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Autore: Francesca Akira89    04/11/2012    6 recensioni
- Come?- Tony sbatté le palpebre, riscuotendosi dai suoi pensieri.
- Sì, Thor, come hai detto?- Steve sembrava sconcertato.
Il dio li guardò stranamente.
- Ho detto… il tempo di trovare mio fratello, e verremo subito con voi.
- Vuoi dire che Loki è evaso?!- esclamò Tony.
- No, amici, vi sbagliate…
- …Hai altri fratelli?- chiese Tony, alzando un sopracciglio. Che avesse voluto presentare Jane Foster alla famiglia…?
- No.- fu la risposta. Thor si voltò e chiamò:- Loki! Loki, vieni qui!
Tony e Steve si guardarono intorno allarmati, ma a quanto si poteva vedere non c’era traccia nei dintorni di distruzione o elmi cornuti o persone inginocchiate.
Tornarono a rivolgere la loro (ora leggermente esasperata) attenzione al dio del tuono, e con loro sommo sbigottimento, notarono che aveva una mano poggiata sulla spalla di un ragazzino di circa dieci anni.
- Ti ho detto mille volte di non allontanarti troppo, Loki. Questa non è Asgard. Ti potresti perdere.
- Uhm. Thor, solo perché tuo fratello è uno psicopatico e non vuole più aver a che fare con te, non vuol dire che puoi andare in giro a rapire bambini chiamandoli con il suo nome!
Tony aveva appena finito di parlare che il ragazzino lasciò cadere indietro il cappuccio, rivelando lucidi capelli neri e due pungenti occhi verdi, che sembrarono trafiggerlo.
Beh, diamine.
{ Sequel di "Den Siste Beldrag - L'ultimo inganno" (6 cap, sez. Thor). Non è strettamente necessario aver letto il prequel per capire la ff, anche se è consigliabile. }
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rebirth'
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“…fino al ritorno a casa del figliol prodico ventunenne, che viene consacrato amministratore delegato delle Stark Industries. Con in mano le chiavi del regno e con il patrimonio spirituale del padre, Tony introduce una nuova era, creando armi intelligenti, robotica all’avanguardia, targeting satellitari. Oggi Tony Stark ha cambiato radicalmente il volto dell’industria bellica, garantendo libertà e protezione.”

Loki scrutò sbattendo le palpebre la copertina in scorrimento sul video, su cui capeggiava l’immagine di Tony Stark con il titolone: “Tony Stark vuole salvare il mondo”.

”Wow…” pensò il ragazzino, alzando un sopracciglio. "Se davvero esistono persone disposte a bersi questa roba, inizio a capire come mai il vecchio me stesso credesse di poter riuscire a farsi passare per messia…”

Appena Eric era partito, Loki si era appropriato del suo portatile. Non aveva potuto usarlo finché gli amici di suo fratello (Thor difficilmente avrebbe capito cosa stava facendo) gli stavano con il fiato sul collo, ma dall’incidente la sorveglianza sembrava essersi fatta meno pressante.

C’era voluto del tempo prima di vincere la paura e cercare ciò che più gli stava a cuore.
Su internet c’erano diversi articoli sull’attacco alieno di cinque anni prima.
Quelli amatoriali erano i più divertenti, ma naturalmente anche i meno accurati, e di conseguenza poco interessanti.
Aveva esitato prima di cliccare sui video. Non ce n’erano molti (non di autentici, almeno), e la qualità di quelli disponibili era assai scarsa. L'unico video decente che aveva trovato era la registrazione di un concerto dell'opera: il concerto stava venendo registrato dalle tv locali tedesche, e le telecamere avevano continuato a trasmettere anche dopo che l'evento era stato bruscamente interrotto da... Loki. Il Loki che era stato almeno, ma inconfondibilmente lui.
All'apparizione seguiva un monologo che aveva lasciato il ragazzino un bel po' turbato.
Eppure, l'essenza del discorso non era stata l'unica fonte del suo turbamento. C'era qualcosa che non quadrava, anche se non riusciva a capire di che si trattasse.
Invece che dargli delle risposte, le sue ricerche su quanto accaduto cinque anni prima erano solo riuscite a confonderlo.
Si mordicchiò il labbro.


- Non è così che troverai quello che vuoi.
Loki sobbalzò.
- Non riuscirai mai a ricostruire quanto accaduto in base a quelle informazioni di seconda mano...
Il ragazzino deglutì.
- Te l'ho già detto. Non mi fido di te.
- Non devi farlo...- un sorriso sfiorò le labbra del riflesso.- Vuoi qualcosa di cui poterti fidare? Nel database dello S.H.I.E.L.D. si trova tutta la documentazione sull' invasione dei Chitauri... Ogni video registrato dalle telecamere di sicurezza, ogni indagine, ogni rapporto... Se davvero vuoi sapere che cos'è successo...
Loki sbuffò:
- Per quanto mi vanti di aver rapidamente acquisito una certa padronanza della tecnologia midgardiana, dubito che il portatile di Eric sia sufficiente per penetrare in un sistema di protezione 200...
- Sembra che quegli anni passati su Midgard privo dei tuoi ricordi abbiano avuto su di te un impatto più forte del previsto... pensi proprio come un mortale...- la voce dell'altro se stesso poteva o non poteva essere velata di disprezzo, Loki non ne era certo. Il vago riferimento ai suoi giorni come "Serrure" era stato abbastanza perché una sgradevole sensazione di gelo gli scendesse giù per lo stomaco, paralizzandolo.- Tu sei un dio... fai uso dei doni che la natura ti ha concesso...
- Sarebbe a dire?- Loki alzò un sopracciglio, voltandosi infine pienamente verso lo specchio.
Il riflesso gli sorrise.

