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Autore: Marty_Winchester    03/11/2012    3 recensioni
Jessica è tornata! Ma perchè gli angeli hanno deciso di strapparla alla pace eterna? Quale minaccia incombe sull'umanità? Cosa dovrà fare?
Leggete e lo saprete!
seguito della serie:
"As long as I'm around nothing bad happen to you"
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'As long as I'm around nothing bad happen to you '
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«Quindi mio padre ti ha chiesto di venire a tirarmi fuori dalla tomba»

«Esatto…»
Annuisco e continuo a mangiare il mio panino, con prosciutto crudo, pomodoro e maionese.

«Non vuoi sapere perché non è venuto di persona?»
Mi chiede dopo qualche minuto Veronica, un angelo “giovane” come si definisce lei.

«So già la risposta»
Dico con voce neutrale, mentre mi pulisco il lato della bocca dalla maionese.

«Com’è possibile? Io non lo so, e tu non hai ancora ripreso i poteri»

«Conosco mio padre»
Il discorso si chiude così; finisco di mangiare e Veronica mi teletrasporta in una casa abbastanza carina.           
 
«Allora… A cosa vi serve il mio, ormai perso, potere?»
Chiedo dopo qualche minuto, mentre cerco il bagno per potermi lavare i denti.

«A noi servi tu»
Mi chiudo la porta alle spalle, accendo la luce e rimango piacevolmente stupida da tanta eleganza. Mi avvicino al lavandino in muratura, di un piacevole verde smeraldo, e dentro al porta spazzolini trovo pure il mio dentifricio preferito. Lo spazzolino è elettrico, lo accendo e la stanza è invasa da un delicato rumore. Finisco di spazzolarmi i denti, mi sciacquo la bocca e poi esco dal bagno.

«Non offendere la mia intelligenza, non ho i miei poteri, ma non sono stupida: mi avete fatto tornare in vita, cosa che non ho mai chiesto e mai voluto, quindi c’è un problema molto grave da risolvere»
Torno in salotto, Veronica mi guarda con stupore e non smette di fissarmi.

«Hai ragione…»
Sussurra, a un certo punto, abbassando lo sguardo.

«Quindi, cosa sta succedendo?»

«Devi riprendere i tuoi poteri»
Cambia discorso, pensa forse di essere più brava di me in questi sotterfugi.

«Non è quello che ho chiesto»

«Quando riavrai i tuoi poteri, saprai tutto»

«Io voglio sapere tutto adesso!»
L’angelo scuote la testa, riempie i polmoni del suo tramite e mi guarda in modo supplichevole; decido di non insistere, capisco che le hanno ordinato di non dirmi nulla.

«Il mio potere, quindi…»
I suoi occhi si illuminano, mi rivolge un debole sorriso e comincia quello che presumo sarà un discorso lungo.

«Quando avevi quelle visioni di Lucifero, eri riuscita ad avere delle informazioni dal tuo subconscio. Ricordi?»
Annuisco energicamente e mi siedo sulla poltrona marrone scuro: la discussione toccherà argomenti delicati, ho bisogno di stare seduta.

«Ecco… ci serve che tu “sblocchi” quella parte della tua mente»
La sorpresa è così forte che scatto in piedi come una furia; a grandi passi mi avvicino all’angelo e mi specchio negli occhi chiari del suo tramite.

«Non puoi chiedermi di riavere allucinazioni su Lucifero! Sai quanto ci ho messo, cosa ho sopportato per acquisire quella poca sanità mentale che avevo prima di morire?!»

«Lo so che sarà difficile…»

«Difficile? Ma cosa vuoi saperne tu! Ho sopportato cose che manco immagini!»

«Io… ecco…»
Invano cerca le parole giuste, ma non esistono. Passano i minuti, l’orologio a muro produce un fastidiosissimo tic-tac e il mio cuore batte forte nel petto.

«Torna in paradiso, ci penso io»
Una voce familiare, profonda e autoritaria, spezza il quasi silenzio e ci fa voltare entrambe; Veronica annuisce in silenzio e sparisce, io fisso l’arcangelo con stupore.

«Non pensavi che sarei venuto figliola, deduco dalla tua espressione»

«Pensavo ci avessi messo più tempo, molto più tempo»
Il suo sguardo si fa avvilito, mi sento un po’ in colpa: non si merita di essere trattato in questo modo, dopotutto è stato un padre eccezionale nonostante la sua natura angelica.

«Scusami…»

«Non scusarti, hai ragione…», mi stringe al suo petto, mi sento così vulnerabile «Allora, riprendere il tuo potere sarà un processo lungo e difficile; avrai bisogno di un aiuto e so già a chi lo chiederai»




Punto di vista: Dean

Pochi hanno la fortuna di poter condividere il proprio angolo di paradiso con la persona amata; se non avessi Jessica e dovessi vivere –per così dire, dato che sono morto- di soli ricordi, farei di tutto per andarmene.
Questo è uno dei ricordi più belli: sono in macchina, accanto a me Sam legge un giornale, nell’auto c’è un silenzio quasi assoluto. Era il 4 settembre, ci stavamo dirigendo in Oregon per rintracciare un nido di vampiri, non avevo idea che di lì a poche ore avrei fatto un incontro che avrebbe sconvolto il corso della mia vita.
Accelero, tanto in paradiso non corro il rischio di uccidere nessuno o di morire; questa parte è emozionante, ma preferisco di gran lunga i ricordi con i nostri figli.

«Cos’è tutta questa fretta?»
La voce di Sam rompe il silenzio e i miei pensieri. Mi volto verso di lui, purtroppo non è mio fratello, ma solo un ricordo sbiadito.
Alzo le spalle e torno a guardare la strada, illuminata da timidi lampioni. Arrivo prima di quanto in realtà ci vorrebbe: se questo viaggio durasse di più, mi sentirei tremendamente frustrato e il paradiso non lo “permette”. Scendiamo dalla macchina, ci armiamo fino ai denti –anche se so che i vampiri non sono qui dentro- e ci dirigiamo davanti alla casa abbandonata.
 La porta si apre, basta un leggero spintone, e siamo accolti da un odore meno terribile di quanto fosse in realtà. Cammino a passo più spedito di quella volta, in questa casa c’è solo una ragazzina orfana. Arriviamo in quello che doveva essere il salotto, guardo sul divano in cui si era seduta quella volta, ma lei non c’è. Sam mi incita ad andare oltre, a controllare altre zone della casa, ma quando mi giro verso di lui, non c’è più.

«Sam! Hey! Si deve essere rotto qualcosa! Pronto! Angeli!»

«Non si può rompere il paradiso»
Mi giro verso quella voce, incontrando gli occhi familiari di Castiel.

«Cassy, cosa succede?»
Lo vedo mentre mi da le spalle, infila le mani nelle tasche del trench e poi torna a guardarmi.

«Jessica non è qui, è sulla terra»
Strabuzzo gli occhi, mi avvicino a grandi passi verso Cass e gli dico di spiegarmi tutto per filo e per segno.

«Una grande minaccia incombe sull’umanità, sui vostri nipoti: ci serve il potere di Jessica e a Jessica servi tu. Tua moglie ha detto che voleva anche Sam e Vanessa, tutti voi dovrete darle una mano. Avanti vieni, gli altri sono già di sotto»



**angolo dell'autrice**
Allora, che ne pensate?
Lasciatemi una bella recensione se avete gradito il capitolo, una brutta recensione se è stato il contrario xD
alla prossima, grazie a tutti dell'attenzione!


 
 
 
 
 
 
   
 
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