Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Ignis Ferroque    04/11/2012    1 recensioni

-Fèdor...fermo! Cosa vuoi fare?!-
-COME HAI POTUTO!!!- urlò una voce metallica, gracchiante come frammenti di meccanismi sferraglianti.

[Tratto dalla storia]
Si sono raccontate molte storie sui guerrieri di Dio, gli esorcisti, e le loro gesta riempiono ancora il silenzio stagnante di quei secoli bui. Si sono raccontate altrettante storie su chi combatte, bruciato dal peccato, per Conte del Millennio.
Qualcuno si è mai fermato a pensare cosa ci sia a metà? Semplici persone che fronteggiano i loro problemi, non dotati, non speciali...
Come può cambiare la semplice vita di qualcuno che abita il campo di battaglia su cui si fronteggiano gli opposti e abbraccia infine il peccato?
Qui comincia tutto con un incontro e un "c'era una volta...", finirà con un lieto fine?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Altro personaggio , Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 


-y Ann...

Mary Ann.

Quante voci che la chiamavano, era un coro che si alzava, la sollevava dai suoi resti.
Era una canzone fatta con la base di risate gentili, cantata con il suo nome. Che la morte arrivi silenziosamente al lato di una vietta buia o su un campo deserto, qualcuno ci starà guardando, forse Dio o qualcuno per lui.

-Andiamo, Allen?-.

-Un istante.-.

Oh, quella luce era migliore di quella di qualsiasi alba.

Allen raccolse le due fedi ripulendole dalla cenere.

-... Crowley, il suo nome era Mary Ann, giusto?-. domandò Allen rigirandosi fra le dita impolverate i due cerchietti dorati.

L'altro esorcista annuì distrattamente spolverando il mantello nero.

-Su una fede c'è scritto il suo nome, sull'altra quello che ha nominato, l'anima dell'Akuma...-.

-Era sua moglie?-.

-È possibile.- mormorò alzandosi e adagiando di nuovo le fedi al suolo. L'oro giallo creava un netto contrasto con la cenere nera mentre i due esorcisti si allontanavano.

Andava anche lei, ora che era libera.

Lui ci farà compagnia. Piangerà, forse riderà. Si godrà lo spettacolo, ogni volta unico.

-...Perchè non l'ha richiamato?-

-Forse non lo amava. Forse non era sua moglie. È raro che qualcuno riesca semplicemente ad andare oltre con il Conte così vicino.-.

O forse lo amava semplicemente.

 


Era seduta ad occhi chiusi.

Sapeva di avere gli occhi perchè li teneva ben serrati.

Allora possedeva ancora il tatto, visto che sentiva il cuscino imbottito di un sedile sotto di sè. Si chiese se, visto che poteva toccare, sarebbe riuscita anche a vedere.

Cosa ancora più sconvolgente di mille domande, fu la certezza di esistere. Era qualcosa che non aveva mai immaginato potesse rimanere nella morte.

Un fischio distante le fece notare che poteva anche udire i suoni. Un sobbalzo.

Qualcuno chiamava il suo nome, anche se non ricordava quale fosse, sembrava ne avesse molti.

Lo riconosceva però ogni volta ripetuto dolcemente da una voce familiare.

Questo era più importante.

Si decise che era tempo di aprire gli occhi, che però sembravano non funzionare bene: il mondo era diverso. Avvolto in un candore senza inizio e senza fine.
Si girò lentamente sul posto e quello che la circondava sembrava inventarsi sul momento, condensandosi da pulviscolo argentato in una panca, una parete, un vecchio orologio con la cornice scheggiata, la bottega dei biglietti con gli annunci infissi nel tabellone di sughero... La stazione.
La polvere danzava, si scontrava creando piccoli lampi di luce tiepida.

Il fischio stridette dietro di lei, un suono identico a quello di un treno in arrivo. O forse identico ad un cristallo infranto o ad una risata.

Un forte senso di nostalgia la avvolse quando posò lo sguardo su un punto dove pensava ci fosse qualcuno. Ma non vi era nulla, solo la polvere argentea, più densa, ma non abbastanza da essere tangibile. Guardando meglio si accorse che perfino ciò che la circondava non era più reale di un pugno di nebbia. Per lei, però, lo era. Non poteva non esistere il marmo sotto i suoi piedi, perchè lo sentiva fresco sulla pelle e ne distingueva ogni venatura. Allo stesso tempo però non c'era fisicamente.

Un fischio e ancora il suo nome che sembrava ogni volta diverso.

Allungò una mano verso il pulviscolo addensato e capì di poter toccare qualcosa un istante dopo essersi resa conto che non aveva braccia o gambe, ma era fatta anch'ella di nebbia solida.

I granelli condensati, simili a polvere di stelle davanti a lei, sembrarono agitarsi e la chiamarono per nome. Mille e più nomi.

Tutti quelli che aveva avuto.

Per un istante riuscì a vedere centinaia di volti prendere forma davanti a lei.

Un uomo con la pelle scura come mogano e occhi neri e profondi. Un bambino biondo con le fossette. Una donna con la pelle olivastra e dei folti capelli castani. Un vecchio con il viso solcato da rughe familiari. Una ragazzina paffuta con il viso spruzzato di lentiggini...

Ognuno di quei volti era familiare perchè era quello che aveva amato almeno una volta nel corso dell'eternità. Che effetto strano riconoscere l'anima gemella dopo tante vite. Il pulviscolo prese forma in un ultimo volto, un uomo con i capelli rossi e gli occhi scuri da bambino mai cresciuto. Sì, quella era l'ultima forma con cui l'aveva visto.

"Ti ho rincontrato alla fine..."

Lo chiamò per nome e quello sembrò cambiare ogni volta che rimbalzava fra quelle pareti illimitate di tutto. Anche quelli erano tutti i suoi nomi.

La sua metà parve sorridere senza labbra e le parlò senza voce.

"Bentornata a casa..."


***
 

Il titolo dell'epilogo, come tutti quelli dei capitoli di questa storia, identifica un momento della giornata: da alba a sera. "Breaking dawn" significa "aurora", il momento prima dell'alba: con questo non volevo copiare ancora Twilight, ma sottolineare il principio di un nuovo ciclo.

Hehe... finito!
Questo era l'epilogo che mi ero tenuta da parte, forse non necessario, forse non perfetto ma ci tenevo lo stesso a metterlo.
L'epilogo racconta un piccolo "dopo", le  anime di Fèdor e Mary Ann che si incontrano di nuovo. (Anche se li ho uccisi, rimango comunque un inguaribile romantica! XD).
Dunque, questa storia è definitivamente conclusa, spero che sia piaciuta! Nonostante mi aspettassi più recensioni, sono contenta che
abbiate letto in tanti!
Prima di scrivere queste righe, mi sembrava di dover dire un milione di cose, ma adesso non mi sembra che vada bene nulla. O forse,
come sempre, ho talmente tante cose da dire che non so da dove cominciare...
Pazienza XD ...Non ho pronto nessun bel discorso per concludere, quindi lascio che questo epilogo si chiuda un po' come viene!
Grazie infinite a tutti coloro che hanno speso il loro tempo a leggere la mia storia, spero che "Il tempo del risveglio" vi abbia trasmesso almeno la metà delle emozioni che provavo io quando scrivevo ^^
Un abbraccio a tutti i lettori e lettrici!
Alla prossima! :)
Ignis.



 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Ignis Ferroque