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Autore: hussykawa    04/11/2012    0 recensioni
Beh, questa storia è per tutti i sentimentalisti, quelli che amano Soul Eater alla follia. Parla del futuro dei nostri eroi, e parla soprattutto dei loro figli, che vivranno delle avventure fantastiche fra lotte, combattimenti, intrighi amorosi e... parenti imbarazzanti. Come se la caveranno Eater Evans, Jacqueline O'Lamp, Jake O'Lamp, Silver*Star, Kirikou Briam e Kill Er alla Shibusen? Dovranno affrontare Kishin, streghe e vili traditori, ma soprattutto gli ostacoli più grandi: zii e genitori moolto famosi! Hika_chan88
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Post Soul Eater'
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Capitolo 3: Le famiglie, osserviamo i nostri eroi dopo 15 anni?

Quando Kid sentì suonare il campanello, stava preparando una torta: era una delle sue specialità, una torta al cioccolato ricoperta di cioccolato e ripiena di cioccolato (MENTRE SCRIVO SBAVO, GENTE... GNAM! QUESTA TORTA LA SO FARE ANCH’IO...).

Non poteva interrompersi: stava per infornare, la torta si sarebbe afflosciata se non l’avesse cotta subito...

Quindi la infilò dentro la ‘Bocca Bollente’ e corse alla porta, con ancora addosso il grembiule bianco e nero con il pizzo.

Aprì e... «Kill? Cosa ci fai qui?».

La shinigami lo squadrò: era buffissimo, con quel cappello da chef e il grembiulino (sopra c’era scritto ‘Baciate il cuoco’)...

«Ehm... Posso entrare o mi vuoi lasciare qui fuori?».

«Sì, cioè, no... Insomma, entra e mettiti comoda. Cosa ci fai qui?».

«Perché, ti scoccio?».

«No, ma...».

«Ehi, Kid, è arrivata Kill?» la voce di Liz proveniva dalla cucina.

«Sì! Dice che ci deve comunicare qualcosa di importantissimo!»

«Vieni, Kill!».

I due shinigami raggiunsero l’Arma in cucina: Liz, Patty e Death the Simmetry stavano osservando la stra-mega-torta preparata da Kid con la bava alla bocca, tipo Soul.

Kill li osservò per un pochino, poi si schiarì la gola: «Ehm, ehm... Ehilààà! Io esisto, e vi devo dire che oggi lo zio ci ha assegnato una missione».

«Aah. Solo tu e Jake?» chiese Simmetry, curiosa: la shinigami, come quasi tutti gli Dei delle Morte della famiglia, aveva deciso di frequentare la Shibusen invece che la Ghost High School, e non vedeva l’ora di entrarci, usando Patty come Arma in via del tutto eccezionale.

Infatti, nonostante Patty, l’anno dopo avrebbe avuto a malapena 10 anni, il Sommo Shinigami aveva deciso di concederle l’ammissione alla scuola, siccome era un’Arma.

«No. Il Dottor Stein ha infilato me e Jake in un Team, il Team Battle. Sai chi ne fa parte, oltre a noi due? Eater, Jacqueline, SilverStar e Kirikou. Ma ti rendi conto?» fece Kill, in tono molto esplicito, come per dire: ‘Ma con che razza di nullità mi hanno messo?’.

Kill fece una pausa carica di disapprovazione, durante la quale osservò bene Simmetry, che la guardava con gli occhi azzurri pieni di desiderio: la shinigami aveva sempre adorato Kill, anche se lei la sopportava a malapena.

Era stato Daimon a mandare Kill alla Shibusen, quando lei avrebbe voluto invece frequentare la Ghost High School, mentre Simmetry aveva avuto possibilità di scelta.

E ha scelto male”, pensò Kill, che pensava che alla Shibusen ci fossero solo sfigati.

Comunque, torniamo a Simmetry.

Anche se questa è probabilmente l’unica volta che apparirà in tutta la storia, è bene che vi sia ben chiaro il suo aspetto fisico, in modo che possiate veramente essere parte della vicenda così come lo sono io: bassina, capelli biondo scuro a caschetto, le tre strisce bianche a sinistra, occhi azzurri, naso all’insù, fisico atletico (ha molto di Liz).

Ecco fatto: ve la immaginate? Bene.

Chiudiamo questa piccola parentesi e andiamo avanti: come dicevo, Kill aveva appena annunciato la sua integrazione nel Team Battle.

Kid, alla notizia, fu molto sorpreso: non c’erano Kishin pericolosi o robe simili, nei dintorni, o nemici vari che avrebbero potuto comunque provocare sgradevoli incidenti come la morte di migliaia di persone, o la distruzione di tutti i camioncini di gelati nei paraggi, quindi... quale poteva essere lo scopo della missione?

«Guardate, neanche io so cosa frulli nella testa di mio zio, ma sono sicura che, anche se è svampito come pochi, avrà avuto una buona ragione per assegnarci questa roba, ergo, chi vivrà vedrà!» e la ragazzina si prese un biscotto, che la madre Syren le spediva regolarmente per posta.

