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Autore: Xiara    02/11/2012    1 recensioni
Anya ha l'aspetto di una bambina, ma è molto, molto di più. Capelli neri sporchi e spettinati, vestito bianco strappato e rosso di sangue, in punto di morte. Così si presenta alla porta del pensionato dei Salvatore. Come reagiranno i nostri bei vampiri? Cosa nasconde la bella bambina?
La mia prima fanfiction, spero che vi piaccia.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Katherine, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6


1800, Europa

Una ragazza correva per le strade del suo minuscolo paesino sperduto nel nulla, i capelli neri sciolti che svolazzavano al vento.

Respirava a fatica, ma non si voleva fermare.

Voleva allontanarsi il più possibile.

Sembrava avere 20 anni o giù di lì.

Aveva un corpo snello, fasciato da un corsetto verde e nero che metteva in risalto le curve, per le quali tutte le ragazze morivano di invidia.

Le sue gambe flessuose erano nascoste dalla gonna, dello stesso colore del corsetto, che cadeva morbida fino a terra.

Il viso era leggermente allungato, bianco come la neve, e in quel momento risplendeva dalle lacrime di dolore che le rigavano il volto.

Sgorgavano a fiotti dai bellissimi occhi verdi e scendevano lente sulle gote arrossate per la corsa, per poi raggiungere le piene labbra rosse e scivolare più giù, oltre il mento.

Anastasia Alissa Anoster. Questo era il suo nome.

Una giovane bella e ricca, figlia di due importanti figure in Europa quanto in America e in Asia.

Aveva un centinaio di pretendenti che aspiravano al suo cuore in ogni cittá che visitava, ma lei non ne voleva sapere di sposarsi.

Sosteneva di non aver ancora incontrato la persona giusta per lei, ma dentro di sé sapeva che era una bugia colossale.

Anastasia si era innamorata, tre anni prima.

Un amore fantastico, di quelli che si leggono solo nei libri, ricambiato appieno.

Poi tutto era finito.

A pochi giorni dal matrimonio, lui era sparito, e qualche mese dopo l aveva ritrovato, lei stessa, morto.

L avevano ucciso.

Avevano ucciso la sua unica ragione di vita.

Anastasia aveva passato due interi anni a piangerlo, a disperarsi per lui, poi aveva detto basta.

Aveva capito di non poter continuare così e si era risollevata, con uno sforzo immane, ma si era ripresa.

Poi, qualche minuto prima, il mondo le era crollato addosso di nuovo, quando aveva scoperto i piani della sua 'famiglia' e l'assassino del suo amore.

Era stato suo fratello. Suo FRATELLO!

Aveva ucciso il suo Alexander solo perchè era uno 'stupido umano'.

Perchè Anya e la sua famiglia non erano umani: nascondevano un enorme segreto.

La ragazza inciampò in un sasso, cadendo e strappandosi il bel vestito, ma non le interessava.

Si rialzò e riprese a correre.

Voleva mettere più distanza possibile tra lei e quella che aveva appena smesso di considerare casa.


**********************flashback: qualche minuto prima***************


Anya stava rincasando dopo una splendida serata in compagnia delle sue due migliori amiche, Alice e Sophie.

"Ti giuro, Anya, Richard non ti staccava gli occhi di dosso"

ribadì Sophie, per la centesima volta.

"Bé, non era mica l unico! Sei splendida con il tuo vestito nuovo!"

Aggiunse Alice.

"Non esageriamo, adesso. E non so come comportarmi con lui. É ....affascinante....ma, anche se potrei farci un pensierino, rimarrebbe solo una notte. Non voglio sposarlo."

Disse Anya, abbassando gli occhi.

Pensava ancora ad Alexander, era ovvio.

Alice sembrava scandalizzata.

"Affascinante?! stiamo scherzando? É molto più che affascinante! ed è anche ricco e gentile! cosa vuoi dipiù?Divertiti una buona volta Anya! Anche se fosse solo una notte? Cosa ci perdi?"

