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Autore: BalthierMid    02/11/2012    4 recensioni
Ormai sono passati due anni. Due anni da quando il mondo è andato a rotoli. O almeno, la città di Collinwood. Due anni fa era una ricca e fiorente cittadina, ora è solo il LORO territorio di caccia. I sali da bagno hanno cambiato tutto. Trasformano realmente la gente in mostri cannibali. Non credete al governo e all'esercito cittadini americani, qui dentro al Recinto non ci sono solo LORO. Ci siamo ANCHE NOI, persone indifese. L'esercito non ci vuole aiutare a debellarli dalla città. Ormai per loro siamo solo carne da macello. Persone inutili. Non sappiamo se potremo passare la giornata. Se avete un po' di buonsenso, aiutateci. Sapremo come ricompensarvi.
Qui è Howard Burton, passo e chiudo. Spero non per sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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CAPITOLO 3

Allyson si risvegliò il mattino seguente nel silenzio più totale. Pensando che Sheldon stesse ancora dormendo, camminò con passi felpati verso la sua camera. Aprì con cautela la porta, guardò dentro, ma non vide nessuno. Il cuore le cominciò a battere più forte. L’aveva abbandonata lì da sola ? Impossibile. Magari era andato a prendere dell’acqua sul tetto.
“Mantieni la calma, Allyson. Non sta succedendo niente …” continuava a ripetere ad alta voce.
Poi le venne in mente un’orribile pensiero: e se LORO erano riusciti ad entrare ? Impossibile. Avrebbe sentito urlare. L’avrebbe almeno chiamata. Doveva essere sul tetto e basta. Quindi si incamminò verso la cucina per cercare qualcosa da mangiare. Quando sentì un rumore. Sembravano passi.
“S … Sheldon ? Cornelia ?” poi si bloccò “J … Jacob ?!”
Poteva essere tornato a finire ciò che non era riuscito a fare ieri ? Alla fine si avvicinò al fornello tremante e cercò nei cassetti vicini qualcosa di utile. Trovò un grosso coltello da cucina. Era la seconda volta che ne impugnava uno. Girandosi di scatto e facendosi forza, si allontanò dal mobile e si guardò attorno. Nessuno. Però sentì ancora un rumore. Passi. Tremava sempre di più. Le girava anche la testa. Sentiva che il cuore le stava per uscire dal petto. Lentamente andò in salotto e si appoggiò al muro. Sentì ancora dei passi. Provenivano dal bagno. Deglutì ed andò davanti alla porta del bagno, che era chiusa. Girò la maniglia ed aprì con un colpo secco la porta. Nessuno. Forse stava impazzendo. Sospirò ed abbassò la guardia, quando sentì QUALCUNO dietro di lei. Sbarrò gli occhi e rimase immobile. Poi, di colpo, si girò. Ancora nessuno. Abbassò la testa e cominciò a ridere. Una risata isterica.
“Sono … Pazza” disse ridendo. Poi qualcuno le toccò la spalla. Saltò dalla paura ed urlò così forte che fece tremare i bicchieri di cristallo nella vetrinetta in salotto.
“Ehi ! Ma sei impazzita ?” era Sheldon. Allyson si inginocchiò a terra “Tutto bene ?”
“Volevi farmi avere un infarto ?!”
“Perché ?”
“Questi stupidi scherzi !”
“Ma che …”
“Tu ti nascondi e poi sbuchi fuori di colpo !”
“Ma cosa … Io ero andato a prendere dell’acqua”
“Quindi … Non c’eri ?”
“No che non c’ero”
“Sto seriamente impazzendo allora. Ho sentito qualcuno qui”
“Avrai sentito qualcuno del piano di sopra. Non sono molto spessi i soffitti …” disse ridacchiando.
“Sicuro ?”
