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Autore: sam_twins    04/11/2012    3 recensioni
-Io non posso ancora crederci- sospirai aggrappandomi al suo petto.
-A cosa?- mi fissava incuriosito, con i suoi occhi come il ghiaccio.
-A noi, a tutto quello che è successo alla mia vita, a quel primo giorno che ti ho incontrato- e a quelle parole lui si avvicinò a me e mi baciò, come solo lui sapeva fare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hey! Ma salve! Lo so, lo so, il capitolo precedente è stato terribile, ma mi serviva per temporeggiare! Insomma Alex ed Ian 4ever, giusto? Spero che questo vi piaccia. Bacioni *Alex*


That's More I Like It



Alex's POV

Ero nel mio camerino, mentre leggevo e rileggevo il copione.
Quella scena, quella che meno mi andava di girare.
Io. Ian. Sesso.
Era tutto quello che il mio cervello realizzava.
Cavolo, eppure il mio personaggio odiava il mio!
Sam si ubriaca, Damon anche, ballano, si baciano e fanno sesso. Ovvio. Succede sempre così.
Ian aveva litigato con Nina, si erano rilasciati, che novità.
Onestamente non capivo perché ci avevano riprovato, insomma, loro stanno bene come amici, non come fidanzati.
Ed io? Io mi godo la vita, ma dentro mi fa male.
Mi fa male sapere che per quasi un anno sono andata contro ogni mio principio per stare con qualcuno, e quel qualcuno ha fatto altrettanto.
Forse alla fine mi ero stufata.
Quel giorno, quel maledetto giorno, ero stanca, arrabbiata e me la sono presa per una cavolata.
Avevo dato tutta me stessa per riuscire a realizzare l’irrealizzabile, e poi mi ero arresa, credendo di non potercela fare più.
E sono stata male, troppo male, e per quasi 2 mesi, gli ho rivolto la parola solo per recitare, e lui l’aveva accettato.
A volte, al solo pensiero, mi viene da vomitare.
Con lui ho fatto cose che non avrei mai fatto con nessun’altro.
Ma perché, ditemi, perché deve essere così complicato?
Ho 17 anni e dovrei divertirmi, non pensare a niente, ed invece, sono qui, su una sedia, a maledirmi.
Ian era il mio idolo, e quando me lo sono trovato davanti, mi sembrava di sognare.
Volevo morire, perché il mio sogno era realtà, finalmente.
Poi mi chiese di uscire, ed io ero tipo “perché lo fa? Insomma, io non sono nessuno, mentre lui, beh, lui è Ian sonosexySomerhalder”.
E poi realizzai che era una persona, e non un nome.
Ne ho fatti di errori, troppi, ma quello più grande è stato di arrabbiarmi con lui per quella cavolata.
Per Megan, tutta colpa sua, come sempre. Quanto la odiavo, e la odio ancora.
-Alex ed Ian sul set 4- sentii la voce metallica rimbombare nella stanza.
Sospirai scacciando quei pensieri.
“Devo divertirmi” pensai, più che altro cercai di auto convincermi.
Salutai Ian con la mano e lui mi sorrise.
Nessuno dei due voleva farlo, ma dovevamo.
-Allora- iniziò Kevin sorridendo –avete letto la scena, c’è musica, sangue, e poi vi baciate, okay?- annuì e sentii Ian sospirare.
Kevin emise il suo “azione” e la musica iniziò, le comparse ballavano, la luce era bassa.
Io ero da un lato della sala, Ian da un altro, mentre “mordeva” una ragazza.
Io mi strusciavo contro un ragazzo e lo mordevo, vampiri, sempre la solita storia.
Mi girai e mi trovai vicino a lui, che mi cinse i fianchi, sentii il suo respiro sul collo.
I nostri occhi si incontrarono e risi, una risata da ubriaca.
Mi spinse contro il muro, mentre la musica, si faceva sempre più alta, quasi a tappare le orecchie.
Sentii Kevin dire “ora baciala” e sentii le sue labbra sulle mie.
Istintivamente mi staccai e mi girai, toccandomi le labbra.
Chiusi gli occhi, faceva male, dentro faceva male, perché non toccavo le sue labbra da tanto, troppo tempo.
Se fosse stato possibile avere dei raggi x, probabilmente si poteva vedere il mio cuore sanguinare.
Faceva male, non avevo mai provato tutto quel dolore in vita mia.
-Alex- lo senti sussurrare.
Presi il telefono dalla tasca e mi girai sorridendo.
-Oops, il telefono vibrava, scusa Kev- mentii.
-Quante volte ti ho detto di lasciare il telefono nel camerino?- mi rimproverò però sorridendo.
-Lo so, lo so, scusa, riprendiamo- dissi dando il telefono ad Ashley, l’assistente cameraman.
Il tutto ripartì ed Ian mi baciò di nuovo.
Cercai di non pensarci.
Ero un’attrice, e questo è quello che fanno le attrici, io lo prendevo come un gioco, come quando ero con Ian e dovevo baciare Paul.
Ian, sempre lui c’era di mezzo.
Okay, forse mi mancava, ma che dico, certo che mi mancava!
Mi passò le mani sui fianchi.
-Okay, ora alzala- disse Kevin, ed Ian, senza staccare le labbra, con un colpo mi fece attorcigliare le gambe al suo bacino.
Non mi piaceva, affatto, perché mi riportava alla mente i ricordi, i bei ricordi passati.
La mia mente in quel preciso istante era un gran casino.
-Okay, stop!- disse Kevin ed io immediatamente mi staccai –perfetto, muoviamoci verso l’altro set- ci informò.
-Hey, tutto okay?- mi fermò Ian per un braccio.
-Certo, tutto okay, tu?- chiesi continuando a camminare.
-Non proprio- sussurrò ma feci finta di non aver sentito.
Lo so, Ian, che non va tutto bene, credimi, lo so quanto te, sto morendo qui in questo preciso istante.
Quanto avrei voluto dirglielo, ma non potevo.
 
