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Autore: bambi88    19/05/2007    3 recensioni
Sakura aveva imparato a combattere [ attacca, calma, difendi]. Aveva imparato a dimenticare. Aveva imparato a sperare in silenzio. Ma ora il corpo del suo compagno era ancora caldo [ ma era morto, inutile illudersi], la missione fallita. Tutto perchè la notte era scesa. Velecemente. Vestita di bianco, con gli occhi rossi come la notte. Una sorta di sasu/saku (una specie...leggete per credere). Spero vi piaccia. Un bacione!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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che hai sakura

- che hai?-
- nulla…-

I kunai avevano smesso di sibilare dopo tutto quell’orrore.Sakura portò una mano alla fronte, accarezzandosi le tempie.
Socchiuse gli occhi stanchi e sospirò.
- che hai Sakura-chan?- chiese una voce allegra, mentre qualcuno, da lontano, soffocava un grido.
- Niente…- sorrise lei, imbrattandosi le mani nella larga ferita che squarciava il petto del ragazzo.
- Naruto, visto che sei allegro…chiedi alla Volpe se stasera mi facilita un po’ le cose… c’è Kiba che guaisce come un cagnolino ferito. Devo proprio andare…-
- Kiba non guaisce, al massimo frigna come un ragazzina..- rispose lui, alzando la voce, ottenendo per risposta qualche maledizione urlata al vento.
- Vedi Sakura-chan, Kiba sta benissimo!-
- Sei il solito baka Naruto-kun…- sibilò lei, chiudendo la ferita
- Ora vedi di rimetterti in fretta…- gli accarezzò i capelli sporchi e impolverati
                                                                                       

                                                                                         - che hai?-
                                                                                           - nulla…-

La notte era scesa anche in quell’angolo di nulla.
Sakura portò le mani al vestito, lasciandovi impresse due profonde macchie rosse.
- non piangere Akamaru.. . per ora dorme…-
L’enorme cane immerse la testa sotto il corpo del ragazzo, che ora, notò Sakura, sembrava davvero leggero.
- non puoi fare davvero altro per lui?-
Sakura voltò la testa con uno sguardo indifferente.
La ragazza che le porgeva un panno bagnato tremava.
Era sempre stata una debole.
- no Hinata. E non piangere.-
La ragazza abbassò gli occhi nivei, accarezzando il volto dell’Inuzuka.
- se puoi…ti prego, salvalo…-
- ti ha protetta no?!...non è bello essere protette da qualcuno che ti ama?...almeno qualcuno ti ama Hinata.- pensò Sakura, allontanandosi dal corpo quasi completamente esanime.
                      

                                                                                          - che hai?-
                                                                                            - nulla…-
- Si vede qualcosa?-
- No. Sembra se ne siano andati. Che terribile seccatura.-
Il ragazzo si accasciò sul tronco sul quale era appollaiato da ore ormai.
- E dimmi Sakura…Kiba…-
- Ancora no Shikamaru- rispose Sakura, allentando i lacci degli stivaletti.
- Puzzi di cane e sangue- Neji, si avvicinò alla ragazza, ondeggiando il braccio ferito.
Sakura stampò sulle labbra un’espressione di disgusto.
-… e non ho chakra per curare qualcuno gentile come te, Neji…-
il ragazzo si avvicinò a Shikamaru, che gli porse delle bende pulite.
- Ma che hai Sakura?-
- Niente- sorrise ancora la ragazza, scendendo verso il cumulo di terra che avevano reso un momentaneo nascondiglio per la notte.

