01/11/2012
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Silenzio.
Le mie orecchie sono libere dal frastuono della guerra. Non sento più esplosioni, spari, colpi di spada, urla di disperazione e dolore…solo il silenzio.
Le mie ginocchia poggiano su un prato e non più su freddi mattoni di pietra.
Dinanzi a me c’è una foresta e non più un patibolo.
Il mio corpo è ricoperto di bende e non più di sangue.
Sangue.
È chiaro, non mi trovo più a Marineford, ma poco importa.
Fisso un punto indefinito: nella mia mente, i ricordi si affollano rumorosi.
Ace…
Ripenso a quando eravamo bambini, a quando mi avventuravo nella foresta nei pressi del monte Corbo assieme ad Ace e Sabo. Ripenso a quando gareggiavamo nella corsa ed io ero sempre l’ultimo, nonostante gli incoraggiamenti di Sabo. Dovevo batterli, dovevo diventare più forte di loro…però, ogni volta, finivo per inciampare! Quando rialzavo la testa e non li vedevo più, scoppiavo a piangere, temendo di averli persi…ma loro tornavano indietro ed erano sempre lì, sorridenti, a tendermi la mano e a dirmi «avanti, non perdere tempo!» oppure «smetti una buona volta di piagnucolare!». Ripenso a quando mi facevano notare quanto fosse strano il mio corpo ed io, puntualmente, rispondevo che sarei diventato il Re dei Pirati proprio grazie al mio potere e che loro sarebbero entrati a far parte della mia ciurma.
Loro, la mia famiglia.
Avevo una famiglia. Adesso sono solo.
Stringo i pugni, mentre sento un bruciore agli occhi. La vista è appannata dalle lacrime che iniziano a rigarmi il viso: non riesco a fermarle.
Non può essere vero.
Chiudo gli occhi, ripensando alle parole di Ace: «Ahah, Luffy! Piangi sempre come un moccioso!»
Ace...dannazione!
Cerco invano di trattenermi, ma non ci riesco: il dolore è troppo forte.
Mi accascio al suolo...perché non posso essere più forte?! Sono debole!
Sono ancora troppo debole.
Ace, Sabo...vi chiedo scusa, è stata tutta colpa mia...ho perso tutto!
Perché, Ace...perché non sono riuscito a proteggerti?!
Io ho bisogno di te. Ho ancora bisogno di te.
Ace! Ti prego, torna da me!
۞۞۞
«Credo che si sia addormentato» disse Law, seduto su una roccia.
«Hai ragione, si è tranquillizzato» rispose Jimbei.
I due non erano molto lontani dal luogo in cui Luffy aveva dato vita al proprio sfogo.
«Luffy ha distrutto tutto...» constatò l'uomo pesce.
«Al momento, è molto dura per lui...fortunatamente, le sue ferite guariranno in fretta» riprese il dottore, poggiando i gomiti sulle proprie gambe e volgendo lo sguardo a terra.
Luffy intanto dormiva beato, disteso sul fresco manto erboso, poco distante dai due.
«Immagino...ma cosa potrebbe succedere quando si sveglierà?» chiese l'uomo pesce.
Il chirurgo sorrise.
«Vedremo. Le ferite peggiori sono quelle mentali...deve farcela da solo».
Jimbei portò una mano al petto, non riuscendo, però, a nascondere la preoccupazione nei suoi occhi.
«Law, ho promesso ad Ace...che avrei protetto Luffy a costo della mia vita».
«Starà bene, Jimbei» lo interruppe Law «Non ha nulla di grave...fisicamente, intendo! Tuttavia, non posso dire nulla sul suo stato mentale...comunque, ho mandato qualcuno a prenderlo. Come vedi, si è ripreso molto velocemente» concluse, ancora con quel ghigno sul viso.
Inizialmente, Jimbei lo guardò interrogativo.
«Cosa?!»
۞۞۞
Ho fatto un sogno assurdo, Ace. In questo sogno, eri morto.
«Ace...»
L'hai promesso, ricordi? Di non lasciarmi mai solo...hai promesso di non morire!
Sento il vento scompigliarmi leggermente i capelli. Ho chiuso gli occhi già da un po', lasciandomi trasportare dalla morbidezza dell'erba.
Improvvisamente, sento un rumore di passi.
«...è stato...solo un sogno, vero?» mugugno, aprendo leggermente gli occhi assonnati.
Quei passi...li riconosco! Non è possibile...
«Luffy, non cambi mai. Piangi sempre come un moccioso!»
Riconosco quella voce!
Spalanco gli occhi ed il mio cuore perde dei battiti nel vedere quella figura fin troppo familiare avvicinarsi a me.
«Sono vivo» dice sorridente «come puoi ben vedere!»
Ace...Ace è vivo!
I miei occhi tornano a farsi lucidi.
«Ti sono mancato?» continua, accarezzandomi la guancia.
Allora...è stato solo un incubo?
Mi avvinghio di colpo al suo collo, gridando il suo nome...Dio, quanto sono felice!
«Si, sono io» dice, tra una risata e l'altra «se fossi morto, chi si sarebbe preso cura del mio fratellino?»
Continuo a torturargli il collo con la mia stretta. Lui, di tutta risposta, passa una mano tra i miei capelli. La sua risata si è acquietata.
«Grazie Luffy» riprende, continuando ad abbracciarmi «grazie per aver tentato di salvarmi».
Continuo a piangere sulla sua spalla, finché non lo sento riprendere fiato.
«Peccato che...non eri forte abbastanza!»
**********
Spalanco gli occhi e mi ritrovo nuovamente sdraiato sul manto erboso.
