiale. Esistono milioni di ragazze che si metterebbero con lui solo per diventare popolari. E lui è così dolce e gentile. La gente sfrutta questo tipo di persone, non tutti li apprezzano per quello che sono. E poi c’è Connor. Lui non è una star mondiale, ma è conosciuto anche lui. E esistono milioni di ragazze che starebbero con lui solo per avvicinarsi a Josh. Il mondo è cattivo. E io voglio solo il meglio per loro. Per questo sono così “perfida”. Voglio capire se le persone con cui stanno li amano davvero per quello che sono, o se li vogliono solo per quello per cui sono famosi.»
Rimane per un attimo in silenzio, guardandomi senza lasciare trasparire alcuna emozione. Rimango sorpresa da quello che mi ha detto. Questa è l’ennesima prova che non bisogna mai giudicare prima di conoscere. Avrei dovuto capirlo, che faceva tutto per i suoi figli. Vorrei dire qualcosa, ma non so che cosa. Quello che mi ha detto mi ha lasciata talmente tanto spiazzata che sono bloccata.
«Ma tu non sei quel genere di persona.» dice facendo un mezzo sorriso e venendosi a sedere accanto a me. «L’ha capito. Ci ho messo un po’, ma l’ho capito. Quando ti ho vista per la prima volta, avrei giurato che eri quel tipo. Che lo stavi usando solo per la sua popolarità. Ma sta sera ho capito che mi sbagliavo. Sei un brava ragazza e, anche se magari non hai ancora capito di amarlo davvero tanto, io l’ho capito. Voglio solo che mio figlio sia felice, e sembra che con te lo sia, perciò voglio darvi fiducia. Anche perché dove la trovo una ragazza che riesce a tenermi testa in questo modo?»
La cosa la diverte tanto da farla scoppiare a ridere. È strano sentirla ridere dopo giorni che la vedevo seria e glaciale. Noto che Josh ha preso il suo stesso taglio d’occhi, ma si vede solo quando ride. Mi sento un po’ a disagio, ma rido anche io. Dopotutto, mi ha appena detto che ha fiducia in me! Quando smette di ridere si alza, e si dirige verso la porta, augurandomi la buonanotte. Rimango ancora per un po’ stordita e, alle domande insistenti di Josh su cosa ci fossimo dette, riesco solo a dire, ancora incredula «Ci da la sua fiducia..!»
 

SPAZIO AUTRICE.

Salve bella gente! :3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, come sempre, spero nelle vostre bellissime recensioni C:

 

Un bacio e al prossimo capitolo! <3

 
  
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