                                                                                         - che hai?-
                                                                                          - nulla…-

- ha ragione, puzzo davvero di cane e sangue- sussurrò lei, gettandosi sotto una delle coperte
- …dovrei darmi una lavata, appena uscita da quest’inferno.- portò le mani dietro la nuca, fissando le poche nubi che ferivano la volta celeste.
Nubi rosse davanti ad una luna rossa.
- che fantasia stasera è?- Naruto si accasciò accanto a lei, massaggiandosi la ferita quasi completamente rimarginata.
- Per cosa?-
- Il cielo Sakura, tutto questo rosso…a Sasuke piacerebbe…-
- Di Sasuke ne ho abbastanza per oggi, Naruto-kun- si voltò nella coperta, accompagnata solo dal suono delle foglie che scricchiolavano sotto di lei.
- Sakura…-
- Niente Naruto. Non ho niente.-
- Scusami…vado da Hinata. È molto tesa-
- Si. Io riposo.-
  

                                                                                           - che hai?-
                                                                                             - nulla…-

Riposare era davvero una parola che a Sakura da anni ormai non piaceva.
Perché riposare era abbandonare ogni sensazione.
E perché riposare era smettere temporaneamente di pensare.
Ma quando la sua testa non era impegnata in qualche complicato pensiero, allora era più difficile rispondere a quella semplice domanda.
- che hai Sakura?-

- che hai?-
- nulla…-

- Sakura, Kiba sembra essere peggiorato-

La mano le stringeva la spalla convulsamente.
- eccomi…-

Le sue labbra secche trassero qualche profondo respiro ma a Neji sembrò che la ragazza annaspasse.
Forse proprio per questo, o perché lui Sakura non la capiva proprio,che si trattenne dal farle quella domanda.

- che hai?-
- nulla…-

Hinata gli passava un panno sulla fronte accaldata.
- non respira bene…- le sussurrò, quando la ragazza le si inginocchiò accanto.
- …dobbiamo portarlo al villaggio. Qui non possiamo far altro che…-
- …vederlo morire?- aggiunse Shikamaru, accendendosi una sigaretta
- si.- concluse lei, spostando lo sguardo sul moro
Era sempre stato più intelligente e spregiudicato degli altri.
Per questo Sakura lo apprezzava. E lo odiava.
- Sakura, tu hai già fatto molto. Occupati di Neji.- Nara si allontanò verso l’albero dove ora, appena nascosto tra le fronde, vi era Naruto.

- che hai?-
- nulla…-

Sakura si avvicinò al ragazzo che sembrava dormire appoggiato con la sola schiena al tronco di un albero.
- ora hai persino del chakra per me?- sorrise beffardo, mentre lei gli sollevava l’orlo della camicia imbrattata.
- Zitto e pensa a guarire- sorrise lei, illuminando attorno a sé di quella calda luce verde.
I minuti passarono nel silenzio più assordante.
I cuori battevano, come sempre, con ritmi diversi.
- bene… ora puoi tornare a spaventare i cattivi- gli disse, tirando via della polvere dalla gonna.
Neji mugugnò qualcosa di indefinibile, prima di lasciarla sola.

Lei si appoggiò al tronco, cercando il calore che lo Hyuga vi aveva impresso.
Socchiuse gli occhi sempre più stanchi e lasciò che il tempo scivolasse attorno a lei.
Doveva farsi una doccia. Comprare dei fiori freschi. Visitare Kakashi-sensei.
Aveva davvero tanto da fare una volta tornata a Konoha.
Sospirò rumorosamente, portandosi le mani alle tempie.

- KIBAAAAA…-

L’urlo si perse nella nebbia.
Sakura mosse solo un sopracciglio prima di portarsi le mani alle orecchie.
Ora che era sola.
A lei la morte non piaceva.
Non le era mai piaciuta.
Serrò gli occhi asciutti e contrasse la bocca in una smorfia.
Strinse le ginocchia al petto.
Non voleva.

- Hinata, calmati…-

Troppi pianti.
Sakura aveva smesso di piangere.
Lei che aveva pianto tanto
[lei che aveva pianto troppo] .
Lei detestava ascoltare i singhiozzi ritmici di Hinata.

