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Autore: Yuna_Orange    03/11/2012    5 recensioni
(Dal capitolo 13)
- Posso sapere almeno che cazzo ci fai qui? – Sputò, acida.
Quello ci pensò su, prima di rispondere con uno scialbo: - Non lo so, Gaho ieri notte mi ha portato qua. –
Cane traditore!
- E ti sembra una spiegazione sensata? –
- Boh, forse: avevo sonno e non sapevo neanche dove mettevo i piedi. –
- Ah, adesso sì che ha senso! –
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 – Feeling
 
 
 
 
 
Viscidume.
Di nuovo quella sensazione di attaccaticcio che colava sul suo viso.
Quel cagnaccio c’aveva preso gusto a svegliarla in quel modo.
- Gaho…- Biascicò, ancora mezza addormentata - … lasciami dormire in pace! Vai a rompere le palle al tuo padrone! –
Poi si accorse di avere un arto in più.
C’era un terzo braccio che era sbucato accanto al suo effettivo braccio sinistro, che la stringeva.
E, quando vide che sopra quel braccio clandestino c’era scritto ‘Moderato’, vide rosso.
- Brutto bastardo, stronzo, pervertito, deviato, deficiente!! – Si ritrovò a gridare in preda ad una crisi di nervi.
Ma quello, beato, dormiva.
- Vai Gaho! ATTACCA! MANGIALO! – E quel sacco di pulci le obbedì pure.
Peccato che, nonostante quello leccasse la faccia del deficiente, questo non si svegliasse, scacciando il musone del proprio cane.
- Va bene…t’uccido io! – E gli saltò addosso, stringendogli le mani al collo.
E a quel punto si svegliò.
- Lasciami, mi fai male, cretina! –
Ma Nives non lo ascoltava, continuava a ripetere: - Porco! Bastardo! Che cazzo ci fai qui?! Io ti ammazzo! -
Invano, quello cercava di staccare i suoi artigli dal proprio collo; quando capì che non ci sarebbe riuscito molto facilmente, passò al contrattacco.
Sfoderò una forza che Nives non si sarebbe mai aspettata da quel coso mingherlino, che si ritrovò sopra di lei, dopo averla sbattuta sul materasso. Le strinse i polsi, in modo che le sue mani non potessero più nuocere alla sua salute, e la guardò fisso.
- Stronzo, lasciami andare! – Sputò lei, incazzata nera.
- No. – Replicò quello, ghignando.
La ragazza sbuffò sonoramente, più per calmarsi che per stizza.
Ma dove sono i suoi compari quando servono??  E cominciò a chiamare il resto di quella banda di spostati della quale era ospite.
Ma nessuno rispondeva, e intanto quel gran coglione se la rideva.
- Sprechi fiato: siamo soli. – Disse, mefistofelico.
A quell’affermazione, Nives, se fosse stata libera di muoversi, si sarebbe trovata a dare testate al muro.
Non è possibile, ma che palle!
Roteò gli occhi, stizzita: - Perfetto! –
- Oh, dai! Non fare quella faccia! Milioni di nostre fan vorrebbero trovarsi nella tua stessa situazione: considerati fortunata! –
- Non me ne fotte un cazzo! E dimentichi un piccolo particolare: IO NON SONO UNA VOSTRA FAN! –
- Oh, ma lo diventerai…-
Rabbrividì a quell’eventualità: - Neanche fra mille anni, stanne certo! E ora lasciami! –
- Ti ho detto che non ti lascio. –
- E ALLORA STIAMOCENE QUI TUTTO IL GIORNO! – Gridò, sarcastica.
Ma quello ghignò ancora di più, sempre più diabolico: - La cosa non mi dispiacerebbe. – Soffiò, a pochi centimetri dal suo viso.
- Deficiente. -
Ormai sconfitta da cotanta idiozia, Nives si arrese e non cercò più di liberarsi: tanto era inutile.
- Posso sapere almeno che cazzo ci fai qui? – Sputò, acida.
Quello ci pensò su, prima di rispondere con uno scialbo: - Non lo so, Gaho ieri notte mi ha portato qua. –
Cane traditore!
- E ti sembra una spiegazione sensata? –
- Boh, forse: avevo sonno e non sapevo neanche dove mettevo i piedi. –
- Ah, adesso sì che ha senso! –
- Ma dai, non ti ho dato fastidio! Non ho fatto niente di male! – Disse, poggiando la fronte nell’incavo della sua spalla.
- Levati di lì. – Disse, con una calma glaciale, che sottintendeva un’incazzatura con i fiocchi.
- Ma si sta così bene…- E così dicendo, le mani allentarono la presa che teneva stretti i polsi della ragazza, per congiungersi con le sue, stringendole.
- Se non ti levi subito di dosso, lo giuro, ti stacco le palle. –
La sua risatina sommessa le faceva il solletico sul collo.
- Ssssh – la zittì – Fammi stare così solo un altro po’. –
Vide il suo faccione riemergere dalla sua spalla, con un sorriso esorcizzato: ormai del ghigno diabolico non restava più nulla.
- Mi prometti che non mi farai nulla se ti lascio? – Sentì dire da quel faccino placido.
- Non ti faccio niente, ti stacco solo le palle. – Disse, esitando, scombussolata dal repentino cambiamento di quel coglione di JiYong.
Quello le sorrise e le stampò un bacio sul naso, lasciandola ancora più intontita.
Lasciò libere le sue mani.
C’era una parte di lei che voleva riempirlo di mazzate, ma poi c’era un’altra, che in quel momento aveva preso il controllo del suo cervellino, che la incoraggiava a lasciarlo andare via impunito.
Quello abbandonò il suo letto e andò via, velocemente, prima che la parte incazzata riprendesse il controllo sui suoi neuroni.
Ormai era assodato: i risvegli normali non erano previsti in quella casa.
 