Non faceva una piega.

"Sai cosa?Domani sera andrò da lui..." Cominciò Anya

"Si!" Esultò Sophie

"....per dirgli che non mi interessa." Concluse.

Le facce delle sue amiche erano sbalordite.

"Sei un caso perso, Anastasia Alissa Anoster" rise Sophie.

Le altre due si unirono a lei.

Anastasia era fatta così.

Responsabile, fedele, astuta, testarda e sfacciata in una maniera incredibile.

Anche se era la più piccola della famiglia, era lei che si occupava dei cinque fratelli, delle tre sorelle e del padre.

La madre era morta moooooolto tempo prima.

"Ci vediamo domani, Anya!" Dissero in coro Sophie e Alice.

"A domani!"

Si baciarono tutte e tre sulle guance e Anya aprì la porta di casa, pronta ad annunciare il suo ritorno alla famiglia, ma si bloccò di colpo, sentendo delle voci che sussurrano parole incomprensibili.

Lei, da brava predatrice qual era, si richiuse senza far rumore la porta alle spalle e si mosse con falcate lunghe e silenziose verso il piccolo salotto.

Appoggiando l orecchio alla porta chiusa riconobbe le voci di suo fratello maggiore, Fainos, e di suo padre.

"No, non possiamo." Stava dicendo il fratello

"È l unico modo. Dobbiamo farlo."

"Ma non possiamo."

"Ti dico di si. E lo faremo stanotte stessa. Risveglieremo Alexander"

Anya sussultò a sentire quel nome e si fece ancora più attenta.

"Sarà lui stesso a convincerla" continuò il padre

"Mi hai detto di ucciderlo. È l ho fatto con molto piacere. È stata disgustosa la relazione tra mia sorella, la mia Anya, e quello stupido umano. Ma lei non accetterà neanche se sarà lui a chiederglielo."

Lacrime silenziose cominciarono a scendere sulle guance della ragazza.

"Invece accetterà, che lei lo voglia o meno. Abbiamo troppi favori da rendere e i nostri simili tra poco ci schiacceranno. È l unico modo per ottenere il potere assoluto. La venderemo ai nobili, il suo corpo e il suo sangue."

Il cuore di Anastasia fece un crack pauroso, mentre si distruggeva in milioni di pezzi.

Poi una rabbia cieca le montò nel petto.

'E QUELLA sarebbe una famiglia?' pensò

'Mi vogliono vendere come giocattolino ai ricchi. Mi vogliono VENDERE. '

"Va bene. Se serve a ottenere il potere come un tempo, lo faremo. " concordò il fratello, ignaro della presenza della sorella.

si sentirono dei passi e dei rumori.

Anya si azzardò a sbirciare oltre la porta , socchiudendola, e vide suo fratello che trascinava in mezzo alla stanza il cadavere di Alexander e lo richiamava dalla morte, come lei stessa aveva fatto ben cinque volte.

Gli occhi di quello che era stato quasi suo marito si spalancarono: erano completamente gialli.

"Mio signore"

Disse inginocchiandosi davanti a Fainos.

"Voglio che convinci mia sorella Anya a vedersi, anche con la forza se sarà necessario."

Gli disse chiaramente.

Alexander si alzò e, con un inchino si diresse verso la porta dietro la quale era nascosta Anya.

La ragazza non riusciva a muoversi.

Piangeva per la tristezza e tremava dalla rabbia.

Alexander, il suo Alexander, era scomparso, non esisteva più.

ora era completamente assoggettato a suo fratello.

I poteri di Anya erano più forti con la rabbia, lo sapeva, e poteva sfruttarlo a suo vantaggio.

Alexander aprì la porta, trovandosi faccia a faccia con Anastasia.

