Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Always Sil    04/11/2012    5 recensioni
[Spoiler Mockingjay/ Peeniss/Slice of life]
Ho tutto quello che desidero.
Un marito che mi ama, una figlia e un figlio in arrivo.
Ho una famiglia e sono felice, non potrei avere di meglio.
[Violet e il Flashback del padre]
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa OS è dedicata alla mia Peipi,
Sei speciale,
Ti voglio bene.


« Papà, Papà,  per disegnare gli arcobaleni  servono tanti colori è vero?» la voce squillante e spensierata di Violet risuona per tutta la casa.
«Si tesoro, ma sono molto difficili la disegnare sai? Perché sono imprevedibili e spesso i colori si confondono. » Peeta, calmo e sorridente come sempre, cerca di fare un ritratto ad una Violet che non sta ferma neanche un secondo.
Sulla tela si vede uno schizzo in carboncino, un viso rotondo con un piccolo naso a patata.
La frangetta un po’ troppo lunga che copre due grandi occhi vispi e quella cascata di capelli mossi racchiusi in due codini.
Il viso di Violet, ancora in bianco e nero, non sembra disegnato, sembra fotografato da quanto è perfetto.
Io sono seduta su una delle poltrone che abbiamo in salotto che guardo le dita abili di mio marito disegnare, mentre con entrambe le mani mi accarezzo il ventre che da cinque mesi ospita un’altra piccola creatura.
Il mese scorso siamo andati all’ospedale del distretto 4, da mia madre, e abbiamo scoperto che è un maschietto sano e forte.
Io e Peeta abbiamo deciso che il nome lo sceglierà Violet, ma la cosa sta diventando faticosa, visto che lei vuole chiamare il suo fratellino Toby, come il cane della sua amica Denise.
Guardo l’orologio appeso al muro, è quasi mezzogiorno, così decido di alzarmi per preparare il pranzo.
Coniglio con salsa alle erbe, era una delle ricette preferite di mio padre ed è una delle poche cose che riesco a cucinare.
«Peeta, Violet vado a cucinare il pranzo, quando è pronto vi chiamo»  dico mentre mi alzo.
«Si mamma » rispondono in coro loro.
Scoppio a ridere,  e loro con me.
Prendo una manciata di erbe e, stando attenta a non tagliarmi, mi metto a tritarle finemente.
Dal salotto si sentono delle risate e  la voce inconfondibile di Violet che esclama  «No papà, non sporcarmi con la tempera, no dai!» e poco dopo un «ora ti pitturo io papà» è così che finisce ogni volta che Peeta e Violet stanno vicino alla tempera,  tutti colorati dalla testa ai piedi.
«Violet, attenta a non sporcare i muri, no Violet il pennello negli occ.. » la frase di mio marito si spegne a metà e poi Violet dice «Papà, hai tutta la faccia rossa, sei così buffo! »
« Ah Si? Ora ti ritroverai tutti i capelli gialli » Peeta sta trattenendo le  risate mentre pronuncia questa frase.
Continuo a cucinare con un sorriso stampato sul volto.
Ho tutto quello che desidero.
Un marito che mi ama, una figlia e un figlio in arrivo.
Ho una famiglia e sono felice,  non potrei avere di meglio.
Chiudo la porta della cucina per evitare che l’odore del cibo si disperda per tutta la casa.
Anche con la porta chiusa posso sentire le loro risate.
La salsa alle erbe sta cuocendo, e intanto io taglio il coniglio.
Ho appena finito metà coniglio, sto per iniziare la seconda metà, quando
«Papà! » l’urlo di Violet, mi fa’ gelare il sangue nelle vene.
Perché questo richiamo verso il padre non è scherzoso come quelli di prima, anzi la sua voce è piena di paura.
Lascio tutto così e mi precipito in salotto.
Quello che vedo mi fa venire le lacrime agli occhi, perché  la mia bambina piange mentre il padre, in preda ad un suo flashback, le sta stringendo il fragile polso con una stretta che, se fosse al collo, risulterebbe mortale.
«Papà lasciami, mi fai male! » Violet si dimena dalla stretta del padre,  i suoi occhi, offuscati dalle lacrime, sono colmi di terrore.
Lei non ha mai visto il padre in questo stato, e  speravo che non lo vedesse mai.
«Peeta! » urlo, precipitandomi verso di loro.
Appoggio le mie mani su quelle di mio marito, e cerco , molto lentamente, di alleviare la presa sul polso della bambina.
Non funziona, anzi sembra che stringa ancora più forte.
