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Autore: _lolololo_    04/11/2012    0 recensioni
Felix era un uomo fortunato, perché aveva un amico fidato.
Ma é sempre così? A volte vediamo ciò che vogliamo vedere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio raccontarvi una storia. C'era una volta un uomo che era molto fortunato poiché aveva accanto a se un amico fidato. Una volta Felix, l uomo fortunato, chiese a Callidus , l amico fidato, cosa ne pensasse del suo fienile. "Bello" disse, " Anche se", aggiunse "Io lo allargherei". Felix si fidava molto del suo amico fidato, dunque decise di chiamare un suo conoscente che sicuramente per pochi soldi, essendo lui povero, avrebbe accettato l incarico. Opulento infatti accettò. Ma Felix non si fidava tanto e poiché non poteva supervisionare, chiese a Callidus di farlo. "Certamente amico mio". I giorni così passarono. Opulento era attento, capace, parsimonioso. Faceva tutto con cura e a volte impiegava più tempo di quanto gliene venisse chiesto, ma non perché fosse lento, bensì perché voleva fare un buon lavoro. Callidus invece si recava al fienile, vedeva come procedeva la situazione e poi riposava sotto un faggio, incurante. Felix tornato da lavoro guardava il fienile sempre più grande e robusto ed era felice, perché faceva bene a fidarsi del suo amico fidato. "Grazie caro amico" gli diceva. " Oh caro amico, non devi ringraziarmi, io lo faccio con piacere questo lavoro" rispondeva. "Ma comunque ti ringrazio per il disturbo"ribadiva. Infatti Felix pensava di essere davvero fortunato: vedeva Callidus entrare nel fienile la mattina, quando Felix usciva di casa e uscire la sera,quando tornava. Mentre Opulento? Non lo aveva ancora visto, eppure la mattina usciva dopo l alba e tornava al tramonto.in realtà non sapeva che Opulento iniziava a lavorare prima dell alba e finiva dopo il tramonto. Opulento però si sentiva bene, perché vedeva la sua fatica ripagata: il fienile diventava giorno per giorno sempre più bello. Stava facendo un buon lavoro e sicuramente Felix gli avrebbe dato ragione. Dopo un mese il fienile era ultimato. Opulento aveva concluso già a metà mattinata, così andó a casa e sarebbe tornato al tramonto per ricevere il suo compenso. Callidus, nel frattempo, essendosi svegliato,si meraviglió che il lavoro era ultimato e pur non avendo fatto nulla, si sentiva orgoglioso e andava girando dentro il fienile a testa alta. "Felix sarà davvero contento di me" pensava "E mi ripagherà con una grande quantità di denaro". Nella foga del momento, prese un attrezzo lí vicino e cominciò ad agitarlo. Ma qualcosa accadde: praticó un foro. Non era un buco grande, nè una crepa subito visibile, era solo un piccolo foro. Ma Callidus spaventato del danno che aveva fatto che magari avrebbe influito sul suo ricompenso, cercò subito di riparare. Ma lui non era un bravo costruttore e il foro divenne fessura e poi crepa e poi buco. Non era ancora tramonto quando Felix tornò e andò al fienile. Vide Callidus che si dava da fare, mantido di sudore, veloce. "Caro amico! Ma dov é Opulento?" chiese. "E' a casa". Felix lo fermò. Non gli sembrava giusto che Il suo amico fidato stesse lavorando così affannosamente, mentre Opulento stava a poltrire. Era molto adirato. "Chissà quante altre volte è successo" pensó. "Entra pure a casa caro amico e ti offrirò qualcosa di fresco da bere". Intanto era tramontato il sole e Opulento si avviava a casa di Felix tutto contento. Aveva faticato davvero tanto, a volte gli sembrava di non farcela più, ma alla fine c era riuscito. Era contento. Ma non lo rimase per molto. Quando Felix lo vide, non fece altro che rimproverarlo. Un inetto, lo aveva chiamato. "Callidus ha lavorato duramente, tutti i giorni, mentre tu volevi i miei soldi senza aver fatto nulla!". Opulento non reagiva. Lo aveva chiamato incapace, approfittatore. "Aggiusterai la falla che hai creato e poi te ne andrai solo quando avrai finito,senza niente". Opulento non reagì, ma accettó senza dire parola. Mentre si allontanava sentiva Felix dire a Callidus "Menomale che ci sei tu, caro amico mio, ecco a te" consegnandogli una busta piena di denaro. Opulento rimase tutta la notte a riparare quella grossa falla. Era comunque attento, comunque preciso. Aveva sonno, ma rimase sveglio, aveva fame e sapeva di lavorare per neanche un torso di pane, era affaticato, ma cercava di rimanere concentrato. Alla fine sistemò la crepa. Era soddisfatto del suo lavoro, benché non fosse ritenuto tale da Felix.Ci aveva messo tanta cura e alla fine eccolo li, e non gli importava se non gli era riconosciuto, perché adesso Felix poteva dirsi felice. Felix vide Opulento andarsene la mattina dal fienile e neanche lo salutó. Per strada vide Callidus sotto un faggio a riposare. " Se lo merita un po' di riposo" pensó. E in quel momento si sentì davvero contento di avere un amico fidato come lui.
  
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