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Autore: Its Ellie    02/11/2012    2 recensioni
Una raccolta sulle fobie delle nazioni.
Perchè anche loro provano paura...
-Feliciano (Odinofobia - Paura del dolore)
-Polonia (Dentofobia - Paura del dentista)
-Prussia (Monofobia - Paura della solitudine)
-Germania (Mnemofobia - Paura dei ricordi)
-Sacro Romano Impero (Athazagorafobia - Paura di essere dimenticati e di dimenticare)
-Francia (Pirofobia - Paura del fuoco)
[Ho messo generale perchè ci sarà un po' di tutto]
[In seguito verranno aggiunte fobie che non elencherò nell'introduzione]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sacro Romano Impero - Athazagorafobia (Paura di essere dimenticati e di dimenticare)

A Sacro Romano Impero non faceva paura niente, tranne due cose: dimenticare ed essere dimenticati.
 
Non vi scorderete mai di me, vero?
 
Secondo lui era una cosa più che normale, a chi piaceva essere dimenticati?
A nessuno, ovvio, ma a lui la cosa non dava fastidio, lo terrorizzava.
Quante volte, parlando con Austria, lo aveva guardato in faccia e aveva pensato: e se si dimenticasse di me? Se domani andassi a parlare con lui e mi chiedesse chi sono?
La sua fobia era diventata una vera e propria ossessione. Aveva paura che tutti lo dimenticassero, in particolare Italia.
Non voleva che quella graziosa bambina golosa lo dimenticasse.
Cosa avrebbe fatto se quando le avesse portato un bel piatto di pasta fumante, lei si sarebbe girata, lo avesse guardato e...
No, non voleva neanche pensarci. Italia non poteva dimenticarlo, non era possibile.
Una volta glielo aveva anche chiesto.
 
-Italia, mi prometti che non ti dimenticherai mai di me?-
-Ma... perchè mi fai questa domanda?-
-Promettimi che non lo farai. E' importante-
-Lo prometto!-
 
Non poteva essere felice se le pesone si sarebbero dimenticate di lui.
Che senso aveva vivere se nessuno sapeva chi eri?
Era spaventoso pensare che tutti lo avrebbero dimenticato. Sarebbe stato come non esistere più. Sarebbe stato come non avere più un passato, un presente ed un futuro.
Non avrebbe avuto più ragione di andare avanti se nessuno si sarebbe ricordato di lui.
Se la dolce Ungheria che gli lavava i vestiti e gli cucinava i suoi piatti preferiti non si sarebbe più ricordata di lui.
Se il signor Austria che suonava il pianoforte tanto bene non lo avrebbe più saputo riconoscere.
Ma soprattutto, se la piccola Italia, che amava tanto, che lo aiutava a disegnare, per la quale combatteva, non avrebbe avuto più spazio per lui nella sua mente.
Come avrebbe fatto?
 
Io non voglio dimenticarvi...
 
Ma c'era qualcosa di peggio dell'essere dimenticati.
Se fosse stato lui a dimenticare loro?
Se avesse visto il bellissimo volto della sua adorata Ita-chan, per poi non ricordarselo più?
Non si sarebbe mai più ricordato tutte le volte che avevano dipinto un quandro insieme, tutte le volte che gli avrebbe portato da mangiare, tutti quei bei sogni che faceva con loro due protagonisti...
Cosa avrebbe fatto senza di loro? Erano importanti come l'ossigeno, anche di più.
Ogni mattina si svegliava con il timore di non ricordarsi più niente. Così aveva inventato un nuovo giochetto che faceva ogni volta che si svegliava
 
Mi chiamo Sacro Romano Impero, ho 1453 anni, vivo in una grande casa insieme ad Austria, Ungheria ed Italia, Italia è la bambina che amo e cha amerò per sempre.
Ho i capelli biondi e gli occhi celesti. Non sono bravo a disegnare, ma a combattere sì...
 
E continuava finchè non era sicuro di sapere tutto.
In camera aveva appeso un quadro davanti al letto. Ritraeva la sua Ita-chan mentre dormiva beata. Così avrebbe sempre saputo chi era. Perchè lui lo sapeva, i ricordi andavano tenuti stretti.
Ma non era una situazione facile da gestire. Specie quando scomparve definitivamente.
Francia lo aveva sconfitto, e lui si era portato faticosamente in cima ad una collinetta.
Si era seduto sotto un albero e aveva cominciato a piangere.
-Non dimenticatemi, vi prego, non dimenticatemi- singhiozzava, cercando di asciugarsi le lacrime.
-Non voglio dimenticare. Che male c'è? Non voglio- continuava a rietere.
-Ita-chan? Austria? Ungheria? Non vi voglio dimenticare...- di nuovo una lacrima gli aveva rigato il volto, poi un'altra e un'altra ancora. Cominciavano a scendere copiose, ma lui non ci faceva più caso.
-Ho paura- aveva anche cominciato a tremare -Ho paura, qualcuno mi aiuti!-
Poi si era zittito e aveva cominciato a guardare un punto lontano, per poi svenire.
 
Facciamo un patto: io non vi dimentico se voi non dimenticate me.


L'angolo bar dell'autice
Devo smetterla di scrivere in modo deprimente, prima o poi cambio genere.
Comunque vi anticipo che il prossimo capitolo sarà su Francia e anche qui dovrò andare sul malinconico/drammatico.
Inanto spero che abbiate gradito questo.
Come sempre se avete suggerimenti o consegli dite pure.
Alla prossima!
   
 
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