- che succede?-
Occhi spenti.
Occhi grigi.
- Kiba è…- sospirò Naruto, stringendo al petto la fragile Hinata.
Tanto fragile che, si accorse di pensare Sakura, ancora niente l’aveva toccata.
- dov’è Neji?- chiese la kunoichi con occhi freddi e grigi.
- Dobbiamo andarcene di qui, ormai è inutile restare-
In cinque osservavano il viso freddo di Kiba.
Nessun dolore.
Solo angoscia.
Perché, era normale, il corpo sarebbe dovuto rimanere lì.

 

- che hai?-
- nulla…-

Hinata singhiozzava ancora in un angolo, accoccolata al petto di Naruto.
Neji e Shikamaru scavavano un fossa profonda, con i volti accaldati e le mani sanguinanti.
Hinata singhiozzava.
Neji e Shikamaru scavavano.

- che hai?-
- nulla…-

Forse per questo nessuno si accorse di Sakura.
Hinata singhiozzava.
Neji e Shikamaru scavavano.
Qualcuno di loro sussurrava qualche frase ad Akamaru, che in un angolo vegliava.
Senza piangere né lamentarsi.
Come morto.
- ora è felice.-
- ora non soffre.-

Forse è perché erano tutti impegnati a parlare della morte che nessuno si accorse di Sakura.
Hinata si era addormentata sul petto di Naruto.
Naruto muoveva, senza emettere alcun suono, le labbra spaccate, mormorando di un certo cagnaccio puzzolente che ora se ne era andato.
Che ora, in mezzo la foresta, li aveva lasciati soli.
Neji si era lasciato scivolare a terra, accanto la fossa.
Teneva una mano stretta attorno al braccio ferito, con lo sguardo basso e il sudore sulla fronte.
Shikamaru aveva trascinato il corpo fino al limite della fossa.
Lo fissava con sguardo lucido, chiedendosi ancora cosa avrebbe detto a colei che attendeva Kiba a Konoha.
Forse è perché ognuno aveva troppi pensieri sulla morte, che nessuno si accorse di Sakura.

- che hai?-
- nulla…-

Sakura odiava la puzza di sangue e cane che aveva addosso.
È per questo che si era allontanata.
Doveva levarsi la puzza di Kiba da dosso.
Doveva levarsi la puzza di sangue che aveva addosso.

Forse è perché Sakura non aveva mai niente che nessuno si accorse di lei.
È perché non aveva proprio mai niente che quando il sole sorse Naruto non la vide.
Ma non si preoccupò.
Sakura non aveva mai niente.

Sakura, sull’orlo di quel precipizio si accorse che dopo quella notte lei non aveva davvero più niente.
Perché quella notte, nello stridere della battaglia, i suoi occhi lo avevano visto.
Freddo, spietato e assassino.
Come mai i suoi occhi avevano visto l’amato Sasuke-kun.
Che era solo freddo, spietato e assassino.
Forse è perché troppe volte gli avevano fatto quella domanda
                                                                        - che hai?-
Che ormai la sua bocca si muoveva senza alcun controllo.
                                                                        - niente-
Era naturale non avere, non provare niente per lei.
Sakura si specchiò nel freddo e grigio cielo del mattino.
Avrebbe voluto essere ancora a Konoha
Avrebbe voluto ascoltare la voce di Kiba urlare a Naruto
- sei troppo lento Volpino-
- senti chi parla cagnaccio-
Avrebbe voluto osservare il volto distaccato ma divertito di Neji.
Avrebbe voluto riflettersi nello sguardo innamorato di Hinata, che seguiva placidamente i movimenti di Naruto.
Avrebbe voluto sfidarsi con Shikamaru. Era bravo con gli indovinelli. Per questo Sakura lo ammirava. Ma era dannatamente bravo negli indovinelli. Per questo Sakura lo detestava.
Avrebbe voluto credere ancora che Sasuke sarebbe tornato.