"Siete dei bastardi, altro che famiglia" sputò lei in faccia al padre e al fratello, che sembravano sorpresi di vederla, ma non provavano il minimo rimorso o imbarazzo per quello che avevano detto.

Poi Anya prese Alexander per il collo e glielo girò di trecentosessanta gradi.

La sua testa cadde a terra con un tonfo.

La ragazza si voltò e, senza più una parola uscì dalla casa e cominciò a correre.


*********************************************


Oggi, Mystic Falls


Anya si bloccò, fissando fuori dalla finestra, immersa nei ricordi.

I presenti nella stanza non osavano parlare, nonostante avessero in testa un milione di domande, prime tra tutte: 'aveva vent anni? Ma se adesso ne ha otto!' e ' che bella famiglia unita e felice'.

O meglio, Damon pensava questo, ironicamente.

Ma non poteva fare a meno di provare compassione per la bimba - o ragazza?- che si trovava davanti a lui.

Ok, neanche lui aveva avuto un ottimo rapporto con suo padre, ma lui almeno non aveva mai provato a vendere il figlio.

Klaus osò interrompere quel sacro silenzio.

Anche lui aveva messo da parte l aria da padrone del mondo, perchè ne sapeva qualcosa di problemi in famiglia.

"Poi cos è successo?"

Anya sospirò e riprese a raccontare.


**************


1864, Mystic Falls


Una ragazza se ne stava seduta in un modo che non si addice per niente a una signora su un muretto.

Stava riflettendo sui suoi cambiamenti in quegli anni.

Da quando la sua famig...le persone con il suo stesso sangue l avevano tradita.

Non si vergognava ad ammettere che adesso i suoi....come dire...metodi di divertimento erano cambiati.

Si divertiva a far cadere ai suoi piedi tutti i ragazzi che incontrava, a farli innamorare di lei per poi spezzare loro il cuore, a volte metaforicamente e altre materialmente.

Era quello che avevano fatto a lei: la vedeva come una sorta di vendetta personale.

Era diventata una assassina spietata, senza rimorsi, e ne era fiera.

Ormai la vecchia Anastasia non esisteva più, così come Alexander.

Purtroppo non poteva morire.

Gli unici sentimenti che provava in quel momento nei suoi confronti erano odio profondo, disgusto e un po' di paura.

Non aveva smesso di cercarla da quel giorno.

Le dava costantemente la caccia.

Gli era sfuggita per quasi cento anni, cambiando aspetto di continuo.

Già, lei poteva modificare il suo aspetto esteriore.

In quel momento aveva il suo vero aspetto, ma già progettava un "cambio" da lì a un paio di settimane.

Le servivano solo tre ingredienti.

Una strega e due vampiri.

In quel momento vide di fronte a sè ciò di cui aveva bisogno.

Addirittura ce ne erano tre, di vampiri, e una Bennett, la riconosceva dalla sua aura.

Tecnicamente era una sola la vampira, la dobbleganger per giunta, si accorse, ma di fianco a lei c'erano due splendidi uomini, che, non ne dubitava, avevano già in circolo sangue di vampiro e, questione di giorni, sarebbero stati trasformati.

Decise di puntare al moro, che le sembrava quello più incline al ...divertimento.

Doveva agire in fretta.

Alexander l' avrebbe rintracciata nel giro di un mese, e chissà quanti alleati avrebbe avuto al seguito.

Anastasia saltò giù dal muretto mentre quelli che avrebbe conosciuto come fratelli Salvatore si allontanavano dalla vampira e dalla strega.

Lei raggiunse le due donne.

"Salve" cominciò.

Loro la guardarono sospettose.

"Mi chiamo Anastasia Alyssa Anoster. " si presentò con un inchino leggero.

"Io sono Katherine Pierce e lei è Emily..."

"Bennett, la strega. Lo so" la interruppe.

"E so anche che tu sei la vampira dobbleganger." Aggiunse.

"Ho bisogno del vostro aiuto" disse senza mezzi termini.