 
 
Decise di stendere un velo pietoso sul suo risveglio, convinta che sarebbe stato meglio così.
Ormai erano ore che di JiYong non si scorgeva neanche l’ombra: infatti, quando scese al piano inferiore, non lo trovò, e non aveva palesato la sua presenza in casa in alcun modo.
Si mise a lavorare di buona lena, finendo presto le sue mansioni.
Solo ad ora di pranzo vide la sua snella figura scendere le scale.
- Da dove sei sbucato? Credevo fossi uscito. – Disse, algida, mentre era alla ricerca di qualcosa di commestibile.
Quello non le rispose e le si avvicinò: - Non c’è niente di buono? – disse, controllando anche nel frigorifero.
Nives, sbattendo un’anta, rispose: - A quanto pare NO! Scusate, me non siete cantanti famosi? E che cazzo, li avete i soldi?! Che ci vuole a fare un po’ di spesa? –
Quello sbuffò: - Ordiniamo qualcosa e facciamocelo portare su. – Risolse in fretta.
- Ma non mangiate mai cibo sano? Un po’ di verdura ogni tanto non vi fa male! –
- Aaah, quella è roba per fissati, come T.O.P.! E poi negli involtini primavera c’è la verdura! –
Ok, adesso ne era sicura al 1000%, aveva a che fare con un idiota di dimensioni bibliche.
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
 
- Spiegami ancora che cosa dobbiamo comprare!-
- Ma è così difficile? Cibo! C – I – B – O! Food, you know? –
E la vide zampettare per i reparti del supermarket.
Lui, invece, portava a zonzo il carrello, scazzato e conciato come un rapinatore: appena l’avevano visto entrare, le commesse s’erano irrigidite, per la paura, ma poi avevano visto chi c’era con lui e s’erano calmate.
Perché con lui non c’era una ragazza, c’era mamma chioccia.
- Credi che questo piaccia ai tuoi compari? E questo? E quest’altro? –
- Quelli buttano giù tutto quello che gli dai, non ti fare tanti problemi! –
Comprarono di tutto: dai pomodori alla cioccolata, dal riso alla carta igienica.
Però era divertente vederla così, gli ricordò tanto sua madre quando faceva compere.
E quando ormai in quel povero carrello non c’entrava più niente, disse: - Vai a pagare. –
- Ah! Adesso devo pagare tutto io? Ma sei scema? –
Quella lo guardò, sadica: - Vuoi che mi vendichi per stamattina? Chissà cosa direbbero quelle commesse che ti hanno guardato male sapendo che sei JiYong… –
JiYong capì dove voleva andare a parare: - Non oseresti... –
- Si vede che non mi conosci poi così bene. –
- Non sei cattiva, non lo faresti per vendetta. – Disse, serafico.
- Se non paghi, stanne certo, lo farò. –
- No che non pago! Io non volevo neanche venire a fare compere! –
Quella ghignò: - Hai firmato la tua condanna, cocco. –
Gli strappò il cappello e gli occhiali e si mise a recitare la parte della fangirl, gridando: - Oh mio dio! MA È JIYONG! IL CANTANTE DEI BIG BANG! –
Sentì i passi di tutto il negozio convergere verso di loro e vide la sua espressione: un ghigno da stronza.
- La prossima volta ci pensi due volte prima di venire a dormire nel mio letto. – E così dicendo, se ne andò, mentre lui veniva assalito da una marea di persone.
 