***

La zona ad accesso limitato era l'unico piano non raggiungibile con l'ascensore. Glielo aveva spiegato Jane quando Loki si era chiesto come mai sulla pulsantiera mancasse il numero cinque. Non che fosse importante, dato che "zona ad accesso limitato" voleva dire che solo il personale autorizzato poteva accedervi, e Loki non ne faceva parte. Proprio come non era autorizzato ad usare l'ascensore da solo.

Si dondolò nervosamente sulle piante dei piedi, guardando la luce risalire lungo la pulsantiera fino a fermarsi sul sei.
Le porte dell'ascensore si aprirono con un "dlin" e Loki si precipitò fuori, travolgendo un' agente e facendole sfuggire di mano una gran quantità di scartoffie.
- Ah!
- Mi... mi scusi...- frettolosamente, Loki si chinò a terra insieme all'agente, aiutandola a raccogliere i fogli.
- Non dovresti correre in quel modo...- borbottò la donna. Lo scrutò attentamente, accigliata.- Che ci fai qui?
Loki deglutì.
- Sto cercando mio fratello... non lo trovo da nessuna parte...
- Tutti i vendicatori sono in missione oggi... Nessuno te l'aveva detto?
- Forse... non volevano svegliarmi... Mi alzo tardi la mattina...- si affrettò a spiegare.- Dopotutto, che senso ha alzarsi prima che il sole abbia avuto il tempo di farlo? Va contro l'ordine naturale delle cose...
L'agente sospirò e si tolse i capelli dalla faccia con le dita, raddrizzandosi.
- Mi sembra di sentire mio figlio...- le sfuggì un sorriso.
Loki la scrutò attentamente. Era una donna non troppo alta, i capelli lunghi raccolti in una crocchia, più giovane di Frigga ma più vecchia di Sif. Eppure, aveva qualcosa di entrambe,notò mentre la guardava negli occhi.
- Ho qualcosa in faccia?
Il moretto scosse la testa.
- No...- disse.- Stavo pensando... che ha degli occhi davvero belli...
La donna lo fissò stupita, e poi sorrise.
- Oh, grazie...- fece, arruffandogli i capelli.- Ma non puoi comunque stare qui, giovanotto. Credimi, non c'è nulla di interessante per un bambino. O per chiunque, penso.- aggiunge, sospirando e gettando un'occhiata insofferente ai fascicolo che trasportava. Se li mise sotto il braccio e tornò a rivolgersi a Loki:- Tuo fratello starà per tornare. E' meglio che scendi ad accoglierlo.
Il piccolo annuì.
- Sissignora!
Lei sorrise e si allontanò in un rumoroso ticchettio di scarpe femminili.
Loki la guardò sparire in fondo al corridoio e poi si diresse verso le scale, acquattandosi dietro l'angolo tra i gradini.

Si rigirò tra le mani il tesserino appena sottratto all'agente - Agnes Clyne, lesse. Il sesto piano ospitava gli uffici. Proprio perché lì si trovava il materiale cartaceo e i file destinati all'archiviazione, quasi tutti gli agenti che vi lavoravano erano autorizzati ad accedere al piano cinque.
La conversazione avuta quella mattina con l'altro se stesso gli balenò in mente.


- L' archivio riguardante fatti di sicurezza nazionale si trova nella zona riservata, cui gli agenti autorizzati accedono solo tramite un pass e un esame della retina. Anche se la tua magia è ridotta al minimo, le tue abilità di mutaforma sono innate e non dipendono direttamente dai tuoi poteri. Ti basterà unire questa capacità alla tua abilità con i giochi di mano, e avrai la chiave per penetrare all'interno dell'archivio S.H.I.E.L.D. ...
Loki si mordicchiò il labbro, incerto.
- Cosa c'è? Non mi dire che non ti interessa...
- L'ultima volta che ti ho ascoltato, mi sono ritrovato con un occhio nero...
- Non ti ho certo detto io di cadere. E poi, da quel giorno, i compagni di Thor hanno smesso di starti con il fiato sul collo. Non credo tu ti possa lamentare del risultato.
- Clint ha avuto dei problemi...
Il riflesso alzò le sopracciglia.
- Non potevo prevedere neanche questo.
- Sul serio?- Loki lo scrutò. Il suo riflesso gli rimandò lo sguardo, impassibile.
- In passato era diventato un hobby accusarmi della fragilità dei rapporti altrui. Credo tu sia abbastanza intelligente da capire quali siano i miei limiti. O
i tuoi.
 