***************


Mystic Falls, oggi


"Ed è qui che entrate in gioco voi."

disse Anya rivolgendosi a Damon e Stefan.

Damon e Stefan ancora non ricordavano.

"Oh, andiamo Damon! Non ti fa venire in mente niente un certo ballo con un certo fiore rosso?" sbottò la bambina.

Negli occhi del vampiro passò un lampo di comprensione.

"Anastasia? Sei davvero tu?" Sussurrò

"Olè! Ci sei arrivato!"

Disse ironica Anya, osservando le reazioni del vampiro.

"Cosa...cosa ti è successo?"

"Ripeto. Un piccolo inconveniente."

"Volete spiegare anche a noi?" Chiese scocciata Rebekah.

" oh, certo! Scusate" disse Anya portandosi una mano alla bocca mentre Damon studiava ogni suo piccolo movimento.

Cominciava a riconoscere i tratti e gli atteggiamenti della bellissima ragazza che aveva conosciuto....quanto? Centocinquanta anni prima?

Anya aveva ripreso il suo racconto.


*****************


Mystic Falls, 1864


Una ragazza fasciata da un vestito viola scuro si dirigeva a passo svelto verso la grande casa del sindaco Lockwood.

C era una festa, quella sera.

L aveva organizzata lei stessa.

Doveva conoscere al più presto Damon Salvatore, le serviva il suo sangue.

Era passata una settimana dal suo primo incontro con la strega e Katherine.

Dopo aver dimostrato loro che con lei non dovevano scherzare, le due le avevano promesso di aiutarla a cambiare il suo corpo, a farlo tornare quello di una bambina.

Anche se in realtà il suo scopo non lo conoscevano.

La strega le aveva concesso il suo sangue- una garanzia da parte della natura-, e le servivano anche il sangue di Katherine e Damon, a testimoniare l inganno, visto che sapeva che la vampira non amava per niente Damon e che lo stava solo illudendo.

Anya faceva più o meno la stessa cosa con i ragazzi da cento anni, quasi.

Il sangue della vampira era già in suo possesso, mancava solo quello del bel Salvatore.

Così era finita a quel ballo.

Non le dispiaceva.

Lei adorava i balli.

Entrò nell enorme salotto della villa e vide subito il sul obiettivo.

Era naturalmente in compagnia della vampira e del fratello.

Anya si avvicinò ondeggiando sui tacchi alti.

" Katherine! Ciao!" La salutò abbracciandola, fregandosene dell educazione.

Le stava simpatica Katherine.

Erano praticamente uguali.

Carattere tremendamente simile, entrambe in fuga da qualcuno che le voleva morte - essere venduta agli stronzi della specie di Anya equivaleva alla morte, se non era peggio- e tutte e due in cerca di aiuto, seppure non se ne rendevano conto nemmeno loro stesse di quest'ultimo punto, o meglio, non volevano ammetterlo.

La vampira ricambiò la stretta della ragazza e poi si allontanarono.

"ti presentò Damon e Stefan Salvatore. Lei è Anastasia " presentò.

Anastasia fece un leggero inchino, con un sorrisetto agli angoli della bocca, causato dal pensiero che avrebbe davvero potuto divertirsi con quel Damon: era di una bellezza mozzafiato già da umano, figurarsi da vampiro!

Damon le baciò la mano, così come Stefan.

Anche lui aveva un certo fascino, ma non le sarebbe servito visto che Katherine lo amava.

Non le faceva nessun torto.

Anche se non credeva più nell'amore, non se la sentiva di ostacolare quello degli altri.

La serata andò avanti a gonfie vele.

Era un mago nell organizzare feste Anya.


*******************


Mystic falls, oggi


"Hai finito di lodare le tue doti da organizzatrice di feste?" la interruppe Bonnie.

Anya si bloccò, irritata.

Cancellò in due secondi la simpatia per la Bennett.