“Certo”
Allyson sospirò e si rialzò. Prese un po’ d’acqua e si lavò la faccia. Devo prendere una vacanza, pensò. Ai Carabi, magari. Sorrise per la stupidità della cosa. Non si poteva uscire da Collinwood. O almeno, non più. Dopo la catastrofe, il Governo decise di erigere un muro intorno alla città, chiamato semplicemente “Il Recinto”, affinché LORO non uscissero. Ma non avevano tenuto conto che c’erano anche delle persone. Era diventato una prigione quel muro. Una prigione per tutti e due. Finito di lavarsi la faccia, tornò in cucina e mangiò dei biscotti al cioccolato. Li assaporò uno ad uno, non ne mangiava da secoli.
“Sei pronta a tornare al college ?”
“Non so … Qui è molto meglio”
“Ormai ho fatto una promessa. Tu tornerai al college senza se e senza ma”
“Oh, ok. Non pensavo fossi così tanto di parola”
“Ora lo sai” rispose sorridendo. Si alzò dal tavolo ed andò in cucina. Allyson sentì che apriva dei cassetti e rovistava in cerca di qualcosa. Poi tornò con delle pallottole.
“Sono per la tua pistola. 9 mm. Ti serviranno in futuro”
“G … Grazie” Allyson le prese e le infilò in tasca.
“Allora, sei pronta ?”
“Sì. Mi preparo e possiamo partire”
Allyson andò in camera e prese le sue cose: lo zaino stracolmo, la giacca, gli stivali e la pistola. Con fatica ricaricò l’arma e la mise nella tasca della giacca, che poi indossò. Cosa avrebbe detto al colonnello ? Perché non era tornata subito ? Avrebbe pensato a delle scuse durante il viaggio. Poteva dire che si era rifugiata in un negozio per la notte, magari. Alla fine prese lo zaino ed andò da Sheldon con l’intenzione di dargli del cibo.
“Volevo che tu prendessi metà di questo per avermi salvata. Non credo interesserà quanto ho riportato indietro”
“No, non devi”
“Sì invece. Prendi e basta” disse mettendo sul tavolo alcune scatole di tonno.
“Oh, grazie. Possiamo andare ora ?”
“Va bene”
Allyson seguì Sheldon, che aprì e richiuse dietro di loro la porta. Mentre scendevano le scale, Cornelia aprì la porta del suo appartamento e fermò Allyson.
“Cara, vai via senza salutare ?”
“No … Sheldon aveva detto …”
“Non ti preoccupare. Ecco, prendi questo …” Cornelia mise nella mano di Allyson una collana con una piccola pietra come ciondolo.
“Quello è un diamante”
“Oh, non deve, non posso accettare”
“Invece sì. Questo ti servirà a ricordarti di noi” rispose sorridendo Cornelia e mettendo al collo di Allyson la collana.
“È … Bellissima”
“Lo so. Per questo l’ho data a te”
“Non so che dire …”
“Mi basta un arrivederci”
“Allora … Arrivederci”
“Ciao cara. Abbi cura di te”
Allyson scese le scale continuando a guardare la collana. Una fantastica collana. Quando sbatté contro Sheldon, che si era fermato di colpo. Alzò lo sguardo e vide Jacob. Le si avvicinò con la testa bassa e disse: “Mi … Mi dispiace per ieri. Non volevo …”
“Non preoccuparti. Credo avessi le tue buone ragioni per fare così. Credo …”
“Sono desolato”
“Niente”
“Possiamo andare ora, Jacob ?” chiese scocciato Sheldon. Jacob ubbidì senza dire niente:  in poco tempo aveva liberato la porta ed aperto il passaggio. Allyson guardò fuori: il cielo era coperto, si preannunciava pioggia. Sheldon uscì per primo con il fucile spianato, pronto a sparare. Allyson lo seguì con la pistola in mano. La strada era deserta. LORO non c’erano. Per fortuna, pensò Allyson.
“Stammi vicina e non allontanarti troppo, ok ?”
