Serie TV > I Cesaroni
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraMad    05/11/2012    2 recensioni
E forse nella tua vita, c'è qualcun altro che ancora non conosco. Un'altra donna, che definisci con occhi sorridenti. Vorrei anche io, trovare quegli occhi. In qualcun altro. Sbattere, inciampare in qualcuno o qualcosa di nuovo. Come dicesti tu, quel giorno alla radio, con la Panicucci.
E lo vedrò. Vedrò i tuoi occhi, posarsi su un'altra che non sono io. Le sorriderai. L'amerai.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Nuovo personaggio, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Seduta sul divano di casa della nonna, con un leggero plaid a coprire le mie gambe, e una tazza di thè caldo in mano. Mi sono fatta una doccia, subito dopo esser tornata a casa. La nonna, era di sopra, addormentata nel letto assieme a Marta. 
Distolgo lo sguardo dal libro che sto leggendo, guardando il grande orologio a pendolo appeso in salotto. Mezzanotte e mezza, e Alice, non è ancora arrivata. 
Prima, al parco, ha detto che sarebbe passata, e avrebbe passato la notte qui, con me, a casa della nonna. 
"Abbiamo un sacco di tempo da recuperare sorellona! E non ho intenzione di perderne altro!"
Sorrido ricordando le sue parole, prima, dopo aver salutato tutti al parco, dopo il concerto. Mi è mancata davvero tanto nei mesi passati a Parigi. Mi è mancato, avere una sorella con cui parlare, ridere. Confidarsi. E perchè no, magari sfogarsi. Lei ascolta me, e io ascolto lei. Tra noi, è sempre stato così. 
Riporto lo sguardo sul libro, tornando a leggere da dove avevo lasciato. Una frase: A volte, è estremamente giusto fare la cosa sbagliata. Riprendo a leggere, cercando di rimuovere il ricordo di un paio di ore fa. Nella mia testa, ancora le parole della canzone cantata da lui, e da Nathalie. Ancora l'immagine di lui sul palco, ancora l'immagine del nostro incontro dopo mesi passati lontani. Obbligati a sentirci, per via di Marta. Nient'altro che brevi telefonate, distratte, a volte quasi forzate. Nella mia testa, ancora l'immagine della sua espressione seria. E ancora a risuonare nelle mie orecchie, forte e chiaro, il ritornello di quella canzone che è diventata la mia nuova ossessione, che ancora una volta mi riporta e in qualche modo mi lega a lui.
Chiudo il libro con forza, appoggiandolo sul tavolo. E' in'utile, nemmeno un buon libro riesce a distogliere i miei pensieri da questo pensiero fisso. La canzone. 
Mi levo il plaid di dosso, sospirando. Vengo distratta da dei rumori che provengono dalle scale. Mi volto verso l'ingresso del soggiorno, trovando la nonna, sorridente, con una vestaglia pesante addosso. 
"Tesoro, sei tornata.."
Si avvicina a me, sorridendo. Sorrido, vedendola. Lei, mia nonna. Mi è mancata tanto, anche lei. I suoi sorrisi, carichi di amore, capaci di trasmettermi quella sensazione di calore e serenità che, solo una nonna, sarebbe capace di trasmettere. 
"Si nonna, sono tornata da poco.."
Si avvicina al divano, sedendosi accanto a me. Si copre leggermente, col plaid.
"E.. Ti sei divertita?"
Sposta la testa leggermente di lato, guardandomi, cercando di scrutare i miei occhi che, al contrario, evitano i suoi.
"Si.. Si.. Ho visto Alice! Sai che lavora?"
Cerco di cambiare discorso, cercando di non sembrare troppo evasiva. 
"Si, me lo ha detto quasi un mese fa tesoro.. C'èra solo Alice?"
La guardo un istante, schiudendo le labbra pochi attimi.
"Come? Ah, no, no non c'èra solo lei. Il parco, era pieno di gente.."
Sorride guardandomi, prima di avanzare un'altra domanda che, sicuramente, non mi piacerà poi molto.
"E.. C'erano anche.. Rudi e.. Marco con con voi?"
Sapevo dove voleva andare a colpire. Sorrido, cercando di sembrare tranquilla. 
"Si certo! Ma perchè lo chiedi?"
".. No, così, tanto per sapere, visto che io, è da un po' di tempo che ormai non li vedo.."
Distoglie lo sguardo da me, per alzarsi dal divano di scatto. E' strana. 
"Ah, va bene.."
"Scusa tesoro, sono molto stanca.. E' stata una giornata lunga e pesante.. Io, andrei a dormire.."
