Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Mimi18    05/11/2012    5 recensioni
«Cool hai detto?» Maka annuì, divertita forse e completamente felice, «E non hai ancora visto il resto».
Le mani erano strette, così come le loro anime.
«Ti andrebbe di mostrarmelo?»
(Soul/Maka pre-serie)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Listen to the sound you choose

Soul/Maka - preserie.

 

 

Maka si stiracchiò rumorosamente, mentre una goccia di sudore cadeva tra le scapole fastidiosa, segno di una calura estiva che le stava causando non pochi problemi quel pomeriggio.

Lei e Soul Eater lo strambo avevano deciso di trasferirsi nello stesso appartamento, cosicché la risonanza tra loro non avrebbe potuto far altro che incrementarsi. Tuttavia, se Lord Shinigami si era mostrato entusiasta dell’idea, non si poteva dire lo stesso di quel falso padre che si ritrovava per genitore. Anche senza voltarsi Maka sentiva addosso il suo guardo; probabilmente l’uomo era nascosto dietro all’ennesimo bidone della spazzatura, per assicurarsi che nessun intenzionato mettesse le mani addosso alla sua adorata bambina.

«Ho finito con i miei scatoloni», le disse Soul sbucando dalle scale spaventandola, tant’è che Maka fece un passo all’indietro, maledicendosi per aver preso la scatola contenente i suoi libri preferiti e quella dei vestiti insieme.

Il piede cadde dal gradino del marciapiedi e, chiudendo gli occhi, non lasciò andare gli scatoloni: ci sarebbe stata un’invasione di mutandine se si fossero aperti, ed i libri avrebbero rischiato di rovinarsi. Qualche graffio non era un problema.

Tuttavia, non avvenne nulla. Soul l’aveva afferrata tranquillamente tre le braccia magre e, senza sforzo, attirata più vicino a sé di quanto in realtà volesse fare.

Non ebbero nemmeno il tempo di provare imbarazzo, perché Spirit Albarn, poco prima nascosto dietro un cassonetto dell’umido, sbucò fuori urlante.

«LA MIA BAMBINA! LA MIA PICCOLA MAKA!» Soul guardò con sospetto l’uomo e le sue lacrime, notando come la vena sulla nuca della sua compagna – suonava così strana quella parola – stesse paurosamente pulsando. «Cos’hai fatto alla mia piccola Maka?!»

Soul boccheggiò, indeciso tra il maledirlo e chiedere quale fosse il problema mentale di cui soffriva, ma fu Maka a prendere parola e, dalle due settimane che si conoscevano, poche volte le aveva sentito un suono così acido.

«A differenza tua, Soul non ha afferrato gli scatoloni evitando che si rompessero, ma me», spiegò, «tu invece mi avevi lasciato cadere perché non volevi che la tua collezione di giornali porno andasse rovinata e io mi ero rotta il polso».

Soul inarcò un sopracciglio, divertito ora: giornaletti porno?

«Ma…ma…Maka-chan

«Non stressare, papà».

«Oh, quindi lui è la Death Schyte di Lord Shinigami?» Domandò Soul impressionato, con le mani affondate nelle tasche e la fascia per capelli che gli copriva metà della fronte. Era troppo larga per lui, ma Maka aveva solo quella da prestargli.

Spirit lo guardò di traverso disgustato, prima di rivolgere nuovamente la propria attenzione a Maka.

«Maka-chan, tesorino di papà, perché non lasci perdere questo bifolco e non torni a casa con me?» Usò una voce talmente dolce e stucchevole che Soul si sentì strizzare lo stomaco, tante fesserie in una frase erano troppe anche per lui e quel tizio era un idiota: diventare Death Schyte per uno cool come lui sarebbe stata una bazzecola.

«Nemmeno se mi pregassi in ginocchio verrei a vivere con un pervertito che porta a casa propria donne dai facili costumi», Maka mollò un calcio sullo stinco del vecchio, frustando l’aria con le proprie codine.

Quel gesto fece ridacchiare Soul: una così a suo padre avrebbe dato del filo da torcere, e magari, pensò, un giorno l’avrebbe veramente portata a casa Evans. Avrebbe riso un sacco, era tosta Maka.

«Maka-chan, guarda che i ragazzi come lui hanno solamente una cosa in testa e ti assicuro non sono i libri!»

Bloccò il commento di Maka sul nascere, sentendosi tirato in causa. «Ehi, vecchio, guarda che io non sono mica un maniaco!»

Spirit Albarn si piegò in un modo che Soul non credeva fosse possibile, ritrovandoselo a pochi centimetri dalla propria faccia. «Sono sicuro che la tua intenzione è quella di intaccare la virtù della mia bellissima bambina!»

Soul sbatté le palpebre, indeciso se picchiarlo oppure scoppiare a ridere. Lui e Maka, davvero?

«Guarda che non toccherei tua figlia nemmeno con un dito, non è per nulla sexy ed è secca come un palo».

Maka era una tosta, riconosceva ovviamente il suo valore o non avrebbe mai fatto coppia con lei, e Soul non pensava che potesse anche picchiare così forte.

«SIETE DUE MALEDETTI IDIOTI!»

Fu un dizionario a finirgli in testa, ed un dolore lancinante gli fece lacrimare gli occhi, prima che la vista gli si appannasse e il marciapiedi risultasse così vicino alla sua faccia.

L’ultima cosa che sentì fu «MIA FIGLIA È SEXY! SALTALE ADDOSSO SE SEI UN UOMO» urlato da Spirit Albarn. E poi il nulla.

Quel giorno aveva imparato quanto Maka potesse essere letale.

 

 

N/a: una sciocchezzuola, ma escono velocemente perché sono giusto flashfic poco impegnative, che riguardano missing-moments terribilmente divertenti da pensare. (: Adoro l’idea che Soul abbia ricevuto il primo Maka-chop a causa di Spirit, così come adoro l’idea di scrivere della prima parte della loro convivenza.

Spero vi piaccia, fatemi sapere. (:

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18