Odiava venire interrotta.

Si alzò, dirigendosi verso la strega e determinata a fargliela pagare.

Gentile e simpatica quanto voleva ma la mandavano fuori di testa le interruzioni.

Due braccia la presero dalla vita e la fermarono.

Si voltò.

Si trovò davanti due occhi azzurri come il ghiaccio.

"Lasciami, Damon!" urlò dimenandosi.

Non riusciva a liberarsi : la sua forza era nulla se bloccata dal proprietario del sangue che l'aveva aiutata nella trasformazione.

Sbuffò, stizzita, e si fermò.

Damon non accennava a lasciarla andare.

Decise di sorvolare sul comportamento della strega e di darle un' altra possibilità.

"Allora? Giuro solennemente di non rompere il collo alla strega, o peggio. Mi lasci andare?" Chiese inarcando un sopracciglio.

Se c'era qualcosa che la faceva arrabbiare più delle interruzioni era l'impossibilità di battere qualcosa causato da lei stessa.

Insomma, odiava fregarsi da sola.

Per questo sceglieva attentamente i suoi ingredienti: un minimo errore e sarebbe morta.

Damon la lasciò andare.

"Grazie. "

Tornò a sedersi, notando con la coda dell'occhio il cipiglio infastidito di Elena quando Damon l'aveva abbracciata.

Sospirò.

Che testarda Elena!

Quasi più di Anya.

Si rifiutava di ammettere di essere innamorata di Damon.

Anya aggiunse 'aiutare la coppia fallita Elena-Damon' alla lista mentale delle cose da fare.

Stette in silenzio per un po' poi chiese "ma non vi state annoiando a starmi ad ascoltare? Che ne dite di andare a divertirci per oggi e continuiamo domani? Non crolla il mondo se aspettate ancora ventiquattro ore a sapere tutto di me. Sapete...crea più suspense. "

I presenti sembrarono contrariati ma alla fine accettarono : anche un topo avrebbe capito che non era conveniente mettersi contro un potente essere sconosciuto.

Anya sorrise e batté le mani.

"Bene! ....Damon, Katherine, Bennett vi spiacerebbe farmi bere il vostro sangue? " chiese la bambina.

Vedendo le espressioni confuse che la fissavano spiegò " Così riprendo il mio aspetto. Mi servono gli stessi ingredienti che ho usato per diventare bambina per invertire l'effetto"

"Aspetta. Mi stai dicendo che una Bennett ti ha aiutato?" protestò schifata Bonnie.

Stava cominciando a dare davvero sui nervi a Anya.

"Si. Emily Bennett. " rispose quasi ringhiando.

Katherine e Damon le porsero subito il polso e anche Bonnie, anche se con un po' di riluttanza.

Anya sorrise e scosse la testa.

"Lo devo bere dal collo"

I due vampiri annuirono, Bonnie invece scosse la testa.

" Non se ne parla!"

Anya ringhiò.

"Io berrò il tuo sangue che tu lo voglia o meno. La differenza è che più opponi resistenza più sarà doloroso."

La strega deglutì e, lentamente annuì.

Anya sorrise.

"Bene. Vedo che la sai usare la testa ogni tanto."

Ripercorrendo con la mente ciò che aveva fatto quasi centocinquanta anni prima si avvicinò a Bonnie, che si sedette sul divano e piegò la testa di lato.

"Ehmmmm...non è che potreste darmi una mano? Io non sono un vampiro sapete..." Chiese Anya.

Katherine si avvicinò e morse la strega.

"Grazie" ringraziò Anya bevendo un goccio di sangue dalla ferita.

Quando si allontanò fece una smorfia disgustata.

"Bleah. Orribile" si lamentò storcendo il naso.

Odiava il sapore metallico del sangue.

Si leccò le labbra sporche controvoglia e si avvicinò a Katherine.

Guardò Damon che, capendo la richiesta muta della bambina, morse la vampira.