«Ace!» urlo, sedendomi di scatto.
Cosa significa? Che vuol dire?! Non capisco...
Appoggio la mano sul mio petto, percependo ancora il battito leggermente accelerato.
Allora...allora, non era un sogno. Ciò che è successo a Marineford non è stato un sogno!
Stringo il pugno, per poi passare la mano nei miei capelli e stringere nuovamente.
La disperazione torna a farsi spazio nel mio animo.
Quindi Ace...è veramente...morto?
Porto le mani al viso, avvertendo le lacrime solcare le mie guance ancora una volta.
Non può essere successo...ho fallito!
«Dannazione, la colpa è solo mia!» urlo, tra le lacrime «Sono troppo debole! Perché...perché non posso essere più forte?!»
La colpa è tutta mia...
«Scusami Ace...scusami se sono debole...» continuo a rimproverarmi, accasciandomi al suolo.
Debole. Troppo debole.
Perdonami fratellone...
«Luffy?»
Qualcuno ha chiamato il mio nome, sento dei leggeri passi avvicinarsi a me. Spalanco nuovamente gli occhi dopo aver riconosciuto ancora quel timbro di voce, infine alzo lo sguardo verso quella figura.
«Scusami se ti ho fatto preoccupare...»
Di nuovo...la mia mente sta decisamente giocando brutti scherzi!
No, non è possibile...è davvero Ace quello davanti a me?
Quella figura con il corpo quasi completamente ricoperto dalle bende è davvero mio fratello?
Oppure sto ancora sognando?
«...è vero?» chiedo indeciso, tra un singhiozzo e l'altro «sei...sei reale?»
«Luffy» risponde, accennando un sorriso «non preoccuparti...sono vivo, Luffy».
No, questa volta non è un sogno: è la realtà.
Mi mordo il labbro inferiore per non riprendere a piangere: ho sentito fin troppo il sapore amaro delle lacrime!
Scatto in piedi e corro per raggiungerlo. Ace, di tutta risposta, scatta anche lui verso di me. La distanza tra noi si riduce drasticamente, finché non salto e gli circondo il collo con le braccia e la vita con le gambe.
Ace è vivo! Se anche questo è un sogno, vorrei non svegliarmi mai più.
«Non posso crederci. Non sei morto!» esclamo, stavolta tra lacrime di gioia «Ace, sono così felice!»
«Grazie Luffy» mi sussurra «grazie per avermi salvato. Non mi hai mai abbandonato...sono veramente felice di essere vivo!»
Continuo a piangere per la commozione non solo per aver ritrovato il mio fratellone, ma anche per aver udito quell'ultima frase uscire dalla sua bocca. Stringo ancora di più il suo collo e affondo il viso nell'incavo della spalla, ripetendo ossessivamente il suo nome.
Solo dopo un po' torno a terra, lasciandogli più libertà nei movimenti. Prende la mia mano e la appoggia sul suo petto, mentre i nostri sguardi si incrociano.
«Luffy...ti ricordi? Ti ho promesso che non sarei mai morto, così tu non saresti stato mai da solo».
Torno a commuovermi sentendo quelle parole, non posso farci nulla!
«Ehi, sei forte adesso. Piantala di piangere come un mocciosetto!»
«Ma...ma...ma Ace...!» provo a parlare, cercando di trattenere il mio pianto «Pensavo che non ti avrei mai più rivisto! La mia è stata un'impresa molto pericolosa e...»
«Esatto, ciò che hai fatto è stato molto pericoloso...e stupido!» mi interrompe, severo «Luffy! Non puoi rischiare la tua vita così facilmente...per punizione, niente carne per una settimana!»
«Ma...ma...ma Ace, io...» continuo, non riuscendo più a tenere a bada i singhiozzi.
Il mio fratellone mi guarda e sorride per il mio modo di fare...ai suoi occhi devo proprio sembrare uno stupido moccioso!
«Sta' tranquillo, è tutto a posto» sussurra dolcemente, appoggiando il mento sulla mia fronte «basta piangere ora».
Poggio il viso sul suo petto, continuando a piangere per la felicità e per il sollievo di non aver perso colui che rappresenta ancora un pezzo importante della mia famiglia. Mi stringe a sé, donandomi un senso di protezione che nessun altro è in grado di darmi.
«...è tutto a posto, sono qui adesso».
Prende il mio viso tra le mani, incatenando ancora una volta i nostri sguardi.
«Luffy, sono veramente fiero di te» dice sorridente, poggiando la sua fronte alla mia «il mio piccolo e stupido fratellino».
Torna ad abbracciarmi con tutte le sue forze.
«Staremo insieme per sempre...sarò qui per te, promesso!»
Solo un incubo...è stato solo un incubo.
Spazio dell'autrice
Bene, ecco come occupo il noioso pomeriggio di un Primo Novembre a caso!
Per prima cosa, ho letto per filo e per segno il regolamento, ma non mi pare di aver trovato nulla al riguardo...inoltre, dopo molte ricerche, ho scoperto che l'autore è ignoto e che le scan sono abbastanza introvabili! Ho scovato questa doujin girando su Youtube, quindi questo è il link per chi volesse leggerla. Trovo che sia, forse, la doujin più bella che abbia mai letto, perciò volevo renderne omaggio e farla conoscere a tutti voi.
Spero che questa mia "descrizione" ed "interpretazione" sia piaciuta ugualmente.
Ripeto e vi raccomando di farmi sapere se ciò viola il regolamento di EFP: in tal caso provvederò IMMEDIATAMENTE all'eliminazione.
Grazie per averla letta.
A presto!