Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: whatswrongbabe    04/11/2012    3 recensioni
Stava stringendo i pugni in una maniera esagerata. Misi la mia mano sulla sua e lei mollò la presa, lasciando cadere i fragili fili d'erba sul prato.
- Avanti...sfogati, ci sono qui io. - dissi rassicurandola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

           love heals everything...



Un altro stupido giorno, esattamente come tutti gli altri, stava avendo inizio.
- Louis! Sveglia o farai tardi a scuola! - gridò mia madre dal piano di sotto.
Non avevo voglia di alzarmi, non avevo voglia di fare niente eccetto rimanere nel letto a dormire. Ma un odore invitante di bacon e uova fritte mi costrinse ad alzarmi. Infilai le pantofole, scesi le scale velocemente e andai in sala da pranzo.
- Buon giorno Lou! Finalmente ti sei deciso a scendere. - disse mia madre con un sorriso stampato in faccia.
- Oh, si..buon giorno, mamma. - dissi sedendomi a tavola.
- Ecco a te. - disse lei, porgendomi la colazione in un piatto che sembrava troppo piccolo per quanto bacon e per quante uova fritte conteneva. Mangiai il tutto molto velocemente, visto che era già tardi e non volevo prendere un altro ritardo a scuola. Corsi di sopra, andai a farmi una doccia veloce. Poi andai in camera mia, aprii l'armadio, presi un jeans ed una maglietta, come al solito. Li infilai subito e poi diedi un aggiustatina al mio ciuffo. Afferrai lo zaino al volo con un braccio e uscii di casa, senza salutare. Iniziai a camminare sul vialone del mio quartiere e in una decina di minuti arrivai al college, non era molto distante da casa mia, per fortuna. Appena arrivai non feci a meno di vedere lei, Demetria. Ci siamo conosciuti quando avevamo solo l'età di quattro anni. Le volevo davvero bene.
Era di spalle, così mi avvicinai a lei, per salutarla.
- Hey Demi! - dissi allegramente; nessuna risposta.
- Demi..? - dissi ancora una volta, ma niente.
Poggiai la mia mano sulla sua spalla e la girai.
- Demi..ma tu stai piangendo. - l'espressione sul mio volto cambiò.
- No, Lou, cosa vai dicendo? - rispose lei cercando di accennare un sorriso, mentre gli occhi le diventavano sempre più rossi, per via delle lacrime.
- Smettila di dire cavolate, tu stai piangendo. - dissi insistente, cercando disperatamente una risposta, non l'avevo mai vista piangere, mai.
- Lou.. - ebbe solo la forza di dire questo e si buttò tra le mie braccia, continuando a piangere silenziosamente.
- Demi, su, calmati, dimmi cosa è successo. - dissi continuando ad asciugarle il viso.
- Si, ecco.. - 
La campanella suonò.
- Scusami Lou, devo entrare in classe o la prof si arrabbierà.. - si girò per andare in classe, ma feci a tempo a prenderla dal polso e la fermai.
- Hey hey, dove corri? Siamo nella stessa classe io e te, o te ne sei dimenticata? - dissi strappandogli una risata.
- Oh, giusto..si, me ne ero completamente dimenticata! - rispose sorridendomi.
Ricambiai velocemente il sorriso ed andammo in classe, altrimenti la prof ce l'avrebbe fatta vedere nera.
Le cinque ore di lezione non erano così pesanti quel giorno, così passarono in fretta, che dico, volarono completamente. La campanella suonò a fine lezioni, tutti gli studenti uscirono per la pausa pranzo. In quella gran confusione non capii un bel niente, così iniziai a gridare il suo nome.
- Demi, Demi, Demiiiiiii! - gridai più volte.
Fortunatamente lei mi sentì e venne da me.
- Hey Demi! Demi, Demi, Demiiiiiii! - urlai ancora.
- La smetti di urlare? Sono qui, stupido. - rise e mi tirò un leggero pugno sul braccio.
