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Autore: valeria18 e redRon    20/05/2007    3 recensioni
I Malandrini ne hanno sempre combinate tante, si è sempre saputo. Ma adesso, nel loro settimo anno, qualcosa di nuovo entra a far parte della loro vita: l'amore. Ma sono pur sempre i Malandrini...
CAPITOLO 3
James gli sedeva sulla schiena, Sirius anche. Non era proprio un bel vedere.
In quell'istante, sulla porta della loro camera, apparve Vivianne.
-Hem...Scusat...- ma si interruppe appena vide la situazione alquanto bizzarra che si era creata all'interno della stanza.
Peter le fece un cenno con la mano per salutarla e al tempo stesso le suggerì di lasciare perdere.
-Sono fatti così- bisbigliò con un'alzata di spalle, verso di lei.
Quando i tre si accorsero della nuova presenza, cercarono in tutti i modi di far passare inosservato quel che era appena successo, e nella speranza di ricomporsi, diedero ancora di più nell'occhio, inciampando uno nell'altro.
-Vivianne...- biascicò Remus, scuotendosi la polvere dai vestiti.
-Non è come sembra... noi... stavamo... ehm... facendo yoga!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Contando NON si impara

Era una splendida giornata di sole, nonostante fossero da poco cominciate le vacanze natalizie. Gli uccellini cinguettavano allegramente fluttuando tra le nuvole del bel cielo azzurro e tutto il parco di Hogwarts era coperto da un soffice manto bianco.

Alcuni studenti ebbero la felice idea di trascorrere fuori il resto della giornata, anziché stare rintanati nelle rispettive Sale Comuni, come i freddolosi amanti del camino e della cioccolata calda.

Tra i suddetti studenti non potevano di certo mancare i Malandrini, ognuno di loro impegnato ad occupare il proprio tempo in qualcosa di non propriamente utile, ad eccezione di Remus Lupin.

James canticchiava Jingle Bells, lasciando libero il Boccino d'Oro quando cantava Dushing through the snow per poi riacciuffarlo mentre continuava con In a one-horse open sleigh e così via fino alla fine della canzoncina.

Sirius cercava di immaginare cosa si trovasse sotto la gonna delle ragazze, anche se lo sapeva fin troppo bene, ma non al punto da non desiderarne ancora.

Remus studiava Storia della Magia per un'imminente interrogazione...dopo le vacanze.

Peter contava le mosche, non avendo niente di meglio da fare.

-Ma porca miseria, Remus!- imprecò Sirius, distogliendo lo sguardo dalle sue prede per rivolgerlo all'amico seduto accanto a lui con un enorme tomo posato sulle gambe incrociate, -Siamo in vacanza. Posa quel libro!-

-Perché dovrei posarlo? Io, al contrario di te, mi tengo aggiornato!-

-Neanche avessi in mano La Gazzetta del Profeta!-

-Ho anche quella- disse Remus, tirando fuori dalla sua borsa di Mary Poppins una copia de La Gazzetta del Profeta.

Sirius guardò la borsa di Remus con aria superficiale.

-In quella borsa c'è di tutto, ma scommetto che ti manca l'essenziale...-

-L'essenziale? E in cosa consiste?-

James sghignazzava, avendo capito cosa intendesse l'amico con la parola essenziale.

Sirius circondò le spalle di Remus con un braccio, come un padre fa col figlio quando deve spiegargli qualcosa.

-Caro mio, è giunto il momento di spiegarti una cosa...-

-Guarda che lo so come nascono i bambini!- disse Remus, togliendosi di dosso il braccio di Sirius -Non ho bisogno di nessuna spiegazione!-

-E allora saprai cosa intendo quando dico che nella tua borsa manca l'essenziale-

-L'essenziale che intendo io sono i libri. L'essenziale che intendi tu credo sia...-

Ormai le facce di James e Sirius erano puntate su Remus, e lo incitavano con lo sguardo a fornire loro una risposta alla domanda cos'è l'essenziale?.

Peter ancora contava le mosche, ma utilizzava solo un orecchio per sentirne il ronzio. L'altro lo usava per ascoltare la discussione dei tre amici.

