CAPITOLO 9
-Ciao, piccola. Mi raccomando, stai
attenta.
-Sì, papà- rispose Ingrid abbracciandolo, per
poi fare lo stesso con la madre -ciao, mamma.
-Mi mancherai tanto, tesoro.
-Anche tu.
Separatesi, la ragazza sventolò la mano in aria
e seguì i tre che l'accompagnavano.
Arrivarono alla fermata dell'autobus diretto a
Buenos Aires. Il veicolo era un po' più in là, concedendo la tranquillità che
necessitano i saluti.
-Ok. Ci siamo- sentenziò Alan, avvicinandosi
all'amica -stammi bene.
-Anche tu- rispose lei ricambiando
l'abbraccio.
Ramon guardava la scena con la valigia della
sorella ai piedi. Quanto si vedeva che le sarebbe mancato da morire quel
posto.
Ingrid si voltò lentamente verso Juan e avanzò
un poco verso di lui.
Si guardarono per un infinito attimo negli occhi
e quelli di lei cominciavano a diventare lucidi.
-Troveremo il modo- disse quasi a convincere non
il ragazzo ma sé stessa.
-Certo.
Alla sua voce la ragazza abbassò il capo per
nascondergli la contrazione dei muscoli del suo viso, ma Juan vide ugualmente le
lacrime.
-Oh, avanti...- sussurrò attirandola a sé
dolcemente -ci rivedremo presto, ok?
Come risposta sentì solo dei gemiti soffocati.
Ma poi lei risollevo la testa, dandogli la possibilità di baciarla.
-Ti voglio bene- le bisbigliò all'orecchio prima
di dargli un altro bacio sulla guancia.
-Anch'io ti voglio bene- fece lei sempre a voce
bassa.
Dopo un ultimo bacio sulla fronte, la lasciò
andare.
Fratello e sorella si avvicinarono all'autobus.
Caricato il bagaglio, venne anche il suo turno.
-Lo capisco che sei triste, ma sta sicura che vi
rivedrete prima di quanto immagini.
-Sì.
-A presto, sorellina.
Ancora un abbraccio.
E dopo un ultimo sguardo ad una certa persona,
Ingrid salì sull'autobus.
-Dunque, dunque... dov'era la stazione dei
taxi?
Ingrid era appena arrivata a Buenos Aires e
cecava disperatamente di ricordarsi dove poteva trovare un benedetto taxi che la
portasse all'aeroporto.
Stava per svoltare a sinistra,
quando...
-Ingrid!
La ragazza si voltò e non credette ai propri
occhi.
Una bella bionda di carnagione scura stava
correndo verso di lei.
-Nelly!
Si saltarono praticamente addosso.
-Che ci fai qui in Argentina? Pensavo che
dovessimo incontrarci al Plaza Hotel di Parigi...
-Piaz Hotel, qua a Buenos Aires. Vieni, stavo
giusto finendo di mangiare il dolce.
La guidò a un tavolino davanti a un bar. Si
sedettero.
-Meno male che ci sei tu. Mi stavo sentendo
tremendamente sola... aspetta- guardò sospettosa l'amica che si stava abbuffando
di torta.
-Cosa?
-Tu che mangi qualcosa fuori pasto...e poi
qualcosa di dolce...
-Ma va!
-No, dico sul serio... è successo
qualcosa?
-Qualcosa... praticamente niente.
Ingrid insisté con lo sguardo.
Allora Nelly mandò giù l'ultimo boccone
e:
-Ok, mi arrendo: ho due notizie, una buona e una
cattiva. Quale vuoi sapere per prima?
-La buona, ne ho bisogno.
-Bene. Il discografico &Co. vengono a
vederti domani pomeriggio, quindi hai tutto oggi e domani mattina per provare un
altro po'...
-No, no, frena: vengono? Domani? Vuoi dire che
sono qui solo per vedere me?
-Io oggi non ti seguo proprio. Guarda che il
discografico è proprio di Buenos Aires. Non è andato da nessun parte per
nessuno.
Alla ragazza le ci volle un po' per mettere
insieme i pezzi.
-Aspetta, vuoi dire che nel caso venissi
ingaggiata...
-...rimarresti qui in Argentina?! Sì,
esatto.
-Oh mio Dio!
In due secondi era saltata addosso all'amica e
ora la stava stringendo forte.
-Grazie grazie grazie!
-Ma di che? Non potevo portarti via proprio ora
che ti sei fatta il ragazzo.
Ingrid era pazza di gioia. Si sarebbe messa a
cantare e ballare lì in mezzo alla strada.
Dopo un po' andarono tutte e due al Piaz
Hotel.
Sistematesi nella camera, si sdariarono sul
letto.
-Un momento- Ingrid si voltò verso Nelly -la
notizia cattiva qual era?
-Cattiva... ho esagerato. Più che altro complica
le cose...
-Sì ma che è successo?
La bionda sospirò, si mise a sedere, prese
qualcosa dal cassetto del comodino e lo diede all'amica.
-Santo cielo... Nelly, non sarai
mica...?
-Sì invece. Sono incinta.
-Ma come diavolo...? Di chi?
-Di nessuno, non preoccuparti...
-Come di nessuno...oh- illuminazione -non sarà
mica Benji, vero?
La ragazza aprì la bocca per rispondere, ma non
disse nulla.
-Aspetti un bambino da Benji?! Cavolo, e ora che
fai?
-Prima cosa, me lo tengo. Secondo, devo decidere
se dirglielo o no.
-Non lo sa? Ma come, non state
insieme?
-Sì, magari, infatti quando la sua corriera
decolla un figlio è proprio quello che ci vuole.
-Ma la tua di carriera, Nelly? La tua di
vita?
-Ehi, la mia carriera e la mia vita vanno e
andranno benissimo. Bisogna pensare alla tua di carriera adesso, anche perché se
vuoi rivedere il tuo amato Juan, ti conviene passare il provino.
Ok?
Ingrid non sapeva che pensare.
Ritornò a guadare il soffitto.
continua...
N.d.A.
Grazie a Hikarisan per la recensione... scusa, a
che canzone ti riferisci?? fammi sapere. Baci