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Autore: Anima Evans    03/11/2012    1 recensioni
"quella mattina sentivo che la mia vita sarebbe cambiata radialmente...ma chi avrebbe immaginato che il modo fosse stato quello?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo si rifugiò in camera sua come faceva sempre, sapeva di aver risposto male alla ragazza e che lei era ignara riguardo alla sua famiglia ma il solo pensiero di quella stirpe assassina lo faceva rabbrividire. Chiuse la porta a chiave e si buttò sul letto, la sua camera era la stanza più grande, dopo il soggiorno, ma era la più disordinata con tutto ovunque.
Sulla scrivania oltre ai suoi vestiti ed autografi vari c’era il suo ipod e lo mise a tutto volume iniziando a fare delle flessioni a terra

*Uno, due, tre…mi dispiace Tsubaki…sei, sette, otto, tu non sai niente di me… dieci, undici, dodici…perdonami ma non voglio che quel sorriso sparisca…. Diciotto, diciannove, venti….*

E continuò cosi per buona parte del pomeriggio fino a far tremare il braccio con cui reggeva il proprio peso e dove ormai di fronte a lui c’era una piccola pozzanghera del suo sudore, aveva il fiatone e infatti si alzò stiracchiandosi per poi guardare la porta

*Tsubaki….*

Quando aprì andò subito in sala e vide che oltre ad essere pulita e in perfetto ordine non c’era nessuno, nessun biglietto…niente. Si tolse l’ipod dalle orecchie e lo collegò allo stereo più grande.

«Deve tornare, io sono un dio e nessuno può sopravvivere senza il mio radioso sorriso! »

Disse Black star sorridendo e cosi si diede da fare e sistemò la sua camera che acquisì abbastanza spazio per mettere sia il suo letto che quello di Tsubaki. Inoltre fece un po’ di posto nel suo armadio e le lasciò dei cassetti liberi per sistemare le sue cose e lo stesso fece in bagno. Ci volle un oretta circa per sistemare tutto e poi il campanello.

«Arrivo! »

Disse ma davanti non trovò nessuno, solo un fagotto con altre cose come dei piatti in più, due o 3 bicchieri in più e qualche coperta e un biglietto

“Prendi queste cose…ti serviranno. S”

Il ragazzo sapeva benissimo di chi era quel bigliettino, era del professor Sid, colui che l’aveva cresciuto e accudito insieme a Shinigami da bambino. Il ragazzo non perse tempo e portò subito tutto in casa sistemando tutto per bene per Tsubaki. Dopo di che fece un bel sospiro e andò in camera sua ma stavolta si ributtò sul letto e crollò dal sonno. Quando si svegliò era già pomeriggio inoltrato e il sole tingeva il cielo di un color rosso sangue, un odorino arrivava alle narici di Black star e il suo stomaco brontolò tanta era la fame. Apri la fame e la
ragazza stava facendo i piatti

«Ah ehm…ciao. Hai fame? »

Chiese lei imbarazzata, lui disse sorridendo

«Accidenti Tsubaki sembra tutto buono! »

Poi si avvicinò a lei e disse prendendo il suo piatto

«La prossima volta che esci dimmelo per favore…ero preoccupato. »

Disse insolitamente premuroso ma poi appena seduto disse

«Yahoo chissà che bontà! Tsubaki prendi le posate ho fame! »

Ovviamente lo fece apposta per far si che lei si accorgesse di tutto, i bicchieri e le posate in più e infatti se ne accorse e sorrise dolcemente

*Queste prima non c’erano, ne sono sicura…grazie black star.*

Pensò rigirando il bicchiere azzurro con le bollicine nel palmo della sua mano.

«Certo, tieni Black star. »

Disse porgendoglielo e mettendo anche il suo sulla tavola, era simile a quello del ragazzo ma il suo era rosso con le bollicine. Poi fu la volta delle posate e quelle del ragazzo erano grandi e quasi grezze mentre le sue decisamente più semplici ed esili. Mangiarono tutto quello che la ragazza aveva preparato per cena e dopo di che proprio lei disse

«Ho una sorpresa! »

E aprì il frigo dove tirò fuori i dango e il ragazzo rimase piacevolmente sorpreso

« Oooh che belle, spero siano anche buone…»

E lo erano tanto che lui ne divorò 3 su 5 ma tsubaki non se la prese anzi gli avrebbe dato tutti i dolcetti pur di renderlo felice. Dopo che ebbero mangiato calò il silenzio…Tsubaki lavò i piatti e Black star faceva qualche esercizio ma poi disse

«Tsubaki…»

E la ragazza si girò per guardarlo negli occhi turchesi che solo ora si accorgeva che il ragazzo aveva e lo ascoltò

«Volevo…volevo chiederti scusa….non ho mai avuto un arma e tanto meno una ragazza come tale. Scusa. »

Lei lasciò perdere per un secondo i piatti e si girò completamente verso di lui

«Oh no non devi preoccuparti, io sono stata troppo invadente…scusami Black star…»

Il ragazzo sospirò come per rassegnarsi, sapeva che la ragazza si sarebbe sempre addossata la colpa quindi disse

«Io sono in bagno…ti avviso quando ho finito cosi puoi sistemarti…»