Il viso di Peeta è duro, i suoi occhi incredibilmente azzurri ora assomigliano a due pozzi neri senza fondo, e la sua mente è nell’inferno creato da Capitol. 
E a questo punto faccio l’unica cosa che ho in mio possesso, avvolgo le braccia intorno alla sua vita e premo la bocca contro la sua.
Il suo corpo si irrigidisce, ma poco a poco la stretta sul polso di Violet si allenta e lei, terrorizzata e in lacrime, si nasconde dietro di me.
Mi stacco da lui e guardo il viso pallido di mio marito, la bocca socchiusa e gli occhi, tornati al suo azzurro naturale, stanno fissando la bambina alle mie spalle, anzi il braccio della bambina alle mie spalle.
Perché sul suo fragile polso,  dove prima non c’era niente, ora si intravede un livido violaceo che stona con tutta la sua pelle lattea.
E so che da oggi in poi, nulla tornerà come prima.
Non ho mai pensato che i nostri figli potessero vivere  quest’incubo come è successo a me, e so per certo che far del male a me o a Violet è uno degli incubi di Peeta, incubo che purtroppo è diventato realtà quest’oggi.
«Mamma, perché papà ha fat..  » la frase la lascia sospesa a metà, perché mio marito ha perso i sensi, crollando inerme sul pavimento.
Violet, ancora scossa dall’episodio di prima, rincomincia   a singhiozzare, aggrappandosi alle mie spalle e  appoggiando la sua testolina nell’incavo del mio collo.
« Ssshh, va tutto bene tesoro, non ti preoccupare » 
In questo momento ho paura.
paura per Violet, paura per Peeta, paura per la mia famiglia.
Qualcuno bussa alla porta ma non me ne curo, continuo ad abbracciare la mia bambina che continua a piangere mentre con l’altra mano accarezzo la testa di Peeta ancora privo di sensi.
Sento la porta d’ingresso che si apre e l’inconfondibile odore di alcool e menta di Haymitch mi fa’ arricciare il naso.
«Ehi dolcezza, Effie mi ha chiesto di ricord.. » la sua voce si spegne quando arriva in salotto «Cosa è successo? » chiede.
Senza troppi giri di parole gli spiego la situazione e un lampo di comprensione passa sul suo viso
«Tu ed Effie potreste tenere Violet per questo pomeriggio? » gli chiedo, lui annuisce e io sospiro.
Mi volto verso la mia bambina «Tesoro, asciugati quei lacrimoni e poi vai a casa dello zio Haymitch e di zia Effie, va bene? » cerco di sembrare il più allegra possibile anche se dentro la paura mi sta divorando.
«Ma io voglio stare  con te mamma» piagnucola lei, sto per rassicurarla e dire che la verrò a prendere non appena il suo papà si sveglierà, ma Haymitch mi precede «Ehi dolcezza, ieri Effie è tornata a casa da Capitol con delle nuove parrucche, c’è anche quella gialla come il tuo colore preferito, vuoi venire a provarle? » è strano sentire il mio ex mentore parlare così.
Violet annuisce entusiasta e, dopo aver soffiato il naso, si avvia mano nella mano con Haymitch verso casa, lasciando soli me e Peeta.
Mi chino su di lui è appoggio una mano sul suo petto, dove sento il cuore battere, e poco dopo sbatte le palpebre più volte.
«Katniss » mi chiama «sono qui » gli rispondo dolcemente, mentre gli sposto i capelli ondulati dalla fronte.
«Ce la fai ad alzarti? Devi riposarti, andiamo in camera. » gli dico dolcemente, lui annuisce e poco dopo è in piedi.
Lo seguo su per le scale, arrivati incamera Peeta si sdraia sul letto, io accanto a lui.
Stiamo per un po’ in silenzio, ascoltando i nostri respiri, fino a quando la voce spezzata di mio marito lo rompe
« le ho fatto del male » dice lui, vorrei  dirgli di no, ma non sarebbe la verità.
«Lei pensa che io sia un mostro ora»  scuoto la testa, «no, anzi si è preoccupata per te »  gli rispondo.
Peeta appoggia la testa nell’incavo del mio collo mentre io continuo  ad accarezzargli i capelli.
Poco dopo sento la mia spalla sinistra bagnata e dei piccoli singhiozzi.
Non so cosa fare, mi distrugge vedere mio marito in questo stato.
Con una mano mi accarezzo il ventre, e un pensiero mi attraversa la mente
“Sto facendo qualcosa di sbagliato mettendoli al mondo? Renderli partecipi del nostro dolore?”
Scuoto la testa, e solo ora mi accorgo che Peeta si è addormentato con le guance rigate da lacrime di dolore e paura.
Poco dopo cado nel mondo degli incubi anche io.