 

Lo aveva creduto Sakura, ondeggiando tra i rami di quella foresta.
Non era tranquilla
                            [Questo mai]
ma accanto a Neji, che sorrideva soddisfatto,
dietro a Naruto e Kiba, che si rincorrevano,
davanti a Hinata, che fissava Naruto,
parlando con Shikamaru, quel maledetto genio,
si era calmata.
Forse perché erano tutti tranquilli.
                           [E questo non accadeva mai].

- che hai?-
- nulla…-

Si chiese Sakura se valesse la pena tornare indietro.
Si voltò verso al boscaglia, dove giaceva quel cumulo di pietre, che Shikamaru aveva scelto come nascondiglio.
Si chiese se ora che Kiba era morto e Neji guarito, il suo ritorno fosse valso a qualcosa.
Ma soprattutto si chiese perché tutti continuavano ossessivamente a ripeterle
- che hai Sakura?-
Tutti.
Tranne uno.

- che hai?-
- nulla…-

 

Ma la tranquillità era finita fin troppo presto.
Sakura stava pensando.
                                                 [cavolo Shikamaru, stavolta non ci arrivo proprio]
Naruto stava ridendo.
                                        [ ma se ti lancio un bastoncino, corri e me lo riporti indietro, Fido?]
Hinata stava arrossendo
                                                                     [Naruto-kun…]
e nessuno si era accorto della notte.
Che era arrivata.
Vestita di bianco.
Con i capelli scuri e sottili mossi dal vento.
Con gli occhi rossi come la luna.
Ma la tranquillità era finita troppo presto.
Era iniziata quella battaglia.
Senza sapere cosa l’avesse scatenata.
Ed era scesa la notte.

- perché Sas’ke?-
Sakura lasciò che le gambe penzolassero nel vuoto.
Si voltò ancora.
Ma nessuno la cercava.
Lei non aveva niente.
Lei non era niente.
Forse è solo per questo che Sakura si chiese se valesse davvero la pena continuare a credere in qualcosa o in se stessa dopo quella notte.

 

Forse è perché Sakura stava pensando, perché Naruto stava ridendo e Hinata arrossendo che la notte scese così velocemente.
Sakura ricordava di aver visto calare il sole.
Era ancora troppo caldo.
Aveva tanto desiderato un po’ di fresco.
Shikamaru si era asciugato con una mano la fronte e le aveva sorriso beffardo.
                                                                   [questa volta ti ho battuto Haruno]
Kiba era saltato su Akamaru che scodinzolava felice
                                                           [ridi volpino, che avrai tempo di piangere quando ti avrò preso]
Neji aveva chiuso i suoi pallidi occhi.
                                                                 [non la finirete mai di litigare voi due?]
Forse era perché tutti pensavano alla vita e alla luce che nessuno si accorse della notte.

E la notte scese come una coltre pesante.
Si impossessò dei loro corpi come un bambino viziato con le sue bambole.
Forse è perché nessuno aveva paura che scese la notte più spaventosa.

Sakura smise di pensare quando i suoi occhi incrociarono la lama di Lui.
Naruto smise di ridere quando vide la sagoma della Notte.
Hinata smise di arrossire quando un kunai le sfiorò la fronte.

- dannazione, è una trappola! Al riparo!- Neji aveva urlato, questo lo ricordavano tutti.
Ma forse il fiato gli manco in gola, quando il primo colpo trafisse il sottile corpo di Hinata.
Naruto distolse lo sguardo da Lui.
Quella sfida non valeva la sua vita.
Corse Naruto.
Combatté Sakura.
Lottò Shikamaru.
Forse è per questo che quella notte scese come una coltre pensante.