 
 
Circa un’ora dopo, fece ritorno a casa, e aveva intenzione di fargliela pagare a quella stronza di un’italiana.
- Ce ne hai messo di tempo! – La sua voce cristallina si fece sentire appena le porte dell’ascensore di spalancarono.
Lo stava aspettando, ovviamente chiusa fuori, perché non aveva le chiavi.
- SEI UNA STRONZA! – Le gridò contro.
Quella sogghignò: - Oh, in confronto a te sono un angelo. –
- Non hai idea di quanto tempo m’hai fatto perdere! –
- E invece sì: un’ora. Anche io, per colpa tua, ho perso tempo. –
- Bastava non sputtanarmi in un negozio! –
- Muoviti, apri la porta, così mangiamo, che ho fame. – E troncò il discorso.
Vide sei enormi buste della spesa, buttate per terra come cadaveri.
- Come hai fatto a portare tutta questa roba, da sola, fin quassù? –
- Mentre le cassiere sbavavano sulla tua splendente persona, l’unico cassiere rimasto in negozio s’è offerto di aiutarmi. –
- Non lo avrai mica fatto salire fin qui! –
- Ma certo che no! Mi sono fatta portare le buste nell’ascensore, poi me la sono cavata da sola! Che carino che è stato…- poi lo guardò male, mentre raccoglieva due buste - …mica come certi idol tirchi che non vogliono neanche pagare il conto della spesa! –
- Io non sono tirchio! –
Dopo mezz’ora passata a battibeccare e a mettere le cose al loro posto, finalmente, quella stronza cominciò a cucinare.
- E non era più facile, più veloce e più sicuro farsi portare un po’ di riso dal ristorante cinese? No! DOVEVAMO ANDARE A FARE LA SPESA! –
- Oh, chiudi il becco! E taglia le zucchine: renditi utile. –
E lui le obbedì, guidato dal suo stomaco che brontolava.
Nonostante quella che gli stava affianco, che cominciava a far rosolare i gamberi, fosse una stronza senza precedenti, quella situazione, quella calma domestica, non gli dispiaceva, anzi, si divertì a cucinare con lei.
E mentre la pasta cominciava a cuocersi, lei disse: - Prepariamo qualcosa per stasera: anche gli altri vorranno mangiare, no? –
Mamma chioccia is back!
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
Finalmente, dopo una giornata di lavoro estenuante, fecero ritorno a casa.
E, durante il viaggio in auto, i suoi compagni discutevano, come al solito, del più e del meno.
- Secondo voi come se l’è cavata Nives con JiYong? – Chiese, ad un certo punto, Daesung.
- Non mi sorprenderei di trovare GD morto sul divano. – Disse T.O.P., che sapeva quanto la ragazza sopportasse bene il leader.
- Ma secondo voi, lei, a GD, piace? – La domanda di SeungRi fece gelare il sangue nelle vene di Seung-hyun.
- Mah…non lo so, può darsi. – E la voce di Dae arrivò come un pugnale, che si conficcò dritto nel suo cuore.
- Secondo me sì, litigano come una coppia di innamorati! Non se ne rendono neanche conto. – E la botta finale la diede Young Bae.
Tutti ormai s’aspettavano che commentasse anche lui, e lo guardavano: - E secondo te, Hyun? – Lo incalzò Ri.
- Secondo me no: quei due si odiano. Anzi no, lei odia lui. – Rispose, convinto di essere nel giusto.
Tornati a casa, trovarono un G-Dragon nelle vesti di ‘maestrina d’asilo’ che cercava di insegnare a quella povera anima in pena qualcosa sul Kpop. Ma quella non lo stava neanche a sentire.
Appena li vide togliersi le giacche, li salutò, poi li maledisse perché se ne erano andati e non s’erano portati quel deficiente appresso.
- Ma lui doveva scrivere un testo…- Cercò di scusarsi Ri, quando fu vittima delle sue maledizioni.
- Un testo? – Chiese lei, intontita.
- Sì, doveva farsi venire qualche idea…a proposito, come è andata? – Chiese poi il maknae al leader, che scrollò le spalle.
- Ma se ha rotto le palle tutto il giorno! – Sbottò, irritata.
- Aaah, l’unica che ha rotto le palle sei stata tu! –
- Smettetela di litigare! – Intervenne allora quel santone di Tae.
Era vero, litigavano come due fidanzatini.
 
