Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: iwashere    04/11/2012    5 recensioni
Basata sugli spoiler usciti sulla 4x06 e sulla mia mente malata che mi fa sognare i Klaine anche la notte.
Hope you enjoy it! :3
Dal primo capitolo: E quando Blaine si siede allo sgabello, l’unica cosa che vorrebbe è che tutti quei ricordi non lo investissero come un uragano o una calamità simile.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Kurt/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cinquantanove.




Kurt ha sempre avuto un modo tutto suo di cercare di prendere sonno. I suoi amici, i suoi famigliari, anche le persone che vedeva all’ospedale quando andava a trovare sua madre, contavano le pecore. A lui non era mai piaciuto perché non riusciva ad immaginare che delle pecore saltassero un recinto. Di solito Kurt rimaneva sveglio il più possibile e cercava di imprimersi nella mente il modo in cui sua madre sbadigliava o come gli accarezzava i capelli sempre nello stesso senso, sempre con lo stesso gesto.
Quando però sua madre era morta, si era ritrovato senza niente da fare prima di dormire e con nessuna voglia di cadere realmente tra le braccia di Morfeo. Da quel momento, Kurt aveva preso l’abitudine di guardare l’ora sulla sveglia. Guardava le ore scorrere, si concentrava sul momento in cui il numero cinquantanove torna ad essere uno zero. Per molto tempo era arrivato ad addormentarsi per sfinimento, ma quando aveva incontrato Blaine, era riuscito a smettere. Dopo la loro telefonata serale, Kurt si metteva sotto le coperte e dormiva beato come un neonato.
Inutile dire che da quando Blaine era arrivato a New York senza preavviso e con tante cose da dire, Kurt non era riuscito più a dormire. Da quel giorno, quando avevano dormito nello stesso letto ma con chilometri e chilometri a separarli, Kurt aveva ricominciato a contare le ore che passavano e a guardare i numeri cambiare forma.
Quella sera, dopo essersi miracolosamente addormentato sull’aereo diretto New York - Lima, Kurt si era ritrovato di nuovo a casa sua, con la sua famiglia. Eppure adesso, dopo aver abbracciato suo padre e salutato Carole con un affetto che non pensava di riuscire ad esprimere ancora, si ritrova di nuovo nel suo letto, a fissare i numeri rossi della sveglia che si vedono nonostante il buio totale in cui si trova la stanza. E Kurt cerca con tutto se stesso di chiudere gli occhi e di pensare ad altro, o di non pensare affatto, ma non ci riesce proprio. Ogni volta che si ritrova ad avere un momento di pace il suo cervello non lo lascia a riposarsi nemmeno un secondo, perché corre subito a quella terribile sera. Ed è da due mesi che cerca di immaginarsi la persona con cui è stato tradito, che cerca di capire perché Blaine gli ha fatto questo, perché non è stato all’altezza. E Kurt si odia quando pensa queste cose, perché è tutta una vita che le persone vicine a lui cercano di fargli capire che lui non solo è in grado di fare qualunque cosa, ma che è addirittura migliore di tutti gli altri, a Lima. Dopo aver passato altri ventisette minuti sdraiato a letto senza fare nulla, decide di alzarsi e di andare a fare due passi. E mentre si allaccia le scarpe si rende conto di essere davvero messo male se, anche alle due e quarantaquattro di notte, decide di uscire in pigiama per strada. Prende con sé solo il cellulare e scende le scale per arrivare alla porta d’ingresso cercando di fare meno rumore possibile, lasciando un post-it sulla maniglia per essere sicuro che la sua famiglia sappia che sta bene, nel caso qualcuno si svegliasse e non lo trovasse.
Dopo aver fatto alcuni passi sente il cellulare vibrare nella tasca della sua giacca di Marc Jacobs e tirandolo fuori sa già che il messaggio che ha ricevuto deve essere di Rachel.
 
So che non stai dormendo. E come vedi, non dormo neanche io. Ci vediamo da qualche parte? Credo di doverti parlare.
 
A Kurt viene quasi da ridere, perché la sua migliore amica è logorroica anche attraverso un semplice sms, però sa che è per questo che le vuole così tanto bene. Perché sono speciali, nei loro modi strani di essere e di fare le cose, e sono speciali insieme. Così, sorridendo, risponde al messaggio, tornando nel frattempo verso casa per prendere le chiavi dalla macchina. Perché a Rachel Berry che vuole una chiacchierata notturna, proprio non riesce a dire di no.
 