“Ok”
Sheldon camminava lentamente e continuava guardarsi intorno, mentre Allyson lo seguiva da vicino con la pistola davanti a sé. Il silenzio dominava ancora una volta la strada. Quando, di colpo, sentirono uno di LORO arrivare. Sheldon si mise davanti ad Allyson aspettando il suo arrivo. Quando apparve, si sentì uno sparo e l’essere cadde urlando. Videro che dalla finestra barricata della palazzina Jacob aveva sparato. Guardandolo, Allyson notò che le stava facendo l’occhiolino. Sorrise, ma Sheldon la prese per il braccio e la trascinò avanti.
“Dobbiamo muoverci, capito ?”
“Scusa …”
“Smettila di scusarti sempre. Mica ti sto rimproverando”
Allyson annuì e continuò a seguirlo. A poco a poco sentiva che si stava avvicinando al college. Vedeva anche. Infatti intorno al college, per qualche isolato, sono abbandonati molti carri armati e veicoli militari: tutti abbandonati dai soldati spaventati. Sheldon corse verso una delle jeep ed aprì una portiera.
“Vediamo se c’è qualcosa di utile …” Sheldon entrò nella macchina e cominciò a rovistare dappertutto: sotto i sedili, nei cassetti, nel bagagliaio. Lì trovò molti proiettili per il suo fucile a pompa (uno che aveva rubato dove lavorava, come aveva detto ad Allyson) e per la 9 mm di Allyson, che le mise in tasca. Poi continuarono a camminare. Quando intravidero la torre del college, Allyson cominciò a pensare alle cose da dire al colonnello. Sì, avrebbe detto di essersi rifugiata in un negozio per la notte.
“ATTENTA !”
Allyson si bloccò e vide Sheldon davanti a lei. Spostò la testa e le si mozzò il respiro. C’erano una ventina di LORO, proprio lì davanti. Prese la pistola e la puntò verso di loro. Sheldon abbassò l’arma e la guardò.
“Meglio di no. Sarebbe un suicidio”
Sheldon le fece cenno di seguirlo. Allyson ubbidì senza esitazioni: dopotutto, era lui l’esperto sulle uscite. Mentre prendevano una via laterale, Sheldon inciampò in una lattina. Il rumore li attirò.
“Ora siamo in guai seri” disse Sheldon sparando ad uno di LORO, la cui gamba fu sbalzata lontano. Quello si accasciò a terra urlando in una pozza di sangue.
“Questo li rallenterà un po’, credo”
Sheldon aveva ragione. Alcuni si fermarono a sbranare il loro compagno morente. Le loro urla disumane risuonavano per le strade. Ma gli altri velocizzarono il passo verso i due. Così, avendo un lampo di genio, Allyson prese per mano Sheldon e corse attraverso la stradina. Lo stesso fecero gli esseri.
“Che cosa stai facendo ?!”
“Ti salvo la pelle, o almeno spero”
Li avevano alle calcagna. Sheldon, quando poteva, sparava ad alcuni di loro. A poco a poco diminuivano. Usciti dalla stradina laterale, si pentirono di ciò che avevano fatto: ora erano accerchiati. Anche lì c’erano LORO. Che fare ? Allyson corse a sinistra per evitarli, ma LORO si accorsero dei due fuggitivi. Ora erano ancora una ventina. Non ce l’avrebbero fatta. Ora che pensava di salvarsi, sarebbe morta. “Ma anche no” pensò. Poi, bloccandosi, estrasse la pistola e cominciò a sparare. Lo stesso fece Sheldon, colpito da quell’atto di coraggio della compagna.
“Coprimi ! Devo ricaricare !” urlò Allyson. Sheldon ubbidì pensando che la ragazza non era inutile, dopotutto.
Ma quando pensavano di aver vinto, ne sbucarono altri da dietro un negozio, attirati dal rumore e dall’odore del sangue.
“Non ce la faremo !” urlò Sheldon.
“Dietro quella macchina !” Allyson lo prese e lo portò dietro ad una macchina bruciata. Nascosta, ricaricò l’arma.
“Come mai questo … Salto di qualità ?” chiese stupito Sheldon.
“Ho capito che non devo sempre contare sugli altri. Quindi mi sto dando da fare” disse sorridendo.
