Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Nimel17    03/11/2012    2 recensioni
Come ha fatto Rumpelstiltskin a dare a Regina la maledizione? E qual è il suo ruolo nella storia della principessa Aurora?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Più tardi, quella notte, stava filando la paglia in oro.
“Perché filate così tanto? Oh, scusate, è solo che avete già ottenuto tanto oro da non sapere come spenderlo.”
“Mi aiuta a dimenticare.”
“Che cosa?”
“Penso che abbia funzionato.”
Nemmeno il rumore della ruota lo  distoglieva dai suoi ricordi che lo ossessionavano, ormai. Aveva perduto tutti quelli che aveva amato, per sua stessa colpa. Ma Bae, Bae l’aveva tradito due volte: ricordava ancora quando aveva promesse solennemente, anche se in un impeto di rabbia, che non avrebbe amato nessun altro sino a quando non si sarebbe ricongiunto il figlio.
E invece, aveva incontrato Belle.
E lei era morta, dopo essersi tolta la vita buttandosi giù dalla torre di suo padre, che aveva ricompensato il suo sacrificio per il regno con frustate e ferri roventi. L’unica consolazione era stato lo sguardo terrorizzato del re, quando Rumpelstiltskin aveva creato l’illusione di un’invasione degli Orchi. Lui stesso si era presentato, alla fine di tutto, per un’ultima vendetta. Se fosse stato Regina, gli avrebbe strappato il cuore, ma non era certo che ne avesse uno, così si era limitato a trasformarlo in una bestia orribile, dalla testa di cinghiale, coda di serpente, corpo di toro e aveva trasformato il castello di Avonlea in un Labirinto, per proteggere gli abitanti innocenti dal loro nuovo sovrano.
La porta della stanza si aprì improvvisamente, lasciando entrare una corrente d’aria fredda. Malefica stava entrando a passo spedito.
“Come hai osato!”
“Ti prego, dearie, chiudi la porta. Questo castello è già abbastanza pieno di spifferi.”
Continuò a filare, come se non gliene importasse niente della nuova visitatrice. Sentì la porta sbattere e sorrise. Malefica non era mai stata una donna paziente: mentre Regina avrebbe potuto attendere la sua vendetta anche per un secolo, lei sfogava subito la sua rabbia, per poi lasciare spesso incompiuti i suoi propositi. La strega indossava ancora l’abito scuro del suo exploit alla festa.
“Mi chiedo perché mi disturbi ancora a tenere le porte chiuse a chiave. Chiunque entra come e quando vuole. Non ti pare, dearie?”
“Al diavolo, tu e le tue facezie. Esigo subito una spiegazione per il tuo empio gesto di modificare la mia maledizione alla principessa Aurora.”
“Il mio empio gesto, come lo chiami tu dearie, ha salvato la sua vita. Non avevo stretto alcun accordo con te che m’impedisse di fare altrimenti.”
Gli occhi di Malefica stavano già tornando del loro solito celeste. La rabbia stava evaporando, come aveva previsto.
“Sì, in effetti posso essere stata un po’ esagerata. Ma quei reuncoli hanno avuto l’ardire di non invitarmi alla festa!”
“Malefica, sono certo che ricorderai il sortilegio che hai scagliato sulla regina Selene.”
“Ma quello è stato secoli fa! Me n’ero persino quasi dimenticata.”
“Beh, loro no.”
La strega sospirò.
“Ormai non posso disfare ciò che ho fatto: ne va del mio buon nome.”
La donna iniziò a passeggiare per la stanza, e Rumpelstiltskin iniziava a sentirsi infastidito per i fruscii del suo vestito vaporoso.
“Cosa posso fare? Inoltre, re Stephen mi ha fatto un ulteriore affronto.”
“Ma davvero, dearie?”
“Ha osato emettere un bando con il quale ordinava di distruggere tutti gli arcolai del regno! Come se non potessi farne comparire uno alzando un mignolo!”
Rumpelstiltskin ridacchiò.
“In effetti, il re non ha mai brillato per intelligenza. Ma devi concedergli la paura per la figlia, la piccola Aurora.”
Malefica gli venne all’improvviso davanti e sfiorò l’oro filato dalla paglia.
“Ascolta, Rumpelstiltskin, voglio stringere un patto con te.”
Lui inarcò un sopracciglio e si alzò a sua volta, fermandosi a pochi millimetri da lei per esaminarla bene ad occhi dischiusi.
“Stai scherzando, dearie?”
Lei sostenne il suo esame impassibile.
“Affatto. Voglio che mi aiuti a portare a termine questa maledetta vendetta.”
Rumpelstiltskin le voltò le spalle, facendo un cerchio in aria con la mano.
“Temo sia impossibile, dearie. non mi rimangio la parola data.”
“Non hai mai promesso di non aiutarmi. Ascoltami bene, Rum.”
Lui emise uno sbuffo insofferente.
“Ma che cos’avete tu e Regina con il mio nome? Inizio a credere che vi risulti difficile pronunciarlo per intero.”
“Non beffarti di me, Rumpelstiltskin. Può darsi che le fate amiche della regina sappiano riconoscere la mia magia.”
“Indubbiamente. Ha un’impronta inconfondibile.”
“Ma non conoscono la tua.