Per fortuna la scena di “sesso fra vampiri che fa impazzire i fan” fu veloce.
Non soffermiamoci sui dettagli.
La giornata finì velocemente e tutti ritornammo nelle nostre stanze.
Sarei dovuta andare a cena ma chiamai Nina dicendole che non mi sentivo bene.
E questa volta era vero, stavo di merda, ma d’altronde, sarebbe stato strano se fossi stata bene.
Come vi sentireste voi a dover baciare il vostro ex fingendo di non provare niente?
 
 
Ian's POV

Se dovessi fare la top 10 delle giornate di merda della mia vita al secondo posto ci sarebbe questa, perché al primo ci sarebbe quella fatidica giornata in cui la bocca decise di parlare troppo e dare fiato alle mie cazzate.
Mi era stato insegnato, fin da piccolo, di combattere per quello che volevo.
Così avevo fatto. Quando tutti mi dicevano che avere lei era impossibile, io non mi ero dato per vinto.
E ricordo tutte quelle nottate passate a pensare, e a sentirmi un verme, perché non sapevo se quello che stavo facendo era giusto o sbagliato.
Ma soprattutto ricordavo le nottate che passavo a guardarla dormire, una volta che ero riuscito nel io intento.
Non ero mai stato così felice in vita mia. Per la prima volta mi sentivo bene, davvero bene.
Ma poi, come tutte le cose belle, tutto crollò e si ruppe in mille pezzi.
Mi sentivo una merda, dentro e fuori, e dovevo anche nasconderlo e fare finta di stare bene, per evitare ad altre persone di stare male.
Per oltre due mesi passai ogni notte a maledirmi, ed ogni giorno, per oltre mese dovetti sorbirmi i cazziatoni di mezzo cast su quanto era idiota e senza cervello.
Ed avevano ragione, avevo ferito la persona a cui più tenevo.
Erano mesi che non la toccavo, che non la sentivo mia, e per quei pochi momenti, ci ero riuscito, e ciò che faceva più male, era il fatto che era tutto finto.
Ma avevo paura, non volevo ferirla di nuovo, volevo che fosse felice.
Se ami qualcuno lascialo andare giusto? Beh, non è così facile, ci ho provato, ma non ci sono mai davvero riuscito.
Lei non è andata avanti e lo sapevo.
Vidi Paul schioccarmi le dita davanti la faccia.
-Som, tutto okay?- chiese sedendosi a tavola.
-Si, certo- dissi mentendo.
Vidi Nina arrivare, ecco, lei anche ci era finita di mezzo.
Ma non se l’era presa, ci avevamo riprovato ma non era andata bene.
-Alex?- chiese Julie.
-Non scende, non si sente bene…- disse Nina fissandomi facendomi segno di con la testa di salire di sopra.
Non volevo farlo, perché se fossi salito sopra, due cose sarebbero potute succedere: renderla felice o farla arrabbiare di più, ma avevo paura che entrambe alla fine avrebbero portato a farla soffrire ancora di più.
Gli feci segno di no abbassando la testa.
Più o meno a metà della cena, sentivo il vomito in gola, non ce la facevo.
Stavo morendo, perché sapevo che probabilmente lei stava male per causa mia.
Mi alzai velocemente dalla tavola senza dare spiegazioni e sentii Nina esultare.
Basta, mi ero deciso, la rivolevo indietro, e ci sarei riuscito.
Mi fermai fuori dalla sua porta ed avvicinai l’orecchio.
Sentivo dei singhiozzi, piangeva, e mi faceva male ancora di più.
Sentivo i pezzi del mio cuore, frantumarsi ancora di più.
Bussai ma niente, sapevo che non sarebbe venuta ad aprirmi.
Girai la manopola. Era aperto, qualcuno mi voleva bene quel giorno.
Feci dei passi e la vidi, al buio, illuminata solo dalla luna, ai piedi del letto, per terra, con le ginocchia portate al petto, che piangeva.
Appena si rese conto che ero lì, alzò la testa e si tirò su, guardandomi prima negli occhi e poi per terra.
Senza dire niente corsi verso di lei e l’abbracciai.
Inspirai il suo profumo, quell’odore di vaniglia mi era mancato così tanto.
La strinsi ancora di più prima di staccarmi leggermente, presi coraggio e la baciai.
Quel bacio salato che sapeva di lacrime.
-Ti prego, perdonami- la sentii sussurrare.
-No, tu perdonami, devi capire che sono un coglione, giuro che non lo farò più- dissi facendo combaciare le nostre fronti.
 