Vengo io verso casa tua, esci sul porticato. E mettiti una giacca, fa abbastanza freddo. Ma per l’amor del cielo, abbinala al pigiama! :)
 
Mentre sta mettendo in moto, si sente stranamente falso nei confronti della sua migliore amica. Ha forse cercato di farle credere che sta bene? Ha cercato di sembrare la stessa persona di qualche mese fa? Ma, si dice, è una cosa impossibile anche solo da pensare per lui, perché se stesse bene, non avrebbe nemmeno risposto.
 
 

 * - * - *

 
 

Rachel ha scelto bene che maglione mettersi, e sa che Kurt sarà fiero di lei per questo. E’ la prima volta che ascolta un suo consiglio di questo tipo, perché che senso ha vestirsi bene per uscire di casa alle tre di notte?, ma lo fa perché ciò di cui deve parlargli non gli piacerà e lei ne è consapevole.
Blaine era rimasto rannicchiato sul suo petto per un tempo che gli era sembrato interminabile, ma le andava bene perché era ciò di cui aveva bisogno, buttare fuori tutto quanto. Quando si era calmato e il suo respiro era tornato regolare, Rachel gli aveva parlato e aveva promesso che avrebbe fatto il possibile, perché non avrebbe mai più voluto vederlo in quello stato. Non vuole vederlo così, si ripete, perché non è giusto che soffra così. Perché non è giusto che qualcuno provi lo stesso dolore che ha sentito lei, negli ultimi mesi. Vuole solo essere d’aiuto, vorrebbe solo poter fare qualcosa per aiutare Blaine e il suo migliore amico.
Rachel fa in tempo a chiedersi un’ultima volta se quello che sta facendo sia effettivamente una cosa giusta, prima che i fari dell’auto di Kurt comincino ad illuminarla e poi si spengano di colpo appena più in fondo lungo la strada. E in quel momento, la mora si sente sia dalla parte del giusto sia in colpa. Si sente santa e traditrice. Perché sa di fare la cosa giusta, ma sta anche tradendo Kurt, in qualche modo. E non è giusto, perché lui merita di meglio. Si ricorda però, per l’ultima volta, che nella sua vita, il fine giustifica i mezzi. E’ con questo pensiero nella testa che si alza dagli scalini del portico e cammina verso il suo migliore amico. E’ con questa consapevolezza che lo abbraccia stretto prima di chiedergli di sedersi sulla sedia a dondolo che i suoi genitori hanno tanto insistito per avere. E, soprattutto, è con questo coraggio che si siede di fronte a Kurt e comincia a parlare.
 
 
 