«Ehi, Kill... Torni alla Shibusen o ti fermi per cena?» domandò Liz.

«Mah, mi fermerò per cena. Meno sto in quella scuola meglio è. Anche se...».

«Se che cosa?» chiesero tutti in coro, fissandola con gli occhi sbarrati.

«Oh, niente. Vi do’ una mano ad apparecchiare?» tagliò corto Kill, che prese fulmineamente dei piatti dalla dispensa e si dileguò in Sala da Pranzo, lasciando a bocca asciutta Liz, Kid e Simmetry.

Non devono assolutamente sapere chi mi piace” pensò.

Oooh, Umby...” fantasticò, con gli occhi a cuoricino, sospirando come se dovesse far uscire l’Anima dal corpo.

Ma adesso basta con questi pensieri sdolcinati: chissà cosa staranno facendo SilverStar e Kirikou?”.

 

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Kirikou, dopo essere passato dai suoi per dare loro la buona notizia, decise di fare un salto a casa di SilverStar per vedere cosa faceva e magari fermarsi a cena da lei.

Quindi, passò da un fioraio e prese un mazzo di camelie per la madre di SilverStar, Tsubaki.

Dopodichè si sistemò la giacchetta nera e si avviò, tenendo ben presente che non avrebbe dovuto assolutamente fare figuracce davanti a SilverStar, o tutto il suo piano per conquistarla sarebbe andato a farsi fottere.

Suonò il campanello, il cui trillo argentino risuonò nell’aria per un po’, entrando nelle orecchie a sventola di Kirikou.

Venne ad aprire SilverStar, che lo salutò allegra: «Ciao, Kiri! Che cosa ci fai qui? E per chi sono questi fiori? Sentiamo... Ma non profumano!».

«Ciao Silver... Sono per tua madre... Ma certo che non profumano, sono camelie!».

«CAMELIE? DOVE?» urlò BlackStar, travolgendo la figlia e afferrando il mazzo di fiori.

Silver, appena ripresasi, fece entrare Kirikou, che poté assistere, sconcertato, allo spettacolo di BlackStar che offriva i suoi fiori a Tsubaki, inginocchiandosi davanti a lei in modo galante: «Questi sono per te, amore!».

«Ommioddio, GRAZIE, tesoro!» rispose lei entusiasta, e lo abbracciò, mentre lui, avendo la faccia rivolta verso la porta, lanciava sguardi di gratitudine al povero Kirikou, a tratti sogghignando.

La povera vittima in questione, ovvero Kirikou, rimasto sulla porta come un idiota insieme a SilverStar, venne finalmente salutato dai genitori della Meister, tutti carini e complimentosi, per farsi perdonare per la penosa scena a qui l’Arma aveva dovuto assistere.

«Allora, Kirikou, cosa ci racconti? Immagino che anche tu sarai emozionato per la missione appena affidatavi dal Sommo Shinigami» disse Tsubaki, sedendosi sul divano insieme al marito e alla figlia.

«Posso? Grazie... Beh, sì, anche io sono emozionato, pur non sapendo a cosa andiamo incontro».

«GUAI, SCIAGURE, DISASTRI!» intervenne BlackStar a sproposito, terrorizzando il poverino che, con aria spaurita, indietreggiò con la sedia.

SilverStar si battè la fronte con il palmo: che razza di figura le stavano facendo fare i suoi genitori?

Tutti a Death City li conoscevano: dopotutto, avevano sconfitto Kishin, mostri vari, Streghe, eccetera, ma così era troppo!

Passi sua madre, ma suo padre... era proprio infantile.

Non voglio fare figuracce davanti a Kirikou”, pensava SilverStar.

Non voglio fare figuracce davanti a SilverStar”, pensava Kirikou.

«Ehi, mamma! Che ne dici se Kirikou resta a cena?».

«Ottima idea, Silver tesoro!».

«PREPARIAMO, ALLORA!» esclamò BlackStar, facendo un cenno a Tsubaki, che si trasformò in un coltello da cucina.

Il Meister afferrò al volo un camice da chef, un cappello con sbuffo in cima e iniziò a tagliuzzare verdure ad una velocità incredibile, mentre Silver gli passava zucchine, carote, pezzetti di mango e finocchi.

Poi la ragazza mise sul fuoco un po’ di riso basmati, per il sushi.

Appena ebbe finito con le verdure ed il mango, BlackStar passò al pesce, disossando salmone, tonno e pulendo gamberetti rosa.

In meno di 15 minuti la cena era pronta, e tutti si misero attorno al tavolo, ridendo e scherzando sui loro amici e su avvenimenti strampalati capitati chissà quando.

Eddai” pensarono Kirikou e Silver “ Non sono poi così male!”.