"Certo nonna, vai pure. Ma.. Marta?"
"Marta cosa?"
"Dorme con te, o vuoi lasciarla a me?"
"Dorme con me, tu riposati tesoro.."
Sorride, avvicinandosi a me, lasciandomi un bacio sulla testa, e una dolce carezza. 
Sorrido, e la saluto con un bacio. 
Si volta verso le scale, per andare al piano di sopra. Ed è un attimo, la fermo.
"Nonna?"
Si volta verso di me.
"Ti voglio bene.."
Sorride di più, mandandomi un bacio.
"Anche io tesoro ti voglio bene.. Buonanotte.."
Si avvia verso le scale, lasciandomi di nuovo sola in soggiorno. 
Riprendo il libro che avevo posato sul tavolo, e lo riapro alla pagina che avevo lasciato prima. Torno a leggere, cercando di distrarmi. 
Niente, non ci riesco. Guardo il display del telefono illuminarsi. Un messaggio. Mi sporgo per prenderlo, e leggere il messaggio.
"Sono qui fuori! Mi apri? Ho dimenticato le chiavi.."
Sorrido leggendo il messaggio di Alice, e mi alzo dal divano per andare verso la porta d'ingresso per aprirle la porta. 
Apro la porta, e la vedo, tutta bagnata dalla pioggia, senza nessun ombrello tra le mani. Rido leggermente, scostandomi per farla entrare. E uno spiffero di freddo, si insinua per la casa. Richiudo la porta, voltandomi verso di lei, che si toglie la sciarpa e il cappotto, infreddolita.
"Mamma mia che freddo! Poi ci si è messa pure la pioggia!"
"Guarda che prima, non pioveva!"
"Si, ma faceva freddo!"
Si avvia verso il soggiorno, sedendosi sul divano. 
Mi siedo accanto a lei, coprendomi leggermente col solito plaid.
"Finalmente.. Non vedevo l'ora di tornare.."
Sorride, avvicinandosi per abbracciarmi. E la stringo tra le mie braccia, inspirando forte ancora una volta il dolce profumo del suo balsamo. 
"Mi sei mancata da morire, Eva.."
Calore, amore, gioia, felicità, malinconia. Un abbraccio, che riesce a trasmettere mille emozioni, tutte insieme, tutte in una volta. 
"Anche tu mi sei mancata Ali.. Anche tu.."
Sorrido, abbracciandola. E sento i miei occhi leggermente lucidi. Sento il respiro, diventare leggermente più caldo. 
Mia sorella, cresciuta, maturata. Cambiata profondamente dall'ultima volta che l'avevo vista, pochi mesi fa, l'ultima volta che è venuta a Parigi. 
Non più una ragazzina. Ma ormai, quasi una donna. 
Si stacca dal nostro abbraccio, portandosi le dita sulle guance, ad asciugare qualche lacrima. 
"Ehi.. Dai, sono qui ora.. E non me ne andrò tanto presto.."
Sorrido, inclinando leggermente la testa di lato, guardandola. Ha la testa bassa, ma con un sorriso disegnato che la rende ancora più bella di quanto sia. 
"Lo spero per te.."
Mi punta il dito contro, con uno sguardo di finto rimprovero. 
"Tranquilla.."
"Allora? Quanto ti fermi?"
"Beh.. Non più di una settimana.. Non posso lasciare la redazione per troppo tempo."
"Capisco.."
Abbassa lo sguardo, leggermente triste. Lo rialza, sorridendo.
"Va bene, è sempre meglio di niente, no?"
Ridiamo entrambe, realizzando che una settimana, è comunque molto tempo. 
"Si, esatto.. Poi, puoi sempre e comunque venire a trovarmi a Parigi, magari con Francesco.."
Sorrido, calcando leggermente il nome "Francesco". La vedo sorridere pochi attimi, per poi tornare seria. 
"Eva.:"
"Si?"
"Io.. Si insomma io.."
"Ali, che c'è?"
"Dovrei dirti una cosa, riguardo Francesco.."
Rimango in silenzio, guardandola. Ascolto ogni sua parola.
"Io e Francesco.. Si, stiamo assieme.. E' un ragazzo straordinario. E'.. Brillante. Intelligente.. E' così uomo. Mi fa stare bene.."
La interrompo, capendo il punto della questione.
"Ma?"
Abbassa lo sguardo, soprirando.. Si porta i capelli all'indietro, per poi tornare a guardarmi.
"Ma lui.. Non è il lui che io volevo al mio fianco."
Abbassa lo sgaurdo, triste. Mi avvicino a lei. 
"Ali.. Tu non lo ami, vero?"
