Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: _Fawkes_    04/11/2012    2 recensioni
Non sono mai stata brava a scuola, fin da piccola, non sono mai andata a studiare a casa di qualche amica, non ne avevo...non sono neanche andata a fare i compiti a casa di un amico.
Ero sola.
Lo sono sempre stata.
Fin dai primi anni nella mia scuola elementare nessun altro occupava il mio banco tranne me, quella sedia era vuota...ed è rimasta vuota.
Non sono mai stata rimproverata perchè chiacchieravo troppo bensì per distrazione, mi perdevo guardando gli altri miei compagni scherzare e ridere e mi ritrovavo a fantasticare su come sarei stata felice se fossi stata una di loro, o semplicemente, se quella sedia fosse stata occupata.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

*note dell'autrice *

Oddio è la prima storia che pubblico in questo fantastico sito * mette la faccia sotto le coperte *

mi stò vergognando tantissimo essendo il mio primo racconto ,ma ce la devo fare ! * si auto-convince ! *

ci vediamo giù per spiegazione e altri sproloqui inutili

ah dimenticavo ,spero vi piaccia ^^

 

Sora :

 

Freddo, fa molto freddo. . .

l'acqua mi penetra nei polmoni ...quasi non respiro più .

Alzo gli occhi, o almeno ci provo, il cielo è scuro e neanche una stella si intravede, neanche una .

Ho sempre adorato il cielo, fin da piccola,non so perchè a volte ne avevo anche paura ma poi tornavo a guardarlo estasiata, mi opprimeva e affascinava, il tutto e il niente .

Si sta allontanando, lontano da me, come tutte le cose. . .

O sono io che precipito ?

L'acqua è ancora più fredda i miei vestiti sono fradici, rivolgo ancora uno sguardo verso New york, quella città che ho tanto odiato e tanto amato...come il cielo.

Luci, musica, rumori di auto e gli sguardi felici ed entusiasti dei passanti...una città viva il sogno di ogni ragazzo di campagna, una città morta per chi vi è segregato dentro come in una cupola da 20 anni....
la vista mi si sta offuscando l'immagine di New York si riempie di nebbia...muoio...

Non sono mai stata brava a scuola, fin da piccola, non sono mai andata a studiare a casa di qualche amica...non ne avevo...non sono neanche andata a fare i compiti a casa di un amico..

ero sola...lo sono sempre stata.

Fin dai primi anni nella mia scuola elementare nessun altro occupava il mio banco tranne me ...quella sedia era vuota..ed è rimasta vuota..non sono mai stata rimproverata perchè chiacchieravo troppo bensì per distrazione, mi perdevo guardando gli altri miei compagni scherzare e ridere e mi ritrovavo a fantasticare su come sarei stata felice se fossi stata una di loro o semplicemente se quella sedia fosse stata occupata ..

C'era un cortile fuori la scuola, ed era grande,si riunivano a pranzo tutti loro...

quel cortile era spazioso e c'era un'altalena blu.
Io mi sedevo li sopra e dondolavo, dondolavo, mai...mai..nessuno ne alle elementari, ne alle medie, ne al liceo, nessuno mi chiese

-Ehi vuoi pranzare con noi ??- in tutti quegli anni ..non me lo chiese mai nessuno.

Mi piaceva molto dondolare su quell'altalena mi dava come la speranza di poter raggiungere il cielo, cosi da non sentirmi più sola...passavo sempre li la mia pausa pranzo, ammirando quel cielo di New York, sempre più scuro, avvolto ogni volta di più in una morsa da nuvole sempre più scure...era ciò che più mi faceva odiare la mia città ....come quella sedia rimase vuota, le nuvole non dettero mai tregua al cielo della mia città, mai,come nessuno si sedette su quella dannata sedia vuota ..quel cielo non fu mai limpido...mi opprimeva...ma volevo raggiungerlo, anche di poco, volevo raggiungerlo.

Non ho mai conosciuto mio padre e il volto di mia madre preferisco non ricordarlo...credo che anche lei mi abbia cancellato tra i suoi ricordi essendo io un madornale ed irripetibile errore e

nonostante abbia sempre cercato di accantonare il ricordo del suo volto in un angolo della mia mente, esso mi si ripresenta sempre davanti agli occhi anche ora ...
Mia madre era bella ed era giovane troppo giovane per avere una figlia problematica, troppo bella per fare la mamma ed accantonare il suo disonesto lavoro da prostituta.

Già ...guadagnava cosi i suoi soldi ....avendo per " clienti " gente sconosciuta ,dove non esistevano legami d'amore ..dove l'una voleva solo il denaro e l'altro..passare una notte un pò diversa ..magari tradendo anche la fidanzata o moglie.

Non ho mai conosciuto mio padre, credo che io sia solo stata un " incidente sul lavoro " non so se sia per questo che per mia madre io non esistevo, non so se è a causa di questo che mi madre non mi abbia mai abbracciato, o asciugato le mie frequenti lacrime ma forse la causa del fatto che lei non mi abbia mai neanche semplicemente sorriso...sia stata....semplicemente la mia esistenza.
Tornavo a casa molto tardi ..e lei non c'era ..tornavo e non trovavo come tutti gli altri bambini una mamma in grembiule con un piatto di minestra in mano e un papà che leggeva il giornale sulla poltrona, non trovavo neanche avanzi nel frigo.
Andavo a dormire verso le undici, mi perdevo leggendo libri, o suonando la chitarra..ma puntualmente sentivo verso l'una la porta che si apriva e mia madre con ogni giorno un uomo diverso ...di cui credo ignorasse anche il nome ..non so se erano " clienti " o semplicemente i suoi sfizi dopo il lavoro, so solo che avrei voluto che tutto ciò finisse.

