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Autore: MadLucy    03/11/2012    2 recensioni
La mano di mio fratello mi scacciò adirato e mi dissolsi. Bastò un respiro troppo breve.
Nei suoi occhi di buio, ossidati da un dolore che non conoscevo, il mio riflesso non c'era più.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Respiro.





La mano di mio fratello mi scacciò adirato e mi dissolsi. Bastò un respiro troppo breve.
Nico, Nico. Avevo osservato la mia vita scorrere nei suoi occhi per così tanto tempo. L'unica costante, in un'esistenza increspata da spuma sfuggente, era stata la sua mano piccola e stretta nella mia.
Il calore di quel contatto si era seccato da tempo sulla mia pelle, lasciando solo la cicatrice di un ricordo lontano. Non avevo più sangue per avvertire calore. Non avevo più sangue da poter versare per dimostrargli che lo amavo ancora. Lo amavo, ma il fascino delle scelte sbagliate e il profumo della libertà me lo avevano fatto dimenticare.
Cacciatrice. Già, libera, Bianca. Un'illusione troppo bella per non aggrapparcisi fino a consumare le unghie. Il mio sogno sfiorito prima di sbocciare. Mentre promettevo di dedicare la mia vita ad una divinità sconosciuta, lo sguardo ferito di Nico rifletteva l'immagine della sorella stolta che speravo di poter essere.
Ma la finzione del mio cinismo non durò nemmeno una battuta. Pensavo a lui mentre ero con le mie compagne, pensavo a lui mentre combattevo, pensavo a lui quando non avrei dovuto. Pensavo a quel mio fratello solo e troppo piccolo in mezzo ai guerrieri, in un'armatura troppo grande. Abbandonato, sibilava la mia coscienza piangendo le lacrime che io trattenevo, abbandonato. I rimorsi divennero serpenti a torcersi nelle mie viscere. L'ossigeno sapeva di veleno, e Nico era ancora solo. Colpa mia.
E speravo di poter riparare tutto, morendo, cancellando distrattamente la mia vita per fare in modo che la morte portasse via insieme a me anche quelle ultime settimane, così inebrianti e atroci.
L'avevo abbandonato di nuovo, ma lo capii quando sbarre peggiori della mia stoltezza mi imprigionavano, ormai.
Nel regno dei morti, lui divenne l'essenza del mio spettro inquieto. Esistevo pensando a lui, esistevo pregando per lui, esistevo piangendo per lui. Ed ero ancora egoista, ingenua. Stupida. Credevo che, senza di me, lui non ce l'avrebbe fatta: ma le sue lacrime si asciugarono prima delle mie.
Bastò un respiro troppo breve. Nico aveva fatto scomparire con un gesto brusco la mia immagine. Nei suoi occhi di buio, ossidati da un dolore che non conoscevo, il mio riflesso non c'era più.
Lui aveva ricominciato a vivere, io ricominciai a morire.






































Note dell'Autrice: Dopo una vita, rieccomi a postare una robetta su questo fandom. ^-^ E ovviamente su chi? Nico, e chi altri!
Però stavolta ho deciso di raccontare tutta la loro storia dal punto di vista di Bianca. Una specie di introspezione in cui immagino cosa avrà mai potuto pensare, durante il corso di tutto il terzo libro e poi negli Inferi. Per quanto riguarda la storia di Nico che colpisce la sua immagine, mi riferisco ad una scena dell'ultimo libro, quando lui invoca sua madre e Bianca lo invita a non farlo.
Ecco, mi è sembrato molto significativo per descrivere il cambiamento repentino dell'atteggiamento di Nico nei suoi confronti.
Grazie per avere letto, se vorrete lasciarmi una recensione sarò molto felice di leggerla!
Lucy
  
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