- Ahia! Mi hai fatto male.. - dissi facendo lo scemo.
- Oh, mi dispiace, scusa.. - rispose lei, stando al gioco.
- Dai, su, andiamo a mangiare fuori? Io ho fame, ho bisogno di mangiare e quindi non puoi dirmi di no. - non le diedi nemmeno il tempo di rispondere che la presi per un braccio e la trascinai fuori.
Ci sedemmo sul prato, all'ombra di un albero e tirai fuori i due sandwich che aveva preparato mia madre. 
- Prendi quello che preferisci. - dissi porgendole il contenitore che conteneva i sandwich.
- Lou, grazie, ma non ho fame. - rispose lei.
- Insisto. - 
- Okay.. Prenderò questo. -
Mi sorrise. Quel sorriso per me significava molto, tutto, diciamo.
- Aaaaallora. Mi spieghi un pò meglio la storia di stamattina? Sempre se vuoi parlarne o se vuoi sfogarti, non sò. - dissi cercando di farla parlare.
- Oh beh.. - era insicura.
Non sapeva se parlarne o meno, cercava di distogliere il suo sguardo dal mio, ingoiava con fatica. Poggiò le sue mani sul prato, accarezzando l'erba, poi iniziò a tenerne un pò stretta stretta fra i suoi pugni. Stava stringendo i pugni in una maniera esagerata. Misi la mia mano sulla sua e lei mollò la presa, lasciando cadere i fragili fili d'erba sul prato. 
- Avanti...sfogati, ci sono qui io. - dissi rassicurandola.
- Ecco..sto passando un brutto periodo. I miei, stanno sul punto di divorziare. - disse facendo un respiro profondo.
Non capisco ancora come, ma mi arrivò un pugno, diritto nello stomaco.
- Oddio, scusa, Lou, non era mia intenzione! Ti sei fatto male? - disse Demi preoccupata.
- A-ahio..n-non ti preoccupare, è t-tutto o-okay.. - dissi buttandomi sul prato. Misi una mano sullo stomaco per attutire il dolore, che passò velocemente.
- Davvero, scusami, non sò cosa mi sia preso e.. - la fermai.
- Demi. È tutto okay, non preoccuparti. - risposi sorridendole. 
Passammo tutta l'ora a disposizione parlando. Mi raccontò tutto e tra pianti e abbracci riuscii a risollevarle il morale.
- Ti voglio bene Lou. - 
- Ti voglio bene anch'io, Demi. -
La campanella suonò per l'ennesima volta. C'era solo un'altra ora di lezione da sopportare, ce la potevo fare. Entrammo in classe ed andammo a sederci ai nostri rispettivi posti. Il vecchio professor Rowan era già in classe. Filosofia, solo una fottuta ora di filosofia. 
- Cari ragazzi, oggi inizieremo un nuovo capitolo, aprite il libro a pagina sessantotto. - disse il professore mettendosi sull'attenti.
Tutti erano molto attenti a seguire la lezione, io no, non ci riuscivo, stavo pensando ad altro e come sempre pensavo troppo.
- Signorino Tomlinson! Stia attento alla lezione o avrà doppio lavoro da fare a casa. - disse il professore, con aria arrabbiata.
- Si..mi scusi professore. - risposi cercando di non dare nell'occhio.
Il professore riprese la lezione e continuò senza interruzioni fino alla fine.
- E questo è tutto. Ora voglio che vi organizziate con un compagno per svolgere il solito lavoro da fare a casa sulla lezione di oggi. Ci vediamo martedì prossimo, arrivederci ragazzi! - disse infine il vecchio prof.
Tutta la classe rispose con un monotono 'arrivederci'. 
La giornata scolastica era giunta al termine, per fortuna.
Demetria stava mettendo a posto i libri nello zaino e io colsi l'occasione per avvicinarmi a lei.
- Demi..ti andrebbe di fare il lavoro di filosofia insieme? Sai, non ho seguito la lezione e non ho capito un granchè.. -
Lei alzò lo sguardo verso di me e si mise a ridere.
- Tutte scuse, vero Lou? - 
- Beeeh, ecco.. -
- Accetto lo stesso, va bene? -