Ero piccola ed ero ingenua, vedevo ogni notte mia madre con uomini di cui ignoravo tutto, dal nome al volto..crescendo la situazione non mutò ed io scioccamente ero li tutte le notti davanti quella porta ad aspettare che finisse,ad aspettare che mia madre sposasse qualcuno di loro, aspettando un padre ...una famiglia..

pensavo di meritarla, ci speravo, almeno .

Ero piccola anche allora, non mi rendevo conto che le mie speranze erano vane come lo era quella di raggiungere il cielo...quel cielo che ora si sta allontanando da me.

Dopo i quattordici anni quando entrai nel " fatidico " mondo dell'adolescenza non smisi di sognare né di sperare, nulla mutò, ero diventata più alta e i miei capelli più lunghi, ero più brava con la chitarra ma oltre questo quella sedia rimase vuota...ancora oggi ..ancora adesso, che l'acqua riempie ogni spazio dei miei polmoni non facendomi respirare bene o per niente, ancora adesso io mi domando il perchè di quella sedia vuota ...oppure mi chiedo il perchè di quelle ragazze che dopo la ginnastica davanti agli armadietti parlavano ridendo e sghignazzando ignorandomi, come mia madre ...come tutti...
Pensavo perchè proprio io dovessi essere ignorata , perchè ? Mi domandavo cosa avessi fatto di male, per meritarmi tutto questo, perchè dovessi sempre essere io a piangere mentre tutti gli altri ridevano.

Nonostante fossi cresciuta passavo ancora la pausa pranzo su quell'altalena come una bambina, a volte dondolando a volte con il capo chino, pensando, sognando,immaginando se fossi nata in un paese diverso con altri genitori con qualche amico, fantasticavo su quella cosa a me ignara che si chiamava amicizia, quella cosa che desideravo quanto il cielo...che non ebbi...o almeno non la assaporai a lungo.
Non ho mai avuto un'amica con cui confidarmi, con cui parlare, giocare ,scherzare, mi sarebbe bastato anche qualcuna che mi sfruttasse come una schiava, che mi usasse per i suoi scopi,mi sarebbe bastato, mi sarebbe anche avanzato !

Pensavo questo quando ero su quell'altalena...lo penso ancora ....ma dopo un pò non più perchè ebbi qualcosa di più importante...ebbi ..

perchè io non merito nulla, o almeno non merito qualcosa a lungo.

Ero proprio su quell'altalena blu quel giorno, il capo basso, la mente persa nei soliti pensieri, la cicatrice di qualche lacrima sul volto, una voce calda ma autoritaria mi distrasse...

non dimenticherò mai quel giorno non dimenticherò mai quelle parole o meglio la sua voce che pronunciava il mio nome ,quel saluto....non scorderò nulla.

-Ciao !! sei Kaito ?? ti ho visto qui tutta sola ....io ho già pranzato ma se ti và andiamo in un'osteria ho sentito che sei una brava chitarrista io suono la batteria !

Nell'osteria dove ti porto si possono usare gli strumenti ,possiamo provare , a quest'ora stanno pulendo ..ehm allora ti và ?-

Nessuno, mai, alle medie...alle superiori...alle elementari mi ha chiesto di pranzare insieme ...lui...mi ha proposto qualcosa di più, mi ha dato il doppio, di tutto ciò che desideravo.

Ricordo ogni cosa di quel giorno il suo aspetto da bullo, il cappello il suono della sua voce....

tutto è perfettamente scandito nei miei pensieri.

Ero felice, come se avessi raggiunto quel cielo da me tanto agognato …

perchè qualcuno mi aveva parlato, qualcuno si era accorto di me...
le lacrime cadono veloci...nonostante non respiri quasi più, le lacrime alimentano questo mare ...dove precipito ..inevitabilmente
lui mi ha dato tutto, mi ha dato il doppio, lui..
Brayden...era quel cielo che volevo...quel cielo che ho assaporato poco ..quel cielo limpido che ho tanto sognato ....

 

 

*note dell'autrice *

 

Ed eccoci qua ,non credo che qualcuno sia arrivato fin qui ,se qualcuno ci è arrivato

WOW !! e grazie !!

Allora capisco che tutto è molto incasinato ,banale e inutile e idiota perciò so già che arriveranno una marea di critiche (si sono molto positiva xD )

Consigli e critiche sono ben accetti ovviamente ^^ anche basta che non scrivete “ mamma mia che schifo “ almeno articolate non mi fate cadere la mia autostima già sotto la media :'(

scherzo xD potete dire quello che volete ^^

capisco che è abbastanza incasinata spero che con il prossimo , e ultimo , capitolo sia tutto un po' più chiaro

grazie ancora se avete letto ^^

NOTE:Ringrazio infinitamente Amahy per i preziosissimi consigli, spero leggerai la storia modificata ^^
Ti ringrazio molto *^*

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: _Fawkes_