- Neji, guardami le spalle!- Sakura si avvicinò al compagno, che, con i capelli lunghi sciolti attorno al viso, lottava contro nemici invisibili
- Sakura non fare sciocchezze…difendi la posizione- era un ordine chiaro e perentorio.
Neji non ammetteva mai repliche.
Ma la sagoma si confondeva con la notte più nera.
Ma la sagoma sembrava sparire, illuminata solo da quei terribili occhi rossi.
E Sakura conosceva fin troppo bene quei dannati occhi.
- Sas’ke-kun- fu un sospiro, un lieve battito di un cuore stanco anche solo di sperare.
Non poteva permettere che la notte lo portasse via ancora.
E ancora.
E ancora.
Come in tutti i suoi incubi.
Sakura era stanca dei suoi incubi.

Kiba giacque riverso al suolo.

Forse fu perché Naruto aveva smesso di lottare, forse perché Hinata era corsa verso di lui ansimante, forse perché Kiba aveva visto la lama insanguinata di Sasuke rivolta alla gola della Hyuga o forse semplicemente perché il caso volle così.

Kiba giacque riverso al suolo.

Hinata voltò il pallido viso verso di lui.
Lui la fissò con occhi stanchi.
Sakura lo vide sussurrare il suo nome.
Forse non la amava più.
Forse si era rassegnato.
Forse aveva capito.
Forse si era arreso.
Ma Sakura lo vide ancora sussurrare il suo nome prima di svenire.
Colpito da una spada rivolta alla gola di Hinata.
Forse anche per questo Sakura si allontanò da Neji.

- Naruto!-
Anche Naruto aveva smesso di lottare.
Sakura sentì un nodo salirle verso la gola ed arrestarsi sulle labbra.
Tentò ancora di ripetere quel nome.
La dava sempre sicurezza.
Ma ora era a terra, come morto.
Forse morto.
Strinse i pugni serrando gli occhi.
- perché Sas’ke?!-

Ma Sasuke non parlava.
Sasuke era una notte troppo fredda.
Non era possibile resisterle.
Questo pensava Sakura, sferrando colpi tra la nebbia fitta.
- Sas’ke… non sono una bambina Sas’ke. Combatti-

Troppo fredda quella notte.
Nessuno poteva resisterle.

Ma Sakura aveva sentito le grida di Neji, i boati delle trappole di Shikamaru, i lamenti di Akamaru.
Ma Sakura voleva solo che quella notte i suoi incubi finissero.
Per sempre.

Sakura vide riflessi in una pozza i timidi raggi solari.
Tiepidi, rosati, rossastri, giocavano con la densa superficie della macchia a rincorrersi, a sfiorarsi, a lasciarsi.
Un senso di nausea le salì alla gola.
Non era una semplice pozza.
Era sangue.
Sakura si chiese perché una cosa così bella dovesse essere anche così terribile.
Sorrise.
Tutto questo le ricordava Sasuke, infondo.

 

Sakura vide la katana abbattersi sul suo capo e si gettò tra la fitta boscaglia.
Sospirò lentamente, accarezzandosi il braccio indebolito.
Osservò attentamente la zona distrutta dai suoi pugni violenti.
- Ti stai stancando inutilmente…- si sgridò, increspando il sorriso in un ghigno.
Sasuke la fissava attraverso le foglie caduche.
Forse anche per questo si gettò di nuovo in un combattimento cieco e senza scopo.
Ma Sakura voleva che i suoi incubi finissero.

Non avrebbe permesso alla notte di portarlo di nuovo via da lei.

 

Forse se lei gli avesse solo chiesto di tornare, quella notte sarebbe stata diversa dalle altre.
Forse se lui l’avesse solo guardata davvero, quella notte sarebbe stata diversa dalle altre.
O forse sarebbe stata sempre la solita notte.
Lui non le avrebbe risposto, abbassando lo sguardo carminio.
Lei sarebbe avvampata di rabbia. Nessuno si permetteva più di leggerle dentro.
Tutti si limitavano solo a quel " che hai Sakura-chan?"
Forse è proprio per questo che quando Sakura lo bloccò a terra tutto cambiò.

