Anna si rigirò tra le lenzuola ancora calde. Il dolore al fianco non le dava tregua e, anche se incominciava a stare decisamente meglio, ogni volta che chiudeva gli occhi riviveva quelle ore terribili. L’angoscia di avere quasi perso Ian la attanagliava. Quando lui la andava a trovare rimanevano sempre in silenzio, fissandosi negli occhi, perdendosi in quelle profondità, tutti e due troppo affranti per parlare, immaginando la propria vita l’uno senza l’altro, visto che ci erano andati molto vicini.
Ma Anna era ancora troppo scossa e troppo arrabbiata per parlargli a cuore aperto. Gli aveva sempre ripetuto di non addentrarsi nella foresta da solo ma lui niente: testardo come al solito aveva fatto di testa sui, rischiando di farli ammazzare entrambi.
Rimurginò sull’incidente per tutto il giorno, rifiutando di mangiare. Non volle vedere nessuno; disse che aveva bisogno di stare da sola.
Per Ian fu una brutta giornata. Ovviamente si sentiva in colpa per tutto quello che era successo, ma non pensava che la sua Anna, la sua spensierata e allegra Anna, la prendesse così.
Era davvero costernato. Dato che Anna si rifiutava di farlo entrare in camera, rimase tutto il giorno sul divano a guardare la televisione con nonna Becky.
I lavori con la fondazione procedevano molto bene; avevano raccolto moltissimi fondi dalle campagne pubblicitarie che avevano fatto su Twitter. La gente firmava petizioni su petizioni, inviandole al governatore dello Stato.
Nonostante tutto, l’ansia cresceva nel giovane attore; sentiva che qualcosa di molto peggiore stava per accadere e, in genere, il suo istinto non sbagliava su queste cose.
Sentiva Anna farsi sempre più distante. Ed era una sensazione che gli faceva cadere un peso nello stomaco ogni volta che ci pensava.
La mattina seguente, la ragazza scese in cucina a fare colazione con il resto della famiglia. Ian le corse incontrò, abbracciandola dolcemente e facendola sedere nel posto accanto al suo.
Dopo un’infinità di minuti in cui nessuno osò fiatare, Anna ruppe il silenzio.
“Ian…dobbiamo parlare un attimo…”.
“Certo,” rispose il giovane alzandosi e seguendola in camera.
Chiudendosi la porta alle spalle il giovane si preparò a fronteggiarla.
Salve a tutte. Probabilmente mi merito tutte le vostre maledizioni per essere sparita così. Ma ho avuto un calo clamoroso di ispirazione: non riuscivo nemmeno più a scrivere il mio diario. Va beh...è tutto passato.
Lo so il capitolo è decisamente cosrto ma spero che mi farete sapere cosa ne pensate. Pubblicherò al più presto la seconda parte. Con il prossimo capitolo vorrei chiudere "The colors of the forest" per aprire il seguito (che non ha ancora un titolo definito).
Bene aspetto vostre notizie...!!!
Un Bacione
Elanath