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Autore: MissMugnimugni    04/11/2012    2 recensioni
-Insomma, novità?- gli chiesi, sorseggiando il mio caffè bollente. Poi scoppiai a ridere. Era una domanda che presagiva una risposta così ovvia e così poco scontata se posta ad una “star” della musica per dodicenni. Lui aveva sempre delle novità, come non ne aveva mai. In parole povere, la sua vita, pur essendo quella di uno dei più influenti teenager al mondo, era parecchio monotona. Un’ intervista di qua, un concerto di là, un’avventura con quella. Mai niente di nuovo. Eppure, questa volta non elencò le volte che si era portato una fan in camerino. Questa volta mi guardò. Intendo dire che mi GUARDÒ. Harry non era il tipo da sguardo serio. Ogni volta che me ne aveva dedicato uno mi aveva confessato un indicibile segreto o la morte di qualche caro.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“And honestly
my life
would suck
without you”

Harry la cantava guardandomi negli occhi e sorridendomi come un cretino. Me l’aveva dedicata sì e no un’ottantina di volte, da quando l’aveva cantata a X factor. Ancora con quello sguardo languido da maniaco.
Quando scese dal palco mi venne incontro urlando “Ce l’hai fatta! Non posso crederci! Mi manchi da morire” e mi strinse in un abbraccio mozzafiato. Nel vero senso della parola.
-Sì, tesoro, mi sei mancato anche tu- rantolai –Ora ti pregherei di lasciarmi respirare, se non ti è di troppo disturbo.-
-Certo, scusa. Scusami tanto.- disse divertito. Si lisciava la maglietta con fare meticoloso, poi si scompigliava i capelli e poi li rimetteva a posto con un unico, rapido movimento. Dio, come lo conoscevo bene. E in effetti mancava anche a me. Se già non ci vedevamo prima, ora che era cominciato il nuovo tour, incontrarci era improbabile quanto un terno al lotto.
Intanto erano venuti a salutarmi anche i restanti 4/5 dei One Direction. Erano sempre molto contenti di vedermi ma, chissà perché, ogni volta che li andavo a trovare avevano appuntamenti dal dentista o dal parrucchiere, o cene a lume di candela con le sciacquette di turno (anche alle due del pomeriggio). Come da copione, anche quella volta si dileguarono in circa un minuto e mezzo. Quasi un record.
-Allora, caffettino da Starbucks?- mi propose Harry.
Gli sorrisi e uscimmo dall’arena abbracciati, come se non fossero passati tre mesi dall’ultima volta che l’avevo visto.
 
-Insomma, novità?- gli chiesi, sorseggiando il mio caffè bollente. Poi scoppiai a ridere. Era una domanda che presagiva una risposta così ovvia e così poco scontata da porre ad una “star” della musica per dodicenni. Lui aveva sempre delle novità, come non ne aveva mai. In parole povere, la sua vita, pur essendo quella di uno dei più influenti teenager al mondo, era parecchio monotona. Un’ intervista di qua; un concerto di là; un’avventura con quella. Mai niente di nuovo. Eppure, questa volta non elencò le volte che si era portato una fan in camerino. Questa volta mi guardò. Intendo dire che mi GUARDÒ. Harry non era il tipo da sguardo serio. Ogni volta che me ne aveva dedicato uno mi aveva confessato un indicibile segreto o la morte di qualche caro.
-Cos’è quello sguardo?- tornai subito seria.
-Ma quale sguardo? Va tutto bene! Due settimane fa siamo stati da Ellen ed è stato assolutamente fantastico…- e cominciò a parlarmi di tutti quegli avvenimenti di cui sia io sia lui sapevamo che non me ne fregava un cazzo. Eppure lo lasciai raccontare. Noi facevamo così: se capivamo che uno dei due non voleva parlare di qualcosa, non insistevamo. Sapevamo che prima o poi l’altro sarebbe esploso. Se fossi stata io ad esplodere, Harry avrebbe avuto un pacchetto di fazzoletti a portata di mano; se fosse stato lui, avrei ordinato una pizza o un po’ di cibo cinese e avremmo guardato un film horror di bassa lega. Tipo quando mi raccontò la sua disastrosa prima volta: involtini primavera e “L’esorcista”. In realtà, mi sono spaventata talmente tanto che il mio pavido cervellino ha rimosso quasi completamente quella serata dalla mia memoria. Stando a quanto ricordo quindi, la prima volta di Harry consiste in un bacio a stampo in una birreria a Piccadilly con una quattordicenne.
-Ma mi stai ascoltando?- mi chiese offeso.
-In realtà no. C’è qualcosa di veramente importante che vale la pena di essere ripetuta?-
-No- rispose deluso.
-Bene, allora non mi sono persa niente.- Così dicendo, mi alzai e mi avviai verso la porta del locale.
 