 

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«Soul? Muoviti! Deve essere tutto prontissimo per l’arrivo di Eater. Muoviamoci. Oh, va bene Kamille, arrivo!» Maka era esasperata.

La figlia Kamille, di 12 anni, la faceva impazzire.

Era molto capricciosa, e il fratello Matthew poteva solo sperare che smettesse presto.

I due erano Partner: lei era una Buki di tipo Sciabola, e lui il suo Artigiano.

Non voleva fare brutte figure davanti a Eater, il maggiore, e alla sua partner Jacqueline.

Era molto orgoglioso, e un abile pianista, come il padre, e spesso suonavano a quattro mani, mentre Eater suonava il violino e Kamille li accompagnava con la voce.

Maka era contenta e sapeva che, in quanto a talento musicale, i tre ragazzi avevano ereditato tutto dal padre.

DIN DON

Il campanello trillò e Kamille, in un turbinio di codini bianchi, andò ad aprire.

«Oh, macciao nii-san!» squillò la ragazzina, salutando il fratellone.

«Ciao anche a te nee-chan! È venuta anche Jacqui stasera, può restare?» disse Eater, rivolto ai genitori.

«Oh ma certo caro!» cinguettò Maka sorridendo «Entrate pure, stavamo per metterci a tavola!» concluse, invitando i due ad entrare.

Non erano passati 5 minuti che il campanello suonò ancora.

Kamille andò ad aprire, esattamente come prima: era Jake, tutto sudato e trafelato.

«Jacqui, Eater...» iniziò, fermandosi un pochetto per riprendere fiato.

Alle sue spalle c’erano SilverStar, Kirikou e Kill, anche loro accaldati per la gran corsa.

Anzi, solo i primi due, visto che la shinigami aveva usato il suo fidato Skateboard (Jake se l’era fatta a piedi come gli altri due |Kill, che crudeltà!|).

«Che succede?» domandarono Soul e Matt all’unisono, confusi e un po’ preoccupati.

«Adesso posso spiegarvi tutto. Entriamo, e tutto vi sarà chiaro».

«Ecco. Ero in casa, davanti allo specchio, quando questo si è illuminato di colpo, mostrandomi il Sommo Shinigami» esordì Jake.

Erano tutti seduti sul grande e morbido divano a penisola degli Evans, e bevevano tranquillamente un tè.

«Queste erano le sue parole esatte: L’Arma Sciabola Oscura Umby BedoCookie ha divorato 100 Anime. Lui e il suo Meister Luke Ford passeranno di grado. La cerimonia si terrà fra due ore circa nella Camera della Morte. Siete tutti invitati! cco ciò che mi ha detto. Dobbiamo andarci subito, a quella cerimonia».

«EVVVAIIIII!» strillò Kill in preda all’emozione.

Poi si accorse che 9 paia di occhi erano puntati su di lei: «Cioè... Volevo dire... Sono molto felice per lui, cioè, per loro!» balbettò arrossendo.

«Oh, ma guarda quant’è tardi!» esclamò SilverStar dando un’occhiata all’orologio e rompendo il silenzio tombale che aveva creato l’amica.

Kill le strizzò l’occhio in segno di gratitudine e corse fuori, seguita a ruota da tutti gli altri.

In meno di due secondi erano tutti già fuori, mentre Maka, Soul e i loro due figli minori li guardavano allontanarsi verso la scuola.

 

OHAYO, LETTORI! VEDIAMO, QUANT’E’... OH, GIA’, SONO TIPO MESI CHE NON PUBBLICO! MA FINALMENTE ECCOMI QUI CON IL TERZO CAP! SAPETE, QUESTA NON SARA’ UNA STORIA MOLTO LUNGA, DICIAMO SUI 10 CAPITOLI, MA BASTERANNO DI SICURO A RACCONTARE LE MERAVIGLIOSE AVVENTURE DI QUESTO TEAM DI DISCENDENTI LEGGENDARI DEGLI ANCOR PIU’ LEGGENDARI LORO GENITORI. OK, SEMBRA UN PO’ UNO SCIOGLILINGUA... LASCIAMO PERDERE, VA’! ALLA PROSSIMA, MI DISSOOOLGOOOOO! OHAYO, SYMMETRICAL KISSES,

ALI_CHAN

P.S.: SAPETE, MI RENDO CONTO CHE, DALL’ULTIMA VOLTA CHE HO PUBBLICATO UN CAP DI QUESTA FF HO FATTO IN TEMPO A CAMBIARE BEN 3 NICKNAME (GRASSETTO, CORSIVO E SOTTOLINEATO)! NELL’ULTIMO CAPITOLO HO FIRMATO COME HIKARI88, MA POI SONO STATA HIKA_CHAN88, LITTLE SHINIGAMI ED ORA SONO ALI_CHAN. BEH, ORMAI MISURO IL TEMPO CON I NICKNAME! °(^.^)° UN ALTRO SIMMETRICISSIMO BACIONE DALLA BIG SOTTOSCRITTA.

   
 
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