 
 
Dopo cena, i suoi compagni si cimentarono in uno show a dir poco imbarazzante, coinvolgendo anche lui.
Erano seduti sul divano, intenti a continuare la lezione kpoppizzante di G-Dragon, quando Ri, vedendo le Girls Generation sgambettare al ritmo di Gee, gridò: - Ora ti faccio vedere io come si balla! Altro che Girls Generation! –
E cominciò a ballare.
Ma perché il maknae deve fare sempre queste stronzate...
E poi la sentì ridere di cuore: pensava che si sarebbe messa a dire cattiverie sul comportamento del maknae, tipo ‘- Ma quanto è idiota! –’ oppure ‘- E voi siete amici di questo qui? –’, e invece lei rideva, divertita.
Fu così che i suoi cari amici si cimentarono in coreografie strane, suscitando il riso della ragazza.
E non seppe neanche perché, alla fine coinvolsero anche lui in quello spettacolino comico, dove cantarono anche alcune loro canzoni.
Poi G-Dragon coinvolse anche lei, facendola alzare dal divano e facendola ballare.
- Ma io non so ballare, ma io non so ballare! – Diceva quella, cercando di sgusciare via.
- Neanche Bingu sa ballare! – La informò GD.
- EHY! –
Indubbiamente quei due erano diventati amici, ma, da lì all’essere innamorati, c’è di mezzo un abisso.
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
Quella sera G-Dragon riprese quelle poche frasi sconclusionate che aveva scritto quella mattina stessa.
Le lesse e rilesse più volte.
 
‘    Love is painful, all the love is painful
    I repeat it like a fool, that’s what I always do
   But pain is beautiful It’s same as you
  Hope turns into disappointment, hope turns into despair
  The deeper love grows, the deeper the pain gets
  I make the mistake of thinking and
  hoping it’ll be different this time.    ’
 
Sorrise.
Magari quella volta sarebbe stato diverso sul serio.
 
 


                                                                                                    Ye I’m fallin’ without you
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
~ The idiot’s space o(*o)(o*)o   ~
DHEHEHEHEHEHE, a’ ribuonasera (?) Oggi mi sono lasciata un po’ andare, s’è visto? :°D Aaaaaah, e per il compleanno del Choi (?) ho pubblicato ben due volte TuT *se leggesse le stronzate che scrivo su di lui mi picchierebbe (?)* :°D
Che dire? Io mi diverto a scrivere ‘ste stronzate che scrivo qui sopra (?)
E poi, questa cosa con In The End io l’avevo in mente da molto :D diciamo che la FF è nata da quella canzone, che nessuno considera, fra l’altro, ma è la mia preferita fra quelle che ci sono in One Of A Kind  :)  *sì, sfrutto il potere delle canzoni, problems? Vdjvbhghj*
Ovviamente ho scritto in inglese perché mi faceva abbastanza BOH mettere la versione romanizzata ._. e credo che la maggior parte di voi non avrebbe capito l’hangul TuT
T.O.P. è un tantino geloso, anche se non se vede :D *nooo, non se vede, la sua è una gelosia da depressi, fa pure finta di non vedere…*
Basta scrivere cacchiate per compensare il fatto che il capitolo sia microscopico ._. uè, io quello di prima due giorni fa l’ho pubblicato LOL *muore male*
Come al solito solito solitotototo (?) ringrazio voi lettori e recensori bbbbelli! Fatemi sapere sempre cosa ne pensate~ OvO
Alla prossima cari care cabhg (?)
 
 
TANTI AUGURI AL BINGUINGUINGU! (?)
   
 
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