Remus passava in rassegna le ragazze che passeggiavano, poi guardava Sirius e James, poi di nuovo le ragazze, poi di nuovo Sirius e James. Ogni volta che si voltava verso i due ragazzi, i loro volti assumevano un'espressione tra un lupo ululante e un cane scodinzolante con la lingua fuori - non capiva bene, fino a prova contraria il lupo era lui.

-Dai, Remus, sei un uomo! Non puoi non sapere cos'è l'essenziale!- disse James scocciato.

-Ma io...- fece Remus, tentando di sovrastare la voce dei due amici.

-Remus, se nella tua borsa manca l'essenziale, puoi scordarti di ottenere da una ragazza quello che brami!- Sirius parlava come un esperto in materia, perché, effettivamente, era l'esperto in materia.

-Veramen...-

-Remuccio, quando ti deciderai di uscire da sotto la sottana della mamma?-

-Sent...-

-Quando le ragazze ti chiederanno se ce l'hai e tu risponderai loro di no, impiegherai la notte a giocare a Scacchi Magici da solo! O al massimo con Nick-Quasi-Senza-Testa, ma quello non sa giocare a Scacchi-

-Ecco, vedet...-

-Quando invece potresti utilizzare la notte per qualcosa di più soddisfacente!-

-ADESSO BASTA!!!- finalmente Remus si era fatto valere -Mi state facendo dei discorsi inutili, come se io non lo sapessi! Come se io non avessi capito! Come se io non avessi mai fatto quello che voi cercate di spiegarmi neanche fossi un bambino di quattro anni!-

Sirius e James lo guardavano allibiti.

E tanto Remus aveva fatto uscire il lupo che era in lui, che persino Peter dovette interrompere la sua occupazione che lo avrebbe portato a comparire nel libro del Guinnes dei Primati come l'uomo che riuscì a contare più mosche.

-V-vuoi dire che t-tu hai...hai già...?- balbettò Sirius.

-Certo! Forse anche prima di voi!-

-Non credevamo fossi così intraprendente- disse James.

-Solo perché non lo vado dicendo in giro come fate voi, non significa che io non abbia ancora compiuto il grande passo!-

-E bravo il nostro Lunastorta- James gli diede una pacca amichevole sulla spalla come per dire benvenuto nel club degli dei del sesso.

Sirius era ancora sconvolto, non poteva credere alle sue orecchie.

Forse perché non riusciva a concepire il fatto che il suo piccolo ed innocente Remuccio puccio fosse in realtà un grande ed indiscusso play boy.

Non per niente è un Malandrino, pensò subito dopo.

Ma era possibile che il tenero Remuccio puccio fosse un grande ed indiscusso play boy? Persino più grande ed indiscusso del rinomato Sirius Black, che in fatto di donne ne sapeva una più di Merlino?

Questa cosa lo fece riflettere...d'istinto si voltò a guardare Peter, il quale stavolta decise di impegnarsi in qualcosa di più produttivo del contare le mosche: contare le pagine del libro di Storia della Magia di Remus.

Chissà se anche lui...pensò. No, impossibile! Una persona che conta le pagine del libro di Storia della Magia non può averlo fatto! Sarebbe contro natura...ok, ammetto che una volta stavo per farlo in biblioteca e che per un soffio Madama Pince non mi ha scoperto con la cintura slacciata e la camicia di lei tra gli scaffali...Però è vero che Remus è un secchio, eppure...Oh Merlino, e se lui fosse tanto attivo sessualmente quanto lo è nello studio??? Lo sarebbe persino più di me!!! No, non è ammissibile! Io mi sono passato il 90% della popolazione femminile di Hogwarts! Ma anche James si è passata la medesima percentuale...siamo i migliori della scuola, ma tra di noi chi è il migliore?

Questi erano i pensieri che vagavano nella mentre complessata di Sirius.

Che soffrisse di complesso di inferiorità nei confronti del resto dei Malandrini?

Un dato poco probabile, dal momento che tutta la scuola era a conoscenza delle prodezze di Sirius Black.

