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Autore: ehyrivera    01/11/2012    1 recensioni
"Tutto ciò che voglio è cantare, Finn! Non m'importa della granita in faccia o dell'invisibilità: io sono una star."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Quinn, Finn/Rachel, Mercedes/Sam
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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“E adesso quale sarebbe il tuo piano diabolico Sue?! Rubarmi uno ad uno i miei ragazzi?!” sentii urlare Schuester dall’ufficio della coach Sylvester .
“No William, sto solo cercando di dare loro ciò che non sei capace, e mai lo sarai, di dargli tu. Al giorno d’oggi, sfortunatamente, la popolarità al liceo vale quanto avere l’assicurazione sanitaria. Inoltre, se avessero tenuto al Glee Club, te lo sarebbero venuti a dire. O non avrebbero accettato la mia proposta. Evidentemente hanno bisogno di nuovi stimoli” rispose lei col suo solito fare strafottente. Suppongo stesse facendo esercizio sullo step, si sentiva il movimento dell’attrezzo.
Io ero dietro la porta, cercando di origliare ciò che dicevano, soprattutto per capire cosa avrebbe fatto Schuester.
“Non finisce qui, Sue. Mi sono stufato della tua lotta contro il Glee Club” disse lui concludendo la conversazione.
“Più che contro il Glee Club in sé, la mia lotta è contro quell’orribile nido di pettirosso che ti cresce sulla testa. Ecco perché tre dei tuoi studenti hanno cercato altrove: preferiscono il mio stile al tuo, e ora fuori Schuester” esclamò lei.
Il professore aprì la porta e mi trovò ad ascoltare.
“Ma che stai facendo?”
“Niente. Senta signor Schuester, mi dispiace molto, se vuole prendersela per ciò che è successo lo faccia con me. Ho tirato dentro io Mercedes e Kurt e..”
“Mandy, non mi ha fatto arrabbiare che tu sia entrata nei Cheerios, ma che non me l’abbia detto. In fondo al liceo è normale voler fare nuove esperienze, ma il primo pensiero che ho avuto, e che mi ha non poco spaventato, è che tu, Mercedes e Kurt avreste sostituito il Glee con il chearleading. Per quanto sia da fichi essere uno di loro, avete preso un impegno coi vostri compagni e abbiamo bisogno di voi. Sei una delle nostre migliori cantanti, non sapremmo come fare senza di te” mi disse.
“Professor Schuester, non abbandonerò mai il Glee, perché per quanto sia strano ammetterlo, ne ho davvero bisogno. Però ho anche bisogno dei Cheerios. So che può sembrare cattivo da dire, ma il Glee non è esattamente una fonte di popolarità. Non ho dubbi che lo diventerà presto, ma ora non lo è”.
“Lo so, ed è per questo che abbiamo bisogno di voi ragazzi per vincere le Provinciali e continuare il nostro percorso. Ci hai spinti tu a fare un medley sui Journey, non vorrai tirarti indietro” mi fece l’occhiolino.
“Signor Schue, le sembro una che si tira indietro?” gli sorrisi io e mi salutò per andare a fare lezione.
Mi avviai alla lezione di Storia ed Economia, ma fui fermata da Puck che vagava senza meta per il corridoio, ora vuoto.
“Noah, ti sei perso? Voglio dire, non che stia pensando che andrai a lezione” dissi ridendo.
“No, ti ho visto parlare con Schuester e ti stavo aspettando” disse lui, cupo.
“Che succede? Quinn e il bambino stanno bene?” chiesi, veramente allarmata.
“Sì sì, loro stanno bene.. Io ho paura per noi”
“Noi? Ma di che stai parlando? Non esiste nessun ‘noi’” dissi sconcertata.
“E’ vero, sono stato un bastardo, non ti sei mai meritata quello che ho fatto e non meriterei di stare con te, ma non riesco a non pensarti”
Rimasi scioccata.
“Ci vediamo al Glee” lo liquidai. Non avevo saputo dirgli altro, mi aveva lasciata a bocca aperta. Sapevo di non dovergli credere, che la maggior parte di ciò che diceva erano bugie o cose che dopo qualche ora si era già dimenticato.
Quando arrivai in classe la lezione era cominciata da un pezzo e la professoressa Greenberg mi guardò, seccata.
“Alla buon’ora Hudson, vedo che a passare il tempo con Puckerman diventi come lui” disse acida.
Tutti si girarono a bisbigliare col compagno, dicendosi chissà quali cose, pensando chissà quali cose.
L’unico posto rimasto era vicino a Rachel, così quando mi sedetti iniziò a fare domande a raffica.
“Puckerman? Di nuovo? Ma non stava con Quinn?”
“Stavamo solo parlando, santo cielo” sbuffai scocciata.
“Come vuoi, ma sappi che se combini qualche guaio come mi pare che tu abbia già fatto..” la fermai.
“Ma cosa diavolo stai blaterando? Oh.. Parli dei Cheerios. Sì cavolo, sono entrata in squadra e non mi pento di averlo fatto. Non mi importa un accidente di ciò che pensi tu o qualsiasi altra persona all’interno di questa classe. Ma non credere che mi soffierai il posto da solista. Io avrò quell’assolo, che sia alle Provinciali o alle Regionali o anche alle Nazionali. Non mi ruberai mai la scena, Rachel”.
Chiusi il discorso e seguii quel poco di lezione che rimase.
 
 
Nell’andare nell’aula di canto, fui sbattuta contro gli armadietti da Santana.
“Senti bella, stammi bene a sentire, lo dirò una volta soltanto: sei entrata nei Cheerios semplicemente perché la Sylvester vuole vincere le Nazionali; in secondo luogo, una fonte attendibile mi ha riferito che sei stata avvistata nei corridoi a parlare molto confidenzialmente con Puck, beh ti faccio il punto della situazione, io ci vado a letto. Non ho intenzione di dividere l’uomo con nessuno, tantomeno con te”
“Sai che ti dico? Entrambi hanno scelto me perché evidentemente non sei abbastanza o sei solo un giocattolo. Ti dirò, non mi stupisce affatto” le sputai in faccia senza pensarci.
“Ma davvero? Due anni fa Puck non la pensava esattamente così” controbatté.
Abbassai gli occhi, e ancora una volta mi resi conto di essere stata colpita. Quel momento di due anni prima mi aveva distrutto, come si poteva morire dentro a soli 14 anni?
“Adesso sì che stai zitta” si girò e se ne andò.
Corsi in bagno, piangendo.
Per quanto cercavo di negarlo, io lo amavo. Avrei potuto dargli più di quanto avrebbe potuto fare Santana, o qualsiasi ragazza. Io questo lo sapevo, lui non lo capiva.
  
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