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Autore: _Girella_    04/11/2012    6 recensioni
Esiste una cosa.
Una cosa capace di far perdere la lucidità persino a Kidou Yuuto.
Una cosa che gli farà pronunciare tre parole, per poi pentirsene subito dopo.
Una cosa che gli farà dimenticare tutto, tranne quel “Ti amo, Fudo-chan”.
E questa cosa ha anche un nome: sbornia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ti amo, Fudo-chan 
 
°°°
 
-Sei uno stronzo!!-

-Lo so-.
 
°°°
 
Non era stata una saggia idea da parte di Endou Mamoru proporre quella serata in discoteca.
Non era stata una saggia idea invitare Fudou Akio.
E non era stata una saggia idea da parte di Kidou andarci nel bel pieno di una crisi depressiva.
 
I ragazzi se n’erano accorti: ultimamente Kidou era più silenzioso del solito. Sembrava sempre immerso nei propri pensieri e non prestava attenzione a ciò che gli accadeva attorno.
Questo sarebbe già di per sé stato strano.
 
Se poi ci si aggiungevano le occhiate che cercava di impedirsi di lanciare a un certo compagno di squadra, la situazione diventava semplicemente ambigua.
 
Ma se c’era una cosa in cui non si smentiva, era il mantenere segrete le proprie emozioni.
E a niente erano servite le domande di Endou, le implorazioni di Kazemaru o le minacce di Hiroto, lui se ne rimaneva semplicemente zitto, in attesa che la finissero di tormentarlo.
 
Quella sera, quella maledettissima sera, però, decise di uscire con i ragazzi della Inazuma Japan per divertirsi, una volta tanto.
In seguito, si sarebbe domandato cosa lo avesse spinto anche solo a prendere in considerazione l’idea di seguire quei pazzi, ma lì per lì gli parve quasi una buona idea.
 
Non che desiderasse vedere una persona in particolare.
Assolutamente no.
 
Era solo una serata con gli amici.
Cosa poteva esserci di male in questo??
Cosa sarebbe mai potuto andare storto??
 
Semplice: tutto.
 
***
 
Musica a tutto volume, persone che ballavano in pista e fuori, luci sgargianti che ferivano gli occhi…

-Spiegami di nuovo come mi hai convinto a venire con voi- domandò esasperato a Endou sedendosi al bar.

Quello sospirò. –Sei venuto con noi perché ultimamente sembri una salma egizia mummificata e non c’è più verso di farti uscire di casa. Sei venuto perché hai bisogno di divertirti e di dimenticarti dei tuoi evidentemente irrisolvibili problemi. E sei venuto perché non potevi perderti l’occasione di passare un po’ di tempo assieme a…-.

-Basta, ho capito!- lo fermò appena in tempo Kidou mentre il diretto interessato si avvicinava e si sedeva accanto a lui con la solita aria sprezzante dipinta in volto.

Endou sorrise e corse via per raggiungere Kazemaru e Hiroto dall’altra parte della pista da ballo.
 
Kidou cercò di ignorare la presenza accanto a sé.

Certo, sarebbe stato più facile se Fudou non fosse stato così vicino, o se la sua maglietta nera non risaltasse in modo così evidente i muscoli delle braccia e del petto. O se improvvisamente il suo più grande desiderio non fosse diventato passare le mani tra i suoi capelli scuri e inspirare il suo odore.
 
Kidou si sentì arrossire e ringraziò mentalmente le luci che nascondevano il rosso pomodoro del suo volto.
 
In realtà, Fudou se n’era accorto benissimo. Solo che evitò di farglielo notare.
 
-Ti diverti??- gli chiese improvvisamente Fudou e Kidou, così impreparato al suono della sua voce, quasi cadde dalla sedia.

-Cosa??- balbettò riprendendosi appena in tempo.

Fudou sogghignò. –Non mi sembra che questo sia un posto che tu frequenti di solito. Diciamo che è piuttosto bizzarro vederti in una discoteca-.

Kidou si limitò ad annuire, non sapendo bene cosa rispondergli. Aveva ragione.
 
.Perchè non ti lasci andare un po’??-.

Il ragazzo smise di osservare il bancone del bar e per la prima volta si voltò a guardarlo. –Lasciarmi andare??- ripetè.

-Si. Sei sempre così rigido. Divertiti, una volta tanto-.

E’ la stessa cosa che mi ha detto Endou, riflettè Kidou. Appariva davvero così freddo e distaccato agli occhi degli altri??
 
Si, ovviamente.
 
-Cosa intendi per “divertirsi”??- chiese.

Sul volto di Fudou passò un ghigno. Invece di rispondergli si rivolse al barista e ordinò due vodka.

-E’ questo il tuo modo di divertirti??- domandò Kidou osservando sospettoso il contenuto del suo bicchiere. Fudou aveva già vuotato il proprio ed era al secondo.

-Diciamo che è un buon modo di iniziare- rispose. –Andiamo, Kido-kun. Non succederà niente per una volta-.