 

Sakura sporse le mani verso il precipizio, come in un fantastico volo.
Si era chiesta tante volte cosa volesse dire volare davvero.
Come un uccello o una farfalla.
Non per vedere tutto dall’alto o per sentirsi libera.
O no, questo Sakura non lo desiderava affatto.
Lei voleva solo provare ad allontanarsi.
Sorrise quando il vento le scompigliò i capelli.
Per poco sperò che quel vento portasse via l’odore di cane e sangue.
L’odore di Kiba.
L’odore del sudore della battaglia.
L’odore di Lui.

Gli incubi non finiscono mai.
Perché nei suoi incubi lui spariva con le prime luci dell’alba, come una nebbia sottile.
Sakura lo guardava ora.
Ferito.
Sanguinante.
Sperando di vederlo svanire lentamente.
Sperando di risvegliarsi nel suo scomodo letto
                                        [non era scomodo, ma lei non riusciva più a dormire]
Sperando di dimenticare quell’incubo.
Quell’incubo che era diventato realtà.

- ritirata, veloci!-
Sakura aveva sentito la voce, attutita dalla battaglia, di Nara.
Ma lei era nascosta.
Aveva ascoltato i passi appesantiti da Hinata.
Quella sciocca cercava di salvare Naruto.
- ma Naruto l’hai ucciso, vero Sas’ke…?- bisbigliò, con gli occhi annebbiati.

Ma Sasuke non rispondeva.
Come sempre la fissava.
E la fissava ancora, come sempre, con gli occhi di brace.
Occhi di brace che si spegnevano in quel lago freddo dei suoi.
Eppure Sakura sapeva di essere sola.
Di averlo battuto.
Di poterlo riportare a casa.
Ma gli incubi non finivano mai.

- che hai?-
- nulla…-

Il sole era ormai sorto.
                                                                 [fa sempre troppo poco caldo]
La ferita di Naruto doveva essersi ormai rimarginata.
                                                                 [alla fine tu non eri morto]
La fasciatura di Neji doveva essere cambiata.
                                                                 [troppo testardamente orgoglioso]
Il corpo di Kiba doveva già essere gonfio.
                                                   [saresti dovuto tornare a casa. Lì qualcuno ti aspetta. Ancora non sa.]
Ma quello che Sakura continuava a non capire è perché lei fosse tornata in quel posto.


- Questa volta Sas’ke saremo felici-
Aveva parlato con una voce che persino lei stentava a riconoscere.
E come sempre lui non le rispondeva.
Inclinò il viso
                                                           [sei sempre troppo bello Sasuke-kun]
- uccidimi Sakura-  le disse, fissando il precipizio che si apriva a pochi metri da loro
Forse perché il sangue di Naruto gli sporcava il bel viso, o perché non si era neanche accorto che lei stesse piangendo, o perché non l’aveva ascoltata, che Sakura sorrise.
- te l’ho detto Sasuke. Saremo felici. Tutti. Questa è una promessa.-

 

Sakura si era chiesta cosa volesse dire volare.
Questo lei se lo chiedeva spesso.
Non per essere libera, né per guardare tutto dall’alto.
Questi erano desideri di altri.
O no.
Sakura non voleva altro che allontanarsi.
Per questo Sakura si voltò [un’ultima volta] verso quelle voci.

Forse Hinata si era svegliata, con i nivei occhi arrossati dopo il lungo pianto.
Forse Naruto le aveva sollevato il bel viso dal petto, imprimendole sulla fronte un bacio con le labbra secche.
Forse Neji si sarebbe cambiato la fasciatura, solo, in un angolo appartato.
Forse Shikamaru avrebbe deposto il corpo di Kiba nella fossa e si sarebbe acceso un’immancabile sigaretta.
Forse Akamaru avrebbe iniziato a piangere, chiedendosi, semplicemente, perché il suo padrone fosse stato così insensato da sacrificare la propria vita per qualcuno che non lo amava.