"Perchè devi bere proprio dal collo?"

Chiese Stefan, curioso, mentre Anya beveva anche da Katherine.

La bambina si allontanò dopo pochi secondi, asciugandosi la bocca con una mano.

"Perchè è da lì che passa il sangue per raggiungere il cervello e io ho bisogno di molta concentrazione per cambiare. Diciamo che bere da lì mi aiuta a focalizzare l attenzione sul mio obiettivo."

Spiegò Anya avvicinandosi a Damon.

La bambina, presa da un' idea che trovava molto divertente, si battè la mano sulla fronte, con fare teatrale, mentre nascondeva un sorriso divertito.

"Oh! Mi stavo quasi per dimenticare che, per invertire l effetto ragazza-bambina in bambina- ragazza devo riprodurre l inganno."

La guardarono tutti spaesati.

"L ultima volta Katherine stava prendendo per il culo Damon e ora...bè, senza mezzi termini, Damon deve fare sesso con Katherine per il semplice scopo del puro piacere fisico, come lei ha fatto con lui"

spiegò la bambina, aspettando la reazione di Elena, che non tardò ad arrivare.

Infatti balzò in piedi, furiosa.

"No! Tu non lo farai!" Intimò a Damon.

Anya sorrise soddisfatta e decise di continuare con la messa in scena ancora un po'.

"Ma, Elena! Io non voglio rimanere intrappolata nel mio corpo bambino! " ci aggiunse una faccia da cucciola.

Elena la guardò, mordendosi il labbro: stava per cedere.

Anya lanciò a Katherine uno sguardo.

La vampira capì subito.

Era incredibile come quelle due riuscivano a capirsi al volo.

Ma, d'altronde, avevano condiviso insieme esperienze che non avrebbero dimenticato facilmente, quindi non poteva essere altrimenti.

Quella volta, per esempio, che Anya e Katherine erano andate a caccia insieme.

Erano finite in un bar strapieno a ballare mezze nude in una gabbia, per dimostrare all'altra chi era la più brava in quel genere di cose.

Ricordavano entrambe quelle serate alla perfezione.

Erano i rari momenti in cui riuscivano a lasciarsi i problemi alle spalle e divertirsi un po'.

"Allora Damon? Cosa stai aspettando?" chiese Katherine accarezzando il petto al vampiro in questione.

Anya sorrise in modo complice alla vampira, ricordando quante volte avevano usato quella frase in passato.

Elena tremò e stava per dire qualcosa ma Anya non riusciva più a trattenersi.

Scoppiò in una fragorosa risata cristallina.

La guardarono tutti perplessi.

"Elena, calmati. Era uno scherzo. Mi serve solo il sangue di Damon" confessò la bambina, tenendosi la pancia dalle risate.

Si unirono tutti a lei, tranne Elena, che era diventata più rossa di un peperone, e Stefan e Damon, che la fissavano sorpresi e, nel caso del primo, con uno sguardo infastidito.

Anya si calmò e chiese a Katherine di mordere Damon.

Lei obbedì e dopo poco la bocca della bambina si posò sul collo candido del vampiro.


****************


Era pazzesca Anastasia.

Ma lo era sempre stata.

Damon ora ricordava tutto.

Dalla prima sera che l'aveva vista, a quando le aveva regalato quel fiore rosso, per finire al loro ultimo incontro.

Se li ricordava bene, quei momenti.

Anastasia era sempre riuscita a farlo sorridere, non i soliti sorrisi da stronzo strafottente che aveva stampati in faccia perennemente, ma sorrisi veri.

Poteva contarle sulle punte delle dita di una mano le volte che aveva sorriso dal cuore, e tutte le volte erano con lei.

Riusciva a fargli dimenticare Katherine, che a quei tempi credeva bruciata nell'incendio, e a far emergere il suo lato più dolce.

Era stata tante cose per lui quella fantastica ragazza.

