Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: eloisa_    04/11/2012    2 recensioni
"Mi reputo una persona genuina. E il dolore è l’emozione più autentica che esiste."
Drabble senza pretese, nata dalla (ennesima) visione di 'Harry Potter and the Order of Phoenix'. È la prima volta che scrivo su Bellatrix, la considero una sorta di esperimento. Buona lettura. :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grief.


Decifrare i miei pensieri è sempre stata un’impresa ardua per tutti. Tutti, meno l’Oscuro Signore.
Lui è l’unico a trovare davvero affascinante il dolore, ad accorgersi delle lievi sfumature nelle urla, nei gemiti, nei singhiozzi, nelle smorfie dei visi deturpati dalla sofferenza.
Mi reputo una persona genuina. E il dolore è l’emozione più autentica che esiste.
Quella manica di patetici incappucciati mi teme, mi affibbia l’appellativo di folle.
Io trovo che i matti siano loro: incapaci di apprezzare a fondo quel che fanno. Far soffrire è una mansione, per me è una missione: bisogna epurare il mondo dai sentimenti obsoleti.




Come accennato nell'introduzione, questa roba è sorta in me vedendo per l'ennesima volta 'Harry Potter and the Order of Phoenix'. Dopo essermi (come da copione) esaltata per l'evasione da Azkaban di Bellatrix e dopo aver pianto (ancora una volta come da copione) per la morte di Sirius, mi son fatta due domande sulla nostra mangiamorte preferita, chiedendomi cosa celasse realmente la sua follia -più e più volte sottolineata nei libri della Rowling. Ecco spiegata questa drabble di 100 parole spaccate. :) spero apprezzerete, è stata scritta di getto e senza particolari pretese. Saluti!
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: eloisa_