LORO però non erano stupidi. Li avevano visti nascondersi. Allyson riprese il fiato e si preparò a sparare, ma, come un fulmine, arrivò una ragazza armata di due katane, che cominciò ad affettarli. Sembrava divertirsi. Sheldon la aiutò, uccidendo gli ultimi rimasti. La ragazza gli si avvicinò rimettendo a posto le katane.
“Tutto bene ?” chiese con un accento giapponese.
“Sì … Grazie. Chi sei ?” chiese Allyson.
“Non è affar vostro. Dovunque stavate andando, muovetevi. Ne stanno arrivando altri. Sono attirati da qualcosa qui intorno”
I due non poterono vedere la faccia della ragazza perché era coperta da una sciarpa, che lasciava scoperti solo i grandi occhi a mandorla. Come era arrivata, la ragazza sparì. I due si guardarono con sguardo interrogativo, poi si alzarono e corsero verso il college. Ormai c’erano quasi. Si vedeva il muro di cinta. Allyson allora si fermò a pensare.
“A sinistra !”
“Sicura ?”
“Certo !”
Sheldon seguì la ragazza verso la porta d’entrata.
“Eccola !” disse indicandola. Sheldon la fermò.
“Bene. Ora sei arrivata”
“Non vuoi entrare ?”
“E perché dovrei ?! Io ODIO l’uomo a capo di questo posto !”
“Sicuro ?”
“Certo” sospirò e riprese “Ora le nostre strade si allontanano, allora”
“Credo … Credo di sì. Spero di rivederti un giorno di questi”
“Anche io. Ricordati che se hai problemi …”
“… Posso venire lì da te” disse sorridendo. Poi si incamminò verso la porta continuando a guardare indietro. Alla fine, Sheldon le fece l’occhiolino e sparì. Facendosi forza, arrivò davanti alla porta. Vide che una guardia strizzò gli occhi per vedere meglio.
“CHI SEI ?!” urlò la guardia puntandola con il fucile.
“Sono Allyson Cooper ! Ieri sono uscita a cercare del cibo per il colonnello, ma ci hanno attaccati e sono sopravvissuta solo io ! Mi sono rifugiata in un negozio per la notte”
“APRITE IL CANCELLO !” urlò la guardia abbassando il fucile.
Allyson entrò nascondendo la pistola. Sapeva che l’avrebbero rivoluta indietro. Subito si ammassò intorno alla porta una folla di gente a vedere l’unica sopravvissuta della spedizione. Allyson continuava a guardarsi intorno per vedere se c’erano anche Alice e Roger, ma non li vide.
“Guarda, solo lei c’è !”
“Come avrà fatto ?”
“Secondo me li ha abbandonati !”
“Ma cosa dici ! Non è mica un mostro !”
“Però non sembra aver passato la notte in un rifugio di fortuna …”
“Si sarà nascosta”
Allyson si sentiva un verme ad essere tornata solo lei. Tutti la pensavano un mostro. Ma lei non lo era.
“I MIEI BAMBINI !”
Da dietro la folla sbucò una donna con la faccia coperta dalle lacrime. Prese Allyson per le spalle e la scrollò.
“DOVE SONO I MIEI BAMBINI ?!”
“Non … Non ce l’hanno …”
“NOOOOOOOOOOO !” la donna si accasciò a terra e cominciò a piangere. Allyson non sapeva cosa fare. Quindi andò avanti.
“Oh mio Dio ! Allyson !”
“Alice !”
Le due amiche si abbracciarono e scoppiarono a piangere.
“Pensavo non saresti più tornata !”
“Anche io l’ho pensato … Ma … Sono qui”
“Grazie al cielo !” Alice strinse ancora più forte l’amica.
“Ma … Dov’è Roger ?”
Alice si asciugò le lacrime e si guardò intorno.
“Non lo so. Era qui prima …”
Allyson sentì una mano sulla spalla, ma si accorse che era una mano di Roger.
“Roger !”