Ancora incerto, Kidou portò il bicchiere alle labbra e mandò giù un minuscolo sorso. Si trattenne a stento dal cominciare a tossire.
 
-Non dirmi che è la prima volta che bevi-. Fudou scoppiò a ridere.

-Come se tu non lo sapessi- ribattè piccato Kidou.

-Ma dove hai vissuto fino ad adesso??-.

Kidou lo guardò male e per vendetta buttò giù tutto il liquido in un solo sorso.
 
-Non è male- disse quando il rischio di soffocamento fu sventato.

Fudou sorrise e gli riempì nuovamente il bicchiere con la bottiglia che si era fatto lasciare.

-Lo so. Forza, lasciati andare. Offro io-.
 
Al terzo bicchiere, Kidou si stava ancora chiedendo cosa spingesse Fudou ad essere così gentile con lui, visto che era evidente che si odiavano a vicenda. O almeno, che Fudou lo odiava.
Al quinto bicchiere un lieve strato di nebbia iniziò a offuscargli i pensieri e un sorrisino beota gli si dipinse in faccia.
All’ottavo ormai non capiva più niente.
 
Quanto tempo era passato?? Gli sembrava un’eternità che stava lì seduto col bicchiere sempre pieno. I contorni delle cose iniziarono a farsi meno nitidi e la sua mente si fece più leggera di quanto non fosse mai stata. Improvvisamente tutti i suoi problemi gli parvero di secondaria importanza, facilmente risolvibili o addirittura ignorabili.
E sentiva uno strano bisogno di ridere.
 
-Okay, basta- lo fermò ad un certo punto Fudou mentre faceva per afferrare la bottiglia per l’undicesima volta. Gli sfilò il bicchiere dalle mani tremanti e lo poggiò sul bancone.

-Come stai??- chiese afferrandolo per le spalle e cercando di mantenerlo eretto.

-B.. beneh- biascicò Kidou cercando di tenere a freno il senso di nausea che lo aveva assalito non appena era sceso dallo sgabello.
-Andiamo a casa-.

-No dai… solo un altro… l’ultimo…-.

-L’ultimo doveva essere almeno tre bicchieri fa. E’ troppo per essere la tua prima volta-.

-Ma sto beniscimo!!-.
 
Fudou nemmeno gli rispose mentre lo afferrava per il braccio e lo costringeva a seguirlo attraverso la massa di gente fino all’uscita.

-Dovremmo…avvertire…gli altri…- mormorò Kidou.

-Non preoccuparti- rispose l’altro mentre incrociava lo sguardo di Hiroto e gli faceva segno che se ne andavano. Il rosso annuì sorridendo.
 
Una volta fuori, l’aria fresca fece riacquistare un minimo di lucidità a Kidou.

-Perché tu stai bene??-.

Fudou si lasciò andare a una risata liberatoria vedendo in che condizioni l’amico era ridotto. I capelli scompigliati gli uscivano a ciocche dalla coda e le guance sembravano andare a fuoco. Si reggeva al suo braccio per evitarsi di cadere e barcollava anche stando fermo.

-Perché sono abituato- rispose.

Gli passò le braccia attorno al collo sfilandogli gli occhialini.
Si costrinse a deglutire davanti a quei rubini lucidi che lo fissavano poco presenti.
 
Perché i tuoi occhi mi fanno questo effetto, Kidou??
 
Lo sospinse leggermente verso una stradina secondaria.

-Dove andiamo??- domandò Kidou faticando a stargli dietro nonostante stessero andando molto lentamente.

-A casa mia- rispose Fudou anche se, ridotto in quelle condizioni, avrebbe potuto portarlo in qualsiasi posto senza incontrare resistenza.

-Che ci andiamo a fare a casa tua??-.
 
Oh, lo vedrai.
 
-Pensa a camminare-.
 
°°°
 
Quando finalmente arrivarono davanti alla porta d’ingresso, Fudou mollò il  braccio di Kidou, che per restare in piedi ebbe bisogno di reggersi al muro, e cercò le chiavi.

-Dove siamo??- chiese Kidou confuso.

Fudou alzò gli occhi al cielo. –A casa mia- rispose paziente. Lo sospinse davanti a sé e si chiuse la porta alle spalle.

Si ritrovarono nel corridoio praticamente immersi nel buio completo. L’unica fonte di luce era la luna, che filtrava dalla finestrella della cucina.
 
Fudou liberò l’amico del giubbotto e lo appese all’attaccapanni.

-Non mi sento… troppo bene…- balbettò Kidou a occhi chiusi.

-Non provare a vomitarmi nell’ingresso- rispose quello cercando di impedirsi di sorridere.

-…mo… chan…- mormorò quello prima di perdere improvvisamente l’equilibrio e precipitargli tra le braccia. Fudou lo prese al volo.

-Cosa??- domandò perplesso.
 
-Ti amo, Fudo-chan…-.
 
Fudou lo scostò lievemente da sé e lo fissò . Era confuso, certo, ma in quegli occhi rossi Fudou ci lesse la verità delle sue parole.
 
