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Autore: El_Roy    04/11/2012    0 recensioni
Niente di nuovo per il Dottore e i Pond, che accidentalmente sbagliano la destinazione. Qualcosa però non quadra: dove sono finite tutti gli abitanti di Alaska? Beh, forse un piccolo aiutino potrebbe averlo dato il buco nero che pende inesorabile sulla testa del pianeta!
Buona lettura!
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ci fu qualche attimo di silenzio prima che Amy rompesse l'incantesimo dando voce anche ai pensieri di Rory che in quel preciso momento vorticavano a piede libero nella sua mente.
"Il cuore Dottore? Ma senza cuore...non dovrebbe essere...non so, magari un po' morto?"
"No, non necessariamente. Funziona in maniera diversa per gli Alaskiani, da quanto ho sentito in giro."
"Non erano anatomicamente simili a noi a parte qualche stranezza?" chiese Rory, mentre Geb continuava a tenere gli occhi fissi sul Dottore.
"Anatomicamente si. Funzionalmente non proprio. Diciamo che anche loro hanno un fegato, reni e un paio di polmoni. E ovviamente il cuore; ma per loro il cuore altro non è che il centro dell'amore e delle emozioni positive più forti. Beh, diciamo che tecnicamente un Alaskiano senza cuore potrebbe ancora provare qualcosa di simile all'amore o alla dedizione verso qualcosa o qualcuno, ma in forma molto ridotta. Nessuna funziona circolatoria, ad ogni modo. Voi potete vivere senza un rene, giusto? Un Alaskiano può vivere senza cuore; ma il punto è un altro." concluse il Dottore mentre tornava ancora una volta a concentrarsi su Geb.
"Dov'è finito? Perchè uno che prova un amore così profondo per il suo pianete dovrebbe proprio privarsi di quel centro emozionale? Dov'è il tuo cuore, Geb?" L'Alaskiano sorrise malinconico e puntò il suo dito verso il lucernario.
"Il mio cuore è là, Dottore. Quando dico che ho donato il mio cuore a questo pianeta e alla sua gente, io intendo letteralmente. Con un trasformatore alieno ricavato da scambi con altri pianeti, ho trovato come convertire l'amore, la passione e la dedizione in energia. Vera energia! Perciò ho preso il mio cuore, l'ho messo in un caveau al centro del pianeta e ho iniziato a dare energia. Ero il cuore del pianeta, e lo sono ancora. Quando gli abitanti iniziarono ad andarsene, io cercai di trattenerli, dicendo loro che avremo trovato un modo tutti insieme per scongiurare il fato; ma loro mi accusarono di essere senza cuore e di volerli far morire. Non ero senza cuore; l'avevo solo riposto in una scatola e donato a loro." Amy e Rory si presero per mano alle dolci parole dell'uomo che aveva donato quanto di più prezioso al suo pianeta.
"Ok Geb" disse il Dottore "Noi abbiamo davvero bisogno che disattivi gli scudi. Anche solo per un attimo. Dobbiamo riuscire a portare il Tardis fuori di qui, e noi dentro con lui. Come li abbassiamo?"
"Beh, dovrei scendere fino al Cuore e disattivarlo direttamente da lì. C'erano controlli remoti, ma adesso nessuno ne tiene la manutenzione, quindi non sono più attivi. Alla sala si accede da una botola nella piazza centrale, dove delle scale portano direttamente al nucleo. Tranquilli, non è incandescente o nocivo; è stato schermato decenni fa. Ad ogni modo, abbassare gli schermi comporterebbe la distruzione prematura di Alaska; ma credo non ci sia altro modo di farvi andare via da qui." Geb puntò il dito nell'aria e tracciò un paio di calcoli mentali invisibili arricciando il naso.
"Direi che avete circa 12 minuti per abbandonare il pianeta."
"C'è un modo, qualsiasi modo, perchè io possa convincerti a venire con noi?" chiese il Dottore guardando serio il vecchio.