- Certo che va bene! Alle quattro a casa mia, passo a prenderti io, okay? -
- Si va bene, mi farò trovare pronta, spero. -
- Come speri? Su dai, non fare la spiritosa! -
E ci salutammo così, tra una risata e l'altra.
Mi ritirai a casa a piedi, ero contento, stranamente. 
- Ciao mamma! C'è nessuno? - parlai all'unisono.
Andai di sopra, in camera mia, cercai di sistemare un paio di cose, c'era sempre il solito disordine li sopra. Feci del mio meglio. Verso le tre e mezza uscii, il tempo era cambiato, si era annuvolato di botto, così presi un maglione e lo misi sopra la maglia che indossavo. Iniziai a camminare velocemente, senza fermarmi, casa sua era esattamente due quartieri più in là della mia. Ci arrivai prima del previsto. Avanzai verso l'uscio della porta e suonai il campanello. La porta si aprì.
- Lou! Sei in anticipo. - disse Demetria.
- Si, lo so. Ma avevo paura di fare tardi. Andiamo? -
- Certo, aspetta solo un secondo, vado a prendere i libri. -
Dopo pochi minuti tornò fuori.
- Bene, possiamo andare! - disse.
Ci dirigemmo verso casa mia. Aprii la porta ed entrammo giusto in tempo, si mise a piovere molto forte.
- Tua madre non c'è? - chiese.
- No, non so dove sia, non è ho la più pallida idea. -
- Oh, bene. -
- Forza, andiamo di sopra, il computer è già aperto. -
Salimmo le scale ed andammo in camera mia. La feci accomodare su una sedia e le misi a disposizione la scrivania ed il computer. 
- Bene, dobbiamo, in poche parole, scrivere che.. - iniziò a dire Demi.
Nel giro di un'ora o poco più riuscimmo a finire il lavoro.
- Ecco fatto. - dissi una volta salvato il file sul computer.
- Beh, ora è meglio che vada. - 
- Ma Demi, sta diluviando là fuori. -
- Si, hai ragione, non voglio nemmeno tornare a casa a dir la verità, ma non voglio disturbarti. -
- Ma quale disturbo? Stai qui, tranquilla, non c'è problema, davvero. -
Lei si avvicinò alla finestra, le piaceva guardare la pioggia, quelle milioni di piccole goccioline che si infrangevano contro il vetro. Mi avvicinai a lei e vidi che altre piccole gocce le stavano solcando il viso. 
- Lou, io non ce la faccio.. - disse voltandosi verso di me.
- Devi. -
- Io non ci riesco, per me è una cosa che va oltre il limite, sono troppo debole per questo genere di cose. -
Le lacrime scendevano sempre più copiose.
- Non piangere più ti prego, non piangere. -
- Ma.. -
Le asciugai ancora una volta il viso, con la manica del mio maglione. Finalmente si calmò. 
- Demi, posso dirti una cosa? -
- Certo che puoi. -
- Lo sai..lo sai che sei bella anche quando piangi? -
- Cosa..? - sembrava alquanto confusa, come me d'altra parte.
- Ma, sei più bella quando sorridi. -
Le scappò un sorriso, uno di quei sorrisi sinceri, uno di quei sorrisi belli da morire, presi da ogni angolo d'osservazione, uno di quei sorrisi che solo lei poteva regalarmi.
- Ecco, ecco. Adesso sei perfetta. -
- Lou, io..credo di amarti. -
- Lo credevo anch'io, ma ora ne sono convinto. -
La presi tra le mie braccia.
- Tutto andrà per il meglio, finchè avrai me accanto, è una promessa. - le sussurrai.
Le alzai leggermente il viso, feci scivolare lentamente le mie mani sui suoi fianchi e la baciai. Quel bacio che sembrò durare un'eternità. 
- Innamorarmi di te è stata la cosa migliore che abbia mai fatto. - dissi tenendola stretta a me.
- Anche io, Lou, credimi. - 

The end.

Bene, questa è la mia prima os, ho tutte le scuse di questo mondo se non va bene, lol, non sono tanto bravo a scrivere, ma almeno ci ho provato. Spero che vi sia piaciuta c:

-Leo
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: whatswrongbabe