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Autore: EnglandLove98    03/11/2012    1 recensioni
-Suvvia, sai meglio di me che questo comportamento non ti si adice Mel...oppure dovrei chiamarti Melly?-
Mel strabuzzò gli occhi e trattenne un grido: solo una persona la chiamava Melly...e quella persona dovrebbe essere morta....
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                            A volte ritornano- Capitolo 1



-E anche lei è andata...- Mel poggiò il suo telefonino sulla scrivania ingombra di libri, fogli e quaderni.

Aveva appena finito di parlare al telefono con Rose, la sua migliore amica da tempo immemore: la ragazza le aveva fatto due scatole così su Richard, il ragazzo con cui era uscita (leggesi : baciata alla francese). Oramai era rimasta solo lei, nel suo gruppo d'amiche, a non avere mai avuto un ragazzo. -Sfido...chi si potrebbe interessare a me?- si disse la ragazza, studiandosi allo specchio: vedeva una sedicenne piuttosto alta, minimo un metro e settanta, non grassa ma nemmeno magrissima,con dei grandi occhi marroni cerchiati da una pesante montatura nera e capelli marroni che le ricadevano scomposti sulle spalle. Non aveva il fisico minuto e perfetto di tutte le sue amiche e questo era il suo più grande cruccio. Convinta di non poter mai interessare a nessuno, aveva adottato un comportamento alquanto acido e bastaro nei confronti del 'sesso forte', tanto d'aver acquisito il soprannome di 'Stronza', che non aveva certo favorito al suo comportamento.

 

Era stanca d'essere sola, ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato alla sua facciata di ragazza indipendente e forte. Acceso il computer e si conesse a facebook : doveva distrarsi un po'. 20 notifiche. -Da quando in qua sono così popolare?- si chiese. Tre richieste a Farmville, sei partecipazioni ad eventi, un paio di amiche che si erano date alla paza gioia a commentare un suo link. E il 'mi piace' di Mirko alla sua immagine del profilo. Quando lo lesso, Melanie diventò di un bel color rosso fragola : aveva una cotta epica per Mirko, che l'aveva sedotta ed abbandonata tre mesi prima. Si costrinse ad assumere il suo solito color pesca e spense velocemente il pc. Si ficcò le cuffiette dell'iPod nelle orecchie e si distese. - So che hai sempre odiato la tua pancia e le cosce, ma io li amo infinitamente*- tradusse mentalmente. -Pff...quale ragazzo pensa queste cose?-

*Little Thing- One Direction

Spense anche l'iPod e si addormento.

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-Sta cacchio di sveglia!- Melanie correva inciampando per la casa, preparandosi. La sveglia non era suonata e lei era, come al solito, sola in casa: i suoi genitori erano fuori per lavoro, come sempre.

Oramai lei viveva sola. Scese le scale in tutta fretta e si diresse verso la scuola.

Mentre camminava, sentiva una strana sensazione, come se qualcuno la stesse osservando. Si girò più volte di scatto, ma solo una volta vide un'agile ombra voltare l'angolo, ma nulla di troppo sospetto. Arrivò fuori scuola giusto per il suono della campanella. Fece di corsa i centotrenta gradini che la separavano dalla sua classe, all'ultimo piano di un edificio storico. Lanciò lo zaino sul banco infondo, vicino alla finestra. Siedeva sempre sola, ovviamente, mentre Rose e Louise si accomodavano davanti a lei e la rendevano partecipe dei loro discorsi sul colore perfetto di smalto: discorsi che a Mel interessavano ben poco, dato che rosicchiava compulsivamente le sue unghie.

L'ingresso del professore di greco fu accolto con immenso stupore: sia chiaro, a nessuno interessava quell'uomo sulla sessantina, basso e tarchiato. A destare scalpore fu il ragazzo che lo accompagnava: alto sul metro e ottanta, dal fisco scultoreo che si poteva intuire dalla maglia bianca che indossava sopra a dei jeans piuttosto consunti. Gli occhi erano verde intenso, con delle pagliuzze nere, mentre i capelli corti e spettinati ad arte erano color mogano. Sembrava un modello della Hollister sceso in terra. Il professore ebbe molta difficltà a riportare l'ordine in classe : le ragazza erano in preda agli ormoni e laciavano commentini sul 'Chi è quel figo della madonna' , mentre i ragazzi gli lanciavano frecciatine della serie 'Sarà sicuramente gay', giusto per tirarsi su il morale.

-Quanta agitazione! è un ragazzo,anche sbattuto, non mica un dio...-

il commento, tò guarda, acido di Mel fece zittire tutta la classe e anche il professore si voltò a guardarla torvo, per poi approfittare del silenzio.

-Ehm..Allora ragazzi, lui è Marcus Limore ed è un nuovo studente. Marcus, la prego di scusarmi, ma devi sederti vicino alla Signorina Melanie Ford, che per il suo commento poco carino sarà interrogata.-

-Nessunissimo problema, prof.- Mel si alzò con aria di superiorità e si diresse verso la cattedra, mentre Marcus si avviò verso il banco. Quando si incrociarono a metà percorso, la mano di Mel sfiorò quella della ragazzo. Un brivido percorse la ragazza da capo a piedi : era terribilmente gelida.

In più, uno strano senso di inquetudine l'assalì : lei lo aveva già visto da qualche parte...ma dove...come....

L'interrogazione andò benissimo e Mel tornò al suo posto con aria trionfale, fra gli sguardi torvi dei suoi compagni di classe e del professore, che si era visto costretto ad assegnarle un bel sette più.

Solo quando si accomodò al banco, Mel si rciordò del nuovo compagno e di nuovo quel senso di inquitudine la prese: dove diamine l'aveva già visto?

Il suono della campanella che segnava l'intervallo la riportò alla realtà. Fece per alzarsi ed andare in corridoio , ma qualcosa di gelido le afferrò il polso : la amno del nuovo studente.

-Che cazzo vuoi?- Mel cercò di liberarsi della presa ferrea del ragazzo, invano.

-Penso che tu mi debba delle scuse...- Il ragazzo parlò tenendo lo sguardo fisse sue Converse Blu.-

-Non credo proprio. Ho soltando detto che non sei un dio...e che sei molto pieno di te. Datti meno arie, carino.- Mel continuò ad ostentare il comportamente che tutti si aspettavano da lei : d'altronte, lei era la Stronza. Ma non era sempre stata così: c'era stato un tempo in cui lei era una tenera ragazzina tutta zucchero e complimenti, che non sarebbe mai permessa di offendere qualcuno. Ma poi erano venute le medie e i continui insulti sulla sua intelligenza e sulla sua goffagine l'avevano trasformata in un pezzo di ghiaccio acido ed ostile. Rivelava il suo alto dolce solo con le sue migliori amiche.

-Suvvia, sai meglio di me che questo comportamento non ti si adice Mel...oppure dovrei chiamarti Melly?-

Mel strabuzzò gli occhi e trattenne un grido: solo una persona la chiamava Melly...e quella persona dovrebbe essere morta.

   
 
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