Sospirò, colpevolmente. In dieci minuti scarsi era riuscito a contravvenire a buona parte delle raccomandazioni di suo fratello: non prendere l'ascensore da solo, non mentire, non rubare...
Quell'ultima aggiunta era stata fatta poco tempo dopo il suo rientro ad Asgard, quando Thor aveva notato un certo scompiglio tra i servitori a causa della sparizione di cibo e oggetti di svariata natura. Informato da Heimdall sull'identità del responsabile, il biondo aveva inizialmente pensato che Loki lo stesse facendo per dispetto, e la cosa aveva portato ad una tediosa e imbarazzante predica su come bisognasse rispettare anche la servitù (cosa che a dirla tutta l'aveva stupito, perché Thor non era mai stato un grande paladino delle classi sociali, e aveva sbuffato quanto lui quando la regina li redarguiva al riguardo. Era una delle cose che gli ricordava quanto si fosse perso).
Quando poi, leggermente mortificato, Loki gli aveva spiegato che, come Serrure, allungare le mani per intascarsi quanto gli serviva era diventato un processo automatico, Thor era sembrato sul punto di piangere a sua volta. L'aveva abbracciato e gli aveva ricordato che in quanto principe di Asgard non aveva più bisogno di farlo, e l'aveva implorato di dimenticare. Dimenticare.
Scosse il capo. Thor sembrava non capire quanto quei quattro anni passati tra i vicoli di Midgard l'avessero segnato, quanto fosse difficile conciliare i suoi ricordi di Asgard con quelli sulla Terra, il tracciato mentale di Loki con quello di Serrure. O quanto fosse importante per lui riunire tutti i pezzi del puzzle, capire perché era successo.
Fissò la lucida parete di vetro di fronte a lui e, con attenzione, lasciò che le sue iridi verdi mutassero e si sciogliessero nel morbido castano degli occhi di Agnes Clyne.

Adesso, doveva solo sperare che l'agente Clyne facesse parte del personale autorizzato ad accedere al piano numero cinque.
 

Note:

Sì, lo so. Sono in ritardo mostruoso. Immagino che siate tutti irritati, se la "fuga di cervelli" da preferiti e seguite è un fatto indicativo. (sniff, traditori... ._.)
Ma vi giuro che avevo UN SACCO di validi motivi!

1- E' ricominciata l'università.
2- Il "Journey into Mystery" di Kieron Gillen, la saga a fumetti dove kid!Loki ha fatto il suo esordio (o quasi, in realtà il personaggio ha esordito nel Thor di Matt Fraction, ma in JiM era il protagonista) si è concluso in patria (in italia invece mancano ancora una decina di numeri, la serie viene pubblicata sul mensile "Thor & i nuovi vendicatori"), e come molte fan-writer di Loki (su AO3) adesso sono un po' depressa. Anche se - come ho già detto nelle note finali di Den Siste Beldrag e in quelle iniziali di Rebirth - il piccolo Loki della mia fic c'entra con quello dei fumetti meno di quanto il Loki del film c'entra con la sua controparte cartacea (ovvero, ben poco), l'ispirazione per la fic m'era comunque venuta fantasticando su JiM e su un modo fattibile di inserire il personaggio nel movie!verse. Come ho detto a Out of Mind, NON pensate che leggendo i fumetti troverete una versione disegnata della mia ff - a parte (forse) per "Serrure", JiM e Rebirth non hanno nulla in comune. Per dirne una, il kid-Loki dei fumetti finora dei Vendicatori ha incontrato solo Iron Man (e neanche si parlano). Ho pensato fosse meglio chiarire questo punto per non deludere nessuno (e per chiarire che la mia fic non è certo una versione in prosa dei fumetti. E' una fanfic. ò_ò)
3- Mi sono presa un raffreddore con i controfiocchi proprio durante le feste.
4- Di solito scrivo sul computer di mia madre, ma in questi giorni le serviva per lavorare e non riesco a starci il tempo che mi servirebbe. Ho scritto questo cap con il mio ma ha qualche problema e spesso mi saltano le lettere e devo tornare indietro a correggere... è snervante!

Detto questo, spero non siate scappati tutti!

Come avrete capito da questo capitolo, Loki ha un piccolo-piccolo problema d'identità.
Si parlerà ancora di "Serrure" e del periodo passato sulla Terra prima che Thor lo venisse a prendere (oh, eccome se se ne parlerà), ma nel caso non voleste aspettare per saperne (un poco) di più, non avete che da leggere il prequel: "Den Siste Beldrag - L'ultimo inganno"... se non l'avete già fatto. :)

ps. Il video che Loki sta guardando è il seguito di quello che guardava nel cap 9, quello della premiazione di Tony Stark prima che vedesse "la luce".

  
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