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Autore: vale563    01/11/2012    2 recensioni
...La mattina seguente mi svegliai ed ero completamente senza fiato. Feci un sogno strano, ma bellissimo. Sognai un volto, un ragazzo bellissimo, con un sorriso che mi scaldava il cuore, riuscivo a distinguere perfettamente le linee del suo volto e i suoi occhi di un azzurro intenso che mi fissavano come se avessero visto un angelo. Ma l’angelo era lui, ne ero sicura. Ma era solo un sogno …
Se diventasse realtà?
In questa ff Bella è una diciassettenne, matura, responsabile e ... ancora vergine! Ma qualcosa in lei cambierà quando andrà a passare le vacanze estive con suo padre dopo 11 anni a New York e conoscerà Edward, ragazzo molto misterioso e soprattutto bellissimo, è più grande di lei e nasconde un misterioso segreto. Ma tutto ciò non la fermerà. Fino a che non dovrà fare una scelta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ecco qui. Devo chiedere scusa per non aver continuato questa storia, ma idee zero. Mi ero completamente bloccata. Ma, segno della grande forza della musica, grazie ad una canzone che si trova alla fine della storia, che vi prego di ascoltare dopo aver letto il capitolo, ho ritrovato l'ispirazione :) Non so se vi piacerà, forse sarete delusi! Ma vi prego di avere pazienza, per chi segue ancora questa storia!
Un bacio.
Vale. :)





9 - It's Time

Mi piaceva parecchio Jake. Era una persona affidabile, anche troppo. Lui mi aveva salvato la vita in tutti i sensi … Ma non era lui il mio futuro, lo sapevo. Sapevo che un giorno avrei dovuto fare i conti con il mio passato. Era passato un altro anno, e nonostante tra me e Jake ci fosse più di un’amicizia, rifiutavo di stare ufficialmente con lui. E direi di aver fatto bene …
 
Un anno dopo l’incontro con Jake …

“Credo tu stia ingigantendo le cose.” Era ormai più di un’ora che stavamo discutendo. Non ne potevo più, Jake era la persona più dolce dell’universo quanto testarda.

“Ti sbagli! Ormai è un anno Bella, un anno. Non sei abbastanza sicura adesso che io e te stiamo bene insieme? Che motivo hai di tenere ancora tutto nascosto? Ormai è estate e sai una cosa? Mi piacerebbe andare in spiaggia mano nella mano con la mia ragazza! Credi che stia ancora ingigantendo le cose?”

Beh, non aveva tutti i torti. Ma come potevo spiegargli che i nostri sentimenti erano diversi? Io ero ancora troppo insicura, lui troppo innamorato, io scambiavo ancora i suoi occhi con quelli di qualcun altro, lui … Sempre innamorato.

Io volevo bene a Jake, davvero tanto. Era indispensabile per me, mi faceva stare bene, per questo avevo bisogno di lui. Ma nella mia mente continuava ad esserci una sola idea di lui: Una fase.
Lui per me era sola una fase. Sapevo che se glielo avessi detto se ne sarebbe andato, non potevo sopportarlo. Per questo mi sentivo ancora più in colpa. Ero una spregevole egoista.
Ma ormai era arrivato il momento di mettere in chiaro le cose. Se mi voleva bene anche lui, come diceva, allora non se ne sarebbe andato, giusto?
“Jake, io … tu … Non possiamo.”
“Cosa non possiamo?”
“Continuare così.” Dissi.
“Lo so! E’ quello che sto dicendo anche io!”
“No, io non intendo quello che stai cercando di dirmi, Jake …”
“Di cosa parli?”
“Non posso stare con te, Jake …” Quelle parole uscirono dalla mia bocca come fuoco.
Continuava a fissarmi con sguardo confuso, io non sapevo che altro dire. Lasciai che le mie parole facessero effetto.
“Fammi capire, mi stai lasciando?” Disse dopo un po’.
“Non ti sto lasciando davvero, Jake. Lo hai detto stesso tu che la nostra non è una vera e propria relazione … “
“Si ma questo non significa che non ci sia stato niente! Che io non abbia provato niente!” Era furioso. “Stai dicendo che io ho passato un anno della mia vita ad inseguire una persona che non ha mai ricambiato?”
Dovevo essere sincera: “No, Jake. Io ho provato qualcosa per te, all’inizio. Ma non era quello che hai provato tu … Mi dispiace. Io non ti ho preso in giro. Io ho ancora bisogno di te, credimi! Dimmi che possiamo restare buoni amici, ti prego!”
Il suo sguardo non era più luminoso come quando lo incontrai un anno fa. Gli avevo spento il fuoco che aveva dentro? Che mostro che ero …
“Dispiace a me, Bella. Non a te.” Detto questo, si alzò dal mio letto e andò via.
Mi alzai anche io e lo  insegui e tentai di abbracciarlo ma mi scaraventò via. Si chiuse la porta d’ingresso alle spalle e non sapevo che fare.
Se ne era andata via un’altra parte di me. Come sempre riuscivo a perdere tutto ciò di cui avevo bisogno..
Jake non aveva nessuna colpa..
Sono stata io ad essere mostruosamente egoista.
Ma ciò che accadde mi fece aprire gli occhi: Dovevo tornare a New York.
Presi la macchina che mi è stata regalata per il mio diciottesimo compleanno da Charlie e Renè e corsi da Jusper.
Bussai alla porta e aprì lui: “Tu? Cosa ci fai qui a quest’ora? Dovevamo vederci più tardi.” Disse, era ancora in pigiama. Doveva essersi svegliato da poco.
“Si, lo so.. Devo dirti una cosa.” Lo guardai diritta negli occhi.
Ad un tratto si fece più serio: “No. Hai deciso?”
“Si, andrò a New York per aggiustare le cose.”
“Bella, non so se le potrai aggiustare sul serio.” Disse.
“Ma come, sei stato tu a dirmi che dovevo andare lì a riprendermi la mia vita!”
“Lo so, ma questo te lo dissi un anno fa, e quello che ti è successo era accaduta l’anno precedente ancora.. Penso tu sappia fare i conti.” Disse, mentre lo seguivo per tutta la casa..
“Si, ok. Sono passati due anni e allora? Cosa cambia?”
“Tutto Bella, tutto. Forse per te non è cambiato niente perché quell’esperienza ti ha cambiata profondamente, voglio dire, era il tuo “primo amore”.. Ma non puoi pensare che le cose per Edward e Alice non siano cambiate, sarebbe da egoisti. Infondo anche loro hanno sofferto e se volevi aggiustare le cose potevi farlo un anno fa, quando c’era ancora tempo. Ora andare lì e voler aggiustare le cose mi sembra rischioso, avventato e anche doloroso se posso permettermi.”
“E’ per questo che verrai con me.” Dissi tutto d’un fiato.
“Cosa? Sei impazzita?” Disse sgranando gli occhi.
“Ti prego, ci ho messo troppo tempo per capirlo, lo so.. Ma adesso sono qui, di fronte a te e ti sto implorando di aiutare me, la tua migliore amica, perché è profondamente disperata e afflitta dal dolore perché sa che è stata una stupida!” Dissi.
Ci fu un breve silenzio tra di noi mentre ci guardavamo negli occhi.
“Ok, va bene. Ma ad una condizione..” Disse e mi aprii in un gran sorriso.
“Spara!”
“Se entro un mese nulla sarà concluso e vedrò che tu non stai facendo il possibile, me ne torno a casa, chiaro? Game over!” Disse e gli saltai addosso.
Preparammo le valige, saremmo partiti stesso quella sera.
Nel pomeriggio facemmo solo milioni di telefonate per affittare un appartamentino nel centro di New York, non potevamo andare a stare entrambi a casa di Charlie, ormai eravamo adulti e vaccinati, ovviamente l’impresa sembrava impossibile ma ci riuscimmo.
“Un’anziana signora è stata gentilissima e ci ha dato il permesso di usare un suo appartamentino che ha conservato per sua figlia! Al momento però lei non c’è e possiamo starci quanto ci pare, almeno fino a che non troviamo qualcosa di meglio.” Disse Jusper. Ero felicissima, per il momento.
“Bene! Ora avviso mio padre, cosi ci aiuterà con le valige e la sistemazione della casa!” Dissi e feci per andarmene, poi mi voltai e dissi: “Ah, Jus ..Grazie, sei una persona incredibile!”
Finite le telefonate e l’organizzazione, salutammo i nostri familiari e iniziammo a caricare borse e borsoni nella mia auto, poi arrivò Jake..
Stava attraversando il vialetto con le mani in tasca a testa bassa.
Appena la alzò e vide me e Jusper caricare le borse nell’auto il suo viso divenne un punto  interrogativo.
Si avvicinò e lo salutai come se non fosse successo nulla: “Hei!”
Ho anche pensato di tenerlo all’oscuro di ciò che avevo programmato ma a quel punto sarebbe servito a poco.
“E questo che significa? Stai partendo?” Disse, ancora arrabbiato..
“Si, Jake. Sto … Sto partendo.”
“Bene, lo avresti fatto senza dirmelo ovviamente. Tanto sono così importante.” Disse, forse più a se stesso.
“Bèh, io qui ho finito … Vado dentro, così … Parlate.” Disse Jusper dopo aver caricato l’ultima borsa.
“Grazie Jus … “ Dissi, poi mi voltai verso Jake che mi fissava furioso. “Jake, ti avrei chiamato. Lo sai …”
“No, no che non lo so! Ormai non so più niente di te, Bella! E come se avessi costruito delle idee su una persona, idee sbagliate! Ho passato un anno della mia vita a convincermi che tu fossi quella giusta! E una mattina mi ritrovo tutto crollato: idee, progetti, desideri, amore! Amore, Bella.
Perché mi stai facendo questo?”
Ormai avevo iniziato a piangere.
“Non lo so, Jake. Non lo so, cosa vuoi che ti dica? Io lo so che tu hai ragione ad avercela con me, so quanto ti ho ferito, e non voglio che tu continui a pensare che io sia stata falsa, perché non è così! Non lo è, Jake…
Io … Io sto andando a New York. Starò … Lì. Per un po’ starò lì.”
“New York?” Disse confuso, poi il suo viso si rilasso e iniziò a ridere, isterico.
“Adesso capisco. Tu stai tornando da lui, non è così?”
“Jake, ci sono tante cose che tu non sai …” Mi interruppe.
“Bèh, dimmele allora! Dimmele e così potrò capire, no?”
“Jake io sono ancora innamorata di lui! Non l’ho mai dimenticato, ok? Non volevo dirtelo per non farti del male! Perché sapevo che dicendotelo te ne saresti andato ed io non voglio, Jake! Non voglio perché tu sei troppo importante per me! In quest’anno non  hai fatto altro che essere presente nella mia vita, completamente! Sei diventato un punto di riferimento, sostegno! Ma io ho bisogno di tornare da lui ora, avrei dovuto farlo prima, ma avevo paura … Ora so cosa voglio, cosa devo fare. Lo so è tardi ed ho combinato un pasticcio ma adesso devi lasciarmi andare, Jake. Devi compiere quest’ultimo atto di coraggio. Devi farlo per me …”
“Ho già fatto troppe cose per te. Ho rinunciato alla mia vita per te. Mi sono azzerato per te. Mi hai sempre detto che con me avresti potuto dimenticarlo, ricordi? Quella sera sulla spiaggia. La prima volta che ci conoscemmo e ti invitai ad uscire. Me lo ricordo ancora, Bella. Ricordo tutto ciò che mi hai detto. Tutte illusioni, come vedo …
Torna pure da lui. Però voglio che tu sappia che io non ti aspetterò, non starò qui a piangermi addosso. Non più Bella.” Disse, poi fece per andarsene ma lo fermai.
“Jake! Ti prego …” Dissi, in lacrime.
Fece una smorfia e sparì nel buio, illuminato dai lampioni.
Mi inginocchiai a terra. Non avevo mai ferito nessuno e ora mi ritrovavo con tre persone sulla coscienza: Edward, Alice e ora anche Jake.
Ero divisa. Mi trovavo in un bivio.
Se fossi andata a New York avevo qualche speranza di ritrovare l’affetto di Edward e Alice ma avrei perso Jake …
Se avessi deciso di restare avrei salvato l’affetto di Jake, ma avrei perso per sempre ogni speranza di ritrovare Edward e Alice.
Non so cosa, forse quel soffio di vento fresco improvviso in piena estate o la luce del lampione che mi illumina a intermittenza, mi ha fatto prendere una decisione.
Dovevo crescere, ormai ero adulta. Dovevo prendermi la responsabilità delle mie azioni.
Nella vita per avere qualcosa devi rinunciarne ad un’altra. Non importa quanto importante sia, quanto sia doloroso rinunciarci. Bisogna soffrire, sporcarsi le mani e anche il cuore, a volte …
Ma se la meta è un traguardo attraente, allora, ne vale la pena.


http://www.youtube.com/watch?v=gJEoxeW7JvQ

  

  
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