Luxury Competitions
Capitolo
1
Contando NON si
impara
Era una
splendida giornata di sole, nonostante fossero da poco cominciate le vacanze
natalizie. Gli uccellini cinguettavano allegramente fluttuando tra le nuvole del
bel cielo azzurro e tutto il parco di Hogwarts era coperto da un soffice manto
bianco.
Alcuni studenti
ebbero la felice idea di trascorrere fuori il resto della giornata, anziché
stare rintanati nelle rispettive Sale Comuni, come i freddolosi amanti del
camino e della cioccolata calda.
Tra i suddetti
studenti non potevano di certo mancare i Malandrini, ognuno di loro impegnato ad
occupare il proprio tempo in qualcosa di non propriamente utile, ad eccezione di
Remus Lupin.
James
canticchiava Jingle Bells, lasciando
libero il Boccino d'Oro quando cantava Dushing through the snow per poi
riacciuffarlo mentre continuava con In a
one-horse open sleigh e così via fino alla fine della
canzoncina.
Sirius cercava
di immaginare cosa si trovasse sotto la gonna delle ragazze, anche se lo sapeva
fin troppo bene, ma non al punto da non desiderarne
ancora.
Remus studiava
Storia della Magia per un'imminente interrogazione...dopo le
vacanze.
Peter contava le
mosche, non avendo niente di meglio da fare.
-Ma porca
miseria, Remus!- imprecò Sirius, distogliendo lo sguardo dalle sue prede per
rivolgerlo all'amico seduto accanto a lui con un enorme tomo posato sulle gambe
incrociate, -Siamo in vacanza. Posa quel libro!-
-Perché dovrei
posarlo? Io, al contrario di te, mi tengo aggiornato!-
-Neanche avessi
in mano La Gazzetta del
Profeta!-
-Ho anche
quella- disse Remus, tirando fuori
dalla sua borsa di Mary Poppins una
copia de La Gazzetta del
Profeta.
Sirius guardò la
borsa di Remus con aria superficiale.
-In quella borsa
c'è di tutto, ma scommetto che ti manca l'essenziale...-
-L'essenziale? E in cosa
consiste?-
James
sghignazzava, avendo capito cosa intendesse l'amico con la parola essenziale.
Sirius circondò
le spalle di Remus con un braccio, come un padre fa col figlio quando deve
spiegargli qualcosa.
-Caro mio, è
giunto il momento di spiegarti una cosa...-
-Guarda che lo
so come nascono i bambini!- disse
Remus, togliendosi di dosso il braccio di Sirius -Non ho bisogno di nessuna
spiegazione!-
-E allora saprai
cosa intendo quando dico che nella tua borsa manca l'essenziale-
-L'essenziale che intendo io sono i libri.
L'essenziale che intendi tu credo
sia...-
Ormai le facce
di James e Sirius erano puntate su Remus, e lo incitavano con lo sguardo a
fornire loro una risposta alla domanda cos'è l'essenziale?.
Peter ancora
contava le mosche, ma utilizzava solo un orecchio per sentirne il ronzio.
L'altro lo usava per ascoltare la discussione dei tre
amici.
Remus passava in
rassegna le ragazze che passeggiavano, poi guardava Sirius e James, poi di nuovo
le ragazze, poi di nuovo Sirius e James. Ogni volta che si voltava verso i due
ragazzi, i loro volti assumevano un'espressione tra un lupo ululante e un cane
scodinzolante con la lingua fuori - non capiva bene, fino a prova contraria il
lupo era lui.
-Dai, Remus, sei
un uomo! Non puoi non sapere cos'è l'essenziale!- disse James
scocciato.
-Ma io...- fece
Remus, tentando di sovrastare la voce dei due amici.
-Remus, se nella
tua borsa manca l'essenziale, puoi
scordarti di ottenere da una ragazza quello che brami!- Sirius parlava come un
esperto in materia, perché,
effettivamente, era l'esperto in
materia.
-Veramen...-
-Remuccio,
quando ti deciderai di uscire da sotto la sottana della
mamma?-
-Sent...-
-Quando le
ragazze ti chiederanno se ce l'hai e
tu risponderai loro di no, impiegherai la notte a giocare a Scacchi Magici da
solo! O al massimo con Nick-Quasi-Senza-Testa, ma quello non sa giocare a
Scacchi-
-Ecco,
vedet...-
-Quando invece
potresti utilizzare la notte per qualcosa di più soddisfacente!-
-ADESSO
BASTA!!!- finalmente Remus si era fatto valere -Mi state facendo dei discorsi inutili,
come se io non lo sapessi! Come se io non avessi capito! Come se io non avessi
mai fatto quello che voi cercate di spiegarmi neanche fossi un bambino di
quattro anni!-
Sirius e James
lo guardavano allibiti.
E tanto Remus
aveva fatto uscire il lupo che era in lui, che persino Peter dovette
interrompere la sua occupazione che lo avrebbe portato a comparire nel libro del
Guinnes dei Primati come l'uomo che riuscì a contare più
mosche.
-V-vuoi dire che
t-tu hai...hai già...?- balbettò Sirius.
-Certo! Forse
anche prima di voi!-
-Non credevamo
fossi così intraprendente- disse James.
-Solo perché non
lo vado dicendo in giro come fate voi, non significa che io non abbia ancora
compiuto il grande passo!-
-E bravo il
nostro Lunastorta- James gli diede una pacca amichevole sulla spalla come per
dire benvenuto nel club degli dei del
sesso.
Sirius era
ancora sconvolto, non poteva credere alle sue orecchie.
Forse perché non
riusciva a concepire il fatto che il suo piccolo ed innocente Remuccio puccio
fosse in realtà un grande ed indiscusso play boy.