L’aria era fresca e limpida e stranamente buona da respirare, per appartenere al centro di Londra. Camminavo per Hyde Park senza una meta precisa. Mi piaceva ascoltare il suono amaro dei miei passi sulle foglie scricchiolanti e ingiallite dall’autunno. In realtà non sono una di quelle persone melense che si mettono a vagare per i parchi in cerca di soluzioni a dilemmi amletici o roba del genere. Semplicemente, mi piace camminare e pensare allo stesso tempo, cosa che Harry è incapace di fare. Lui non riesce a compiere due azioni insieme, molto spesso non riesce neanche a farle in sequenza. Per esempio, non pensa prima di parlare ed è una cosa che mi dà incredibilmente sui nervi. Come mi dànno sui nervi il suo sbrodolarsi in continuazione e la sua arroganza.
A volte mi chiedo perché ci tengo così tanto. Perché lui più che un "Harry" è un "Harold" e odia quando lo chiamo in questo modo, mi rispondo. Lui è il tipo di persona che al tuo compleanno sale su un tavolo del ristorante in cui state festeggiando e chiede a tutti di cantare Tanti auguri a te insieme a lui. Ecco perché ci tengo. Ecco perché è il mio migliore amico.

Spazio autrice

Questa è la mia prima fan fiction, credo che si sia notato. Come inizio mi sembra piuttosto affrettato, ma penso che come prologo vada bene.
Forse state pensando che sono una Directioner innamorata di Harry Styles e che scrive tanto per sognare il suo imminente matrimonio con il ragazzetto. Ebbene no. In realtà mi piacciono i One Direction e in particolare Harry, ma non sono e non sarò mai una Directioner, non mi piace definirmi così. Spero tanto che la mia FF non risulti una storiella banale e melensa e che vi piaccia. 
Uh, un'altra cosa: non so bene come usare il sito e in più ho letto solo una fan fiction, quindi mi scuso se ci sono errori formail o quant'altro. Non ho neanche l'immaginetta in cima ai capitoli, ma fa niente. Credo...
Mi scuso anche se questa storia può sembrare simile a qualche altra. Non è un capolavoro di immaginazione, quindi è probabile che ne esista almeno un'altra simile. In questo caso l'autrice della detta storia è pregata di farmelo notare e io provvederò subito a cancellare la mia. Come ho già detto, ho letto solo una FF qui, quindi se anche si presentasse questa eventualità ci tengo a far notare che non era assolutamente intenzionale.
Detto ciò, spero tanto che vi piaccia (Viva le ripetizioni) e sarebbe fantastico se me lo faceste sapere nelle recensioni (si chiamano così?)!
Baci a tutti!

P.S. Dato che mi conosco, so di essere una persona che non porta quasi mai a termine ciò che incomincia. Se questa storia non avesse un finale, o venisse lasciata incompleta, mi scuso fin da adesso. E' la mia natura, mi dispiace davvero.

 
 
  
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