“Come stai, Kurtie?” chiede subito, come se fosse l’unico centro del loro discorso.
“Bene Rach, bene. Devo essere un po’ scombussolato per il viaggio, tutto qui.” le risponde lui, pronto come sempre a mostrarsi perfetto e intatto agli occhi degli altri. “E vedo con gioia che il tuo maglione è abbinato al pigiama! Cosa ti ha portato a seguire il mio ordine?” ridacchia Kurt, cercando di portare la conversazione su un argomento che non lo costringa a mentire alla sua migliore amica.
“Kurt, smettila.” sono due semplici parole, ma sono dette con un tono così autoritario, che non ammette repliche, che Kurt smette immediatamente di ridere e torna subito serio.
“Ok, farò la persona matura. Mi hai chiesto di venire qui perché credevi di dovermi parlare. Di cosa dovresti mettermi al corrente, esattamente?” non è arrabbiato, non può esserlo, però sa che è l’impressione che ha dato a Rachel visto che lei ha abbassato gli occhi fino a nasconderli completamente con la frangetta. E’ da questa posizione che pone la sua seconda domanda, quella sera. “Puoi promettere di non interrompermi e soprattutto di lasciarmi finire?” sembra quasi una supplica, e Kurt non ha mai visto Rachel Berry supplicare qualcuno, esclusa l’esaminatrice della NYADA. E’ questo comportamento che gli fa capire che deve darle una risposta affermativa per forza, come se fosse obbligato. Basta il movimento impercettibile della sua testa prima che Rachel cominci a parlare.
“Sai perché ti ho chiesto di tornare per il ringraziamento? Non per i miei genitori, o per i tuoi Kurt, per Blaine. E ti prego, ti prego hai promesso che mi avresti lasciato finire!” si costringe ad urlare perché sa perfettamente che Kurt vorrebbe alzarsi e tornare a casa a fingere di dormire, ma non può permetterselo, deve fare qualcosa per lui e per Blaine, per loro. “L’altro pomeriggio sono andata a trovarlo a scuola. E lui era distrutto Kurtie, distrutto. So che tu conosci perfettamente il significato di distrutto, e ti assicuro che Blaine lo incarna alla perfezione. Si sente tanto in colpa, perché non puoi dargli una possibilità? O come minimo un’occasione per spiegarsi. Ti prego Kurt, ti prego.”
E adesso Kurt non si ferma dall’alzarsi e cercare di allontanarsi il più possibile da quella realtà che lo sta soffocando. Per mesi si è sentito come in apnea, bloccato sott’acqua e ora che Rachel l’ha smosso, sente perfettamente l’acqua entrargli in circolo e fargli bruciare naso, occhi, gola e cuore. Cammina avanti e indietro a grandi passi per il giardino davanti alla casa dei genitori della sua migliore amica, prendendo respiri grandi e profondi come se stesse per avere un attacco di panico. Quando il la gola smette di bruciare come se avesse ingoiato un bicchiere intero di caffè bollente tutto in un solo sorso, si risiede a fianco di Rachel che durante quei minuti è stata in un silenzio perfetto. E Kurt vorrebbe godersi quella calma innaturale vicino a lei, ma si costringe a parlare perché il cuore, quello fa ancora dannatamente male.
“Posso sapere perché Rach? Perché sei andata a cercarlo? Ha fatto una scelta, mi ha rimpiazzato come se non esistessi nemmeno. Non ci sono spiegazioni da dare, non ci sono occasioni da concedere.” La mora trema appena a sentire il suo migliore amico così arrabbiato e deluso, ma lo capisce. Sa cosa significa sentirsi traditi e rimpiazzati, ed è anche per questo che insiste.
“Vuoi sapere perché l’ho fatto? Perché questo non sei tu. Quel ragazzo che non mangia più gli spaghetti di soia con me il mercoledì sera nonostante li odi, quel ragazzo che non canta più sotto la doccia, quel ragazzo che non rimane con la luce accesa fino ad orari improponibili di notte per lavorare, quello non sei più tu, Kurt. E io ti rivoglio indietro, rivoglio il mio migliore amico. Tu sei un combattente Kurt, perché ti sei ridotto ad essere un semplice sopravvissuto? Il mio Kurt non avrebbe mai permesso che la vita lo prendesse e lo schiacciasse come se non valesse nulla. Ho aspetto per settimane che un giorno tu ti alzassi dicendomi che tornavi a Lima e riprenderti l’amore della tua vita, ma non l’hai fatto. E allora l’ho fatto io. Mi sono sentita obbligata a farlo perché Kurt, noi abbiamo fatto un patto, ci siamo promessi di esserci sempre, se uno avesse avuto bisogno dell’altra. E io so che hai bisogno di me Kurt, quindi ti prego, lasciati aiutare.”
Kurt comincia a sentire le lacrime formarsi nei suoi occhi cristallini e si odia giusto un po’, perché non vuole mostrarsi debole, non di nuovo. E si sente debole semplicemente perché la sua migliore amica ha ragione. E’ diventato un sopravvissuto perché è più facile, perché così gli basta prendere le cose come capitano e non cercare di cambiarle per renderle giuste per sé. Forse però, è il momento di tornare ad essere il Kurt Hummel di qualche mese fa. Quello che si lamentava perché non gli era concesso cantare canzoni originariamente interpretate da donne, quello che veniva sbattuto agli armadietti e si rialzava, quello che non scappava. Ci vuole davvero poco prima che Kurt decida di prendere una posizione, di riavere la sua vita. Si asciuga l’unica lacrima che non è riuscito a trattenere e si alza in piedi, di fronte a Rachel con la luna alle spalle ad illuminare il suo profilo.
“Dovrei solo ascoltare, quindi?”
Kurt torna ad essere un combattente e Rachel non può fare altro se non alzarsi ed abbracciare il suo migliore amico.


 

* - * - *

 


Se ve lo state chiedendo, sì ho una passione per gli aggiornamenti notturni.

Beh, spero che il capitolo vi piaccia o, per lo meno, che non vi faccia proprio schifo. Prometto che la prossima volta vi darò tanta Klaine, giuro!

Anyway, grazie ancora a tutti quanti e nulla, datemi feedback perchè sono davvero preoccupata per questo aggiornamento! :)

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: iwashere