Non per niente è
un Malandrino, pensò subito
dopo.
Ma era possibile
che il tenero Remuccio puccio fosse un grande ed indiscusso play boy? Persino
più grande ed indiscusso del rinomato Sirius Black, che in fatto di donne ne
sapeva una più di Merlino?
Questa cosa lo
fece riflettere...d'istinto si voltò a guardare Peter, il quale stavolta decise di
impegnarsi in qualcosa di più produttivo del contare le mosche: contare le
pagine del libro di Storia della Magia di Remus.
Chissà se anche
lui...pensò. No, impossibile! Una persona che conta le
pagine del libro di Storia della Magia non può averlo fatto! Sarebbe contro
natura...ok, ammetto che una volta stavo per farlo in biblioteca e che per un
soffio Madama Pince non mi ha scoperto con la cintura slacciata e la camicia di
lei tra gli scaffali...Però è vero che Remus è un secchio, eppure...Oh Merlino, e se
lui fosse tanto attivo sessualmente quanto lo è nello studio??? Lo sarebbe
persino più di me!!! No, non è ammissibile! Io mi sono passato il 90% della
popolazione femminile di Hogwarts! Ma anche James si è passata la medesima
percentuale...siamo i migliori della scuola, ma tra di noi chi è il
migliore?
Questi erano i
pensieri che vagavano nella mentre complessata di Sirius.
Che soffrisse di
complesso di inferiorità nei confronti del resto dei
Malandrini?
Un dato poco
probabile, dal momento che tutta la scuola era a conoscenza delle prodezze di Sirius
Black.
-Hei, ragazzi!
Ho scoperto che questo libro ha 220 pagine di teoria e 325 di esercizi!- esclamò
soddisfatto Peter, sorridendo da un lato all'altro delle sue paffute
guancie.
James gli
sottrasse il pesante tomo dalle braccia.
-Adesso ti
svelerò un segreto Peter, ma non dovrai rivelarlo a nessuno...- e contemporaneamente abbassò il tono
della voce così tanto, da costringere tutti i Malandrini ad avvicinarsi a lui.
-Le pagine sono già numerate. Non c'era assolutamente bisogno di contarle
ad una ad una...-
Remus scoppiò in
una fragorosa risata, riappropiandosi del proprio volume di Storia della Magia e subito James lo
seguì, borbottando qualcosa come il solito vecchio Codaliscia.
Sirius invece,
tirò un enorme e rumoroso sospiro.
No, decisamente.
Peter non poteva averlo fatto.
*
James Potter si
dirigeva a gran passo verso la sala Comune. Dietro di lui, la sua scorta
personale: Sirius, Remus e Peter.
Ovviamente,
contro ogni sano principio di
auto-conservazione, i quattro stavano progettando un nuovo
scherzo.
Non avevano
nemmeno più il bisogno di scegliere la vittima. Era sempre così facile trovarne
una al momento stesso.
Come
prevedibile, infatti, ecco che il fetido e lurido Severus Piton si
trascinava con non curanza davanti a loro. Ignaro di tutto.
-Quanto durerà
la punizione secondo voi?- chiese James.
-Dai tre ai
quattro...mesi!- sghignazzò Sirius.
-Ragazzi, forse
dovremmo ripensarci...-
-Piantala
Peter!- sciamarono all'unisono tutti e tre.
La sagoma di
Severus, inconfondibile tra tutte, sedeva al tavolo dei Serpeverde.
I quattro, in
realtà tre (Peter nascondeva la faccia tra le sue mani tozze), lo osservavano da
lontano, negli occhi una strana scintilla.
-Vado io- sibilò
James tra i denti, orgoglioso di poter finalmente ripulire l'oleosa parrucca di
Piton e rendersi ancora più popolare.
Sollevò la
bacchetta a mezz'aria, pronto a sussurrare quelle fantastiche quattro
paroline.
-Sequum
inventaris ab...-
-Non ci pensare
nemmeno, Potter!- strillò una melodica voce alle sue
spalle.
Lanciò un
occhiata ai Malandrini, ma quelli si erano eclissati nel giro di un
secondo.
-Ma qual buon
vento, Evans!- rispose con voce cordiale.
-Sto imparando a
leggere la mente, Potter. Quello che ho intravisto nella tua non era nulla di
positivo, sai?-
-Zuccherino,
nessuno mi aveva mai parlato con questo tono- disse spostando il suo corpo verso
quello di lei e posandole la bacchetta sui fianchi.
-Leva. Il. Tuo.
Arnese. Dal. Mio. Corpo- minacciò
con gli occhi stretti a fessure.
-Oh, tesoro. Non
è questo il mio arnese!- scoppiò in
una fragorosa risata, mostrando la sua dentatura perfetta.
Lily socchiuse
le palpebre e inspirò.
-Mi fai
schifo-
-No, non ci
credo-
-Fatti
tuoi-
-In realtà no.
Non me ne frega assolutamente nulla!- spostò lo sguardo da lei e lo rivolse a
destra e a sinistra, in cerca di qualcuno.
-Pauline!-
Una ragazza dai
capelli biondo cenere si precipitò accanto a lui.
-Si,
James?-
-Vedi, Lily...Al
contrario tuo, ho molto di meglio da fare- e rivolse un sorriso ammiccante alla
ragazza che ricambiò elettrizzata.
-Credi davvero
che...- si interruppe. James rimase a fissarla ancora un po', in attesa di una prosecuzione.
Poi sbuffando
scocciato, se ne andò, lanciando un ultima occhiata a quella bisbetica di una
Lily Evans.
To be
continued...
Abbiamo deciso
di provare a scrivere una FF insieme.
Ma sta a voi
giudicarla!
Fateci sapere
che ne pensate.
Un bacione a
tutti^^
valeria18 e
redRon