Nell’incubo mi trovo di nuovo dentro il bosco, in lontananza sento i lupi che ulano, un vento gelido mi fa venire la pelle d’oca.
Mi guardo intorno, ho paura.
Cerco di orientarmi al buio, ma non ci riesco, l’unica cosa che vedo sono delle scintille, come se qualcuno avesse acceso un fuoco.
Mi avvicino cauta, sono a pochi metri dal fuoco quando sento una voce di una bambina che mi chiama « Mamma! » mi volto, la mia piccola Violet avanza verso di me, con i piedi nudi sul terreno ricoperto di foglie secche.
Mi avvio verso di lei, allungo la mano per afferrare la sua, ma qualcuno la solleva da dietro.
«No! Lasciami! Aiuto, Mamma aiutami! » urla la mia piccola.

« Lasciala! » il mio urlo rimbomba nella camera da letto.
Mi metto a sedere di scatto, ansimante, le guance bagnate dalle lacrime.
«Katniss» un paio di braccia forti mi circondano la vita, mi cullano e mi calmano, « era un incubo, sei al sicuro ora.» mio marito continua a ripetere questa  frase .
Peeta mi offre dell’acqua.
Se mi sono appena svegliata da un incubo, forse  anche il flashback di mio marito era un incubo, forse non è successo niente.
«Mamma? Papà? » la voce di una bambina, della nostra bambina ci arriva dalla porta della camera da letto.
Mi giro verso di lei e noto che il polso destro è più gonfio ed è violaceo rispetto al sinistro.
Non è stato un incubo, è tutto reale.
Violet tutta sorridente sale sul letto, mettendosi in mezzo a me e Peeta, e abbracciando forte il suo papà.
Lui, con mani tremanti, le accarezza i capelli dolcemente, come se avesse paura di farle del male di nuovo.
Guardo Haymitch e lui guarda me, con le labbra gli mimo la parola “Grazie” lui annuisce ed esce.
«Papà, non farlo mai più, non mi piaci tutto arrabbiato» gli dice la bambina.
Un sorriso fa’ largo sul viso di Peeta, «Te lo prometto tesoro »
«Papà, mi finisci di disegnare? »  ecco il nostro piccolo terremoto, mio marito annuisce e, mano nella mano con Violet, ritorna in salotto.
So che Violet non ha fatto domande, so che Haymitch le ha chiesto di non chiederci niente e so che prima o poi la verità la scopriranno.
Spero solo che quel momento sia il più tardi possibile.  


Sil's Corner
Allora, bando alle ciance non vi dico che è stato
peggio di un parto scrivere questa OS.
Un appunto, ho dovuto cambiare gli anni a Violet e al fratellino.
Quindi lei ha 5/6 anni, lui è in arrivo (:

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Always Sil