"No, Dottore non c'è. Riuscirai ad accettare la mia decisione?"
"Di solito accetto quello che voglio accettare, Geb." rispose. Dopodichè i quattro si incamminarono verso la piazza centrale.
 
"Rimane da capire una cosa." fece Rory ad Amy, mentre il Dottore e Geb erano in testa intenti a parlare di fisicanonsocosa e di astroqualcosaltro.
"Cosa?" 
"Gli scudi, giusto? Voglio dire...perchè ci hanno lasciato entrare?"
"Non saprei. Forse lo scopriremo, forse no. Non è romantico? Quanti donerebbero il proprio cuore a qualcun altro?"
"Io l'ho fatto. L'ho donato a te per 4000 anni." disse Rory sorridendo e abbassando lo sguardo subito dopo.
"2000, Centurione." corresse Amy sorridendo.
"2000 già passati; altri 2000 da passare. Con diritto di proroga allo scadere dei secondi 2000, se lo vorrai." Lei si limitò a mollargli un bacio sulla guancia e a prenderlo sotto braccio, ma Rory sapeva di aver fatto centro.
"Siamo arrivati." annunciò Geb una volta arrivati al centro di una grande piazza lastricata di pietre e con una fontana che non sgorgava acqua ma la cui forma ricordava vagamente quella di qualche abitante delle acque; il che voleva dire che probabilmente su Alaska, oltre a non esserci della neve, c'era un qualche tipo di mare, nascosto chissà dove. Un vero peccato non aver il tempo per scoprirlo. Geb si fermò a pochi passi da una botola circolare con uno stemma sopra cancellato dal tempo, ma che senz'altro recava una grande "A" impressa al centro che era sopravvissuta per qualche motivo alle intemperie. Spostò una parte del coperchio della botola, che scorrendo a lato mostrò un pannello ricolmo di pulsanti illuminati di verde. Mentre Geb inseriva il codice per entrare in quella che di fatto era la cassaforte del suo cuore, il Dottore non perse l'occasione di usare il suo cacciavite sonico per saperne di più su quella tecnologia. Poco dopo il coperchio si abbassò di qualche centimetro, per poi scorrere sulla sinistra e scomparire nel suolo mostrando una lunga scala illuminata da luci al neon sulle pareti.
"Sono solo qualche gradino, sembra più lunga di quel che effettivamente è." rassicurò Geb facendo tirare un sospiro si sollievo all'unico che si era realmente preoccupato della cosa, Rory. Il gruppetto sempre capeggiato dall'Alaskiano e dal Dottore iniziò a scendere nelle viscere del globo.
"Questo luogo è stato scavato dal mio bisnonno, che ne aveva già fatto a suo tempo la centrale energetica del pianeta. Solo che allora utilizzavano metodi sicuramente diversi del mio alimentatore emozionale; pulito, efficiente e inesauribile. Ho mantenuto un contatto psichico con il Cuore grazie a dei sensori, quindi l'energia ricavata dai miei sentimenti non si sarebbe mai esaurita. Io provavo amore, e automaticamente veniva trasmesso al Cuore che generava energia per tutto il pianeta." spiegò Geb.
"E per le emozioni negative? Non è che se un giorno le girava storto tutto il pianeta andava con le chiappe a terra?" chiese Amy
"Oh no, mia cara. Le emozioni negative sono nel cervello, no?"
Effettivamente non aveva tutti i torti, pensò Amy.
"Eccoci qua." annunciò Geb una volta che si furono ritrovati davanti ad un grosso portone grigio con un cerchio di metallo da ruotare per aprire l'ingresso. Cigolando rumorosamente il portone si fece da parte, e al centro della sala c'era uno scrigno bruno nel quale si immettevono numerosi cavi elettrici di svariati colori e dimensioni. 
Il Cuore lavorava ancora a ritmo frenetico.
   
 
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