E cosi sparì in bagno, si spogliò e si fece una doccia rilassante. Intanto Tsubaki finì di lavare i piatti e dopo essersi asciugata le mani, notò i suoi bagagli in camera di Black star, entrò e notò che il ragazzo aveva pulito tutto minuziosamente e aveva lasciato aperto l’armadio e i cassetti aperti per lei, l’ennesimo gesto di muta gentilezza. Lei sistemò tutta la sua roba ordinatamente e stese anche i due futon che stavano piegati nello spazio sotto la sua roba, nell’armadio. Poi senti la porta aprirsi e il ragazzo si presentò con solo un asciugamano legato in vita facendo diventare rossa la ragazza che notò il suo fisico scolpito nonostante l’altezza minuta

«B-Black s-star»

Lui all’inizio non capì ma poi ci arrivò e disse

«Oddio perdonami, mi vesto e ti lascio il bagno! »

Detto ciò il ragazzo prese un pantaloncino leggero e una canotta e dopo essersi vestito in 5 minuti usci dal bagno lasciandolo libero per Tsubaki, anche la ragazza fece una doccia e si rilassò totalmente, era stata una giornata stressante. Anche lei però fece lo stesso errore del ragazzo uscendo con i capelli sciolti e umidi e fasciando il corpo sinuoso in un asciugamano, quando lui la vide gli sanguinò il naso

«T-tsubaki m-ma p-perché non t-ti s-sei vestita!? »

Domando lui mentre lei preoccupata gli asciugava il sangue dal naso con un fazzolettino di carta e diceva

«Tutto bene? »

Ma niente da fare, continuava a sanguinare cosi lui gli diede una sua maglietta  e gliela passò dicendo

«Non hai il pigiama? »

E lei disse

«No…a casa mia dormivo in intimo…e non ho avuto il tempo di comprarlo…»

Ammise lei timida e lui disse

«Ok intanto mettiti questa, è di un dio trattala come tale, domani compreremo un pigiama. »

E cosi la ragazza lo ringraziò e si mise la sua maglietta e le mutandine, la maglia le copriva al massimo il sedere lasciando scoperte le sue gambe lunghe.

«Meglio? »

E il ragazzo annuì mentendo spudoratamente, Tsubaki era molto bella. Poi si misero finalmente a dormire, beh in realtà non ci riuscirono cosi dandosi le spalle e parlando sottovoce il ragazzo disse

«Tsubaki…dormivi? »

E lei disse

«No….perché? »

E lui iniziò sospirando

«La mia famiglia…beh io mi sono comportato da idiota per quella cosa su mia madre…»

E lei lo interruppe

«Oh Black star…»

Ma lui continuò

«No ti prego, fammi parlare…io provengo da una lunga stirpe di assassini conosciuta come il Clan della Stella. Il clan era conosciuto come un gruppo di assassini che hanno fatto qualsiasi cosa per denaro, uccidendo molte persone innocenti, che ci hanno resi tristemente famosi in vari luoghi. A causa delle loro azioni, l'intero clan è stato sterminato da Shinigami, che mi accolse quando ero  ancora un bambino. Chi mi ha cresciuto è stato il professor Sid Barett. E lui mi ha fatto diventare quello che sono oggi, ma ovunque vada tutti mi incolpano per tutto quello che il Clan della Stella ha fatto in passato. Tuttavia io non ho alcun rancore per la perdita del mio clan, perché so che i miei genitori conducevano una vita misera e spregevole e alla fine hanno pagato per questo. Io non sono come loro, io sono un dio e non farei mai queste cose, io voglio trascendere gli dei. »

La ragazza sentì tutta la storia di black star con un magone in gola, era inconcepibile che un ragazzo cosi sorridente e spavaldo, avesse un passato cosi brutto

«Inoltre…»

Continuò lui

«Sei la prima persona a cui io lo abbia detto. Dobbiamo essere una cosa sola, meglio parlare non ti pare? »

Disse lui e Tsubaki trattenne a stento le lacrime, era onorata di quello che lui aveva detto eppure erano poche ore che si conoscevano. Poi fu il suo turno

«Hai ragione…e a tal proposito anche io voglio dirti di più su di me. Io faccio parte del clan dei Nakatsukasa, una nota famiglia di armi demoniache giapponesi. Posso trasformarmi in più armi ninja. Per di più io sono definita la “ Camelia” , il fiore senza profumo e dalla fioritura silenziosa ed ho un fratello maggiore che si chiama Masamune che devo trovare. »

Il ragazzo aveva mille domande ma non ne fece nemmeno una per rispettare la sua partner, se voleva dirgli qualcosa sapeva che lui era li e comunque non gli doveva nessuna spiegazione. Dopo di che la ragazza continuò

«Anche per me è la prima volta che dico certe cose e Black star…sono contenta di averle dette a te, il mio maestro d’armi. »

Lui sorrise e disse poi

«Oook è ora di dormire, domani devo essere brillante e non posso permettermi notti brave. Buonanotte Tsubaki…»

Disse aspettando la risposta della ragazza che arrivò nell’immediato

«Buonanotte Black star.»

Ed entrambi caddero in un sonno profondo e per la prima volta dopo tanto tempo, sereno.

   
 
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