-Hei, ragazzi! Ho scoperto che questo libro ha 220 pagine di teoria e 325 di esercizi!- esclamò soddisfatto Peter, sorridendo da un lato all'altro delle sue paffute guancie.

James gli sottrasse il pesante tomo dalle braccia.

-Adesso ti svelerò un segreto Peter, ma non dovrai rivelarlo a nessuno...- e contemporaneamente abbassò il tono della voce così tanto, da costringere tutti i Malandrini ad avvicinarsi a lui. -Le pagine sono già numerate. Non c'era assolutamente bisogno di contarle ad una ad una...-

Remus scoppiò in una fragorosa risata, riappropiandosi del proprio volume di Storia della Magia e subito James lo seguì, borbottando qualcosa come il solito vecchio Codaliscia.

Sirius invece, tirò un enorme e rumoroso sospiro.

No, decisamente. Peter non poteva averlo fatto.

*

James Potter si dirigeva a gran passo verso la sala Comune. Dietro di lui, la sua scorta personale: Sirius, Remus e Peter.

Ovviamente, contro ogni sano principio di auto-conservazione, i quattro stavano progettando un nuovo scherzo.

Non avevano nemmeno più il bisogno di scegliere la vittima. Era sempre così facile trovarne una al momento stesso.

Come prevedibile, infatti, ecco che il fetido e lurido Severus Piton si trascinava con non curanza davanti a loro. Ignaro di tutto.

-Quanto durerà la punizione secondo voi?- chiese James.

-Dai tre ai quattro...mesi!- sghignazzò Sirius.

-Ragazzi, forse dovremmo ripensarci...-

-Piantala Peter!- sciamarono all'unisono tutti e tre.

La sagoma di Severus, inconfondibile tra tutte, sedeva al tavolo dei Serpeverde.

I quattro, in realtà tre (Peter nascondeva la faccia tra le sue mani tozze), lo osservavano da lontano, negli occhi una strana scintilla.

-Vado io- sibilò James tra i denti, orgoglioso di poter finalmente ripulire l'oleosa parrucca di Piton e rendersi ancora più popolare.

Sollevò la bacchetta a mezz'aria, pronto a sussurrare quelle fantastiche quattro paroline.

-Sequum inventaris ab...-

-Non ci pensare nemmeno, Potter!- strillò una melodica voce alle sue spalle.

Lanciò un occhiata ai Malandrini, ma quelli si erano eclissati nel giro di un secondo.

-Ma qual buon vento, Evans!- rispose con voce cordiale.

-Sto imparando a leggere la mente, Potter. Quello che ho intravisto nella tua non era nulla di positivo, sai?-

-Zuccherino, nessuno mi aveva mai parlato con questo tono- disse spostando il suo corpo verso quello di lei e posandole la bacchetta sui fianchi.

-Leva. Il. Tuo. Arnese. Dal. Mio. Corpo- minacciò con gli occhi stretti a fessure.

-Oh, tesoro. Non è questo il mio arnese!- scoppiò in una fragorosa risata, mostrando la sua dentatura perfetta.

Lily socchiuse le palpebre e inspirò.

-Mi fai schifo-

-No, non ci credo-

-Fatti tuoi-

-In realtà no. Non me ne frega assolutamente nulla!- spostò lo sguardo da lei e lo rivolse a destra e a sinistra, in cerca di qualcuno.

-Pauline!-

Una ragazza dai capelli biondo cenere si precipitò accanto a lui.

-Si, James?-

-Vedi, Lily...Al contrario tuo, ho molto di meglio da fare- e rivolse un sorriso ammiccante alla ragazza che ricambiò elettrizzata.

-Credi davvero che...- si interruppe. James rimase a fissarla ancora un po', in attesa di una prosecuzione.

Poi sbuffando scocciato, se ne andò, lanciando un ultima occhiata a quella bisbetica di una Lily Evans.

To be continued...

Abbiamo deciso di provare a scrivere una FF insieme.

Ma sta a voi giudicarla!

Fateci sapere che ne pensate.

Un bacione a tutti^^

valeria18 e redRon

  
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