“No davvero. Ma se pensi che…”
“Non penso niente. Cosa vuoi in cambio del prestito dell’arcolaio che usi per filare la paglia in oro fra sedici anni?”
Le spalle del Signore Oscuro erano scosse da tremori. Fece una mezza piroetta su se stesso e rise, sempre più incontrollato. Gli occhi scuri erano screziati di lampi d’oro e la bocca era aperta in una fessura sottile.
“Esilarante, dearie. La regina mi ha detto che sono un ottimo buffone di corte, ma tu potresti essere la mia compagna nel duetto.”
“Per la seconda volta, Rumpelstiltskin, non sto scherzando. Se tu mi darai il tuo arcolaio, ti darò una cosa molto preziosa. Una cosa che so che tu stai cercando da molto tempo.”
Lui si sentì momentaneamente la gola secca. Le parole che voleva dire erano tutte bloccate all’interno della mente e non volevano saperne di uscire dalla bocca. Dopo qualche secondo, riuscì a ricomporsi.
“Se sei così informata, dearie, saprai che non è una cosa quello che sto cercando.”
“Oh, lo so. Ma per arrivare a ciò che vuoi devi avere qualcosa che ti permetta di arrivarci. Un portale verso un altro mondo… un mondo senza magia. Sbaglio?”
Rumpelstiltskin si sentiva male. Gocce di sudore gli scendevano dalla fronte e gli occhi erano diventati trasparenti come vetro. Si voltò e le fu addosso in meno di un istante, stringendo la gola della strega tra le mani. Posò una mano sul suo petto, dove sentiva il cuore, e premette.
“Come lo sai? Chi te l’ha detto? Dimmelo, o sai cosa succederà Malefica. Chi pensi che abbia insegnato quel trucchetto alla tua cara amica Regina?”
Le pupille della donna erano dilatate per la paura.
“Il… il mio corvo. Volando, sente e vede molte cose e io dopo ne assorbo il ricordo. Ho assistito al tuo incontro, molto tempo fa, con un marinaio specializzato nel recuperare rarità. Ti chiese in cambio la giovinezza eterna, se non vado errata.”
Lui la lasciò andare, veloce come l’aveva afferrata.
“Cosa puoi darmi, dunque?”
“Avrai sentito parlare dell’ossessione di Regina verso Biancaneve. Ha letto in un testo antico di una maledizione, così potente da portare tutto il mondo delle fiabe in un'altra dimensione senza magia, dove il tempo per noi sarebbe eternamente fermo. Senza invecchiare, senza morire, senza ricordi chi eravamo qui. Vuole attuarla per eliminare non solo il lieto fine della figliastra, ma quello di tutti.”
“Cosa c’entriamo io e te?”
“Io ho l’ingrediente principale per crearla, ma non l’ho detto a Regina. Tu sei il più abile pozionista di tutti i reami e solo tu puoi riuscire a farla. Lei verrà presto da te a chiederti aiuto, e se glielo darai, potrai essere nel mondo in cui c’è anche tuo figlio e trovarlo, finalmente.”
“Non prenderti gioco di me, dearie. Hai detto che nessuno conserverà memoria di questa vita.”
“Sono certa che troverai un modo nel patto che stringerai con Regina. Oppure, sarai sicuramente in grado di creare una pozione in grado di mantenere intatti i tuoi ricordi.”
Il cervello di Rumpelstiltskin ragionava veloce. Solo una cosa sarebbe stata in grado di assicurargli quell’esito: una goccia di una magia più potente della maledizione che la regina voleva scagliare. Lo sguardo saettò verso l’unico posto vuoto della sua collezione. Solo il Vero Amore avrebbe potuto effettivamente avere successo. Ma non aveva idea di come fare per crearlo. Belle era morta…
Il pensiero della bambina che avea visto solo poche ore prima gli invase la mente e per un momento prese in considerazione l’idea di rifiutare. Gli sembrava di tradirla, come aveva tradito suo figlio.
“E in cambio di questo… ingrediente, vuoi che tra sedici anni ti presti il mio arcolaio?”
“Esatto.”
Il suo cuore riprese a battere regolarmente.
“Affare fatto.”
Schioccò le dita e le porse la pergamena. Malefica lesse il testo, poi firmò con la sua piuma lilla.
“È sempre un piacere fare affari con te, Rumpelstiltskin.”
“Gli accordi sono il mio punto debole, lo sai dearie. Non so resistere.”
Quando la sua ospite se ne andò, lui batté le mani e rise, una risata acuta e stridula. Nessuno prestava mai attenzione a quello che chiedeva: la cara Malefica aveva dato per scontato che la principessa Aurora si sarebbe avvicinata al suo arcolaio, ma lui non aveva certo promesso di fare sì che la ragazza si pungesse.
 
 
Angolo dell’autrice: Un altro capitolo, dopodichè siamo quasi alla fine; spero di non aver dato l’impressione di una Malefica troppo buona, ma nel secondo episodio mi sembrava molto più ragionevole di Regina e poi si tratta di una delle mie cattive preferite. Ringrazio jarmione per aver recensito e le comunico che l’adoro anch’io, soprattutto per la sua venerazione per Rumpel e Jareth, poi ringrazio Chihiro per aver messo la storia tra le ricordate e ancora jarmione, Katharine, Silvie de la nuit per averla messa tra le seguite. Alla prossima avventura!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Nimel17