Alza lo sguardo verso di me. 
"Eva.. Posso chiederti una cosa?"
Triste, preoccupata. Ma con una strana luce che accende i suoi occhi scuri, a contatto coi miei.
"Certo.. Dimmi.."
"Tu.. Ecco.. Tu quando è che.. Hai capito di esserti innamorata, la prima volta?"
La guardo un attimo, spalancando leggermente gli occhi. Non mi aspettavo una domanda del genere. Abbasso lo sguardo, ricordando esattamente quel tiepido mattimo di Primavera, di sei anni fa. Un flash, diapositive che si ripropongono ai miei occhi.
Sorrido leggermente, ricordando un risveglio in particolare. Un sogno, che mi aveva fatto capire tutto. Capire quello che provavo, per poi iniziare piano piano ad ammetterlo a me stessa. 
Alice mi guarda con un'espressione corrucciata. Sembra non capire il mio sorriso.
"Quando? Magari.. Come, è meglio, no?"
"Si, scusa.."
Sorride leggermente, tornando a guardarmi.
"Beh.. Non è stato così facile capirlo.. Sai.. A volte, è difficile ammettere delle cose a se stessi. E' difficile guardarsi allo specchio, e scrutare la nostra immagine che piano piano cambia ogni giorno. All'inizio, mi è sembrato di sentire una cosa qui, alla bocca dello stomaco. E poi, piano piano, questa persona ha iniziato ad affollare i miei pensieri. Fino a riempirli tutti. Avevo sempre una voglia incredibile di sentirlo.. Di stargli vicino.. Di averlo affianco, solo per me. Poi.. Piano piano, è iniziata anche la gelosia. Quel senso di possesso che sentivo, anche se lui, non mi era mai appartenuto. 
Un suo sorriso, che era capace di farmi tremare dentro. Un suo sguardo, per sentire quell'irrefrenabile voglia di perdermi, annegare nel suo sguardo scuro e liquido come il petrolio. Non è una cosa sola, a fartelo capire.. Sono tante, tutte messe assieme, che ti portano ad aver sempre bisogno di quella persona."
Tra una pausa e l'altra, riesco a spiegarle quello che volevo. Rispondere alla sua domanda, nel modo più semplice possibile.
"Christian?"
La guardo male, spalancando gli occhi.
"Ma che sei scema?? No, no, non era Christian.."
Ride divertita, per poi tornare seria. Mi prende la mano.
"Marco.."
La guardo, e annuisco leggermente. Sorrido debolmente, abbassando lo sguardo.
"Sai.. Ho sempre sognato un amore come il vostro.."
Rido leggermente, prendendola in giro.
"Si, magari con Rudi!"
La guardo, e smetto di ridere, vedendola seria. Le labbra, leggermente piegate in una smorfia.
Schiudo la bocca, realizzando il significato del suo silenzio. Che fosse..
"Oddio.. Ali.. Ti sei.."
"Innamorata di Rudi?"
Sottovoce, quasi un sussurro che esce dalle sue labbra.
Chiude gli occhi, annuendo leggermente. Sospira, più volte.
"Io.. Io, non ne avevo idea.. Scusa.."
"No Eva, non ti devi scusare.. Tu, non potevi sapere.."
"E.. Quando? Cioè.. Come?.. Scusa.."
"Quando? Io, quando.. Non lo so. So solo che, gli ultimi due anni, sono stati diversi. Lui, è diverso, rispetto a due anni fa. E' dolce, sensibile.."
La guardo descrivere con un sorriso quello che prova, e quello che piano piano ha iniziato a provare per lui. La guardo, e per un attimo, l'immagine di me, alla sua stessa età, si materializza ai miei occhi. Io e Carlotta, in una conversazione simile, qualche anno fa. Lei, che è mia sorella, mi assomiglia tanto, molto più di quanto potessi immaginare. I gesti, le parole, le espressioni del viso. Più la guardo, e più mi sembra a volte di guardarmi allo specchio. Starei ad ascoltarla per ore. E più parla, più la voglia irrefrenabile di aiutarla, mi travolge. Un bacio. Mi ha appena detto di un bacio.
"Vi siete baciati? E quando?!"
La guardo, praticamente stupita. Incredula. 
"Si, quest'estate.. Non lo so, è stato un attimo.. Eravamo in giro per l'Europa, assieme a tutti gli altri. E una sera, lui si avvicina, mi attira a lui, e mi bacia sotto al cielo stellato di Madrid."
"Scusa, quindi, anche lui.."
"Non lo so.. Dopo quel bacio, non abbiamo mai più affrontato l'argomento.."