Accompagnatrice ai balli, compagna di avventure, amica, forse l'unica che abbia mai avuto.

E....sì.

Anche compagna di letto.

E che compagna!

Le aveva regalato un fiore, una sera.

Una splendida rosa rossa, perfetta.




"Perché me la regali?" chiese stringendo delicatamente la rosa tra le mani.

"Perché è come te. Bellissima, pungente...e rossa." sorrise Damon, osservando lo splendido vestito cremisi che indossava la ragazza quella sera al ballo.

"Ahia! " esclamò lei all'improvviso lasciando cadere il fiore.

Si fissò un dito, dove c'era una minuscola gocciolina di sangue: si era punta con le spine.

Rimase a guardarlo imbambolata per un secondo prima di allungarlo verso Damon, sorridendo dolcemente.

Lui la fissò negli occhi, quei magnifici occhi di un verde assurdo e cominciò a succhiare il sangue della ragazza, senza distogliere lo sguardo.

Lei sospirò di piacere e spinse il dito contro i canini del vampiro che si allungarono all'istante.

Si allontanarono.

Una goccia di sangue scivolò sui petali della rosa e cadde a terra.

Rimasero lì, a fissare qul bellissimo fiore con il gambo spezzato.

Anche Damon si rispecchiò in esso.

Un essere solo, abbandonato e rotto dall'interno.




Provava un affetto indescrivibile nei confronti di quella ragazza.

Gli si era spezzato il cuore quando gli aveva detto, testuali parole,:

'Vampirello mio, ti adoro, ma non posso più stare vicino a te, ti metterei in pericolo e mi sono affezionata troppo per riuscire a sopportare la tua perdita quindi questa è l'ultima volta che ci vedremo. Addio Damon'

Gli aveva dato un leggero bacio a fior di labbra e se ne era semplicemente andata.

Era il 1930.

E adesso non poteva credere che fosse lì, stretta a lui, mentre beveva il suo sangue.

Era davvero lei, riconosceva i movimenti delle sue labbra, che tante volte in passato lo avevano baciato proprio nello stesso punto dove Katherine l'aveva morso giusto qualche secondo prima.

Quando sollevò le labbra dalla ferita, ormai guarita, gli sussurrò all'orecchio: " Mi sei mancato mio vampirello."

Damon sorrise e lei si allontanò.

Anastasia si diresse al centro della stanza, chiuse gli occhi e dopo un attimo, con un urlo, liberò una luce bianca, accecante.

Quando fu di nuovo possibile vedere Anya la bambina non c'era più.

Al suo posto era apparsa una ragazza dai lunghi capelli neri, i lineamenti delicati, un corpo pazzesco e un portamento da vera principessa.

Era di nuovo lei.

Nel pensionato dei Salvatore tornò, in tutto il suo splendore, Anastasia Alyssa Anoster.


ANGOLO AUTRICE


Ciao sono tornata!
Scusatemi per il tremendo ritardo! Sono imperdonabile!
Vi ho postato un capitolo molto più lungo del solito per rimediare.
Sembrerò ripetitiva, ma voglio ringraziare tutte le persone che hanno inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutte quelle che hanno avuto la pazienza di leggerla fino a qui. Grazie!
Un grazie speciale a pescioletta che ha recensito tutti i capitoli. Non so cosa farei senza i tuoi incoraggiamenti, ti adoro!
E infine grazie a Elena85, che ha recensito lo scorso capitolo. Grazie mille!
Ovviamente non mi dispiace se a qualcun'altra/o venisse voglia di farmi sapere il proprio parere sulla storia, anzi e anche le critiche sono molto ben accette :)
Detto questo vi saluto e...ci vediamo con il prossimo capitolo!
SPOILER
Credimi, non serve sopprimere i sentimenti, in un modo o nell'altro riescono sempre a uscire.
FINE SPOILER

Ciao belle!
xoxoxo
Xiara
  
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