Rimase in silenzio. Un secondo di troppo.
Kidou alzò il volto e lo baciò.
E nemmeno un bacio troppo casto.
 
La lingua di Fudou non dovette forzare troppo per entrare nella bocca dell’amico, che anzi lo accolse con piacere.
Accorgendosi che si reggeva a malapena in piedi, lo prese tra le braccia e senza interrompere il contatto tra le loro labbra lo portò fino alla propria camera, cercando di non sbattere contro le mura del proprio appartamento.
 
Spalancò la porta con un calcetto e poggiò dolcemente Kidou sul proprio letto, poi si rialzò e rimase a fissarlo, ansante.
 
Perché tutto di te mi fa questo effetto, Kidou??
 
***
*La mattina dopo*
 
La prima cosa che Kidou fece non appena ebbe aperto gli occhi fu domandarsi chi diavolo avesse acceso la luce nel bel mezzo della notte.
La seconda cosa fu serrare gli occhi e coprirsi col lenzuolo.
Dio se la testa gli faceva male.
 
E perché non ricordava assolutamente niente di quello che era successo la sera prima??
 
Cercò di concentrarsi per zittire il sibilo che gli riempiva le orecchie.
Era stato in discoteca.
Con gli altri ragazzi della Inazuma Japan.
Ma poi??
Poi, cos’era successo??
 
Sospirò e decise di lasciar perdere. Avrebbe chiesto a Endou e agli altri, certo, se fosse riuscito a raggiungere il campo da calcio.
 
Solo in quel momento si rese conto di non essere solo.
Bastò quella consapevolezza a fargli sbarrare gli occhi e farlo voltare di scatto.
Incontrò un sorriso smagliante e due occhi scuri che lo fissavano.
 
-Fudou??-.
 
Si allontanò il più possibile.
Cosa ci faceva Fudou nel suo letto??
 
-Finalmente ti sei svegliato-.
 
Perché sembrava così a suo agio??
 
E perché cavolo erano entrambi nudi??!!
 
-Cosa ci fai qui??- domandò con voce impastata.

I suoi occhi brillarono. –Ci abito-.

Kidou fece per ribattere quando, alzando lo sguardo, si rese conto di non riconoscere la stanza.
 
Fudou si alzò indossando i boxer e facendo il giro del letto.

-Cos’è successo, Fudou??-.

-Com’è che non mi chiami più Fudo-chan??-.
 
Il cuore di Kidou perse un colpo a sentire quelle parole mentre un ricordo si faceva strada tra quella nebbia intensa che offuscava il suo cervello.
 
-Ti amo, Fudo-chan-.
 
Fudou si accorse nel suo improvviso cambio di colore. –Ah, allora ti ricordi- esclamò.
 
Kidou fece per mettersi a sedere ma un improvviso dolore lo fece ricadere con un gemito.

-Non preoccuparti, passerà presto- sorrise Fudou e Kidou ebbe improvvisamente una visione di come l’altro potesse essere responsabile di quel dolore.
 
Si coprì con il lenzuolo.

-Bastardo!!-.

-Che paroloni, Kidou-.

-Io…-. Man mano che i ricordi tornavano, il ragazzo arrossiva sempre di più. Per la rabbia o per la vergogna?? –Io… ero ubriaco… e tu… ne hai approfittato!!-.

-Non mi sembrava che ieri fossi poi così dispiaciuto-.
 
Se possibile, Kidou diventò ancora più rosso.
Era arrabbiato.
 
deluso.
 
Perché se per Fudou era stato solo un gioco, un modo per prenderlo in giro, per lui era stato molto di più.
Lui per un istante si era sentito amato.
 
Mise il broncio.
 
-Sei uno stronzo!!-.

-Lo so-.
 
Fudou gli si avvicinò e, chinandosi su di lui, poggiò le proprie labbra su le sue.
 
-Ma ti amo anche io, Kido-chan-.

 
 

The End

 






*Angolo AP (pazza o pervertita, fate un po’ voi ù.ù)*

*fischietta fingendo indifferenza*
Uh-oh!
Ehm… salve :))
Se siete arrivati fino a qui, avete letto quella montagna di scleri che ho deciso di pubblicare. (capitan ovvio)
Diciamo che la KidoFudo era l’unica mia OTP di IE su cui non avevo ancora scritto e come la HiroMido mi ispira depressione, la KidoFudo mi ispira cose ai limiti della decenza morale ù.ù
Comunque a me piacciono *__* Magari non saranno in tanti a pensarla come me, ma io li trovo adorabili :3
Chiedo scusa se i personaggi, o almeno Kidou, sono un po’ troppo OOC, però giustifico la cosa dicendo che questi sono gli effetti dell’alcool xD
Bene, passo e chiudo.
I commenti sono ben accetti, sia positivi che negativi (oh, bhè, questi ultimi un po’ meno ù.ù ma sbagliando s’impara) quindi vi prego di dirmi cosa ne pensate.
Un bacio a tutti
Marty
Ps.
Approfitto dello spazio per ringraziare quelle pazze persone che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Per caso eravate ubriache anche voi?? xD


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