Allyson abbracciò l’amico, che ricambiò. Ora tutti e tre erano tornati insieme. Tutti e tre erano felici. Niente poteva più dividerli, pensavano. Ma da un’aula apparve Edward, che puntò subito su Allyson.
“Puoi venire con me ? Il colonnello ti aspetta”
“Mi … Aspetta ?”
Edward prese per il polso la ragazza e la trascinò verso la tenda, non pensando di farle male. Arrivati, la spintonò dentro.
“Eccoti qui, l’unica sopravvissuta”
“Purtroppo sì”
“E dimmi … Come hai fatto a rimanere viva ?”
“Mi sono barricata in un negozio di dolci non lontano da qui. Ho mangiato quelli, anche se scaduti”
“Bene … Tutto qui ?”
“Perché scusi ?”
“Non hai … Ricevuto degli aiuti ?”
“Cosa ? Anche se mi avessero aiutato, cosa cambia ? L’importante è che io sia qui, no ?”
Emmett cominciò a picchiettare l’indice sul tavolo. Sembrava arrabbiato.
“Mi serve saperlo per …” fece una lunga pausa “… Per ringraziarlo. Senza di lui/lei, non ti avremmo qui. Allora ?”
Allyson sentiva puzza di bruciato in tutto questo. Perché dovrebbe sapere se l’hanno aiutata ? Non bevevo la scusa dei ringraziamenti, qui c’era qualcosa sotto.
“Allora ?”
“No, nessuno”
“Bene. Puoi andare allora” le fece cenno di uscire.
Uscita, vide Edward ridacchiare di nascosto, che smise subito quando lei uscì. Che succedeva ? Tornò dai suoi amici.
“Cosa ti hanno detto ora ?” chiese preoccupata Alice.
“Se ho avuto degli aiuti”
“Degli aiuti ?” chiese Roger piegando la testa.
“Sì. È strana la cosa, vero ?”
“Molto” rispose Alice.
“Sembrava quasi che fosse scocciato nel vedermi ancora … Viva”
“Eh ?!” disse Roger sgranando gli occhi.
“Sì, proprio così. Qui c’è qualcosa sotto. Non mi piace”
“E se ci fosse un collegamento con gli altri che non sono più tornati ?” chiese ancor più preoccupata Alice.
“Potrebbe essere” rispose Roger “Molta gente dice che ci vogliono uccidere tutti”
“Davvero ?!” urlò Allyson.
Roger prese le amiche per mano e si nascose con loro nella ex aula di chimica.
“Shh ! Sono solo supposizioni. Dicono che ormai non possono fare più niente e vogliono distruggere la città”
“Cosa ?!” urlò Alice.
“Zitte ! Non dite niente in giro, capito ?”
Le ragazze annuirono insieme. Poi uscirono dall’aula e si diressero nella mensa per pranzare. Mangiarono cose orribili, che fecero pensare ad Allyson il pasto della sera prima. Perché sono tornata ? Continuava a chiedersi Allyson. Sarei potuta tornare solo per prendere Alice e Roger. Ma ormai non posso più fare niente, lì fuori non ci torno.
La giornata trascorse lentamente e noiosamente. Allyson rimise le sue cose nella stanza dove dormiva con Alice. Passò il pomeriggio a parlare con loro dei tempi andati, di come sembrava tutto più bello una volta. Alla fine arrivò l’ora di cena, più orribile del pranzo. Ma ormai Allyson e gli altri erano abituati. Mentre cenavano, sentirono alcuni che parlavano di voler fare una rivoluzione e far smettere al colonnello di uccidere persone, ma non ci fecero molto caso. Erano giorni che c’era aria di rivolta ormai. Finito di mangiare, andarono subito a letto. Non avevano voglia di fare altro. Domani li aspettava un nuovo giorno.

 
 
 
 
Buondì a tutti !!!!
Che bello, sono arrivato al terzo capitolo :D
Che ne pensate ?? Secondo me questa storia è molto bella XD
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito fino ad ora, è solo grazie a voi se ho continuato la storia :D
   
 
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