Alex's POV

Era forse un sogno? Tutto d’un tratto sembrava così facile e giusto.
Ero felice, di nuovo, e da pochi secondi soltanto.
-Ti amo- mi sussurrò provocandomi quei brividi che tanto mi mancavano.
-Ti amo- risposi mordendomi il labbro inferiore.
Sorrisi e riprese a baciarmi.
Mi tirò su e mi fece stendere sul letto.
Stavo forse sognando? Perché tutto sembrava così irreale.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo- continuava a sussurrami all’orecchio, interrompendosi con dei baci e poi ricominciando.
-Scusami, perché sono un idiota- dissi e lui si fermò a guardarmi, tirandosi su, io feci lo stesso.
-Qui l’unico idiota sono io, ancora non riesco a frenare la lingua quando dovrei- disse ridacchiando.
-Pace?- chiesi sorridendo e porgendogli la mano.
-Pace- ripeté e mi strinse la mano baciandomi.
Era come se niente fosse successo, stavo dimenticando tutto, piano piano, secondo dopo secondo.
-Che ne dici di…- sussurrai all’orecchio e lo vidi annuire.
Nina, aveva sempre pensato che saremmo tornati insieme, come tutto il resto del cast, e proposi ad Ian di mettere su una scenetta, eravamo attori, solo noi potevamo capire quelle cose.
Sentii l’ascensore aprirsi e dei tacchi arrivare.
Bene, la cena era finita e si poteva andare in scena.
-Lasciami in pace!- esclamai ad Ian, che reprimeva una risata.
-No, scordatelo, adesso tu mi ascolti!- alzò la voce prendendomi per un braccio e sorridendomi.
-Sei uno stronzo senza cuore, non spreco il tempo per quelli come te-
Mimò un “ouch” con le labbra facendomi quasi ridere.
-Strano, io sì- mi strattonò e vidi con la coda dell’occhio tutti fermarsi –stammi a sentire, ho sbagliato, okay? E lo so! Ti prego, perdonami- sussurrò infine avvicinandosi e passandomi una mano sullo stomaco, spingendomi fino a far combaciare la mia schiena con il muro del lungo corridoio.
-Se lo faccio, chi mi dice che non mi ferirai di nuovo?- sussurrai anche io, ma in modo che gli altri mi sentissero.
-Perché io ti amo, e ci muoio dentro ogni giorno- sentii Nina dire qualcosa, ma mi ero persa nel blu di quegli occhi davanti a me.
Sorrisi e lo baciai, e lui ricambiò.
Gli passai le mani dietro il collo, e lo avvicinai a me.
Poi mi staccai.
-Okay, brutti pervertiti, lo show è finito, mollate 10 dollari a testa!- esclamai ridendo ed io mi abbracciò da dietro facendomi il solletico.
-Che?- chiese Paul avvicinandosi confuso.
-Bello spettacolino, eh?- chiese Ian ridendo e battendo una pacca sulla spalla a Paul.
-Era tutto finto?- chiese Nina spuntando da dietro Paul.
-No, ma si- risposi credendoci davvero, sapendo di aver sparato una cazzata.
-Che?- domandò questa volta Candice.
-Okay, basta domande, ho sonno, e in poche parole, non lo odio più, niente domande, ci vediamo domani, bye bye!- dissi ridendo e andandomene in camera.
Stavo per chiudere la porta quando la riaprii.
-Vieni o no?- domandai ad Ian ridendo e subito entrò nella mia stanza.
Oh si, ora le cose miglioravano, e tutto grazie a quella stupida sceneggiatura scritta da quel mito di Kevin.
  
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