- Sakura, dannazione! Dove diavolo eri?- Nara si avvicinò alla ragazza che, camminando lentamente, si faceva strada tra i rami della boscaglia.
Ma lei aveva solo sollevato gli occhi
                                                 [che se fossero stati carminio sarebbero stati i suoi]
continuando a camminare.
- Kiba e Naruto sono feriti…- la voce implorante di Hinata sembrava averla destata.
- Ferito…- aveva ripetuto, sollevando gli occhi.
                       [che se fossero stati umidi di lacrime tutti avrebbero riconosciuto]
- portatemi da loro. Non c’è tempo-
                                           [in un modo o nell’altro saremo felici. È una promessa]

 

Quando Neji aprì i pallidi occhi avvertì che il braccio gli pulsava.
La ferita si era riaperta.
Imprecò silenziosamente, avvicinandosi a Shikamaru che rigirava lentamente tra le dita un mozzicone.
- quando partiremo?-
- appena il sole sarà alto. Il confine non è lontano.-
Neji osservò la fossa appena ricoperta da un sottile strato di terra.
Kiba vi avrebbe riposato per un po’.
Puzzava di sangue e cane.
Voltò il viso verso Hinata e Naruto che sembravano ancora addormentati, ognuno nel proprio incubo.
Ma qualcosa non andava.
- dov’è Sakura?-

Neji si era chiesto molte volte cosa non andasse in Sakura.
Perché le sembrasse una bambola rotta, benché fosse la kunoichi più forte di Konoha.
Perché non riuscisse proprio a comprenderla.
E si chiedeva perché ora, solo ora, in fondo a quel burrone, Sakura sorridesse.

Naruto singhiozzava sommessamente.
Gli occhi azzurri forse non avevano mai pianto tanto.
Stringeva tra le mani il volto esanime di Sakura.
Almeno aveva ripreso a sorridere, pensò, avvicinandolo al petto.
Almeno ora gli era accanto.
Accanto a quell’incubo dal quale Sakura non era riuscita a svegliarsi.

Perché, in fondo, Sakura non aveva nulla.
                                                       [oltre il suo incubo]
Nulla per cui valesse ancora la pena combattere.
   

                                                [almeno io e te Sas’ke saremo felici. Per sempre]

 

 

Rapporto n° 154
Obiettivo: Missione recupero rotolo proibito.
Livello: S
Leader: Shikamaru Nara
Componenti: Neji Hyuga
                      Hinata Hyuga
                      Naruto Uzumaki
                      Kiba Inuzuka
                      Sakura Haruno
Risultato: Fallita.
Feriti: Neji Hyuga
           Naruto Uzumaki
Deceduti: Kiba Inuzuka (caduto in battaglia)
                 Sakura Haruno (suicida)
Note: accanto al corpo della Haruno è stato rinvenuto quello, anch’esso senza vita, di Sasuke Uchiha, ricercato di livello S.

 

 

 

Lo so..pratiacamente non ha senso. Ma era in fase: Sakura alla fine si suicida (era un'idea che mio ronzava in testa). Spero vi sia piaciuta...non è esattamente il mio stile, è stata (come tante ultimamente) una specie di esperimento.
A dir la verità mi dispiace per Hinata (che ho maltrattato un pò, nonostante mi piaccia molto) e soprattutto per Kiba (non riesco a spiegarmi perchè alla fina ci abbia rimesso proprio lui...povero ç__ç).
Spero che non vi abbia fatto molto schifo (correggo l'ipotetica di prima sull'esservi piaciuta)...a presto!

Grazie a tutte e tutti quelli che recensiscono le mie ficcy! Ed un grazie ancor più speciale a coloro che lasceranno un commentino qui ^__^ (dai almeno ci ho provato)...

Baciotti!

Roberta

  
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