La guardo stupita. Sorrido un attimo, pensando al fatto che lei, ha la certezza di esser corrisposta. Ma è ancora incerta, perchè lui non si decide a far il primo passo. 
"Tipico Cesaroni.."
Mi guarda confusa, non capendo.
"Eh?"
"Ali.. E' un Cesaroni. Non farà mai il primo passo. E.. Credimi, lo so.. Sta aspettando, che tu faccia qualcosa. Lui ti ha baciata. E ora, sta sicuramente aspettando che tu faccia qualcosa.."
"Scusa, e te che ne sai?"
"Hai dimenticato che il padre di mia figlia, è un Cesaroni?"
Ridiamo divertite entrambe. 
"Si, scusa, avevo dimenticato che Marco è il padre di tua figlia.."
Sorride, tranquilla. Abbasso lo sguardo leggermente, realizzando un'altra volta le sue parole.
"Già.. Il padre di mia figlia."
"Sono esattamente le parole che hai usato prima, al parco, per presentarlo a Nathalie.."
La guardo un attimo. 
"E' vero.. E poi, sinceramente, non sapevo che altro dire, in quel momento.."
"Eva..?"
"Si?"
"Come siete rimasti.. Tu e lui?"
"E' un rapporto civile, per Marta. Non voglio toglierle suo padre. E tanto meno, non voglio togliere a Marco il diritto di vedere sua figlia. Quindi, è tutto per il bene di Marta."
Parlo tranquilla, cercando di sembrare naturale. Le parole però, escono incerte dalla mia bocca. Alice, se ne accorge. Lo capisco dal modo in cui mi guarda. Un sorriso, quasi strafottente. 
"Non ci crede nessuno."
La guardo stupita. Non sono stata abbastanza convincente?
"Non capisco.."
"Dai.. Ho visto come vi siete guardati. E quelli, non erano certo sguardi che contiene un rapporto civile!"
Alzo gli occhi al cielo. Possibile che non le sfugga mai niente?
"E che sguardi erano? Sentiamo!"
"Non intendo quello.. Ma il modo che avete avuto di salutarvi entrambi, di certo non fa intendere a prima vista che avete un rapporto civile. Ma due ex, che mantengono la distanza l'uno dall'altra, perchè forse provano ancora qualcosa l'uno per l'altra.."
"Sei diventata filosofa, e non lo sapevo?"
"Non scherzare, dai.. Quando lui e Nathalie sono arrivati al chiosco, non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un attimo!"
"Non mi interessa!"
"E dimmi: Se veramente non ti interessa più niente più niente di lui.. Allora perchè quando te ne sei andata, non gli hai nemmeno dato il tempo di salutarti? Si è voltato verso di te, e per un attimo aveva anche l'intenzione di seguirti! Ha mosso la gamba per farlo, ma poi si è bloccato."
"Tu guardi troppi film.."
Mi alzo dal divano, esausta, con tutta l'intenzione di andare in camera mia a dormire. 
"Ma dove vai?"
"A dormire! Sono l'una e mezza, ho sonno!"
"Ok, ok, ho capito. Vengo con te."
Ci avviamo verso le scale, per raggiungere la camera da letto. Marta dorme con la nonna, e noi entriamo nella stanza col grande letto matrimoniale, che la nonna ha lasciato qui per noi, per ogni volta che dovessimo dormire qui.
Mi infilo sotto le coperte, rabbrividendo. Novembre, appena iniziato, che ha portato oltre l'infinita pioggia, un freddo incredibile. 
Alice si avvicina a me, scostando leggermente le coperte. 
"Buonanotte sorellona. Domani però, non mi scappi.."
Sorrido leggermente, ad occhi chiusi, sotto le coperte che mi ricoprono fino al naso.
"Si, si, come vuoi.. Buona notte.."
Pochi attimi di silenzio.
"Ti voglio bene.."
Sorrido, rispondendole.
"Anche io ti voglio bene.. Ora dormi.."


-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Note dell'autrice: 

Eccomi qui di nuovo! :D Allora, questo capitolo, è sicuramente più soft dell'altro. Ci sono molti più dialoghi. Motivo? Ispirazione zero. >.<
Ho postato adesso, nella speranza che magari il prossimo capitolo, venga meglio. D: Non mi convince per niente. o.O
Che altro dire? Grazie per esservi soffermati a leggere sta storia! :D
Come sempre, recensioni, critiche, e chi più ne ha più ne metta, sono ben accette! :) 
Un bacio, e -spero di riuscire a scrivere qualcosa di meglio >.< - a presto! :)

-Chiara. <3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > I Cesaroni / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraMad