Listen to the sound you choose
Soul/Maka
- preserie.
Maka si stiracchiò rumorosamente, mentre una goccia di
sudore cadeva tra le scapole fastidiosa, segno di una calura estiva che le
stava causando non pochi problemi quel pomeriggio.
Lei e Soul Eater lo strambo avevano deciso di trasferirsi nello stesso appartamento, cosicché la risonanza tra loro non avrebbe potuto far altro che incrementarsi. Tuttavia, se Lord Shinigami si era mostrato entusiasta dell’idea, non si poteva dire lo stesso di quel falso padre che si ritrovava per genitore. Anche senza voltarsi Maka sentiva addosso il suo guardo; probabilmente l’uomo era nascosto dietro all’ennesimo bidone della spazzatura, per assicurarsi che nessun intenzionato mettesse le mani addosso alla sua adorata bambina.
«Ho
finito con i miei scatoloni», le disse Soul sbucando dalle scale spaventandola,
tant’è che Maka fece un passo all’indietro,
maledicendosi per aver preso la scatola contenente i suoi libri preferiti e
quella dei vestiti insieme.
Il
piede cadde dal gradino del marciapiedi e, chiudendo gli occhi, non lasciò
andare gli scatoloni: ci sarebbe stata un’invasione di mutandine se si fossero
aperti, ed i libri avrebbero rischiato di rovinarsi. Qualche graffio non era un
problema.
Tuttavia,
non avvenne nulla. Soul l’aveva afferrata tranquillamente tre le braccia magre
e, senza sforzo, attirata più vicino a sé di quanto in realtà volesse fare.
Non
ebbero nemmeno il tempo di provare imbarazzo, perché Spirit
Albarn, poco prima nascosto dietro un cassonetto dell’umido,
sbucò fuori urlante.
«LA
MIA BAMBINA! LA MIA PICCOLA MAKA!» Soul guardò con sospetto l’uomo e le sue
lacrime, notando come la vena sulla nuca della sua compagna – suonava così strana quella parola – stesse paurosamente
pulsando. «Cos’hai fatto alla mia piccola Maka?!»
Soul
boccheggiò, indeciso tra il maledirlo e chiedere quale fosse il problema
mentale di cui soffriva, ma fu Maka a prendere parola
e, dalle due settimane che si conoscevano, poche volte le aveva sentito un
suono così acido.
«A
differenza tua, Soul non ha afferrato gli scatoloni evitando che si rompessero,
ma me», spiegò, «tu invece mi avevi lasciato cadere perché non volevi che la
tua collezione di giornali porno andasse rovinata e io mi ero rotta il polso».
Soul
inarcò un sopracciglio, divertito ora: giornaletti porno?
«Ma…ma…Maka-chan!»
«Non
stressare, papà».
«Oh,
quindi lui è la Death Schyte di Lord Shinigami?» Domandò Soul impressionato, con le mani
affondate nelle tasche e la fascia per capelli che gli copriva metà della
fronte. Era troppo larga per lui, ma Maka aveva solo
quella da prestargli.
Spirit lo guardò di traverso disgustato,
prima di rivolgere nuovamente la propria attenzione a Maka.
«Maka-chan, tesorino di papà, perché non lasci perdere
questo bifolco e non torni a casa con me?» Usò una voce talmente dolce e
stucchevole che Soul si sentì strizzare lo stomaco, tante fesserie in una frase
erano troppe anche per lui e quel tizio era un idiota: diventare Death Schyte per uno cool come lui sarebbe stata una bazzecola.
«Nemmeno
se mi pregassi in ginocchio verrei a vivere con un pervertito che porta a casa
propria donne dai facili costumi», Maka mollò un
calcio sullo stinco del vecchio, frustando l’aria con le proprie codine.
Quel
gesto fece ridacchiare Soul: una così a suo padre avrebbe dato del filo da
torcere, e magari, pensò, un giorno l’avrebbe veramente portata a casa Evans. Avrebbe
riso un sacco, era tosta Maka.
«Maka-chan, guarda che i ragazzi come lui hanno solamente una cosa in testa e ti assicuro non sono i
libri!»
Bloccò
il commento di Maka sul nascere, sentendosi tirato in
causa. «Ehi, vecchio, guarda che io non sono mica un maniaco!»
Spirit Albarn si
piegò in un modo che Soul non credeva fosse possibile, ritrovandoselo a pochi
centimetri dalla propria faccia. «Sono sicuro che la tua intenzione è quella di
intaccare la virtù della mia bellissima bambina!»
Soul
sbatté le palpebre, indeciso se picchiarlo oppure scoppiare a ridere. Lui e Maka, davvero?
«Guarda
che non toccherei tua figlia nemmeno con un dito, non è per nulla sexy ed è
secca come un palo».
Maka era una tosta, riconosceva
ovviamente il suo valore o non avrebbe mai fatto coppia con lei, e Soul non
pensava che potesse anche picchiare così forte.
«SIETE
DUE MALEDETTI IDIOTI!»
Fu
un dizionario a finirgli in testa, ed un dolore lancinante gli fece lacrimare
gli occhi, prima che la vista gli si appannasse e il marciapiedi risultasse
così vicino alla sua faccia.
L’ultima
cosa che sentì fu «MIA FIGLIA È SEXY! SALTALE ADDOSSO SE SEI UN UOMO» urlato da
Spirit Albarn. E poi il
nulla.
Quel
giorno aveva imparato quanto Maka potesse essere
letale.
N/a: una
sciocchezzuola, ma escono velocemente perché sono giusto flashfic
poco impegnative, che riguardano missing-moments
terribilmente divertenti da pensare. (: Adoro l’idea che Soul abbia ricevuto il
primo Maka-chop a causa di Spirit,
così come adoro l’idea di scrivere della prima parte della loro convivenza.
Spero
vi piaccia, fatemi sapere. (: